Under a blood red sky
Disclaimer: i personaggi non mi
appartengono e questa storia non ha alcuno scopo di lucro.
Under a blood red sky
Pollice. Medio.
Snap.
...
Prende fuoco subito, con una facilità estrema.
Niente al mondo dovrebbe essere così facile, soprattutto non
una cosa del genere.
Eppure lo è.
Nausea? No. Ormai non provi più neppure quella. I giorni in
cui
la soffocavi in fondo alla gola, udendo le urla delle tue vittime sono
solo un ricordo lontano, così come i rimorsi, gli ideali, e
bla,
bla... cazzate.
Sei in guerra, cosa credevi?
Certo, l'hai fatto per il tuo paese, perchè volevi renderti
utile e... per cos'altro? Ah, sì. Perchè era
giusto.
Ah ah. La giustizia, che cosa strana. Non ha forma, odore, sapore...
non la puoi sentire nè toccare. Però ha sempre un
colore,
che muta a seconda di chi se ne elegge portavoce.
Perchè era giusto... è questo, ciò che
ti sei
raccontato? Continui ancora a mentirti da solo... anche adesso ci
riesci? Sicuro?
Ma ogni tanto si fa sentire, non è così?
Quella voglia di far vedere quanto vali, quella bruciante
soddisfazione che si insinua dentro di te ad ogni schiocco di dita
andato a segno... e che subito ti abbandona, però, appena
l'odore di carne bruciata si unisce a quello della cenere fumante ed
arriva alle tue narici convincendoti che quello che vedi è
reale, che sei lì.
Che quei corpi neri neri sono opera tua.
A questo non puoi sfuggire... vero?
Guardali, ragazzo. Non dovrai mai dimenticarti di loro.
Almeno questo glielo devi.
Invece distogli lo sguardo. Non fa nulla... imparerai a fare anche
questo.
Ora i tuoi occhi, neri come la morte che sai donare, vagano con vuota
desolazione sugli alberi spogli, sfiorando i volti dei tuoi commilitoni
le cui espressioni somigliano forse troppo a quella che scorgo sul tuo
viso.
Infine levi lo sguardo al cielo, forse per trovare un barlume
momentaneo di qualcosa che non sia tutto quell'orrore che ti
circonda... e vedi.
Rosso. Il cielo è di un rosso infuocato, talmente intenso
che non riesci a distogliere gli occhi.
Il tramonto, pensi scioccamente.
Ma certo, stupido, che altro potrebbe mai essere?
Un sorriso amaro si dipinge sul tuo volto.
Il tramonto... ma sembra sangue, pensi.
Ed è ironico che tu lo veda in cielo, soprattutto visto che
la
morte che infliggi ai tuoi nemici, quella che è il tuo
talento,
ne è totalmente priva.
Una morte pulita, in fin dei conti. Già, è ironico
Un lampo accende il tuo sguardo.
Ma... che ti prende?
Rosso... e ti ritrovi a pensare che quel colore ti piace, dopotutto.
Perchè rosso è anche il tuo fuoco, e rossa
è la
determinazione che senti crescere dentro di te, giorno dopo giorno, a
dispetto di ciò che hai fatto.
Con la speranza di quel che potrai fare.
Sì...quello sarà il tuo colore, quello da tenere
dentro di te, al di là del blu dell'uniforme.
Adesso dimmi il perchè di quella smorfia così
ridicola.
Il sangue... le fiamme... non sono simboli molto positivi.
Beh, per ora accontentiamoci.
Ma dentro di te, sei certo che un giorno nella tua vita ci
sarà
un qualcosa di rosso che non significherà solo dolore.
Non sai il perchè, sai solo che sarà
così.
Ti porterà confusione, rabbia, preoccupazione.
Ma anche gioia.
Molto bello, ragazzo... ma sarai in grado di non fartelo sfuggire?
...
Note dell'Autrice:
Cucù! La mia prima fanfic... dedicata a Roy ed alla sua
"rossa
speranza" per il futuro. Ovviamente si riferisce a Edward (al suo
soprabito, per essere precisi), ma questo il
nostro giovane ed affascinante soldato non può ancora
saperlo...
che sia un veggente? Mah.
Ringrazio con tutto il cuore Giallofluorescente e My Pride per l'aiuto
ed i
preziosi consigli... quanto rompo,vero?
Voi sapete benissimo che aspetto altre Roy/Ed... ihihihih!
Beh, che dire... spero che vi piaccia...naturalmente accetto consigli e
critiche a
riguardo.
BONUS
Ogni tanto si fa sentire, non è così?
Quella voglia di far vedere quanto vali, quella bruciante soddisfazione
che si insinua dentro di te ad ogni schiocco di dita andato a segno...
e che subito ti abbandona, però, appena l'odore di carne
bruciata si unisce a quello della cenere fumante ed arriva alle tue
narici convincendoti che quello che vedi è reale, che sei
lì.
Che quelle sagome nere nere sono opera tua.
Delle grida che non hanno niente di umano, ti scuotono dal gelo che ti
ha colto a quella terribile vista...
-Roy! Dannazione, ma come hai potuto?
Non puoi far altro che alzare lo sguardo, incontrando così
quello incredulo di Edward.
Le labbra ti si schiudono in un sussurro flebile, sconvolto.
-Perdonami, Ed... non volevo... te lo giuro...
-Questo non avresti dovuto farlo... maledizione!
Edward si passò la sinistra mano tremante sul viso e
guardò nuovamente il proprio compagno, scrutandone
l'espressione
colpevole ed il viso sporco di... carbonella.
-Adesso che cazzo diamo da mangiare agli ospiti?
Povero Taisa... alla prossima! ^__^
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