If you love something, let it go, right? di twy (/viewuser.php?uid=12185)
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Personaggi:
Panic at the disco, Jon/Spencer, Ryan/Brendon. [Possibile
subtext Jon/Brendon]
Genere:
Romantico, triste.
Rating:
Verde (R)
Avvertimenti:
Slash, flashfic.
Disclaimer: Tutti
i personaggi sono realmente esistenti e quindi sono © di loro
stessi, questa fic non intende dare rappresentazione veritiera di
eventi/caratteri/ orientamenti sessuali.
Words: 353
Note: Ecco
un'altra cosa sul bandom, incredibilmente. Pian piano posto,
è che bisogna essere in vena per certe cose. XD Questa
è una sorta di raccolta, ovvero, è composta da 4
flash-fic che affrontano le reazioni di ogni membro dei Panic alla
rottura. Non avevo intenzione di scriverla, le mani si sono mosse da
sole, lo giuro. Mi sono basata sul prompt 'Well, it had to happen
sometime. If you love something, let it go, right?' [cit. di Brendon,
una frase detta a proposito della rottura] Il titolo di questo chap
è altresì tratto da un post su twitter di Jon /0/ Gli altri due capitoli traggono il titolo da 'Tears don't fall - Bullet for my Valentine' e 'Nine in the afternoon - Panic at the disco'.
Comunque, queste sono abbastanza recenti (risalenti alla rottura,
logicamente XD) quindi mi preoccupano. XD Fra l'altro, la lunghezza è nonsense. Si orientano tutte sulle 300 parole, quindi flashfic moolto magre, o tripledrabble. XDD Enjoy **
See how the other half live
Questo non è quello che Jon dovrebbe provare. Non
è sicuro di cosa dovrebbe
provare in ogni caso, ma non crede sia questo. O almeno, non quanto
Ryan, semplicemente: lui ha creato la band, è cresciuto con
loro ed era una cosa che gli apparteneva, il suo sogno, e lui
non può neanche pensare di provare quello che provato Ryan
quando li ha lasciati. Quando ha visto Brendon guardarlo con
quell’aria ferita come se l’avessero lacerato e non
ha potuto fare niente per guarirlo.
Lui non ha visto nascere la band quindi questo è solo un
nuovo sviluppo della sua carriera, e chiunque lo pensi è
un’idiota. Lui ha quasi provato a pensarlo per i primi tempi,
a pensare alla musica e passare ore in sala registrazione e non
mostrare di stare troppo male, perché Ryan aveva bisogno di
qualcuno che gli dimostrasse che avevano fatto la scelta migliore e che
prima o poi non avrebbero più provato dolore.
E’ assurdo che sia Jon a dovergli dimostrare questo quando
è certo che qualcosa si sia rotto dentro di lui per sempre.
Potrà essere la scelta giusta o qualsiasi altra cosa, ma ha
visto quell’insieme di cui ha desiderato far parte per mesi
distruggersi, e solo dopo che si è spezzato si è
reso conto che vi era ormai legato a doppio filo.
E lo respirava
e lo sentiva quando Brendon diceva qualcosa di sciocco, o Ryan gli
mostrava un testo, o Spencer sorrideva – ma è
assurdo averlo compreso solo con i sogni confusi di quella stanza
stranamente calda dove hanno reso la cosa ufficiale, comprenderlo solo
con le foto scattate nel loro van che ora sono le ultime.
Vorrebbe poter aiutare gli altri a superarlo, prima di superarlo lui
stesso, forse perché sta con Ryan continuamente e deve
stargli accanto in un modo che non è sicuro di conoscere,
che potrebbe solo chi hanno lasciato, o forse perché ricorda
gli occhi disperati di Brendon ed ha paura di lasciarlo affrontare la
cosa senza di loro. O forse, perché quando se ne sono
andati, Spencer non l’ha neanche guardato.
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