A
Star
To
meet
Ormai
Jelena era da mezz'ora dentro il bar karaoke del centro, che
aspettava il termine del turno di una ragazza . Eppure a Jelena gli
pareva di averla già vista, quel cappello fucsia e bianco, i
suoi
capelli castani, così perfettamente ondulati, ma le dava le
spalle,
e quindi non aveva ancora intuito chi fosse.
Ad
un certo punto, Jelena abbastanza scocciata le si avvicinò
piano e
quando ormai le era distante un metro cominciò a parlare.
-Scusa,
ma potresti cedermi il karaoke?Sono dà un po' che
aspetto,cavoli
!-Le disse incrociando le braccia. In quel momento la ragazza con il
cappello fucsia e bianco si girò e ora, solo ora che l'aveva
vista,
Jelena voleva disperatamente prendersi a calci nel culo.
-Oh,
scusami, non ti ho notata, scusami ancora...-rispose la ragazza
cercando di scusarsi, molto imbarazzata.
-Ma...Ma...tu
sei...- in quel momento, prontamente la ragazza tappa la bocca a
Jelena, con la sua mano delicata.
-Fiu...Ti
prego non gridare, attirerai la gente-le disse lei con la sua voce
melodiosa.
-Scusa...per
tutto... io non sapevo che tu.. sei il MIO IDOLO!!- disse Jelena
cercando di contenere la felicità, e senza nemmeno terminare
il
discorso si presentò.
-Mi
presento, io sono Jelena, e sono una tua fan!!-
-Uaoh!
Non pensavo di essere conosciuta anche qui in America,
Vabbè, è
inutile che io mi presenti, lo sai già che sono Erika-
Ecco,l'aveva
detto, lei era la vera, unica, Erika, la cantante-attrice
più famosa
del momento. Jelena sapeva tutto su di lei,quando è nata, i
nomi
della sua famiglia,quanti nei ha....TUTTO.
Ad
un tratto la loro conversazione venne interrotta dallo squillo del
cellulare di Erika.
-Scusa,
tu dispiace se rispondo al telefono?- le chiese Erika, insegno di
cortesia L'idolo di Jelena si stava mostrando più simpatica
e bella
di quando si vedesse in tv. Fantastico!
-Si
pronto... ahn...ma adesso che mi sono fatta un'amica?...che
rottura...uffi..ciao, ciao-con un gesto molto fluido della mano
chiuse la conversazione sul suo n97 nero.
-Mi
dispiace Jelena, ho un lavoro devo scappare, però ecco il
mio
numero, MI RACCOMANDO non darlo a nessuno, per nessun motivo, stai
tranquilla ci rivedremo, penso...ciao!- detto questo era sparita nel
nulla, e Jelena si ritrovava completamente stordita, sicura che fosse
stato tutto un sogno, ma con un pezzo di carta tra le mani, con il
fatidico numero di cellulare di Erika. Ciò significava che
tutto
quello che era successo era realmente accaduto.
***
Tre
giorni dopo, Jelena non l'avevo ancora chiamata e ne stava discutendo
con l'amica d'infanzia, Kiara, mentre si dirigevano verso la scuola.
-Um..non
ho il coraggio di chiamarla, sicuramente si sarà
già dimenticata di
me.- disse afflitta Jelena.
-Ma
chi vuoi prendere in giro, lo so benissimo che non hai incontrato
Erika, è impossibile!- rispose Kiara molto scettica. Anche
se poteva
sembrare scorbutica, Kiara aveva la sincerità di dirti le
cose in
faccia, oltre ad essere molto realista.
-Come,
non mi credi? -rispose Jelena facendo finta di essere offesa
-Certo
che non ti credo, non sono mica così stupida!- disse Kiara
senza
farsi alcun problema. La discussione stava degenerando e Jelena
cominciò ad accorgersene.
-Io
non penso che tu sia stupida- disse Jelena cercando di evitare un
inutile litigio.
-ah
no? Ma mi prendi in giro? Smettila di fingere, perchè sai,
tutte
quelle volte che mi raccontavi qualche storia davvero interessante e
io facevo finta di crederci, bhè sai cosa pensavo?- si
fermò Kiara
per prendere fiato, ma quando stava per aprir di nuovo bocca Jelena
la interruppe.
-Ah
si? Bene allora vedi di non farti più vedere!-detto questo ,
Jelena
la superò, determinata a dimostrare che ciò che
aveva detto era la
verità.
Arrivata
in classe, si diresse verso il suo banco, silenziosamente, assorta
nei miei pensieri. Poco dopo arrivò anche Kiara. Jelena non
la degnò
nemmeno di uno guardo , tuttavia notò che sembrava allegra e
contenta. Perchè? Magari non l'aveva mai considerata come
un'amica...eppure si raccontavano i propri segreti. Jelena non
riusciva a spiegarsi il perchè....
Il
suo cuore si invase da un senso di delusione e sconforto, cominciava
a pensare che non saremmo mai più tornate amiche. Per
fortuna la
professoressa la risvegliò da questi brutti pensieri.
-Ragazzi,salutate
la vostra nuova compagna- disse mentre sistemava delle carte sul
tavolo.
Ma
non sapeva che...
-viene
dall'Italia e..-
il
suo intuito...
-si
chiama-
non
si sbagliava...
-Erika
Senettin-
non
sarebbero mai più tornate amiche.
***
Fine
capitolo
***
Allora
lo ho appena rimesso giù controllando errori e cercando di
correggere il più possibile.
Elena
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