Fandom:
Merlin.
Titolo: Now the old king is dead.
Personaggi:
Uther
Pendragon, Lady Morgana.
Rating: G.
Word Count: 545 (Word).
Avvertimenti:
SPOILER
generali season two(per citazione
personaggio), character death.
Disclaimer:
i
personaggi citati non appartengono a me, ma alla BBC, che detiene il
copyright
sulla serie e sui personaggi. Non ci ricavo nulla. Il titolo
è tratto da Viva la vida
dei Coldplay.
Note: scritta per la Criticombola
di Criticoni.
Cartella:
19.
Prompt:
#32, Death.
Riassunto: “E’
quello che ti meriti.”
mormorò, stringendo un lembo della veste.
“E’ quello che pensano tutti. E’
quello che pensa il tuo popolo.”
NOW THE OLD KING IS DEAD
#32
- Death
“Entrate.”
La
pesante porta di legno si aprì con un cigolio e sulla soglia
apparve un giovane
valletto.
“Lady
Morgana, il re chiede di voi.” annunciò il
ragazzino, senza fiato, abbozzando
un inchino imbarazzato.
Morgana
si limitò ad annuire e uscì dalle sue stanze,
facendo fluttuare la veste
leggera quando scene la breve scalinata che conduceva al corridoio
principale.
L’aria
del castello era pesante: il solito via vai di valletti e sguattere e
il loro
vociare erano totalmente, il silenzio regnava sovrano anche tra le vie
di
Camelot.
Tutti
erano in attesa.
Lady
Morgana aumentò il passo, superando le guardie - che le
rivolsero un cenno di
rispetto con il capo - appostate fuori la sala del trono, e raggiunse
le stanze
del re.
“E’
molto
debole.” le disse Gaius, una volta entrata. “Non
fatelo agitare.”
“Non
vi
preoccupate, Gaius.” lo rassicurò, rivolgendogli
un mezzo sorriso.
Il
vecchio medico annuì piano e uscì dalla stanza, -
sussurrando un lieve Se serve, sono qua fuori
- seguito dalla
serva che stava sistemando i cuscini dietro la schiena del re, per
permettergli
di mettersi seduto (al “Lasciaci soli”
di Morgana, la giovane donna schizzò all’ingresso
della stanza e si inchinò
velocemente, prima di chiudersi la porta alle spalle).
La
protetta del re rimase avanzò lentamente nella stanza, fino
a raggiungere il
letto a baldacchino sul quale era seduto Uther.
“Avvicinati.”
le ordinò debolmente il re e Morgana notò con
stizza che l’arroganza che
l’aveva caratterizzato da sempre, non l’aveva
abbandonato neanche in un momento
come quello.
“Stai
morendo, Uther.” buttò fuori lei, increspando le
labbra in un ghigno, ma non
obbedì e restò immobile ai piedi del letto.
Uther
rimase in silenzio, osservandola mentre finalmente si avvicinava a lui.
Morgana
si sedette e solo allora riuscì a vedere quanto il volto di
Uther fosse causato
dall’improvvisa e inspiegabile
malattia,
come l’aveva definita Gaius. Solo lei sapeva che dietro al
malessere del re
c’era la potente magia di Morgause.
Era
pallido, davvero molto pallido, e se Morgana avesse messo da parte il
risentimento che provava nei suoi confronti, anche solo per un momento,
avrebbe
certamente provato pietà per quell’uomo. Ma,
semplicemente, non poteva.
“Mi
odi
così tanto-” iniziò il re con fatica,
cercando la mano della sua protetta. “-
da essere felice -” si fermò e inspirò,
come per riprendere fiato. “- nel
vedermi morire?”
Morgana
abbassò lo sguardo e ritrasse la mano, allontanandola da
quella fredda del re.
“E’
quello che ti meriti.” mormorò, stringendo un
lembo della veste. “E’ quello che
pensano tutti. E’ quello che pensa il tuo
popolo.”
Si
alzò
di scatto, dirigendosi verso la porta, continuando a non guardare Uther.
“Stai
pagano le conseguenze delle tue azioni, Uther.”
Si
girò
per lanciare un ultimo sguardo al re e uscì dalla stanza.
*
Il
suono
forte delle campane di Camelot ruppe il silenzio di quella notte senza
luna,
rimbombando cupo nella grande piazza al centro della città.
Morgana sorrise, lo
sguardo fisso nel cielo buio sopra il castello, mentre un brusio,
sempre più
forte, cominciava a farsi largo dentro le mura.
La
porta
si spalancò e qualcuno entrò nella stanza.
“Mia
signora - mia signora, il re è morto.” le
riferì un servo, con voce spaventata.
Morgana
non si voltò e continuò a sorridere.
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