New Moon.. My New Moon
Eyes On Fire
- Capitolo 01-
Paride
Se mi fossi voltata, se avessi premuto le labbra sulle sue
spalle nude... Sapevo benissimo cosa sarebbe successo.
Senza
difficoltà. Quella sera non ci sarebbe stato bisogno di
spiegazioni.
Ma potevo farlo? Potevo tradire il mio cuore assente per salvare una
vita patetica?
Quella
domanda continuava a tormentarmi in quell'istante preciso di confusione
e indecisione.
Ormai sapevo che Edward non sarebbe tornato mai più. E,
nonostante si facesse vivo nei momenti di pericolo sotto le fattezze di
una dolce illusione, ero consapevole
del fatto che ormai il mio sogno eterno si era frantumato. Eppure, non
riuscivo a spiegarmi perché, nonostante tutto, reputavo
quell'iniziativa un tradimento.Tradire me stessa, però, non
equivaleva forse a conquistare un briciolo di felicità? Dopotutto, Jake mi aveva aiutato a
uscire dalla depressione, ed ero sempre contenta di passare le mie giornate con lui. E di certo, il nostro rapporto aveva superato ormai da tempo il confine dell'amicizia.
Nonostante in quel momento provassi a convincermi che prendere in considerazione quell'alternativa era solo un modo per ringraziare Jacob di tutto quello che aveva fatto per me, sapevo bene che non era esattamente così. Dentro di me, molto in profondità, al centro della mia voragine, sentivo che ciò che mi spingeva a vagliare quella possibilità era
qualcosa di più forte, quasi inspiegabile. Ma ovviamente, non me ne resi conto subito.
«Bella... », sussurrò Jacob.
Io non risposi, ma voltai la testa in direzione della sua voce. In
pochi istanti, i nostri volti si ritrovarono
vicinissimi l'uno all'altro. Nella penombra del pick-up, trovai gli
occhi color pece di Jake che brillavano nell'oscurità.
Non avevo mai fissato Jacob così a lungo, e il suo sguardo
magnetico quasi mi intrappolò.
Jacob mi prese il viso tra le mani febbricitanti e lo
avvicinò al suo, sempre senza staccare gli occhi dai miei.
Mi sfiorò delicatamente le labbra, e
quell'azione improvvisa mi sconvolse. In quel momento, dentro il
mio petto vuoto, sentii uno strano calore, come un rivolo di luce che presto mi inondò le vene e che mi
salì in gola. Le mani cominciarono a tremare, e il
respirò si fece irregolare.
Allontanò il volto per un brevissimo istante, e
cercò qualcosa nel mio sguardo. Forse, il permesso di baciarmi di nuovo.
In quella situazione totalmente folle e irrazionale, per tutta risposta
chiusi gli occhi e sporsi, impercettibilmente, le labbra.
Sentii le sue mani che avvicinavano la mia testa al suo viso, poi
qualcosa di caldo mi sfiorò di nuovo le labbra. Appena
percepii il
contatto, mi aggrappai al suo collo con le mani e premetti le labbra contro le
sue. Un'emozione indescrivibile, inaspettata e mai provata, mi travolse.
Quell'esplosione di calore di poco prima continuava a espandersi dentro
di me. Quel fuoco splendente...Era come se divorasse la
voragine,rimpicciolendola.Jacob continuava a baciarmi, in maniera dolce
e decisa insieme, mentre
le sue mani mi arruffavano i capelli e mi accarezzavano il volto. Io mi
facevo trascinare da quella passione che mi aveva travolto potente.
Non riuscivo a staccarmi da lui, dentro di me non trovavo la forza, o
la voglia, di fermarmi.Non so dire di certo come mi sentissi in quel
momento, ma era una
sensazione bellissima e poco familiare. Era... Felicità.
«Bella»,
sussurrò Jake sulle mie labbra.
Continuai a baciarlo, ignorandolo e serrando ancora di più
le abbra contro le sue.
«B-Bella, sta per tornare
Charlie».
"Charlie" fu la parola magica che mi riportò alla
realtà. Scostai le labbra dalle sue e mi allontanai.
«Ops! Sarà meglio
che rientri in casa», dissi distrattamente,mentre continuavo
a tremare.
«Bella, come ti senti? Voglio
dire, sta meglio la tua gola?», chiese Jacob premuroso.
Sorrisi. «Sì. Ora va molto
meglio», mormorai guardandolo negli occhi.
Sfoggiò il suo sorriso che mi piaceva tanto. «Bene.Sarà meglio
che vada».
«Sì»,
dissi. Mentre stavo per scendere dalla parte del passeggero, Jacob mi
avvolse
con le sue lunghe braccia e mi strinse contro il suo petto.
Con una
mano mi alzò il viso verso il suo e mi diede un rapido bacio
sulle labbra. Poi mi
lasciò andare, scese dal pick-up e sparì
nell'oscurità.
Rimasi immobile per qualche istante. Poi mi ripresi e entrai in casa.
Dopo una ventina di minuti rientrò Charlie : era sconvolto,
sembrava assente e gli occhi avevano un'espressione spenta.
Dopotutto, Harry era il suo migliore amico.
Lo abbracciai. «Oh, papà. Mi
dispiace tanto».
«Grazie Bella»,
sussurrò stringendomi a lui, «Harry... Mi
mancherà tanto».
«Lo so papà...Su,
coraggio». Lo abbracciai ancora più forte.
Lo sentii sospirare al mio orecchio. Non lo avevo mai visto
così.
«Papà... Se vuoi, la
cena è pronta», mormorai piano.
Mi lasciò andare e mi accarezzò i capelli.
«Grazie Bells»,
disse, poi si trascinò in cucina, con me al suo fianco.
A tavola non disse una parola, e non toccò cibo, quasi. Era
davvero a pezzi.
Forse cominciai a capire cosa aveva provato lui nel vedermi depressa,
mesi prima. Era davvero una sensazione orribile vedere qualcuno che ami
soffrire.Quando si alzò da tavola, meccanicamente si diresse
in salotto e
accese la tv, ma si capiva dal suo sguardo che con la mente era
lontano. Sistemai la cucina, gli diedi la buonanotte e mi
diressi in camera mia, per lasciarlo solo.
Appena fui nella mia stanza, mi buttai sul letto. Nonostante fossi
preoccupata per Charlie, un pensiero più urgente mi
investì: ciò che era successo quel
pomeriggio.
Io e Jacob ci eravamo baciati, e in quell'attimo mi ero sentita strana.
Il ricordo della meravigliosa sensazione che avevo provato nel momento
in cui le mie labbra si erano unite a quelle di Jake e le sue braccia
mi avevano avvolto
continuava a tormentarmi. Ma era una tortura diversa. Mi emozionava e
mi rendeva felice.
Forse... Forse era davvero la scelta giusta provare a essere felice al
fianco di Jacob. Avevo capito ormai da tempo i suoi sentimenti, l'unica
cosa che rimaneva da chiarire era ciò che provavo io nei
suoi confronti. Ormai, mi
era impossibile immaginare la mia vita senza Jacob, era diventato una
parte di me, un tassello fondamentale della mia esistenza. Tuttavia, i
miei sentimenti nei suoi confronti erano ancora confusi.
In quel momento, sentii grattare contro il vetro della finestra. Subito
sobbalzai e mi rizzai a sedere sul letto, ma quando vidi Jacob mi
tranquillizzai e scoppiai a ridere.
«Ehi Bella, sono io!».
Gli andai incontro ridendo e aprii la finestra.
«E tu che ci fai qui?», chiesi allegra.
Scavalcò il davanzale e entrò. Poi,
inaspettatamente, mi abbracciò. «Sono
venuto a controllare che lei stia bene, signorina Swan», mi
sussurrò all'orecchio, con la sua voce roca che mi dava i
brividi.
«Le
ho già detto che sto bene, signor Black. In questo momento,
ho
ben'altre preoccupazioni», mormorai contro il suo petto.
«Beh, se ti stai riferendo a
Victoria...Non temere. Ci penseremo noi».
«E'
proprio questo che mi tormenta. In fondo,sapere che c'è un
branco di licantropi scalmanati che rischiano la vita per me
non
mi lascia del tutto serena».
«Ti
preoccupi delle cose sbagliate, sciocca umana», disse con
fare
irrisorio, ma i suoi occhi neri che mi scrutavano pieni di dolcezza
facevano scemare il suo tono sarcastico.
«Stupido»,
bofonchiai incontrando il suo sguardo. Senza pensarci, gli sfiorai il
volto con una mano e gli sorrisi. Quando mi specchiai nei suoi occhi,
sentii nascere in me una nuova certezza. In quel momento,
però, mi era parsa
così scontata da sentirmi persino stupida per non aver
capito
prima. Ormai, ciò che provavo per Jacob era chiaro.Mi
tornò in mente ciò che era successo quel
pomeriggio e
Jake, ancora una volta, sembrò essere sulla stessa
mia lunghezza d'onda, i suoi pensieri in armonia ai miei.
«Bella, ecco...
Penso proprio che dovremmo parlare di ciò che è
successo
oggi, tra noi», disse distogliendo lo sguardo, imbarazzato.
Mi allontanai da lui e mi sedetti sul letto, con la schiena contro il
muro e a gambe incrociate. «Vieni qui».
Jake tentennò un attimo, poi mi raggiunse e si sedette
accanto a
me. Mi mise un braccio intorno alle spalle e io mi accucciai contro il
suo
petto.
«Allora, parliamone»,
proferii sorridendo, e alzai la testa per guardarlo in volto.
Fece un respiro profondo, aggrottando le sopracciglia, come per
concentrarsi.
«Bells... Sono consapevole del fatto che non provi i miei stessi
sentimenti, ma sono sicuro anche che io non ti
sia indifferente.
Penso che tu non mi voglia bene come lo si vuole a un amico o a un
fratello. Ti prego, correggimi se sbaglio, ma... Posso dirti che...
Beh...», farfugliò, distogliendo lo sguardo.
Non l'avevo mai visto così imbarazzato, mi faceva tenerezza.
Sorrisi.
«Arriva al punto, Jacob
Black», dissi, impassibile.
Sbuffò, esibendo un'espressione corrucciata, e
guardò fuori
dalla finestra. Poi girò la testa di scatto e
tornò a
guardarmi negli occhi.
«Penso
che tu sia innamorata di me Bella. Non potrei spiegare altrimenti il
tuo comportamento di oggi pomeriggio»,disse
ridacchiando, poi tornò serio. «So che l'amore che provi per
me non
è paragonabile all'amore che provi per lui, ma non
c'è
problema, Bella. Non mi importa.Me ne basta un pò, quel poco
che riesci a darmi. E sono felice,
e posso ritenermi fortunato a ricevere anche quella piccola parte di
affetto. Sono in paradiso, davvero».
Mi vennero le lacrime agli occhi: non l'avevo mai sentito parlare
così, e mi resi conto che non mi ero mai accorta del fatto
che
Jacob fosse così dolce. «Oh,
Jake», mormorai stingendomi a lui. Il suo calore mi dava
sollievo
e le sue braccia che mi stringevano mi facevano sentire amata, e
ciò mi rincuorò. Rimanemmo in silenzio
per un pò, poi ripresi a parlare. «Ecco
Jake, io non so da che parte iniziare. Ho una tale confusione in testa
che non immagini.Ma una cosa la so: lui non tornerà
più.
Ho passato troppi mesi ad aspettarlo, riducendomi uno straccio,
allontanandomi dalla vita. Tutto aveva perso significato. Poi,
però, sei arrivato tu: il tuo sorriso, la tua
simpatia e la luce che sprigionavi mi hanno salvato, mi hanno regalato
un briciolo di speranza. Io ti devo la vita, Jacob».
«Quindi... Diciamo che sono il tuo Sole personale? O
solamente,
una lampadina gigante?», mi schernì lui, ma dalla
voce si
capiva che era felice di quelle parole.
Risi. «Ecco, tu sei
esattamente il mio Sole personale. E, dato che la Terra non
può vivere senza il Sole...», lasciai in
sospeso la frase,permettendogli di arrivarci da solo.
Non mi ero mai sentita così sicura in vita mia.
Lui ci pensò un secondo, poi si illuminò. «E, dato che la Terra non
può vivere senza il Sole...», ripetè,
poi aggiunse, «Tu non puoi vivere senza di
me».
«Purtroppo
per te, è così», risposi, sorridendo e
sfiorandogli
una guancia con la mano. Lui l'afferrò e me la
baciò.
«Vedrò di farci
l'abitudine», sussurrò contro le mie labbra,
facendo spallucce. Strinse la mia mano nella
sua, poi mi fece stendere sul letto mentre mi costellava la fronte di baci. Allacciai le braccia al suo collo e lo trascinai sul
materasso, sopra di me. Mi guardò negli occhi per un
istante,
poi prese a baciarmi il collo, passando per la guancia e trovando,
infine, le mie labbra. Il mio respiro accellerò, e
il battito frenetico del cuore di Jacob faceva da sottofondo mentre mi
baciava con la stessa passione di quel pomeriggio.
Le emozioni che stavo provando in quel momento erano molto diverse da
quelle che provavo quando Edward mi baciava, diverse come il modo
stesso di baciarmi. Jacob era passionale, deciso, ma al tempo stesso
delicato e dolce, quasi
timido. Lui non doveva stare attento con me, è
ciò mi
rendeva più partecipe e, con il coinvolgimento, aumentava
anche
la felicità. Le sue mani calde che mi accarezzavano il viso
e le
sue braccia forti che mi stringevano mi mandavano in paradiso.
Non so di preciso per quanto rimanemmo così, ma immagino si
fosse fatto tardi, perché non riuscivo a tenere gli occhi
aperti
dal sonno, nonostante Jacob continuasse a baciarmi e a coccolarmi.
Probabilmente se ne accorse.
«Bella, stai crollando dal sonno. E' meglio se ti metti a
dormire», mi
sussurò all'orecchio mentre ero allacciata a lui,al suo
fianco.
«Non ho sonno», replicai
debolmente.
«Come no, e io so
volare», disse, e la sua risatina eccheggiò nel
buio.
«Beh, sai saltare alto... E'
come se volassi...», ormai sparlavo, non capivo il
significato delle mie stesse parole.
«Bella,
davvero, mettiti a dormire. Non sai nemmeno cosa stai
blaterando», disse accarezzandomi il braccio e baciandomi la
fronte.
«Non voglio dormire. Voglio
stare con te. Non voglio che tu te ne vada», mormorai affondando il viso
nell'incavo della sua spalla.
«E
chi se ne va? Resterò qui, tutta la notte, tutta la vita.
Non ti
lascerò», mi promise stringendomi a sè.
Non potevo dubitare di parole così sincere.
«Lo so. Grazie»,
mormorai, felice.
«Dormi, piccola»,
sussurò dolce al mio orecchio. Mormorai un «sì» e mi
accoccolai a lui.
Prima di perdere conoscenza, sentii che mi chiamava. «Bella?».
«Sì?», sospirai.
«Ti amo».
Sorrisi e sprofondai nel sonno.
Angolo autrice ~
Ehm, salve a tutti ^^"
Allora, sono un pò emozionata perché è
la prima long fic su Twilight che pubblico *-*
Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se Bella non avesse mai
sentito la voce di Edward
che le diceva "Sii felice", cosa sarebbe successo se lei avesse voltato
la testa e avesse incrociato lo sguardo di Jake, vicinissima a lei.
E il primo capitolo è il risultato ^^ Non so bene che strada
prenderanno gli eventi, ma vi avviso subito che questa storia non
sfocierà mai
in una Edward/Bella anche perché a me Edward non
piace per niente e per me poteva benissimo stare dov'era, in New Moon
ù.ù
Sì, sono una di quelle Twilighters che ama la coppia
Jacob/Bella,e sono anche fiera sostenitrice del Team Jacob.
Di conseguenza, in questa fic Jake sarà maltrattato il meno
possibile, se non per niente. Anzi! [risata da cospiratrice >:3]
Beh, non mi resta che salutarvi e chiedervi di essere clementi nelle
recensioni ^^"
Un bacione,
Bea
[AVViSO : QUESTA STORiA NON é UNA SHOT! STO FiNENDO Di SCRiVERE iL SECONDO CAPiTOLO E LO PUBBLiCHERO' iL PRiMA POSSiBiLE]
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