-Rufy! Dai smettila di giocare con le palline dell’albero. Se Nami ti
vede ti uccide! Ha dovuto sborsare un sacco di soldi per comprare tutti gli
addobbi e solo perché tu volevi festeggiare degnamente il Natale!- il piccolo
Chopper cercava di salvare la vita al suo capitano, che, in cucina, faceva il
giocoliere con le delicate, nuove e costose palline della navigatrice, facendo
ridere Usop.
Nel
frattempo Zoro dormicchiava in un angolo della cucina, cullato dalle tranquille
note della musica di Brook e dal dolce profumo delle leccornie che il cuoco
stava preparando per festeggiare.
Franky
stava girando per la nave appendendo vischi, ghirlande e spruzzando neve
finta qua e là, aiutato da Robin, che lo seguiva con uno scatolone pieno di
addobbi.
L’unica che
mancava all’appello era Nami, che stava disegnando la cartina dell’isola in cui
erano approdati da due giorni. Il giorno precedente, mentre il resto
dell’equipaggio si occupava dei regali (che lei aveva intelligentemente già
fatto), Nami era andata a raccogliere dati sull’isola per poter continuare la
sua carta nautica. Era stata una fortuna arrivare su un’isola estiva, così
almeno avrebbero festeggiato al caldo, e lei avrebbe potuto prendere il sole
sulla sabbia bianca. Erano ormai parecchie ore che lavorava, ed era molto
stanca, così decise di prendersi una pausa (almeno il 24 dicembre!). Così la
navigatrice afferrò i regali per i suoi compagni, e si diresse in cucina.
Passando per i corridoi poté vedere le
splendide decorazioni che davano alla nave un’aura magica. Doveva proprio
congratularsi con Franky per l’ottimo lavoro. C’erano rametti di vischio
ovunque, ricoperti da un leggero strato di candido bianco e dal soffitto
scendevano lunghe strisce argentate che riflettevano la luce ad ogni
spostamento.
-Hey Franky sei stato bravissimo. È tutto fantast..- Nami, arrivando in cucina, si interruppe
bruscamente quando intravide il suo capitano giocare con la preziosa stella di
vetro che doveva invece essere sulla cima dell’albero. Corse velocemente nella
direzione di Rufy, gli strappò dalle mani la stella e la rimise al suo posto,
poi stese con un pugnazzo il povero malcapitato sul
pavimento.
-Riprovaci e
ti riduco a gomma da masticare!Babbeo!Sai quanto mi è costata quella stella?Lo
sai?Certo che non lo sai!..- la navigatrice continuo alcuni minuti con la sua
ramanzina, che entrava da un orecchio e usciva dall’altro del capitano. Poi, ritenutasi soddisfatta del discorso, sistemò i regali di
Natale sotto l’albero, assieme a quelli dei compagni. Il suo sguardo si
soffermò per pochi ma lunghi secondi su un piccolo pacchetto verde, con su
scritto il suo nome. Chissà di chi era.
Decise di non pensarci più, tanto l’avrebbe
scoperto quella sera stessa.
-Ragazzi, io
vado a prendere un po’ di sole sulla spiaggia qui di fronte, se decidete di
raggiungermi cercate almeno di non combinare guai- e detto questo lanciò a
tutti uno sguardo freddo e serio.
-Dolce
sirena del mio cuore, bellissimo angelo mio- cominciò subito Sanji –ti
seguo!non permetterò a nessun seccatore di avvicinarsi a te- finì la sua
dichiarazione con un galante baciamano.
-Grazie
Sanji, ma non vorrei mangiare tacchino carbonizzato stasera, perciò è meglio se
resti qui a tenere d’occhio il forno, può sempre accompagnarmi qualcun altro..-
e fissò lo spadaccino che sonnecchiava tranquillamente –Zorooo?Ti
va di accompagnarmi?-
Sentendosi
chiamare lo spadaccino alzò lo sguardo sulla navigatrice –No- e ritornò a
dormire.
Pochi secondi
dopo Zoro camminava verso la spiaggia, con in spalla due lettini e in testa quattro bernoccoli.
-Ma perché
proprio io?- chiese lo spadaccino esasperato, al che la navigatrice rispose
semplicemente –Perché non stavi facendo niente e sei quello più tranquillo- e
aggiunse fra se “e perché ti comando a bacchetta e ti uccido se non lo fai”.
-Io il più
tranquillo??-
-Si-
-Come no-
Arrivati in
spiaggia Zoro sistemò i lettini in direzione del sole, si tolse la maglietta
(*____*) e si sdravvaccò placidamente su una delle
sdraio.
-Fermo
li!Prima devi spalmarmi la crema sulla schiena!- la voce squillante di Nami ci
mise pochi secondi a farsi sentire.
-Scordatelo-
Inutile dire
che pochi secondi dopo Zoro spalmava timidamente la crema sulla schiena a Nami,
rosso in viso per il contatto e con un nuovo bernoccolo in testa.
-Fatto-
disse una volta completata la sua opera osservando soddisfatto la schiena della
ragazza –ora vedi di lasciarmi un po’ stare mocciosa- e si ridistese
sulla sdraio.
-Certo,
certo, basta che non crei problemi- e Nami cominciò a sonnecchiare.
Zoro,
invece, rimase ad osservarla: le pronunciate e invitanti curve del suo corpo
erano a malapena coperte dal bikini rosso che indossava, i capelli svolazzavano
dolcemente mossi da un filo di vento attorno al suo viso, sul quale era dipinta
un’espressione di pace totale.
“Oddio
Zoro,cosa stai guardando” si alzò velocemente, corse verso l’acqua tiepida e
pulita dell’oceano e ci si tuffò.
Aveva
decisamente bisogno di una rinfrescata. Certo, dubitava di essere l’unico a non
riuscire a trattenere pensieri impuri sulla navigatrice, ma non voleva nemmeno
essere paragonato al cuoco.
Restò a
mollo per circa un quarto d’ora, poi quando stava per risalire, si accorse che
Nami non era più sul lettino.
-BU!- Nami era gli era spuntata improvvisamente davanti agli occhi, e
lui era talmente sovrappensiero che non si era nemmeno accorto che lei fosse
entrata in acqua.
Doveva avere un’espressione scioccata perché la navigatrice gli chiese
se si sentiva bene.
-Si, sto bene. Ma come diavolo hai fatto a trattenere il fiato così
tanto?- dal punto in cui si trovavano alla spiaggia la distanza era molta, e
nemmeno lui era riuscita a percorrerla tutta d’un fiato, e nonostante fosse con
la testa fra le nuvole, avrebbe sicuramente notato Nami avvicinarsi, invece non
l’aveva proprio vista.
-Merito di molti esercizi di respirazione, yoga, e anche del fatto che
sono la navigatrice più brava di tutta la rotta maggiore e amo il mare più di
me stessa-
-Ah si? Vediamo se gli esercizi di respirazione ti aiuteranno anche
adesso!- e cominciò a nuotare verso di lei, sfruttando la potenza muscolare
delle sue braccia.
Dopo pochi secondi nuotavano
l’uno dietro l’altra verso la riva. Fu quando cominciarono a toccare con i
piedi in fondale che Zoro cominciò a accorciare le distanze. Si ritrovarono a
correre con l’acqua che arrivava loro ormai alle ginocchia. Lo spadaccino,
raggiunta una distanza accettabile dalla navigatrice, decise di tentare il
tutto per tutto e si lanciò verso di lei, abbracciandola all’altezza della vita
e girando su se stesso più volte.
-Ok!ok!Hai vinto Superman!Per oggi mi accontento del primato
subacqueo!- e ridendo come pazzi, tornarono ai lettini, si asciugarono e
tornarono a prendere il sole.
Un paio di ora dopo stava tornando alla Sunny,
scambiandosi battute, sorrisi e sguardi, tanti sguardi.
-Zoro!Nami!Stavamo proprio per venirvi a
cercare!Dai vestitevi che fra poco si mangiaaaaaaa!!Siiiiii!!!!!!- e Rufy si allontanò saltellando felice al
pensiero della prelibata cenetta che lo attendeva di li a poco. Nami e Zoro si
guardarono negli occhi, dove si poteva leggere un messaggio del tipo: “ma che
ho fatto di male per avere un capitano simile?” e “non vengo pagata abbastanza
per stare nella ciurma di questo pazzo..anzi..non vengo proprio
pagata..male..molto male..dovrò rimediare”. Così i due compagni andarono a
farsi a turno la doccia, e in uno sfuggente attimo di galanteria Zoro lasciò
che andasse prima Nami.
Tutti erano ormai pronti per cominciare la festa. Uno alla volta si
stavano recando nel salone con la panoramica dell’acquario. Non sembrava
neanche più la stessa stanza, tanto era stata addobbata a dovere.
Dopo mezz’ora all’appello mancavano solo i due elementi femminili della
ciurma, che ovviamente si stavano ancora preparando. Quando arrivarono, a tutti
i ragazzi mancò il fiato.
Robin e Nami sembravano due angeli. La prima indossava dei pantaloni di
pelle neri aderenti abbinati a una maglia bianco con scollatura a V che
lasciava veramente poco all’immaginazione, e ovviamente scarpe dal tacco
vertiginoso.
La seconda vestiva con una minigonna bianca, calze nere, una maglietta nera senza spalle aderente e
stivali con tacco di media altezza. Rufy si avvicinò subito a Robin e con gesto
elegante le porse il braccio con un gran sorriso, che Robin ricambiò
all’istante. Zoro quasi si strozzò con il rum che stava scolando dalla
bottiglia quando vide la navigatrice entrare nella stanza, e si infuriò come
una bestia quando vide Sanji andarle incontro e invitarla ad avvicinarsi alla
grande tavola imbandita. Si trovarono ben presto tutti seduti attorno al grande
tavolo a cenare. Da una parte del tavolo Nami, Zoro, Rufy e Robin, a capotavola
Chopper e Sanji, e dal lato opposto Brook, Franky e Usop.
Il tempo passò in fretta ridendo e scherzando come sempre e in un
batter d’occhio fu quasi mezzanotte.
La ciurma si spostò sulla spiaggia, dove Franky aveva sistemato una
coperta gigantesca, quasi un tappeto, sulla sabbia, e vi aveva posato sopra
tutti regali che quel mattino erano sotto l’albero in cucina. Poi ebbe inizio
un piccolo spettacolo di fuochi d’artificio proprio allo scattar della
mezzanotte e tutti cominciarono ad abbracciarsi e a farsi gli auguri. Zoro, che
si limitava a evasive strette di mano, si lasciò abbracciare solo da Rufy, che
lo abbraccio velocemente e tornò da Robin,e da Nami, che gli corse incontro
sorridendo e gli strinse le braccia attorno al collo per pochi secondi.
-Auguri!- gli sussurrò all’orecchio la navigatrice, poi scivolò
lentamente dalle sue braccia per tornare a festeggiare con gli altri. Zoro
rimase a fissarla da lontano qualche secondo, poi, vedendo che tutti
cominciavano a scartare i regali, raggiunse il gruppo e cominciò a scartare i
suoi.
“Dov’è il suo!Dov’è?!” lo spadaccino cercava con foga il regalo della
navigatrice, emozionato come un bambino, ma non lo trovava. Eppure era strano
che non gli avesse fatto un regalo, visto che agli altri l’aveva fatto.
-Zoro grazie!è un regalo bellissimo!- esclamò
la voce di Nami davanti a lui, che alzò lo sguardo e la vide avvicinarsi
nuovamente a lui con una nuovo braccialetto al polso, con un ciondolo a forma
di cuore con scritto il suo nome –il mio regalo te lo do dopo..- gli sorrise di
nuovo contenta di aver scoperto il contenuto misterioso del piccolo pacchetto
verde.
Zoro, tranquillizzato del fatto che Nami non si fosse dimenticata di
lui, tornò a ridere e scherzare col resto della ciurma, fino a quando non si
rese conto che erano circa le 3 di notte ed rimasti svegli sono lui e Nami.
-è il caso che li portiamo nei loro letti?- chiese alla navigatrice.
-no, lasciamoli qui – si alzò e prese un'altra coperta –dai, aiutami –
Una volta coperti i suoi compagni Nami cominciò ad avviarsi verso la Sunny.
-Hey!dove vai?-
-Devo darti il tuo regalo!O hai cambiato idea?-
Zoro ovviamente non aveva cambiato idea, così la seguì in silenzio nel
buio della notte.
Erano appena saliti sulla nave, quando Nami si fermò davanti a lui
–Cosa vorresti avere per Natale?-
-Che cosa??Ma non avevi detto che il mio regalo era qui?-
-è qui, se quello che vuoi è qui. Insomma – continuò appoggiandosi alla
porta d’entrata della cucina –non sapevo cosa regalarti, perciò ho pensato di
chiedertelo e basta. Spero che accetterai lo stesso il regalo anche se arriverà
in ritardo. Il tempo di cercare quello che vuoi –
-Ah- Zoro cominciò a pensare freneticamente –Ci sono dei limiti su
quello che posso chiederti?-
-Mmm..non credo, basta che non mi chiedi cose
eccessivamente impossibili-
-Capito- disse con voce mogia. La sua idea di poter stare con Nami, di
poterla tenere con se per sempre, sembrava eccessivamente impossibile.
-Perché sei triste?-
-Non sono triste-
-Si che sei triste- Nami doveva sempre averla vinta.
-No, è solo che..non so cosa chiederti-
-Non lo sai, o hai paura di chiedermelo?-
-Io non ho paura!- sbottò Zoro rosso in viso.
-Allora chiedimelo!-
Lo spadaccino sospirò e appoggiando la testa sulla porta, guardò in
alto.
Vischio. C’era del vischio appeso alla porta.
-Ci tieni alle tradizioni natalizie?- le chiese.
-Dipende, perché?-
Lui con lo sguardo le indicò il piccolo rametto di vischio.
Poi una frase, una frase che lui non avrebbe mai sperato di sentire
uscire dalle labbra della navigatrice.
-Beh, dobbiamo rispettare le tradizioni, non credi?- Nami si avvicinò
velocemente al viso dello spadaccino e premette con decisione le labbra sulle
sue, come se fosse il gesto più naturale del mondo.
-Ora che abbiamo onorato le tradizioni – cominciò Nami, entrando nel
corridoio che portava alle camere della ciurma – cosa vorresti per Natale?
Zoro questa volta aveva la
risposta pronta –Vorrei che onorassimo sempre questa tradizione-
Nami alzò un sopracciglio e lo guardò come se stesse scherzando –Che
vuoi dire?-
-Guarda in alto-
Nami lo fece, e vide tutti i rametti di vischio appesi da Franky quella
stessa mattina. Erano decine e decine, forse centinaia.
Ora capiva.
-Ti rendi conto che per rispettare questa decisione dovremmo passare tutte
le nostre giornate di tutta la nostra vita a baciarci continuamente solo per il
vischio del corridoio, vero?- chiese lei maliziosamente.
-Appunto!- Zoro si avvicinò alla
navigatrice, le prese il viso fra le mani, e la baciò.
Cercarono di raggiungere una delle camere da letto senza fermare il
bacio (solo per non tradire la loro promessa di mantenere la tradizione U.U lo sanno tutti che per Zoro una promessa è debito).
Arrivati nella stanza della navigatrice si fermarono per riprendere
fiato, guardandosi negli occhi.
Dopo qualche istante, Nami guardò in alto e sorrise.
-Zoro?-
-Si?- chiese lui, mentre respirava il dolce profumo del collo della
navigatrice.
- C’è dell’altro vischio-
Zoro si girò di scatto verso la stanza, e notò che ne era ricoperta,
proprio come il corridoio.
-Ricordami di ringraziare Robin e Franky, domani-
-Franky, forse. Credo che anche Robin sarà
molto impegnata con tutto questo vischio appeso alle pareti-
-Che vuoi dire?- chiese lo spadaccino sorpreso.
-Andiamo! Tutti si sono accorti che c’è del tenero fra Robin e Rufy!-
-Ah..AAAAAAH! quella vecchia volpe! Beh a lui ci penserò domani..-
dichiarò tornando alle labbra della compagna –anzi..dopodomani..ora abbiamo una
promessa da rispettare- proclamò togliendosi la maglietta e gettandola a terra.
-E Dio disse che era cosa buona e giusta!- esclamò Nami saltando in
braccio allo spadaccino, accarezzandogli i pettorali perfetti, e unendo le
labbra a quelle di Zoro, per sempre.
Questa piccola fic è stata creata
appositamente per augurare a TUTTI un buon Natale!
Perciò grazie EFP, MUGIWARA NO USAGI, MIDORI MIKAN, solo per citarne
alcuni. Grazie, grazie e grazie ancora!
Magari chi passa di qua può lasciare un commentino?
BUON NATALE
Giady92 (o Giady16)