il ritratto di Vincent Valentine

di shining leviathan
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Ok, lo so che sto pubblicando storie a raffica, ma mi diverto troppo! Scusate -_-“… comunque questa fan fiction mi è venuta in mente guardando il trailer de il  “ Ritratto di Dorian Gray” e, non ho potuto non pensare a Vincent. Premetto che non ho mai visto ne il film, ne ho mai letto il libro, quindi in base alle poche informazioni di cui dispongo rielaborerò la storia a modo mio. Vi lascio all’orror..ehm alla storia ^^ buona lettura.

 

 

 

 

 

Come l’aveva convinto?

Come l’aveva convinto a fare questo quando odiava addirittura che le puntassero contro una macchina fotografica? Mha! Sarà stato il suo sorriso a scioglierlo, come tutte le volte.

Erano talmente rari nell’ultimo periodo, che Vincent non voleva perdere l’occasione di bearsi ancora una volta nella sua spensieratezza e nella sua dolcezza.

Sedeva su un vecchio sgabello, guardando la donna mescolare i colori su una tavolozza per poi stenderli in modo uniforme sulla tela. Il viso imbronciato in un’espressione concentrata mentre valutava dove fosse meglio scurire un po’ le forme. Sorrise.

“ Sembra che stia valutando una questione di importanza mondiale, dottoressa Crescent” Lucretia alzò gli occhi dal quadro e inarcò le sopracciglia “ Vincent, ti ho già detto di chiamarmi Lucretia!” “ Mi scusi.. cioè scusa” la donna annuì e tornò al suo lavoro.

Incredibile che una scienziata sapesse anche dipingere così bene, pensò Vincent. Ma Lucretia era speciale, nessuna donna che Vincent avesse conosciuto era lontanamente paragonabile a lei.

“ Vincent! Stai fermo!” lo rimproverò scherzosamente lei puntandogli il pennello contro “ Come faccio a finire se tu ti muovi ogni sette secondi?” “ mi dispiace” replicò Vincent grattandosi la nuca “ E che a stare fermo senza muovermi dopo un po’ mi viene prurito” “ Sì certo bella scusa” Lucretia superò la tela e si avvicinò a Vincent con espressione furbetta. Lui cominciò a sudare. Dovevano smetterla con questa storia, non potevano stare insieme. Un Turk e una scienziata, ridicolo. Ma nessuno dei due sembrava intenzionato a lasciare l’altro. Ormai erano indissolubilmente legati.

La donna si avvicinò ancora e si sporse verso di lui, come a volerlo baciare.

Vincent era pronto a fermarla, ma lei fece una cosa del tutto inaspettata.

Allungò il pennello e gli lasciò uno sbaffo di colore sul naso. Il giovane Turk spalancò gli occhi ,sorpreso, provocando una leggera risata da parte della donna. “ Stai fermo o la prossima volta ti coloro tutta la faccia, chiaro Vincent?” il suo sorriso, la sua risata…. Non ne avrebbe più trovata una così. All’inferno i pregiudizi, le malelingue. Voleva rimanere sempre con lei anche a costo di rimetterci il lavoro.

Lucretia, dopo avergli dedicato un’ultimo sorriso tornò alla sua postazione. Ma quando si voltò lo sgabello era vuoto. Confusa, si guardò attorno. “ Vincent?” sobbalzò quando due forti braccia le circondarono la vita e un respiro caldo le sfiorò il collo. Vincent la stringeva a se, annusando piano la leggera fragranza che quei capelli castano scuro emanavano. “ è un bel quadro” disse baciandogli la testa, ed in effetti era bello davvero. Due occhi rossi fissavano la coppi abbracciata e il gioco di chiaro scuro disegnava linee ombrose sul volto conferendole un’austerità degna dei ritratti antichi.

“ Davvero ti piace?” mormorò Lucretia arrossendo un poco e Vincent annuì “ Sì” la voltò “ Tutto ciò che fai mi piace” e la baciò. Affondò le dita nei suoi capelli per attirarla più vicina e dischiuse le labbra. Lei rispose, seppur goffamente. Il Vincent Valentine del ritratto fissava imperturbabile la scena.

 

È un po’ scarno lo so ma dai prossimi capitoli vedrò di fare di meglio. Un bacio a tutti!

 

 

 

 

 

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