Albero delle Drabble Natalizio - 1° Decorazione

di valekiller
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Se Artù e Merlino fossero miei... Gwen sarebbe morta carbonizzata. Purtroppo è ancora viva e vegeta quindi decisamente non sono di mia proprietà.

Un ENORME grazie a koorime. Cara, grazie di essere nella mia testa.

Spero vi piaccia!

"Gli augurò lo stregone, porgendogli una tazza" by Hikaru Ryu.


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Artù odiava il Natale.

Fin da piccolo si chiedeva perché mai dovesse mettersi in ghingheri e fingere di
essere felice. "Cosa accidenti è il Natale?!" urlava disperato alla sua nutrice,
che puntualmente rispondeva che era il compleanno di Gesù. E Artù si
arrabbiava ancora di più. Chi era questo qui? Questo a cui vogliono tutti così bene?
Per il suo di compleanno le campane suonavano a lutto...

"Che schifo" pensava davanti ad una statua ricoperta di ghirlande.
"Cos'ho fatto di male" sussurrava mentre Morgana intonava le carole.
"Vi prego uccidetemi" implorava davanti alla marea di ospiti indesiderati.

Durante il banchetto tenne le braccia incrociate e lo sguardo corrucciato.
Perfino il suo stupido servo sembrava divertirsi! Agghindato con quell'orribile festone
verde poi, era proprio ridicolo. Gli brillavano perfino gli occhi! Rabbrividì di disgusto.

"Andiamo Artù... E' Natale!"
"Taci, Morgana."
"E' il suo primo Natale qui, lascialo divertire."
"Se ti riferisci al mio inutile servitore, non glielo sta impedendo nessuno."
"Magari il tuo sguardo assassino addosso lo fa sentire un po' a disagio."
Artù rispose con un grugnito.

Appena gli fu permesso se la svignò nelle sue stanze e, ripensando ai ripugnanti
bagordi natalizi, sbatté furiosamente le porte delle sue stanze, ringhiando.
Mph, almeno questa stupida giornata era quasi finita. Si diresse stanco e
depresso alla sedia davanti al fuoco, e ci ritrovò seduto Merlino, che aveva l’aria
di uno che si era divertito molto.

"Quella è la MIA stupida sedia, razza d'idiota!"

Merlino sospirò. "So che odi questa festa ma... Beh. Buon Natale, Artù."

Gli augurò lo stregone, porgendogli una tazza fumante e un piccolo pacchettino,
contornati da un timido sorriso.

"Stupido servo idiota." borbottò Artù.

Merlino rise. Sapeva che era il suo specialissimo modo di dirgli grazie.

E con le orecchie piene della risata di Merlino e il cuore un po' più caldo,
Artù pensò che dopotutto il Natale non faceva poi così schifo.





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