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28 Febbraio, 1981
Era una fredda serata di Febbraio, le case che occupavano
Stratford Meadows,alla periferia di Londra,
erano tutte coperte da una leggera distesa di neve, con le loro luci ancora incandescenti attraverso le
finestre della cucina e della sala da pranzo. Stratford era un’elevata comunità
d’alta classe, i residenti erano imprenditori di successo, medici e dentisti, ele case riflettevano la loro
ricchezza con molto fervore.Ma fra tutte quelle belle case allineate al
marciapiede nero,c'è n’era una che era da sempre riuscita a catturare
l'attenzione dei passanti.Era una casa Vittoriana in mattoni di tre piani, con
bellissime persiane marroni e una porta verde foresta con vetro smerigliato.
Tutti, a Stratford, invidiavano la famiglia che aveva da poco acquistato la
casa, sette mesi prima, che per questo era stata appena terminata ed era
chiaramente la casa più stravagante del quartiere.
Pur vivendo in una comunità nella quale la maggior parte
delle persone li avrebbero associati ad arroganti milionari, i Granger erano
tutt’altro. La loro
benevolenza e la compassione per la gente era ciò che li distingueva da altri
del loro reparto. Il Dottor Edward Granger e sua moglie, Emily, erano l'immagine di una
coppia perfetta, e ora una famiglia perfetta, dato che Emily aveva appena dato
alla luce una bellissima bambina di appena pochi mesi. Amici e familiari della
coppia avrebbero sempre smaniato per la famiglia, raccontando di com’erano
stati entusiasti nell’aprire la propria pratica al centro di Londra, una
settimana prima e, infine, nell’aver avuto la figlia che avevano sempre
desiderato. Erano davvero benedetti.
Emily
Granger aveva appena finito di mettere la figlia di cinque mesi sul suo
seggiolone, cercando di non ricevere dello zucchero in eccesso rimasto ancora sulle
dita di lei. La piccola Hermione ridacchiò mentre guardava la sua mamma
armeggiare con il grembiule bianco e aggiustare i capelli in una crocchia alla
base del collo. Emily sorrise alla figlia e le pizzicò la guancia
scherzosamente prima di andare brevemente in cucina per preparare il tacchino,
che aveva appena finito di cuocere, sul tavolo. Percorrendo pochi metri giù per
i corridoi, bussò alla porta di quercia che portava allo studio e si rivolse al
marito, che stava scrivendo sul suo computer.
"Edward,
la cena!"
Egli alzò
lo sguardo per un breve momento verso la moglie e la salutò con un sorriso
affascinante.Lei
sorrise e lo guardò avvicinarsi e darle un casto bacio sulle labbra. "E cosa ha cucinato la mia
piccola zucca per noi stasera?", chiese mentre cominciavano una breve
passeggiata in sala da pranzo.
"Tacchino,
contornato con patate e piselli." Rispose lei, arrivando.
Lui
inalò il
profumo inebriante del Tacchino fresco-appena-sfornato e sentì con trepidazione
l'acquolina in bocca."Un profumo delizioso, tesoro." Disse alla
moglie, mentre lei raggiungeva la cucina.
"E
per la nostra piccola Hermione ..." Emily si allungò sull’armadio e tirò
fuori una scatola di alimenti per bambini che sapeva Hermione adorava,
"una varietà di carote "
Hermione
batté le mani e cominciò a mangiare il cibo con le dita, entrambi i genitori la
guardavano con adorazione. Levarono via gli occhi dalla loro figlia con
riluttanza e cominciarono i propri pasti, tagliando di conseguenza ogni pezzo di
tacchino.
"Sta
crescendo così in fretta, già mangia il cibo da sola." Disse Emily tirando
su col naso. "Sembra solo ieri, stavo tenendo una neonata tra le mie
braccia e mi chiedevo quale sarebbe stato il suo nome".
Edward
la guardò con adorazione, "Ne abbiamo scelto uno bello, non è vero?"
Lei
sorrise: "Sì. Chi avrebbe mai detto che la tua ossessione per Shakespeare
sarebbe tornata utile?"
"Certo, non te! Ricordo che minacciavi di bruciare la mia copia di
'Sogno di una notte di mezza estate' dopo che ho accidentalmente chiamato tua
madre Hermia." Disse con un sorriso al ricordo.
"Era
una minaccia meritata. Sai che non mi interessa la lettura ed i
riferimenti costanti che fai. L'unica cosa buona
che è uscita dal tuo amore per i libri era il nome di Hermione."
Dissescherzosamente, puntando la
forchetta contro di lui.
Finse lo
shock con grande inspirazione, "Be’, non ti ho sentito lamentarti quando
ho utilizzato quella nuova tecnica, l'altra sera da ... oh, cos’era ... l’Erotica di una donna?" Emily
arrossì mentre chinava la testa , borbottando qualcosa che non riuscì a
capire. "Spero solo che Hermione erediti il mio amore per i libri e non la
tua abitudine di mordere il labbro inferiore."
Sebbene
sapesse che lui stava scherzando, teneva ancora una replica pungente sulla
punta della lingua sottile. Quella risposta non fu mai proferita, poiché sentirono
un gran rumore che sembrava provenire dalla parte anteriore della casa. Nessuno
riuscì a capire cos’era quel rumore, ma poterono sentire le voci di ciò che sembravano
pochi uomini urlare a vicenda dei comandi.
Edward
guardò preoccupato sua moglie e le sussurrò, "Prendi Hermione e nasconditi
nell'armadio della biancheria".
Emily
non replicò mentre raccoglieva la figlia dalla sua sedia e la portava nell’armadio.
Chiuse subito la porta dietro di loro e si accovacciò sul pavimento, posizionando
Hermione di fronte a sé. "Andrà tutto bene, amore..." sussurrò,
accarezzando amorevolmente la guancia di Hermione. La bambina le sorrise e
Emily sentì una fitta al petto. Aveva un brutto presentimento, ma qualunque
cosa sarebbe successa a lei, sapeva di dover proteggere Hermione con la sua
vita.
Edward
afferrò la pistola che aveva nascosto in uno dei tavoli e si diresse al punto
in cui provenivano le voci. Sua moglie non aveva idea che possedesse l'arma, ma
dopo aver avuto Hermione, voleva che quella casa fosse ben protetta, e se ciò
significava una pistola nascosta, allora ne avrebbe comprata una. Era solo una
pistola di medie dimensioni, ma era completamente carica e aveva un buon
controllo. Si chiese brevemente se gli uomini che si erano intrufolati avevano
anch’essi delle pistole con sé. Prese un gran respiro, si nascose dietro la
porta d'ingresso e guardò dietro l'angolo dove almeno cinque figure vestite in
abiti neri erano in piedi e facevano una sussurrata conversazione. I suoi occhi
guardarono per un momento le loro mani e vide che non possedevano delle
pistole, ma ciò che sembravano essere sottili bastoncini. Solcò le sopracciglia
in confusione, perché avrebbero dovuto portare dei bastoncini?
I toni
sussurrati ben presto si trasformarono in voci elevate, poiché gli uomini
sembravano agitarsi l’uno con l'altro. Edward si tese ad ascoltare, mentre essi
cominciavano a discutere.
"Il
Signore Oscuro ha detto di scegliere una casa e uccidere chiunque vi sia in
essa, Codaliscia, non far finta di niente e vai in casa! Egli vuole che il
Ministero lo prenda sul serio, e quale modo migliore di uccidere quei innocenti
Babbani che sono così desiderosi di proteggere?” disse il più alto degli uomini
ad uno che sembrava tremare. Edward non riusciva a non essere confuso alle strane
parole che essi utilizzavano. Un Signore Oscuro? Non aveva mai sentito
parlare di nulla del genere. E cosa diavolo
erano un Codaliscia e un Babbano?
Il tremante
parlò con una voce con la quale si fece piccolo per la paura, "I-Io lo so,
Lucius ... ma perché questa casa? Non li conosciamo, perché dovrebbero morire,
per nessuna ragione? Potrebbero perfettamente essere buone persone e-"
Il
piccolo uomo fu tagliato fuori da una voce che sembrava appartenere a qualcuno
con un infezione al naso, "I Babbani non sono delle persone buone,
Codaliscia! Ci hanno costretti a nasconderci nella nostra piccola comunità,
mentre loro vanno avanti con la loro vita come se tutto andasse bene. Siamo
costretti a nasconderci e loro sono fuori a godersi il mondo, pensi davvero che
sia giusto?"
“Beh… n-no…”
"Vedo
che nutri ancora dei pensieri amorevoli sui Babbani di Potter, impiantati nel tuo
debole cervellino." Ringhiò.
L'uomo più alto parlò di nuovo, tirando
giù il cappuccio per rivelare una criniera di lunghi capelli di platino. "Allora, dobbiamo cercare tutti gli occupanti in
casa. Uccidete chiunque trovate, ricordate gli ordini del Signore Oscuro,
nessuna pietà. E Piton, è tua responsabilità bruciare questa casa quando
finiremo, mentre io lancerò il marchio nero. Apparite direttamente al quartier
generale e gli diremo che la missione è compiuta. D'accordo?"
“D’accordo” dissero gli uomini in coro.
Mentre
iniziavano a separarsi, Edward seppe che quella era la sua occasione d’attacco.
Ne vide uno passargli a destra e sparò con la pistola, colpendo le sue scapole
e causandogli un basso gemito che uscì dalla gola. Emily sentì lo sparo dall’armadio
e si ritrasse al rumore, ma mantenne l’attenzione nel far sentire Hermione
tranquilla. Il ferito che Edward aveva colpito si voltò subito per vederlo puntare
ancora una volta la pistola contro di lui.
"Fuori
da casa mia!" Ringhiò.
L'uomo
fece un sorrisetto e agitò il suo bastoncino in modo che l'arma volò via dalla
mano di Edward e finì sul pavimento, una decina di metri lontana. Edward fissò
sconvolto l'uomo, che ridacchiò. "Stupidi Babbani" mormorò agitando
la bacchetta una seconda volta, sbattendo Edward contro il mobiletto di
porcellana accanto a lui e rompendo il vetro che conteneva la costosa ceramica
che lui ed Emily avevano ricevuto come regalo di nozze. La sua visione venne
offuscata e alzò la mano per massaggiarsi il retro della testa. Sentì dei passi
avvicinarsi a lui e fece appena in tempo a registrare ciò che stava accadendo,
quando una bassa voce gridò: “Avada Kedavra!"
Una luce verde uscì fuori dal bastone dell'uomo ed Edward non vide più niente.
Dentro
all’armadio, Emily stava facendo del suo meglio per mantenere la calma. Udì il
rumore del vetro rotto, poco dopo il colpo che la pistola aveva sparato e non
aveva idea se il marito fosse ancora vivo. Hermione sembrò addormentarsi ed
Emily afferrò un asciugamano sopra di lei per posarglielo dietro la testa e accarezzò
la sua piccola chioma di capelli color cannella che somigliavano così tanto ai
suoi. Fu in quel tenero momento, che la maniglia della porta cominciò a tremare
e il suo cuore batté accelerando immediatamente. Fissò la tremolante maniglia
della porta e trattenne il respiro. L'inseguitore sembrò aver smesso di cercare
e lei si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Ma non appena si accasciò su
una mensola e chiuse gli occhi, il suono dello scatto della porta che veniva
schiusa, le fece riaprire gli occhi e guardare con orrore la porta che si
apriva per rivelare un uomo in abiti neri che la guardava con un sorrisetto .
"Ehi,
ne ho trovato un altro!", gridò con divertimento dietro la sua spalla.
Per l'orrore
di Emily, si avvicinò un'altra figura ammantata, si fermò accanto a quello
ammiccante e guardò con espressione disgustata le sue caratteristiche. "Guarda,
ha anche un bambino."
Emily
gettò un fugace sguardo alla figlia prima di ringhiare contro gli uomini,
"Non toccate Hermione."
"Oh,
non toccheremo lei ... o te, se è per questo." Rispose l'uomo che
sogghignava in tono tagliente.
Emily
dovette sembrare confusa per far parlare l’uomo,"Non ti preoccupare, non
sentirai niente."
Si
sedette, guardando i due uomini per un secondo, prima di fare uno sforzo per
parlare. "Dov'è mio marito?" Chiese con un tremito in voce, avendo
paura di sentire la loro risposta.
Risero
entrambi mentre il secondo rispondeva, "Morto, naturalmente."
Il
colore della sua faccia impallidì, mentre sentiva spuntare le lacrime agli
occhi. Non vide alcuna pietà nei loro volti, nessun rimpianto. Come poteva
qualcuno parlare di uccidere una persona, con divertimento nella voce? Quello
era un gioco per loro?
"Penso
che dovremmo tirarla fuori dalla sua miseria, non pensi, Goyle?"
"Sì."
Emily ebbe
appena il tempo di rannicchiarsi o fare un ultimo respiro d’aria preziosa,
prima che una brillante luce verde la colpisse in pieno petto. Entrambi
gli uomini risero e diressero i loro occhi sulla bambina che aveva appena
cominciato a piangere, sulla flaccida figura della madre. Non ebbero alcuna
esitazione, quando quello che si chiamava Goyle puntò il bastone verso di lei e
gridò le due stesse parole che avevano ucciso i suoi genitori. "Avada Kedavra!" Ma non appena venne
gettato l'incantesimo, un tipo di cupola blu opaco si formò attorno alla
bambina e riflesse la maledizione volgendosi dritta verso Goyle, mandandolo a volare
contro il muro.
Gli
occhi dell' altro uomo si spalancarono per lo shock, mentre si girava per
vedere una gemente figura di Goyle massaggiarsi la testa contro la stufa.
Vedendo che era ancora vivo, si girò verso la bambina, la cui cupola era
svanita e lo guardava con gli occhi spalancati. Fece l'unica cosa che pensava
di poter fare, sparò un'altra maledizione contro di lei. La cupola riapparve
immediatamente e respinse ancora una volta la maledizione, ma lui si scansò
rapidamente e quella si andò a schiantare contro un vasetto di farina. I suoi
occhi erano incollati alla bambina quando apparve una terza figura, quello con
i lunghi capelli biondi.
"Che cosa sta
succedendo qui?!", gridò.
"La bambina ... l-lei non vuole morire."
Spiegò debolmente.
"Cos'è questa sciocchezza, MacNair?"
gli urlò il biondo.
MacNair
si voltò verso di lui e rispose con quanta calma poteva esserci nella presenza
ancora scioccata, "Lei riflette ogni maledizione che le gettiamo... con
una sorta di scudo".
"Uno
scudo?", chiese. Quando MacNair ebbe annuito, si voltò verso la bambina, e
sparò contro di lei una semplice maledizione disarmante. La luce rossa rimbalzò
dallo riapparire dello scudo, proprio come negli altri casi, ed entrambi gli
uomini si abbassarono per evitarla. Essa, invece, colpì la lampada, causandone
la rottura a lato dei piedi di Goyle, che piagnucolò al forte rumore. "Oh Signore"
fu la sua unica reazione.
"Che
facciamo, Lucius?" chiese MacNair.
Egli
parve pensare per qualche momento, fin quando parlò a bassa voce,
"Porteremo la bambina al Signore Oscuro, e lui deciderà quale sarà il suo
destino".
MacNair
annuì e andò a riferirlo agli altri. Lucius fece una smorfia mentre raccoglieva
la bambina, che si dimenava tra le sue braccia, il suo pianto urlante nelle
orecchie. Gridò a Goyle di alzarsi prima di ritornare nell’atrio principale,
dove gli altri lo stavano aspettando. Guardarono tutti la bambina, con miste espressioni
sui volti, dalla meraviglia al disgusto.
"Va
bene, torniamo al quartier generale. Piton, evoca il Marchio Nero, mentre io
porto la bambina al Signore Oscuro." Gli ordinò Lucius. Piton annuì e si
voltò per uscire fuori dalla porta di casa. Lucius si rivolse a Codaliscia, che
sembrava fissare il vuoto, "Codaliscia!" urlò, svegliando l'uomo dal
suo sogno ad occhi aperti, "occupati della casa." Quello annuì brevemente
e Lucius svanì.
~*~
Casa
Riddle era situata su un terreno di proprietà, a pochi chilometri dal paese di
Little Hangleton, proprio accanto ad un piccolo cimitero. Era la posizione
perfetta per localizzare il quartier generale, per l’ascesa del Signore Oscuro
e dei suoi seguaci. Era stato realizzato per appartenere a lui e ai suoi defunti
parenti, fino alla loro scomparsa, o meglio, alla loro eliminazione. L'unica
preoccupazione era il vecchio custode, il quale era così vecchio, che non aveva
cura di controllare la casa a intervalli regolari. Ma quando lo faceva, il mangiamorte
più vicino scagliava un semplice incantesimo per allontanarlo.
Le buie sale
erano piene di fioche candele galleggianti e di ritratti di Salazar Serpeverde insieme
alle sue numerose conquiste. Ogni camera era riccamente decorata con arredi di oscuro
presentimento e lunghi drappeggi neri per garantire la privacy. Nessuno sapeva realmente
perché il Signore Oscuro era così discreto nei suoi movimenti, comunque.
Sembrava che stesse pianificando qualcosa in silenzio, senza informarli,
mandandoli in qualche missione mentre loro non avevano idea dello scopo a cui
servivano. Ad essi non piaceva quell’organizzazione, ma nessuno lo aveva mai
detto ad alta voce, per paura delle conseguenze che ne sarebbero derivate se egli
avesse saputo che non erano persone affidabili.
Lucius apparì
nella sala principale e fu sollevato nel vedere che era vuota. Chi immaginava
cosa avrebbe potuto fare della sua reputazione il portare un’urlante bambina? In
silenzio, si fece strada a passi veloci attraverso gli ampi corridoi,
desideroso di buttare via dalle sue braccia la bambina che si dimenava. Arrivò
in modo rapido a destinazione e bussò alla porta, bilanciando la bambina sul
fianco sinistro. Sentì un sordo "Entra" e aprì spingendo la porta. Il
Signore Oscuro stava studiando qualcosa sulla scrivania e alzò il volto, la sua
espressione mutò in uno sguardo di profonda confusione quando i suoi occhi caddero
sulla bambina tra le braccia di Lucius.
"Cos’è?"
Chiese, puntando il dito contro la piccola.
"E’ una bambina, signore." rispose subito
Lucius.
"So che cos’è!" Urlò egli agitato.
"Giusto
... volevo dire, naturalmente, mio Signore.” Armeggiò. "Ciò che intendevo
dire è che questa bambina ha respinto tre maledizioni che io, MacNair, e Goyle
le abbiamo sparato."
Gli occhi scarlatti del Signore Oscuro si ridussero,
"Che vuoi dire, Malfoy?"
"Voglio
dire, signore, che penso che questa bambina sia magica." Dichiarò Lucius,
trovando una sedia libera posta contro il muro e mettendo lì la bambina. Quella
si rannicchiò in una palla contro il morbido cuscino, assaporandone la
morbidezza e chiudendo gli occhi.
"Ti
avevo detto di andare in una casa Babbana, Lucius!" Lo disprezzò il
Signore Oscuro, spingendo indietro la sedia e alzandosi in piedi per la prima
volta.
Lucius rabbrividì al movimento, ma si riprese,
"L’abbiamo fatto, mio Signore ... lei è una Babbana.”
"Ma
è inaudito che una Babbana acquisti competenze così presto." Pensò tra se
stesso. Lucius non rispose, ma lo guardò girare intorno alla scrivania e mettersi
di fronte alla bambina, sussurrandole cose che non capì. Lo scudo a cui
aveva assistito prima, sorse ancora una volta attorno alla bambina addormentata
e sembrò respingere delle molli particelle di fumo. Lucius capì che il Signore Oscuro stava usando delle antiche magie
proibite per cercare di rompere lo scudo, così rimase in silenzio e osservò.
Per quasi un'ora egli stese sopra di
lei, borbottando antiche maledizioni all’interno della sua cupola azzurra,
sempre con lo stesso risultato. Infine, troppo frustrato per continuare, si alzò
in piedi e camminò su e giù per la stanza. Lucius
seguì i suoi lenti movimenti, il fluire del suo mantello, la concentrazione dei
suoi lineamenti, fino a quando egli si voltò a guardare la bambina con un lampo
di decisione negli occhi. Rivolgendosi a Lucius, gli disse, "Lei,
ovviamente, dimostra, un certo tipo di magia potente che io stesso non posso
spezzare. Quindi, la soluzione è semplice ... l’alleverò io stesso. Diventerà
una potente combattente per la nostra parte. Inoltre, dobbiamo avere a
disposizione tutto l'aiuto di cui abbiamo bisogno. "
"Signore?"
chiese Lucius.
Egli sogghignò appena, "Portala nella camera da letto
accanto alla mia. Vorrei seguire ogni suo movimento e ogni suo sviluppo.”
Lucius annuì e prese la bambina in braccio ancora una volta, trattenendo una
smorfia. Prima che uscisse fuori dalla porta, venne fermato, "Conosci il
nome della bambina?"
"Sì, signore, Hermione." Rispose.
"Cerca altre informazioni su di lei e rapportale
direttamente a me, hai capito?"
Ricevé un cenno del capo
e Lucius lo lasciò, con la bambina di nome Hermione in braccio. Il Signore Oscuro
si accomodò sulla sedia in cui lei stava dormendo e chiuse gli occhi. Non era
una decisione facile, il prenderla sotto la sua ala. Era una
Mezzosangue, dopo tutto. Ma c'era qualcosa nella
bambina, ed era ovvio che non poteva disporre di lei, senza piantarla in un
orfanotrofio locale. Tremò un po’ ai ricordi rimossi, si raddrizzò un po’ di
più sulla sedia. No, lui aveva grandi progetti per lei in futuro, e se essi
avessero funzionato, sarebbe diventata la più grande Mangiamorte al suo fianco.
Benvenuta
nell’Elite dei Mangiamorte, Hermione.
Ricordo che tutti i crediti vanno al meraviglioso genio di perverted-squirrel alias Shar sul sito http://www.fanfiction.net/s/5010568/1/In_Too_Deep. Io mi sono slo limitata a trasferire e tradurre. questa incredibile storia in italiano.
Quindi ditemi che ne pensate. XD Un ultima cosa! la vera autrice ha scelto e impostato delle tracks per ogni capitolo quindi penso sia carino ascoltarle mentre si legge il capitolo :). Eccovi quella che lei ha scelto per voi: http://www.box.net/shared/zo2vvqgohh