Attimi

di _BlackStar_
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ATTIMI


Un timido raggio di sole illumina parte del sofà su cui siedo comodamente. Riapro gli occhi dopo qualche attimo di sonno. Subito lo sguardo si posa in basso. Le mie dita sottili, intrecciate tra loro, poggiano delicate sulla pancia che ormai, al quinto mese di gravidanza, appare perfettamente tonda. Sorrido carezzando il rifugio perfetto della nostra creatura e penso alle parole piene d’amore  che ripeti ogni giorno radioso, bello come l’oceano d’inverno. Pensi sia una bambina. Lo hai detto da subito, dal giorno in cui ti ho dato la notizia che presto la nostra vita sarebbe cambiata per diventare ancora più perfetta di quanto già non fosse.
Il cigolio della porta in legno che annuncia il tuo ritorno mi distoglie da questi pensieri e una folata di vento fresco profumato d’abete pervade la sala mentre mi alzo per venirti incontro. Ti volti e il tuo viso si illumina di un sorriso splendido, il sorriso che mi ha fatto innamorare di te il primo giorno che ti ho visto. I tuoi occhi di mare fissano i miei mentre poggi le tue mani perfette sulle mie, sopra la pancia. Sorridi sereno e, dopo avermi lasciato un bacio dolcissimo, ti pieghi con grazia, sedendoti sui talloni. Poggi l’orecchio contro questo prezioso contenitore materno e ascolti estasiato. La tua espressione per un attimo si fa seria ed estremamente attenta; poi, proprio come il raggio di sole di poco fa, una felicità indescrivibile sale attraverso il tuo sguardo e mentre la tua bocca si apre ancora una volta in uno sorriso perfetto i tuoi occhi si colmano di lacrime di gioia. Ti guardo commosso mentre ti rialzi e, presami la mano, mi trascini con te sul sofà dove, pochi attimi fa, ti avevo ammirato in sogno. Mi accogli nel tuo abbraccio caldo come il sole di maggio e, rannicchiato contro il tuo petto, chiudo gli occhi grato al cielo per l’immensa fortuna che mi è stata donata. Il tuo braccio sinistro circonda la mia vita esile, molto sottile per essere quella di un uomo, mentre il destro congiunge le nostre mani unite come in una tela di ragno. Il collo leggermente girato permette al mio viso di riposare nell’incavo del tuo collo mentre la fragranza naturale della tua pelle inebria i miei sensi, come sempre. Sorridi ancora. Ti diverte l’espressione del mio viso compiaciuto; dici che sembra l’espressione di un bambino che assaggia il suo gelato preferito. Ascolto i nostri respiri che si alternano in perfetta sincronia, mentre il battito dei nostri cuori si fonde in un'unica melodia di sentimento purissimo. Le tue dita sciolgono la nostra tela delicatamente e subito distacco il volto dalla tua clavicola per capire cosa mai mi stia dividendo da te. La tua mano però è più veloce. Pollice e indice catturano il mio mento costringendo i miei occhi di cioccolata ad incontrare i tuoi, profondi pozzi d’affetto. Uno sguardo. Eterno, come l’amore che ci unisce. Poi dischiudi le labbra e, prima di baciarmi ancora, con voce bassa e impercettibilmente roca mi sussurri: ti amo, tesoro mio.




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