2 maria
Allora ragazzi..primo capitolo....Siccome non avete
rensito devo capire:Sono stata chiara nella spiegazione iniziale? vi
piaciuto il prologo?Devo dare ancora spiegazioni sulla mia nuova
storia?
RISPONDETE.....grazie mille....
Maria:
La nostra danza proseguiva senza che nessuno dei due sbagliasse un
passo.Io non concedevo spazio a lui e lui non ne concedeva a me. I
nostri occhi puntati dritti negli occhi dell'altro.Quegli occhi
profondi,occhi scuri,occhi che potevano essere paragonati a due pietre
preziose per il loro colore e per la loro bellezza.
La mia esistenza stava per svanire, dissolversi e io non potevo far a
meno di contemplare quegli occhi.Occhi che esprimevano molto di
più di quello che il suo possessore voleva fare:
turbamento?indecisione?dispiacere?
Lasciò scivolare un suo piede verso di me facendo una finta,io
lo assecondai indietreggiando di un passo,voleva testare i miei
riflessi.I miei lunghi capelli neri ondeggiarono mossi dal vento che
imperversava nella radura. istintivamente li spostai dietro le spalle
per lasciarmi libera la visuale. Vidi lui ispirare forte il mio odore.
< Hai un buon profumo! > mi disse.
< Grazie! > risposi con finta cortesia.
< Dobbiamo stare qui tutto il giorno? > domandai.Perchè non mi attaccava e la facevamo finita?
< Hai fretta? >
< Perchè non mi attacchi? >
< Sei così ansiosa di.... > ma non gli lasciai terminare la frase.
< Morire? No,non lo sono,ma sarebbe meglio affrettarci, se mi raggiungesse la mia famiglia,tu saresti morto. >
< Bleffi, lo so che la tua famiglia non sa dove sei.Tu sei fuggita.
> come faceva a saperlo? ma non glielo domandai,una cieca rabbia
montò nel mio corpo e lo attaccai io per prima.
La nostra danza,così si evolse, schivavamo entrambi i colpi
colpendo l'aria. I nostri muscoli tesi al massimo,scattavano al minimo
comando. Tentavo di mordere il suo diafano collo.Ero quasi sempre alle
sue spalle,ma lui era sempre più veloce di me di un attimo e
riusciva a sfuggirmi.
Improvvisamente mi bloccò le spalle e mi spinse senza
lasciarmi,tanto da atterrare entrambi sul prato della
radura.Completamente steso sopra di me mi immobilizzò le braccia
sopra la testa.La sua espressione si fece vincente.Il suo viso ,ancora
più bello da vicino, si piegò in una smorfia di
concentrazione.
< Con me il tuo potere non funziona? > chiesi beffarda.
Lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò < Era
solo una prova,so che il mio potere su di te non può nulla. >
Ma in quel momento successe qualcosa di inaspettato,sia per me che per
lui. Accostandosi a me, sbadatamente sfiorò con la sua guancia
la pelle della mia guancia.Un brivido mi percosse in tutto il corpo,era
stata elettricità pura.Non poteva essere solo perchè la
sua pelle era congelata come il marmo,ero abituata a quei generi di
contatti gelati.E io sapevo che la stessa sensazione l'aveva provata
anche lui,i suoi occhi lo avevano tradito.Ma poi si riprese.
< Ok allora useremo i metodi tradizionali! > esclamò.
< Uccidimi e falla finita. > gli urlai a un centimetro dalla sue labbra lisce.
< Ma io non voglio ucciderti >
< Cosa? > non ci stavo capendo più niente.
Mi avvolse i polsi in una mano sola facendo scivolare l'altra nella sua tasca uscendo un fazzoletto bianco.
< Respira adesso e ...Sogni d'oro > era completamente imbevuto di cloroformio.
Innaturalmente mi rilassai sotto la presa ferrea di Alec. Mi
prese in braccio iniziò a correre e poi inesorabilmente persi i
sensi.
Qualcosa di freddo mi sfiorava il viso.Mi accarezzavano delicatamente
con un
tocco impercettibile,ma non erano mani, era la vicinanza di qualcuno,
era un alito fresco che sapeva di rose,mi mossi leggermente e la
sensazione sparì.
Mi sentivo la mente leggera,il mio corpo ancora non reagiva ai miei stimoli. Mi sentivo intorpidita.
< Cominciavo a credere che non ti saresti più svegliata... > un sussurro.
Tentai di aprire gli occhi ma era buio, mi sollevai sui gomiti alla
ricerca della voce,ero in una stanza,non molto grande,ero adagiata su
un letto,unico arredamento insieme a una scrivania ed un
armadio,difronte a me vi era la porta, e vicino all'armadio un'altra.
Mi guardai intorno e lo vidi. Una sagoma,la sua sagoma.
Ancora non parlavo.Portai una mano alla gola,mi bruciava.
< Hai sete? >
Sparì per un secondo e per poi riapparire con un vassoio dove vi
erano una bottiglia e un bicchiere.Li posò sulla
scrivania,versò l'acqua e mi porse il bicchiere.Istintivamente
mentre lui si avvicinava io indietreggiai raggomitolandomi nell'angolo
del mio letto.
< Non avere paura,non voglio farti del male! > mi disse.
< A no? > risposi sarcastica.
< Prendi l'acqua! >
< Si,magari avvelenata! Non la voglio! > gli urlai contro.
Fece un sorriso, che ci trovava da ridere? < Se avessi voluto
ucciderti lo avrei già fatto! > anche questo era vero.Spinse
di più la mano con il bicchiere verso di me e lo afferrai
sgarbatamente.
< Infatti la mia domanda è questa: Se non mi vuoi uccidere
perchè sono qui? > con un movimento impercettibile si sedette
nel punto più lontano del mio letto.
< Ordini! > di nuovo quella risposta. Avvicinai il bicchiere alle
labbra e come se non bevessi da non so quanti anni.
< Quindi non vuoi farmi del male? >
< No, per adesso. > Per adesso....Bene allora è meglio inventarsi qualcosa e scappare.
< Cosa volete da me? >
< I miei signori hanno grandi progetti per te! > qui si complica.
< Cioè? >
< Pazienza piccola Maria,saprai tutto al momento giusto! > alla
parola piccola feci una smorfia con il muso, che non gli sfuggi.
< Non sei piccola? > mi chiese ridendo.
< Se avere 102 anni per te è essere piccoli,si lo sono > risposi sarcastica.
< Allora lo sei! >
< Di grazia lei quanti anni ha? > domandai con un gesto teatrale della mano.
< Di più di te! > si alzò dal letto ridendo e mi diede le spalle,dovevo approfittarne.
< Lasciami andare,non voglio stare qui. > sussurrai.
< No,devi stare qui. >
< Allora mi libererò da sola. > mi alzai di scatto e
cercai di scivolare più velocemente possibile verso la porta.Ma
al confine tra il buio e la luce, proprio sull'uscio di quella
maledetta porta mi si parò davanti sbarrandomi la strada.
< Non ci provare! > mi finsi sconfitta mi voltai per fingere che
tornassi sul letto,ma sfrecciai di nuovo verso la porta e mi scontrai
con il suo corpo marmoreo,riuscii a sbilanciarlo e farlo cadere nella
stanza accanto, mi rialzai in piedi per dirigermi verso l'altra
porta che divideva la casa dall'ignoto,perchè anche se sentivo
odore di muschio,che mi faceva pensare a un fitto bosco, sarei potuta
essere ovunque.Ma mi riacciuffò, mi prese per i capelli,la mia
schiena sbatté contro il suo petto, e con il braccio libero mi
strinse comprimendomi ancora di più al suo torace,quasi non
respiravo.
< Ti ho detto non ci provare. >
< Lasciami mi fai male. > nella colluttazione mi ero ferita al
collo iniziando a stillare piccole gocce di sangue. Le lacrime
inesorabilmente iniziarono a solcarmi le guance.
Mi voltò verso di lui senza lasciarmi i capelli, mi fece esporre
il collo dove ero ferita, si chinò verso la ferita e
aspirò con grande lentezza il profumo del mio sangue.I suoi
occhi erano diventati neri come la pece. Era la fine,anche se lui aveva
l'ordine di tenermi in vita quanto poteva resistere al mio sangue?
Sentivo il mio cuore esplodermi nel petto.Anche lui sentiva che la fine
era vicina. Si avvicinò ancora di più pronto a mordermi,
ma fortunatamente la mia natura di vampira mi aiutò,la ferita si
richiuse grazie al veleno in circolo nel mio sangue.
Mi lasciò all'istante,gettandomi a terra con forza e non mi
guardò. Io continuavo a piangere,non riuscivo a smettere,quello
sarebbe stato il momento perfetto per scappare,era completamente
sconvolto da quello che era appena successo. Ma purtroppo io lo ero
più di lui,non avevo mai visto la morte in faccia da questa
vicinanza. Restavo immobile rannicchiata su me stessa su quel
pavimento, non riuscivo a muovermi,ero paralizzata dalla paura.
Poi abbassò lo sguardo, mi prese in braccio,anche volendo non
sarei riuscita ad oppormi, mi riportò nella mia stanza/prigione
e mi posò sul letto. Io continuavo a piangere tanto che i
singhiozzi mi scuotevano il petto.
Si diresse verso la porta con una mano sulla maniglia parlò.
< Se mi posso controllare nell'uso della mia forza,non sono
altrettanto bravo con il tuo sangue. Sta attenta a non ferirti. > si
chiuse la porta dietro e io ripiombai nel buoi della mia anima e del
mio pianto.Non so per quanto piansi, anzi si , fino a quando le lacrime
non mi consumarono tutte le forze e svenni in un sonno profondo.
Angolo scrittrice:
Primo capitolo! Che ne pensate? Vi piace che sia Alec il nostro vampiro misterioso? E cosa vorranno i suoi signori?
Seguitemi....
Vi prego commentate...Bacini Mapi....
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