L'enigmatico sorriso di
MonnaLisa
La
notte di Natale si avvicinava, e tutti a tavola si
rallegravano.
Quando
arrivò l’ora fatale, tutti corsero vicino
l’albero
per aprire i propri regali, tutti avevano ricevuto quel che volevano,
ma una
persona aveva ricevuto un dono in più, e nessuno sapeva da
parte di chi era.
:-Cos’è?-
chiese Emanuele sorpreso
:-Aprilo
e vedi- fece sua nipote
:-Si
aprilo zio Manu- fece l’altra
E
senza farselo dire altre volte, eliminò la carta colorata da
sopra: al suo interno si trovava un libro, un libro di favole
:-Favole?-
Fece perplesso
:-uuu
zio ce ne leggi alcune?- chiese la nipote più grande
:-va
bene, andiamo nella mia stanza- disse lui, non
immaginandosi ancora che genere di favole si trovavano
all’interno di quel
libro. Arrivati nella stanza, lui si sedette sul letto con le gambe
piegate e
le nipoti invece si sedettero sulle sponde del letto. Il libro era
tutto
bianco, sopra di esso capeggiava una scritta “Il regno delle
fiabe”sotto di
essa uno strano simbolo, sembrava un compasso, e ancora più
sotto un'altra scritta:
“niente è reale, tutto è
lecito”. Emanuele lo aprì prendendo la prima
storia
del libro, e iniziando a leggere
:-Cosa
succede?- una voce rocca
:-non lo so, Lucy cosa succede?- una voce femminile
:-non lo so, l’animus sta dando problemi, dobbiamo fare
qualcosa altrimenti
perderemo Desmond-
Una
schermata bianca davanti a lui, lunghe linee bianche lo
circondarono, una melodia risuonava nelle sue orecchie.
Sopra di lui il niente, sotto di lui il
niente, galleggiava, poi luce coprì tutto.
Nulla è reale, tutto
è lecito
Il
sole sorgeva splendido, mentre filtrava per le finestre
della sua stanza a Monterigioni. Aprì
leggermente le palpebre, ancora nel dormiveglia sorrise, il suo
calvario era
finito, certo aveva tantissime domande in testa, ma finalmente era
finito.
Erano passati 23 anni da quando iniziò tutto, e ora poteva
finalmente
concludersi tutto.
Si alzò dal letto per
andarsi a fare un bagno. L’acqua era calda, e lui immerso
dentro di essa si
rilassava. Mille pensieri, mille ricordi, mille voci e mille eventi: La
conoscenza di Leonardo, la morte dei suoi genitori,
l’incontro con Paola,
uccisione di Alberto Umberti… Calde lacrime iniziarono a
sgorgare dai suoi
occhi. Chiuse l’acqua con un gesto rabbioso, per poi uscire
dall’acqua e
asciugarsi con un asciugamano. Quando uscì dal bagno era
vestito con una
semplice camicia bianca con i primi bottoni sbottonati, e un paio di
pantaloni
aderenti. Appena mise piede nella sua stanza rimase perplesso: seduto
sul letto
ad aspettarlo c’era il suo amico e genio inventore Leonardo.
:-Leonardo!
Che bella sorpresa. A cosa devo la tua visita?-
chiese lui con un sorriso dirigendosi verso il suo amico
:-Ezio,
amico mio! Che gioia rivederti tutto intero- Fece
lui abbracciandolo come al solito –ma raccontami come
è andata contro Rodrigo?-
fece l’amico mettendo le mani nella sua solita posa con le
dita appoggiate le
une alle altre
:-E’
stata una cosa strana… forse divina… non ne ho
idea.
Hai del tempo?- fece lui rivolgendosi verso l’amico
:-Tutto
il tempo del mondo, amico mio, tutto il tempo del mondo- fece
sorridente –sono qui a
posta- E detto ciò si sedettero e Ezio inizio a raccontare.
Quando finì
Leonardo era piùttosto perplesso
:-E
tu non sai chi sia questo Desmond, ho indovinato?-
chiese lui
:-Esattamente,
non so chi sia, o cosa sia. Fatto sta che il
messaggio era diretto a lui. Ma ora basta parlare di me. Forza amico
mio,
raccontami cosa hai fatto in mia assenza- fece lui sorridendo
:-Niente
di così eclatante amico mio: ho aggiustato la
macchina volante, e
mi sono dato ai
quadri. Sai in questi giorni sto disegnando una donna, molto carina in
verità, Lisa,
il suo nome, e ha un
sorriso davvero incantevole, dovresti vederla-
:-Leonardo!
Mi stupisci, che tu abbia finalmente trovato un
amante?- fece lui con finto stupore
:-Oh
mio caro Ezio- disse lui ridacchiando –Diciamo
che… le
donne, non sono il mio passatempo preferito- fece
:-infatti
sono il mio passatempo- fece lui con spavalderia
:-non
ne avevo dubbi, soprattutto quando ci provavi con la
Sforza- fece Leonardo con sguardo malizioso
:-Ma
che colpa ne ho io, sono loro che vengono da me- fece
lui con uno sguardo da bambino
:-
E tu pretendi che io ci creda?- fece lui mascherando la
sua voglia di saltargli a dosso, con una risata
:-ma
devi crederci, quant’è vero che una volta ho
baciato un
ragazzo- Fece lui per poi accorgersi solo un secondo dopo di quello che
aveva
detto
:-
Davvero?- fece Leonardo sconvolto
:-Si!
Federico, mio fratello. Lo feci così per gioco, ma
arrivammo quasi ad andare a letto insieme- Fece lui abbassando la testa
:-Cosa
intendi?- fece Leonardo
:-Non
lo so. Fece lui alzandosi e incominciando a camminare
nervoso –erano sensazioni nuove, diverse da quando bacio uno
donna-
:-prova
a spiegarmele-
:-non
lo so… è come una scarica elettrica che ti
percorre il
petto, che ti scioglie un macigno, mentre invece le braccia sono molle
e le
gambe non te le senti, come se volassi… ma non faccio prima
a farti provare?-
chiese lui, e senza nemmeno ascoltare la risposta baciò
Leonardo.
Appoggiò
le
mani sui braccioli della poltroncina dove era seduto Leonardo, mentre
la voglia
di premere ancora di più sulle labbra dell’amico
cresceva sempre più, e
fregandosene di quello che stava facendo, accontentò il suo
desiderio.
Leonardo
trovatosi spiazzato sbarrò gli occhi, sentiva le labbra
dell’amico sulle sue e
bhe… non sapeva come comportarsi, lui era consapevole del
piccolo fattore di
essere attratto dai ragazzi anziché dalle ragazze, ma la sua
mente razionale
gli diceva di staccarsi di dosso l’amico, mentre il suo
istinto lo spingeva a
rispondere al bacio, per una volta diede retta all’istinto.
Questa
volta
fu il turno di Ezio di rimanere sconvolto, Leonardo stava rispondendo
al bacio,
stava accadendo tutto come quando baciò Federico
*Inizio
FlashBack*
:-Scommetto
che non hai nemmeno il coraggio di baciarlo un uomo- disse Federico
verso il
fratello
:-Certo
che
ho il coraggio di farlo- rispose lui con fervore
:-Dimostramelo-
disse con uno sorriso di sfida
:-…-
Ezio
non si mosse
:-Visto?
Non
ne hai il corag…- Non riuscì a finire la frase
perché Ezio spinto da un
sentimento di orgoglio lo aveva baciato con quanto disprezzo aveva in
corpo, e
lo stava spingendo verso il letto
*Fine
FashBack*
Ezio
chiuse
gli occhi, cercando in Leonardo un bacio diverso da quello che si
stavano
dando, Leonardo gli diede libero accesso alla sua bocca, e Ezio ne
approfittò
per approfondire il bacio. Senza accorgersene stava tirando Leonardo
verso il
letto, quando se ne accorse era già troppo tardi: Leonardo
cadde sul letto e
lui sopra Leonardo, e a questo punto la frittata era fatta, quindi
tornò a
baciarlo con più passione di prima.
Leonardo
ormai era impotente, riusciva solo a obbedire ai movimenti del
compagno, quando
fu buttato sul letto iniziò a riavere un po’ di
comando sul suo corpo, e iniziò
a passare le mani sotto la camicia di Ezio, che si sbottonava pian
piano al passaggio
delle mani dell’inventore. Quella camicia la ritroveremo
più avanti sul
pavimento, e venne presto raggiunta anche dalla mantellina di Leonardo
e dalla
sua camicia, e via discorrendo, fin quando per terra vennero lanciati
tutti i
vestiti dei due amanti.
:-Forse
dovremmo smettere- disse Leonardo in un attimo di lucidità
:-Si
forse hai ragione, e forse dovrei anche chiudermi in un monastero.
Scordatelo!- Fece
Ezio prima di baciarlo di nuovo.
Ormai
Leonardo aveva perso anche quel lume di lucidità che gli era
venuto poco fa,
quindi in balia di Ezio, si girò a pancia in giù,
spingendo il bacino verso di
lui per chiedere un contatto più intimo, non
tardò ad arrivare, ma quando
l’uomo sopra di lui entro nel suo corpo, Leonardo
sbarrò gli occhi ed emise un
suono strozzato di dolore
:-Ti
sto
facendo male? Se vuoi mi fermo- Chiese Ezio preoccupato
:-No,
no
continua, mi piace- disse aiutando la penetrazione dell’amico
rilassando i
muscoli e muovendo il bacino verso quello di Ezio
:-Come
vuoi,
ma se ne hai bisogno, fermami- fece Ezio prima di proseguire nel suo
movimento
continuo
:-non
…
accadrà- fece Leonardo ansimando fra una spinta e
l’altra
Quando
Ezio
raggiunse il piacere estremo, Leonardo piangeva sul cuscino, il dolore
lo stava
tagliando, si sentiva stracciato nel profondo del suo essere, ma era
felice,
felice come non mai, anche se era consapevole che il giorno dopo
sarebbe
tornato tutto come prima.
La
mattina
dopo, Leonardo si svegliò fra le braccia
dell’amico: aveva un braccio di Ezio a
cingergli il petto, e una gamba muscolosa del uomo, sopra la sua,
intrecciata
in modo che non scappi
:-Cavolo
Ezio così mi rendi ancora più difficile
l’impresa- sussurrò Leonardo, e come se
Ezio lo avesse sentito, si strinse ancora di più a lui
Leonardo,
nonostante quella gabbia di muscoli che lo rinchiudeva,
riuscì a sgattaiolare
via dal letto dell’amico, si rivestì e
tornò alla sua bottega.
Qualche
giorno dopo Leonardo era alle prese con un modellino di macchina
volante, vite
aerea, o elica ascensionale. Quando all’improvviso bussarono
alla porta
:-Avanti
è
aperto- disse Leonardo applicato alla sua invenzione. Sentì
la porta aprirsi e
richiudersi, ma essendo di spalle non vide chi era entrato.
All’improvviso due
braccia gli cinsero il bacino, mentre un corpo massiccio gli si
incollava alla
schiena costringendolo fra il tavolo e quel corpo, un volto
gli si
accosto
all’orecchio e con voce suadente parlò
:-
Ti ho
dovuto ripescare qui a Venezia, si può sapere
perché l’altro giorno sei
scappato dal mio letto?- chiese Ezio stringendolo ancora più
forte
:-a-a-avevo
da fare- si giustificò Leonardo
:-e
c’era
bisogno di scappare? Ti avrei accompagnato io, non mi sarebbe
dispiaciuto un
viaggio in tua compagnia, come ai vecchi tempi- fece sorridente
:-non
potevo
aspettare, monna Lisa mi aspettava per continuare il suo quadro- fece
lui –e
comunque, che sei venuto a fare qui?-chiese lui ansioso
:-monna
Lisa? A si il quadro, guarda che potrei essere geloso? E secondo te
cosa sono
venuto a fare?- fece Ezio sorridente
Leonardo
si
girò verso di lui con una faccia sconvolta, ma non
riuscì a parlare perché Ezio
gli aveva tappato la bocca con le proprie labbra
:-Dove
credevi di fuggire, da me non si scappa- fece un secondo staccandosi da
lui per
poi riprendere il controllo di quelle labbra
Leonardo
era
al settimo cielo, non pensava che quello che fosse successo qualche
giorno
prima non fosse solo che semplice sesso.
Ezio
buttò
per terra con un braccio tutto ciò che si trovava sul tavolo
di Leonardo, per
poi farlo sedere sopra, e ritornare a baciarlo.
Si
stava
ripetendo tutto come prima, solo con una differenza: dietro a una
porta,
nell’oscurità, faceva capo un sorriso, ma non un
sorriso malizioso, ma bensì un
sorriso di gioia.
Il
giorno
dopo Leonardo si risvegliò completamente steso su Ezio, e le
braccia nerborute
del ragazzo a circondarlo, si era addormentato con la testa
sull’ampio petto
dell’uomo
:-Se
provi a
scappare di nuovo giuro, ti incateno al letto- Fece serio Ezio
:-Sta
tranquillo, sta volta non scappo, non vorrei trovarmi in nessun altro
posto se
non qui- fece Leonardo prima di baciarlo
:-Sarà
meglio per te- fece Ezio in modo scherzoso dopo che le loro labbra si
fossero
staccate
:-Senti
tu,
armadio, perchè non metti la tua virilità da
un'altra parte?- fece lui con un
tocco di malizia negli occhi
:-Pensavo
ti
piacesse la mia virilità, piuttosto perché non
levi tu il tuo ginocchio da
mezzo alle mie gambe- fece Ezio con lo stesso sguardo
:-Pensavo
ti
piacesse il mio ginocchio fra le tue gambe- fece mordendogli il labro
inferiore
–chiudi gli occhi!- ordinò
:-Cosa?-
fece stupido ezio
:-Chiudi
gli
occhi! Ora!- comandò di nuovo Leonardo con una faccia seria
:-Ok
ma se
scappi di nuovo ti farò rimpiangere di essere nato- fece lui
ridendo
:-Adesso
liberami dalla presa- sempre ordinando
:-…-Ezio
non
si muoveva
:-Ezio,
mi stai
facendo capire che non ti fidi di me- fece Leonardo in tono di
rimprovero
Ezio
liberò
dall’abbraccio/stretta Leonardo, con un senso di paura che
gli opprimeva il
petto, senso che si andò ad aumentare quando
sentì Leonardo scivolargli via.
Le
gambe di Ezio erano già
spalancate dal suo ginocchio di prima, cosa che facilitava molto il
compiti che
stava per eseguire, ridacchiando prese fra le labbra
l’imponente
virilità
dell’Auditore, immaginandosi la sua faccia quando si sarebbe
reso conto cosa
stava facendo.
Ezio
sbarrò gli occhi
precedentemente chiusi, quando si sentì avvolgere da
qualcosa di caldo e umido
che riconobbe come la bocca di Leonardo, d’istinto mise la
mano destra fra i
lunghi capelli di Leonardo, muovendo la sua testa secondo il proprio
piacere
:-Questa
te la faccio pagare
Leonardo- fece Ezio fra una risata e un gemito, subito dopo si senti
mordere
leggermente
:-Oh
si anche questa ti faccia
pagare- fece prima di spingerlo più vicino al suo bacino.
Il
pomeriggio, quando arrivò
monna Lisa, fu Ezio ad aprire
:-Desidera
signora?- fece lui
leggermente sospettoso
:-Oh
salve- fece lei sorridendo
–sono qui perché mastro Leonardo mi ha chiamata-
:-Oh
Lisa Benvenuta, su Ezio
non essere scortese come tuo solito, fai accomodare la signora- fece
Leonardo
:-Oh
voi siete monna Lisa,
prego entrate- fece dilungandosi in un regale baciamano
–incantato-
:-EZIO!
Smettila di fare il
cascamorto con ogni donna che incontri- fece Leonardo, con un tono
alquanto
serio
:-Oh
ma su mastro Leonardo, non
siate così duro con lui, è ancora giovane fatelo
divertire-prese le sue difese
Lisa, sorridendo
:-Mi
spiace deluderla
monsignora, ma il qui presente Ezio ha 40 anni ed è
impegnato- fece Leonardo
con un sorriso sghembo –non è vero Ezio?-
Ezio
sbuffo mentre Lisa sorrise
:-Peccato
è davvero un bel
ragazzo, se non fossi incinta e se non fosse occupato lui credo che un
pensierino lo avrei fatto- fece lei ridendo, per poi sedersi sullo
sgabello
davanti a
Leonardo
:-In
posa madame- ordinò
Leonardo con la tela davanti
E
Lisa non se lo fece ripetere
due volte, ma c’era qualcosa di diverso in lei delle altre
volte
:-A
cosa è dovuto questo
sorriso madame?- fece Leonardo
:-Un
segreto, spiacente- fece
lei facendo l’occhiolino al pittore
:-Bhè
potremmo chiamarlo: “il
sorriso enigmatico di Monna Lisa”, oppure “La
gioconda”. Che ne pensi Leo- Fece
Ezio
:-Bhè
a me piacciono, devi
chiedere a milady- fece Leonardo intento sulla tela
:-Mi
piacciono entrambi- fece
lei sempre con quel sorriso
:-Bene
è sia, la chiameremo in questi
modi- Fece Leonardo, che in fin dei conti non aveva ancora scelto il
nome per
il quadro
Per
fortuna Le due bimbe
dovettero andarsene via quando Ezio Baciò Leonardo, ed
Emanuele riuscì a sviare
il discorso fingendosi un finto finale, ovviamente diverso. Ma nella
sua testa,
qualcosa si muoveva: che razza di fiaba era? Possibile che i bambini
già
leggessero queste cose? NO! C’era qualcosa sotto, forse
avrebbe capito
solamente continuando a leggere.
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Angolino d'autore!
Ed
ecco qua, una piccolla raccolta natalizia, saranno tutte one-shot o
song-fic, ogniuna dedicata a qualcuno di importante per me del sito di
EFP.
Questa è
Dedicata ad Alessia, alias LavitheBookman spero ti sia piaciuta e
che l'attesa e il "rosicamento" ne siano valsi la pena ^-^
Ed
ora vi saluto e aspetto commenti.
Salute e pace
Emanuele
E buone feste a tutti ^-^
Questa one-shot possiede un
"espansione"
Ringraziamo la cara Elika95
che ha scritto un
"espansione" per questa one-shot
Fable
Grazie Irene per la tua
collabborazione ^-^