George era stanco. Semplicemente stanco, sfibrato, come un vecchio. Non
desiderava altro che il nulla per un pò: nessun rumore,
nessuna
sensazione. Solo prendersi una vacanza dalla vita.
Era stanco della musica, stanco dei viaggi in aereo, stanco dei fan,
stanco delle urla da sotto il palco, stanco dell'ambiente.
Stanco di Paul.
Stanco
di litigare con lui per qualsiasi cosa, stanco di sentirsi stretto e
ingabbiato dall'ego smisurato del bassista, stanco di non saper reagire
come faceva John.
Fu proprio la stanchezza a farlo reagire.
-Basta, Paul.
Disse quelle due parole con un sospiro pesante, esausto.
Paul lo fissò, non aveva bisogno di rispondere.
-George...
-Basta,
Paul. Basta. Non parlare più. Chiudi il becco per dieci
minuti-, lo
interruppe il chitarrista tremando leggermente, e si tolse di dosso la
chitarra, che improvvisamente era diventata un peso.
-Che ti...
-Stai zitto. Paul, stai zitto. Stai zitto perché fra poco ti
arriva un pugno.
Paul
rimase basito a fissarlo mentre se ne andava strascicando i piedi. Era
stupito, aveva avvertito nella voce del suo chitarrista un velo di
qualcosa di nuovo.
-E' esaurito. L'hai esaurito-, commentò Ringo.
Paul seguì George ignorando il batterista.
-Che ti prende?
George,
sdraiato su un divano con il braccio sopra gli occhi, scoprì
il viso
rivelando delle occhiaie che Paul non aveva notato. Eppure c'erano da
un pezzo. Mesi. Occhiaie quasi blu. Al buio si notavano spaventosamente.
-Georgie.
-Non chiamarmi così-, sbottò lui scattando e
spingendolo via.
Paul lo fissò ancora più esterrefatto. No, George
non aveva mai fatto così prima.
-D'accordo, George, parliamo.
-No!
Perché con te non si può parlare! O si fa come
dici tu o...non lo so,
perché ho sempre fatto come volevi. Mi sono rotto le palle,
Paul. Mi
hai rotto. Paul, sono stanco, vattene.
-Sei stanco di me?
-Si, cazzo. Sparisci dalla mia vita.
Paul sentì una scossa di orgoglio. E gelosia, cieca.
-Allora a chi sei passato? A John, senza dirmelo, magari.
George sbuffò.
-No. Sono solo stanco di te. Davvero, levati dai piedi o ti ci
costringo io.
Paul adesso era davvero incazzato, e aveva una paura fottuta.
-Ah si? E come?-, lo sfidò.
George
scattò di nuovo, lo sguardo furente e sprezzante. Con tutta
la propria
forza, lo scaraventò fuori, ma non riuscì a
chiudere la porta
intralciata dalla scarpa di Paul.
-Fottiti-, ringhiò George, ulteriormente irritato.
-No. Sono sempre stato abituato a farmi fottere da te.
George
era stanco. Troppo stanco per rimbeccare. Troppo, troppo. Esausto.
Dalla stanchezza gli si gonfiarono gli occhi e dopo qualche secondo
spuntò una lacrima che coprì subito. Era questo
il suo modo di sfogare
il nervosismo, ma con Paul non era mai servito fino a quel momento. Era
la goccia, letteralmente.
Paul si spaventò.
-George-, mormorò preoccupato avvicinandosi. -George-,
ripeté in tono più dolce, -mi spiace.
-Sparisci.
-No.
-Per favore.
-No, io...mi dispiace.
-E' tutto okay. Vai via.
-Non è tutto okay-, insistette Paul, passando le braccia
attorno alla sua vita e posando un bacio possessivo sul suo collo.
George ci provò a non rabbrividire. Ma era impossibile, e
sospirò.
Si voltò deciso a fronteggiarlo, ma la labbra di Paul furono
decisamente più veloci.
George era stanco anche di questo.
-No,
Paul. Basta. Basta, basta!-, protestò staccandoselo di
dosso. -Lo
capisci? Non ti sopporto più! Non ce la faccio! Basta!
BASTA!-,
proruppe urlando, e continuò a urlare la stessa parola
arrossendo,
spinse fuori Paul con successo e chiuse la porta a doppia mandata.
Passarono parecchie ore prima che uscisse, e Paul era lì
seduto a terra. Sembrava un ragazzino.
-George-, cominciò per l'ennesima volta alzando lo sguardo
di scatto.
Gli occhi neri di George lo accusarono ancora.
-Addio.
George uscì dalla porta.
Paul capì che stavolta era davvero tutto finito. Finito, e
perso.
Qualche mese dopo, i Beatles si sciolsero ufficialmente.
Paul, mesi dopo, un pomeriggio grigrio e piovoso della solita Londra,
si sedette e inghiottì i rimorsi come sale e acqua
all'incipit del primo lavoro solista dell'ancora disperatamente suo, suo George.
[E rieccomi con qualcosina sui Beatles, tanto per supplire alla
mancanza di un prossimo capitolo in Girl (diciamo che quella
è una delle mie famose long lasciate a metà per
mancanza di ispirazione e voglia di scrivere XD), ed è pure
vergognoso perché è roba vecchia, ma
vabbè, se questo deve essere il mio archivio allora metto
proprio tutto, no? Cioè, apparte la roba su X-Factor che non
posso postare qui sull'EFP...
Beh, spero sia almeno passabile XD e buon 2010!!]
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