All
Togheter Now
(The
Beatles's Magical Mystery Tour)
31-12-09
Due strani tipi
vestiti di bianco se ne stavano appollaiati su una nuvola, guardando
giù, qualche infinità di chilometri più in
basso.
-Hey, George! Che
stai guardando?- uno dei due, con un paio di occhiali rotondi e un
sorriso smagliante, diede una gomitata all'altro, che imbracciava una
chitarra e sorrideva, divertito.
-E bravo Paulie!
Ottima scelta! Quei biscotti me li ricordo. Erano ottimi!-
-Si può
sapere cosa...ma non ti stanchi mai di assistere alle colazioni di
Paul?- sbuffò il primo, sistemandosi meglio sulla nuvola e
premendo un bottone sul telecomando che gli era improvvisamente
spuntato tra le mani.
-Beeeep! Beeeep!-
gracchiò una vocina proveniente dal telecomando.
-Accidenti! E sto
coso qui da dove è spuntato? George? Ne sai qualcosa, tu?-
-Ma guarda un po'
cosa combina Paulie...addirittura due tazze di the! Chissà,
magari ha dormito male...- commentò George con un sorriso.
-GEORGE! A che
cavolo serve questo...telecomando? E perchè, chiunque esso
sia, continua a fare “beeeep”?-
-E a me lo chiedi,
John? Hai ordinato il servizio in camera?-
-Sì, sì,
fa pure lo spiritoso...-
-MCCARTNEY IN
ARRIVO!- gridò qualcuno, sempre dal telecomando.
-McCartney...cheee?-
John non ebbe il
tempo di finire la frase, che si ritrovò davanti...ma no, non
è possibile...eppure si direbbe proprio lui...Paul McCartney.
-Paul?!?-
-John? George?-
-Eh?-
John alzò gli
occhi al cielo...o meglio dire...abbassò gli occhi al
cielo.
-Sei sempre tra
le nuvole, George!-
George si voltò
verso l'amico, guardandolo, stupito.
-Ma che
spiritoso...-
-Va beh, ad ogni
modo...che ci fa qui Paul?-
-Paul? Paul è
qui?-
-Ma no??-
-E che ci fa qui
Paul?-
-Piacerebbe saperlo
anche a me...-
-Hey! Smettetela di
bisbigliare, voi due! Ci sono anch'io!- gridò proprio in quel
momento il povero Paul, che della situazione aveva capito ben poco,
per non dire niente...
-Già. Ce ne
siamo accorti-
I tre si guardarono
per qualche secondo tra di loro, a metà tra il confuso e il
divertito.
Proprio in quel
momento il telecomando ricominciò a gracchiare:
-STARR IN ARRIVO,
STARR IN ARRIVO, STARR IN...STARR ATTERRATO!-
-Ahi! Ma dove...dove
sono?-
-Ehilà,
Rings! Chi si rivede!- esclamò John, per niente sorpreso.
-Ringo?-
-Paul? Paul, chi
sono questi due?- domandò Ringo indicando George e John.
-Guardali bene...non
ti ricordano nessuno?-
-Eh? Ah, sì,
questo assomiglia a un mio cugino di terzo grado...George?-
-Ciao, Ringo!-
-Oh, Santo Cielo!
George? No, non me lo dite...adesso compare anche John dal nulla...-
-Già
comparso, Rings!- intervenne ridendo John.
-O mio Dio! John,
sei proprio tu?-
-Nooo, ma che dici?
Sono la Befana!-
Ringo osservò
l'amico per una frazione di secondo.
-Strana befana,
comunque...-
John sospirò.
-Sono io, Ringo!-
-Tu? Voi? E Paul?-
Ringo era sempre più confuso.
-Non chiederci come
ne perchè...non lo sappiamo neanche noi-
-Insomma, ma
voi...voi siete...-
-Sì, va beh,
laggiù si dice “morti”...quassù si
dice...beh, non si dice niente.
Qui è
normale- si affrettò a spiegare George.
-Ma allora è
vero!-
-Ehm...di che parli,
Ringo?- chiese George all'amico, che impallidiva a vista d'occhio.
-Il PID! Adesso
capisco tutto! Paul è morto!-
Paul sospirò.
-Ringo...-
-E' tutto un
complotto! Dove siamo? Perchè ci troviamo qui? Che ti è
successo, Paul? E, beh....è bello rivedervi, ragazzi-
-Non sei affatto
cambiato, Ringo. Non c'è nessun complotto. Solo...un
telecomando. Tu ci capisci qualcosa?-
-Chi? Io? Oh, no,
per carità...per queste cose ci sono gli elettricisti...-
In meno di una
frazione di secondo, che però là non valeva
niente, perchè là il tempo non conta...tre paia
d'occhi erano puntati su George.
-Beh? Che avete da
guardare? Mi si è strappata la tunica?-
-Elettricista,
George- gli ricordò John con un sorriso poco rassicurante.
George sospirò,
rassegnato.
-Passatemi quel
telecomando-
John fece per
afferrarlo, ma...era sparito.
-Quale
telecomando, George?-
-Quello di
prim...dov'è?-
-A saperlo!-
-Vediamo che succede
giù?- propose George, che si divertiva da matti a seguire
tutto ciò che succedeva giù, dopo il Cielo, dopo
l'Orizzonte, in quel mondo a cui anche lui, un tempo, era
appartenuto.
-Stanno già
facendo il conto alla rovescia. Tra...nove secondi saremo nel
2010...40 anni dopo quel giorno...40 anni dopo I Beatles...-
gli rispose John, con un velo di malinconia nella voce.
-Paul...Ringo...-
mormorò con un filo di voce George.
John e George si
scambiarono un cenno d'intesa e, all'improvviso, anche Paul e Ringo
capirono.
-8 secondi. Ci
rimangono 8 secondi. Tra 8 secondi tutto tornerà come
prima...40 anni dopo-
-Cosa ci si può
dire in 8 secondi?-
-Salutatemi Yoko!-
-John, se non fossi
già morto...-
Passò un
altro secondo.
Il tempo stava per
scadere...mancava ormai pochissimo.
-Buon anno...buon
anno, Beatles-
Beatles
Nessuno ebbe il
coraggio di correggere quella frase, nessuno ebbe il coraggio di
chiedere chi avesse parlato.
Nessuno ebbe il
coraggio di rispondere.
Loro erano I
Beatles...e sarebbero sempre stati I Beatles, anche se ormai I
Beatles non esistevano più...
Ma I Beatles non
sarebbero mai morti.
Mai.
Mai dimenticati, per
sempre vivi nei loro ricordi.
A
presto
Questo era il loro
unico pensiero, il loro unico desiderio, in quello strano,
interminabile attimo.
3...2...1...2010.
Paul e Ringo
lanciarono un ultimo sguardo alle loro spalle, e mentre George e
John lentamente si trasfiguravano, rendendosi di nuovo invisibili ai
loro occhi, una lacrima scivolò via.
Con I volti luminosi
di George e John ancora negli occhi, centinaia di ricordi che si
trasformavano in lacrime, Paul e Ringo si ritrovarono a Liverpool,
nelle loro case, con le loro famiglie, il giorno di Capodanno.
Due soli pensieri,
due sole frasi, una sola lacrima, li riunì di nuovo, tutti
insieme, su quella nuvola.
A
presto.
Buon
anno, Beatles.
Angolo Autrice:
Ho scritto questa
piccola one-shot tra ieri sera e stamattina, avrei voluto postarla
ieri ma poi mia mamma mi ha chiamato e mi ha “gentilmente”(si
fa per dire) ordinato di spegnere se non volevo che il computer
finisse fuori dalla finestra...
Ero in salotto ad
ascoltare l'ultimo cd di Paul, Good Evening New York City, quando mi
è venuta quest'idea...all'inizio volevo solo scrivere di come
I Beatles avrebbero potuto passare il capodanno, prima di
sciogliersi, ma poi mi è venuta in mente quest'assurdità,
che ho scritto di getto con Paul in sottofondo(e diciamo che Paul
spesso mi ispira varie storie xD)...
La storia del
telecomando in effetti è assurda, e anche quella delle
nuvole...ma chissà perchè mi sono sempre immaginata
George che commentava in diretta la colazione di Paul...lo so, non
sono molto sana di mente...
Beh, ad ogni modo
spero che vi piaccia e auguro a tutte un buon 2010!!
E adesso mi
dedicherò veramente a continuare tutte le mie fic...
Martina
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