PRIMA
DI LEGGERE:
Attenzione,
la storia parla di un finale del gioco (a breve illustrato), se non
avete finito il gioco almeno una volta non leggete.
Il
finale è statto ottenuto con una pg ladra elfa di città,
Kayra, che ha una relazione con Alistair.
Il padre di Anora è
stato ucciso, lei è salita al trono e il rituale di Morrigan
non è avvenuto. Uno dei due Custodi Grigi è condannato
a morire e Alistair decide di sacrificarsi.
L'addio
Kayra
urlò.
«E'
una pazzia!»
Quelle
parole uscirono dalla sua bocca, ma la sua testa si svuotò,
quello che disse le sembrò lontano e distante, inudibile, solo
le parole di Alistair divennero cristalline, nel mezzo dalla più
furiosa battaglia alla quale avesse mai preso parte.
«E'
la cosa più sana che abbia mai fatto.» E quelle labbra
si mossero verso le sue in un bacio frettoloso, ma passionale, che
riusciva a trasmettere lei lo stesso calore che provò quando
all'accampamento gli diede quella rosa.
Il
suo cuore fece un sussulto, Alistair era già partito a spada
tratta verso l'arcidemone.
Kayra
tese la mano, voleva urlargli di fermarsi, implorarlo di tornare
indietro, ma dalle sue labbra tremanti non uscì che un rantolo
soffocato da alcune lacrime che solcarono le sue gote. Le sue
ginocchia cedettero al suolo quando Alistair conficcò la lama
nel ventre dell'enorme creatura, aprendo un enorme ferita pulsante e
luminosa. L'acidemone emise un acuto urlo di dolore, prima di
esplodere. Tutto. Troppo. In fretta.
«Vorrei,
che fosse perfetto...» Alistair era accanto a lei, nella sua
tenda, i loro corpi premuti in un abbraccio che non fece sentire il
gelido vento che soffiava nell'accampamento.
«Ci
siete voi... » Kayra rispose «...è perfetto così.»
Alistair accennò un sorriso e si strinse ancora più
forte, lasciandole un bacio sull'angolo delle labbra. «Siete
sicuro di non volere il trono di vostro padre?»
«Non
ho dubbi in proposito...»
«Credi
che Anora sia una sovrana più degna di voi?»
«Ne
sono sicuro, ma sono ancora più sicuro che non sia il potere
quel che voglio.»
Si
scostò appena da lei, per poterla osservare meglio. «Voglio
sposarvi.»
Kayra
rimase interdetta. «Ma... un umano e un elfa...»
«Questo
sarebbe stato sconveniente se fossi diventato re. Ma a me non importa
ciò che potranno dire... io voglio solo voi.»
Per
un attimo lei volette controbattere, ma poi si zittì,
scuotendo per un po' il capo, sorrise.
«Anch'io...»
Che
le era rimasto, poi? Il suo promesso sposo era morto, ucciso dagli
umani della sua città. Nessun'altro avrebbe voluto averla in
sposa, anche suo padre e suo fratello ormai la odiavano, per aver
abbandonato loro e Shanni al loro destino. Improvvisamente, Alistair
sembrava l'unica vera presenza nella sua vita, e la cosa non gli
dispiaceva più di tanto.
«Vi
amo» Disse lei.
«Anch'io
vi amo.» Rispose lui.
Quando
riaprì gli occhi, Kayra era ancora sulla torre, la guancia
premuta contro il pavimento, lo sguardo fisso sul corpo di un
cavaliere morto.
«La
prole oscura si sta ritirando!» esclamò Wynne.
L'elfa
si alzò di scatto, guardandosi attorno, notando la massa
informe degli sconfitti sparire all'orizzonte, poi uno scudo a lei
conosciuto, a terra. A pochi passi, il corpo di Alistair, privato
della vita.
Corse
verso di lui, osservandolo ancora, per un ultima volta, nella sua
armatura da legionario, gli occhi aperti verso un cielo plumbeo,
immobili.
«No...»
soffocò un lamento, e abbassò la testa verso di lui. La
sua mano andò a toccargli il volto esangue, freddo, privo di
quel calore che la morte gli ha tolto. Kayra strinse le labbra, ma
non riuscì a trattenere un pianto soffocato. Wynne, assunse un
espressione addolorata, Sten si limitò a fissarla con la sua
solita inespressività.
Ma
nessun'altro avrebbe serbato lo stesso sconforto, erano tutti
esultanti per la decisiva vittoria contro il Flagello.
«Vomitevole...»
Morrigan descrisse la scena con quel solo aggettivo.
Le
labbra di Alistair si scostarono da quelle dell'amata «Eppure
neanche un conato... mi sa che dovremo spingerci un po' di più.»
Kayra
rise e poggiò il capo contro il suo petto. «Vorrei che
ci fossimo conosciuti in un altro modo, lontani da tutto questo...»
Le
loro espressioni si fecero più cupe, ma non si scostarono.
Morrigan non cambiò minimamente umore, si limitò a
scuotere il capo in segno di disapprovazione.
La
notte passò rapida. L'incoronazione di Anora, il suo discorso,
le urla triofanti dei suoi compagni di battaglia, tutto divenne un
eco lontana, gli sembrava di vedere un altra se, non distrutta dal
dolore di una perdita, raggiungere la regina e chiederle che il
sacrificio dei Guardiani Grigi non sia dimenticato.
E
così fu, un monumento sarebbe stato eretto in onore dei
Guardiani, e di Alistair, del suo ultimo gesto di eroica devozione
per la sua causa.
Eppure,
Kayra sapeva che non sarebbe mai bastato.
Venne
accesa una pira funebre. Il Corpo di Alistair venne avvolto dalle
fiamme, e la sua amata lo osservò, alzando lo sguardo verso
l'alto per seguirlo mentre ciò che rimaneva di lui si
innalzava nel cielo.
Non
rimase a lungo, non tenne neppure un discorso, si limitò a
dare le spalle alla folla e a muovere i suoi passi lontano da lì,
verso i confini del Ferelden.
Arrivò
ad Ostagar, luogo dell'incontro con Alistair. Della città
erano rimaste le rovine della battaglia con la prole oscura. La torre
sulla quale erano saliti per accendere il fuoco d'avvertimento era
ormai crollata e non vi rimanevano che le basi bruciacchiate.
Vide
una distesa di erba bruciata, sterile e oscurata assieme alla
terra... il campo dove vi era svolta l'ultima battaglia alla quale
aveva preso parte Duncan: non vi era rimasta che una schiera di scudi
e spade, disposte in file ordinate, per onorare i morti di quella
battaglia. Più in là, vide uno scudo dal bordo color
oro, un complesso motivo vi era inciso sopra... lo avrebbe
riconosciuto fra mille, era lo scudo di Duncan, il Guardiano Grigio
che l'aveva reclutata ed iniziata, per poi morire per il tradimento
di Loghain.
Lei
aveva un altro scudo, quello del Campione di Redcliffe, quello di
Alistair. E lo posò lì, vicino a quello del suo
maestro.
Rimase
in silenzio qualche secondo, osservando entrambi gli scudi, in
silenzio, poi mise una mano sotto l'armatura, estraendone una rosa
rossa.
«Me
l'hai donata tu, ricordi?»Chiese allo scudo. «Sai, penso
che mi odierai per quello che sto dicendo ma... avrei preferito
eseguire il rituale di Morrigan, piuttosto che subire tutto
questo...» Disse. «Ma lo so... è meglio così,
per il Ferelden e tutto quanto... meglio non avere un potenziale Dio
della distruzione in giro.» il tono era ironico ma molto
amareggiato.
Depose
la rosa alla base dello scudo «Non ti dimenticherò mai,
Alistair, mio amato.» Sospirò profondamente. «Verrò
qui, ogni mese, per sempre... non voglio starti mai lontano...»
Si rialzò, e non riuscì a trattenere le lacrime che
tuttavia nascose dietro un braccio.
Nessuno
del gruppo sentì più parlare di Kayra, ne nessuno più
la vide. Sparì, come il suo amato, in una nuvola di fumo.
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