TITOLO:
Ryan
AUTORE: Akane
SERIE: CSI Miami
TIPO: Slash,
One Shot, Flash Fic, POV di Erik
GENERE:
introspettivo
RATING: verde/X
tutti
PAIRING: Erik
verso Ryan
DISCLAMAIRS: i
personaggi non sono miei ma degli aventi diritti
NOTE: mi son
vista una puntata particolarmente bella su Ryan e sono rimasta
ulteriormente colpita da questo personaggio che di volta in volta
diventa sempre più affascinante. Già prima mi
piaceva ma mano a mano che lo portano avanti e che approfondiscono i
suoi lati rendendolo ancor più enigmatico e intrigante, me
ne innamoro sempre più. Quindi un piccolo breve inno a lui
da parte di un Erik cotto che non pensa di essere ricambiato e che si
rassegna (tipico suo, ho notato…). Qua i due non stanno
insieme e non succede nulla, solo le sue riflessioni su Ryan.
Buona lettura.
Baci Akane
DEDICHE: a
Taila e a tutti quelli che amano questi personaggi, specie Ryan, e che
mi hanno chiesto di scrivere ancora su di loro. So che speravate in
qualcosa di più ma per ora è uscito questo!
RINGRAZIAMENTI:
a tutti quelli che commenteranno e leggeranno.
RYAN
Non ho mai
incontrato uno così… non arrivi a lui.
Non ci arrivi
per niente a Ryan.
Ti illudi che
sia possibile, che quando scherza con te sia segno di amicizia e di
apertura ma in realtà non lo è.
Lui
è distante anni luce da tutti, non si fida di nessuno e mai
si fiderà. Ma la cosa peggiore è che è
convinto di essere solo, non si aprirà mai con anima viva,
qualunque cosa gli succeda ed anche se è nei guai fino al
collo cercherà di arrangiarsi da solo. Fin’ora ha
fatto così e continuerà nonostante io cerchi di
avvicinarlo, di essergli amico e di venirgli incontro.
Pensa sempre di
poter fare da solo, che nessuno può capirlo, che nessuno
riuscirebbe a portare i suoi pesi. Piuttosto ti guarda negli occhi e
freddo e distinto ti dice che ha i suoi buoni motivi per fare
ciò che fa ma non ne parla. Si può fare qualunque
cosa per cercare di aiutarlo, lui non accetterà mai nessun
aiuto.
L’unico
sintomo che ci fa capire che è nei guai, è quando
diventa approssimativo e sembra faccia degli errori sul lavoro. Lui non
sbaglia mai e comunque è meticoloso e preciso più
di chiunque altro.
Ordinato,
puntiglioso, composto...
Inoltre
è enigmatico ed estremamente misterioso, non si scuce e non
fa mai capire ciò che pensa, credo che questa
capacità sia essenziale per un giocatore d’azzardo
seppur ora non lo sia più.
Però
il risultato è che non lo capisco e non arrivo a lui, non ci
arriverò mai… sarà sempre lontano anni
luce da me e mi dispiace perché dentro di me so che
è una persona incredibile tutta da scoprire.
È
selvatico in un certo senso ma estremamente controllato.
È
molto complesso ed intrigante, per questo mi affascina ma non penso che
lo raggiungerò mai.
Spesso sembra
che porti il peso del mondo sulle sue spalle. Più penso a
lui più mi rendo conto che somiglia paurosamente ad Horatio.
Certo deve farne ancora di strada però…
è assurdo ma vedendolo così, fra tutti noi quello
che si avvicina di più all’essere il futuro erede
di Horatio è proprio Ryan, né io né
Calleigh nonostante in questo lavoro abbiamo più esperienza
e siamo stati col capo più tempo di lui.
Lentamente
cresce e diventa sempre più simile a lui, molti aspetti li
ha già uguali.
È
positivo per certi lati ma per altri mi spaventa. Nessuno mai a parte
mia sorella è arrivato ad Horatio davvero. Marisol ci
è riuscita ma poi è morta e lui è
solo, sono certo che ci rimarrà per sempre e la cosa non mi
consola.
Non mi consola
perché se Ryan è davvero destinato a diventare un
secondo Horatio come sembra, allora per me non ci saranno mai speranze
ed onestamente non sono un kamikaze suicida che si butta in una
missione masochista solo per il fallimento più certo.
Ryan
è là, è un punto distante mille miglia
da me e da chiunque altro.
Non si fida mai
di nessuno, non si apre con anima viva e vuole sempre cavarsela da
solo. Non credo che col tempo possa cambiare ed ammorbidirsi, anzi.
Solo di una persona l’ho visto fidarsi, solo da una si
è fatto aiutare e comunque sono state rare le volte in cui
è successo. Questa persona è Horatio.
Horatio, non
io. Da me non verrà mai qualunque cosa io faccia.
E allora basta
così.
FINE
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