Ed
eccomi con una nuova fanfiction destinata a finire in pochi capitoli.
Voglio premettere che questa storia non è farina del mio
sacco ma bensì una vera storia d'amore che mi fu raccontata
da una mia carissima cugina. E' la sua storia. E credo davvero che sia
così meravigliosa ed emozionante che non ho potuto non
scriverla. Naturalmente, ho chieso a lei il permesso di pubblicarla e,
con molto piacere, ha acconsentito alla mia richiesta rendendomi molto
felice. I nomi sono stati inventati, i personaggi ci sono tutti e ho
provato a descrivere al meglio la loro personalità, i
dialoghi ovviamente sono un pò diversi - di certo, mia
cugina non poteva ricordarsi tutte le parole dette :-P-, ma tutto porta
al vero senso essenziale del racconto. Nulla è stato
inventato. Questa storia è la prova vivente, come anche mia
cugina, che tra l'odio e l'amore c'è veramente un solo,
stupido e insensato passo.
Spero
davvero che possa piacere, perchè non è da
perdere assolutamente. Di questi tempi un'amore così non si
trova più e credo che sia una storia di reale importanza,
capace di farti sognare e darti forza per sperare ancora in qualcosa di
bello.
Buona lettura! Spero mi facciate sapere.
ps=
Purtroppo quella squilibrata di mia cugina mi ha pregato di
non mettere alcuna foto del protagonista maschio.. Ho messo solo questa
qui. Lei dice che si assomigliano-.-''' Mi dispiace tantooooo! *O*
QUELLA MALEDETTA SERA
-
Dai, dai, l'avevo detto io! Visto, siete sulla buona strada!- Jessica
irradiava felicità da tutti i pori mentre, per l'ennesima
volta, mi avvertiva del fatto che presto mi sarei fidanzata.
- Si, si
certo. Tu hai la sfera di cristallo.- Alzai annoiata gli occhi al
cielo. Quando mi vede parlare civilmente insieme a quello zoticone di
Benjamin deve sempre cominciare a fantasticare su me e lui.
Era ormai un
anno che andava avanti con questa solfa: " Tu ti metterai con Ben prima
o poi. E avrete anche una bellissima storia d'amore!".
Tsè... Lo diceva con quel tono mieloso che solo lo zucchero
filato a doppio strato di cacao e caramello poteva contenere. Quel tono
così zuccheroso da farti rischiare il coma diabetico.
Mi veniva
anche da ridere ogni volta che ipotizzava un'idea del genere. Io con
Ben?! Ma non sarebbe successo neanche tra un miliardo di anni! No, no,
e poi no! Si, ok era vero che abbiamo cominciato a sopportarci un
pò più di prima - addirittura ci scambiavamo
sorrisi ora!- ma questo non cambia proprio nulla...Non cambiava il
fatto che per 15 lunghissimi anni lo avessi odiato con tutte le mie
forze. Si, perchè Ben non era un ragazzo a posto! A
prescindere dal fatto che fosse un DonGiovanni e che avesse
più di tre ragazze alla volta, ma era anche un tipo un
pò...strano. A volte era socievole e cordiale - se proprio
devo ammetterlo...- ma altre volte se ne stava sulle sue e mandava a
quel paese tutto il mondo. Altre volte invece era così
euforico che si metteva a fare il pagliaccio davanti a tutti.
Il discorso di
Jessica non aveva nè un inizio e non avrebbe avuto una fine.
Come poteva Benjamin mettersi con me? Quando anche lui per 15
lunghissimi anni mi aveva odiato con tutte le sue forze e,soprattutto,
non aveva mai fatto una storia seria?! Ma, soprattutto, come avrei
fatto io a sopportare lui?! Mah... Jessica mi aveva semplicemente
risposto: " perchè un giorno tu farai una cosa che sotto ai
suoi occhi ti metterà in una luce diversa. E la stessa cosa
farà lui per te". Mpff....stronzate! La verità
era che Ben non avrebbe mai avuto la testa sulle spalle e un
atteggiamento serio per affrontare una storia d'amore. Non ne aveva mai
fatte e mai ne avrebbe avute...
- Si, te lo
dico io!- a parlar del diavolo spuntano le corna... - Sabato sera...
scasso totale!- e Benjamin cominciò a ridere fragorosamente.
Per scasso
totale si intende sesso e alcool, ovviamente.
- Stai
già tradendo quella povera ragazza?- chiese Michele
divertito. Naturalmente, il mio amico non poteva che fregarsene di
quella "povera ragazza".
Benjamin ci
pensò su un attimo. - Veramente è cornuta
già da un pezzo! Le ho fatto le corna con Sonia, hai
presente quella del Vox? E Sonia l'ho tradita con un'altra di cui non
ricordo il nome...- alzò gli occhi al cielo come a cercare
una risposta divina.
Che pena. Che
pena! Mi faceva schifo! Tre ragazze contemporanemente? Capisco che hai
17 anni- quasi 18- e vuoi divertirti ma, cazzo, fallo da single. Non le
illudere le persone!
I due amici
scoppiarono a ridere in complicità. Io scossi la testa
sprezzante e guardai Jessica in cagnesco. Ricambiò con un
sorriso e una spallucciata.
- Ben, quando
metterai la testa a posto?- gli chiesi io leggermente acida.
- Uhm... credo
quando tu imparerai a farti gli affari tuoi. Quindi mai!- mi rispose a
tono sghignazzando.
Sentii un moto
di rabbia scorrermi nelle vene. Vidi Michele ammonirlo con un sguardo.
Al contrario di Ben, Michele mi voleva bene, guai a chi mi toccava!
- Oh, allora
scusami Benjamin - dissi ironica enfatizzando molto sul suo nome -
Prima devi imparare le buone maniere!-
Ma
è possibile che un attimo prima riuscivamo ad andare
d'accordo - per modo di dire, non esageriamo.- e l'attimo dopo si
ricominciava da capo?!
- Sei vecchia
come mia nonna...- rispose roteando gli occhi e schioccando la lingua
contro il palato.
Eh, no! Questo
era troppo!
- Io...Cosa?!-
sbottai rossa di rabbia vicina a lui quasi per tirargli un sonoro
schiaffo da lasciargli le impronte. Michele mi fermò appena
in tempo; il mio braccio era già partito all'indietro
trovando tutta la carica necessaria per girare la testa a quello
zoticone.
- Ferma,
Giuls- mi disse mettendomi una mano sulla spalla, sbuffando.
- Non vi
sopporta più nessuno, sapete?!- Michele parlò ad
entrambi a nome di tutta la compagnia. - Sono due anni che, ormai,
siamo in compagnia insieme! Volete farvene una ragione? Ben, noi non
manderemo via Giulia e, Giulia, noi non manderemo via Ben. E' ora che
cominciate a convivere- disse risoluto il mio amico guardandoci negli
occhi con un'autorevolezza che mi fece morire il contropensiero in gola.
Io e Benjamin
ci scambiammo un breve sguardo d'intesa.
- Hai ragione-
parlò Ben sospirando - Giuls, scusami- si rivolse a me con i
suoi enormi occhi azzurri e sinceri.
- Si, ok. Va
bene. Scu-scusami tu se mi sono intromessa- mentre parlavo non lo
guardai in faccia. Era troppo difficile chiedere scusa a uno come lui,
ero troppo orgogliosa per farlo.
Calò
uno strano silenzio imbarazzante. Io e Ben continuavamo a scambiarci
strani sguardi. Lui sembrava davvero dispiaciuto mentre io ancora
parecchio irritata. Forse ero esagerata ma non mi sarebbe passata
così in fretta. Come sempre del resto...
- Tanto prima
o poi vi metterete insieme!- esclamò Jessica emozionata
battendo le mani con la sua vocina stridula e fastidiosa. Tutti ci
voltammo a guardarla increduli poi, per la prima volta complici nella
vita, io e Ben scoppiammo a ridere.
- No, ragazze,
ve lo dico chiaro e tondo: io a casa il sabato sera non ci resto!- Anna
ci stava assillando con le lamentele. A me non andava di uscire quel
sabato sera, anche perchè l'avevo già programmata
con la mia adorata mamma: Twilight e cioccolata calda. Dio solo sapeva
quanto amavo quel film! Beh, quella storia per essere precisi... Anche
se l'avevo visto milioni di volte e letto il libro milioni di volte,
non potevo di certo perdermelo.
- Anna, io non
esco stasera è inutile che insisti- dissi io chiudendo gli
occhi e massaggiandomi le tempie con i due indici. Le sue urla
isteriche mi avevano fatto venire il mal di testa.
- Io non ci
sono proprio stasera, quindi non contare su di me- e anche l'ultima
speranza di Anna, ossia Jessica, andò in fumo. Se lo sarebbe
passato a casa, cosa c'era di male? Era solo un sabato sera...
- Dai, Giuli,
ti prego! Twilight lo hai visto una miriade di volte! Vieni con me
stasera! Dai, per favore!- Anna mise su il broncetto e mi fece gli
occhi da cucciolo bastonato.
Spostai lo
sguardo altrove borbottando qualcosa infastidita.
- Facciamo il
prossimo sabato? Te lo prometto, verrò con te!- le promisi
raggiante per il compromesso che avevo appena ideato.
- No, stasera!
E' sacro per me! C'è Enzo, ma come ve lo devo spiegare?!-
esclamò portandosi le mani sui fianchi infuriata. In effetti
aveva ragione; era la trecentesima volta che ci diceva che al Vox, quel
sabato sera, ci sarebbe stato Enzo.
Mi mordicchiai
le labbra in cerca di una scusa plausibile mentre lei continuava a
guardarmi torva in attesa di una mia risposta. Mi metteva a disagio
quando mi guardava così.
Sbuffai
sbattendo le mani sulle cosce.
- E va bene!-
non feci in tempo a dire che Anna mi saltò al collo
riempendomi la faccia di baci.
- Grazie,
grazie, grazie!- e baci, baci, baci - Te la pago io la prevendita, se
vuoi, basta che mi tieni compagnia!- disse strillando felice al mio
povero timpano.
L'idea di
essere pagata non era niente male. Però, dai... non potevo
approfittarne così.
- Sai quanti
ragazzi ci saranno?! Ci sarà anche Andrea, quello
dell'ultimo anno per cui tu sbavi-
Arrossii
all'istante provando a smentire le parole della mia amica. La
prospettiva della serata non era poi tanto male...se poi c'era
Andrea...ancora meglio!
- Toh, che
combinazione...- parlò Jessica, gli occhi fissi sul proprio
cellulare.
- Cosa, Je?-
chiesi sollevando perplessa un sopracciglio. Jessica alzò lo
sguardo prima su di me e poi lo posò su quello di Anna. Poi
tornò a guardare me e mi sorrise imbarazzata.
- Ehm, no
niente...Parlavo con il mio cellulare, mi era appena arrivato un
messaggio.- rispose subito, gesticolando.
Guardai verso
Anna in cerca di una spiegazione ma si era persa nel vuoto. Mmm...c'era
qualcosa che non quadrava.
Il Vox. Appena
vidi l'insegna mi salii una strana voglia di prendere e andarmene.
Eravamo ancora in tempo, diamine! La madre di Anna era ancora
lì che aspettava che sua figlia entrasse dentro la
discoteca. Poco importava che avrei incontrato Andrea quella sera. In
fin dei conti non mi interessava più di tanto. Si, bello,
fisico da atleta, occhi marroni, capelli castani ma non c'era nulla di
più che una semplice attrazione fisica. Diciamo che attraeva
tutto il popolo femminile dell'istituto San Carlo...un altro
DonGiovanni, in poche parole. Ma molto, molto, molto più
serio del signor Benjamin.
Quei maledetti
tacchi/trampoli che mi ero messa mi stavano massacrando i piedi.
Mannaggia a Anna! Era colpa sua, solo sua! Appena messe in fila
aspettammo una mezz'ora buona prima di entrare nel locale. Cavolo,
fuori si moriva dal freddo. Varcai la soglia della grande sala con un
sospiro; sarebbe stata una lunga notte...e non so se i miei piedi
avrebbero resistito. Il mio abito nero aderente già mi
faceva mancare l'aria sebbene avessi una scollatura abbastanza aperta e
le cosce abbastanza scoperte, sentivo crescere la claustrofobia. E io
che avrei potuto tranquillamente guardarmi Twilight e godermi
l'infinita bellezza e dolcezza di Edward. La sala era
stracolma di gente, non si riusciva a passare. Ed erano solo le 23.35.
Non osavo immaginare quanta altra gente sarebbe potuta entrare
più tardi...Al solo pensiero mi portai una mano alla gola;
mi sentivo già mancare il respiro. Il brutto di quella
situazione è che avrei cominciato a bere. No, non sono
un'ubriacona ma, come tradizione, ogni volta che mi trovavo in
discoteca a ballare bevevo come un'alcolizzata. Per mia fortuna, non
ero ancora arrivata al punto di vomitare l'anima in uno squallido
water, ma quella sera, probabilmente per la noia, non avrei fatto altro
che bere e quindi di conseguenza, vomitare. Mi sedetti subito su una di
quelle poltroncine confortanti attaccate al muro e mi passai una mano
sul viso in segno di stanchezza. Da lontano scorsi una figura alquanto
"inquietante". Mi sembrava di conoscerlo. Strabuzzai gli occhi per
l'irritazione e lo sdegno quando realizzai che quella figura non era
altri che quell odioso di Benjamin! Cercai di calmare il nervoso che
sentii sormontare dentro. Quanto mi dava fastidio la sua presenza! Chi
si credeva di essere quel biondino egocentrico dagli occhi azzurri? Si
credeva di essere il re della festa?! Ballava come un ubriaco in preda
all'euforia...O forse era meglio dire che sembrava un matto disperato
in cerca del suicidio. Ma perchè mi importava
così tanto di criticare Benjamin? Cazzo, ero in discoteca
con la mia migliore amica e volevo divertirmi! Non dovevo pensare a
Benjamin e al suo modo di ballare o a come fosse vesitito quella sera.
Benjamin non era nessuno. Anzi, gli avrei fatto vedere come mi sarei
divertita anche io quella sera. Così avrebbe imparato che io
non ero per niente una vecchia zitella inacidita - in memoria di un suo
calorosissimo e affettuoso complimento.
- Anna,
andiamo a prendere da bere- la trascinai con me verso il bancone.
Ordinai subito - tanto per andare sul leggero- due bicchieri di mojito
seguito da un bicchierone di Rum&Cola. In teoria sarei dovuta
uscire di testa con quelli, ma il mio cervello ancora non voleva
partire così ordinai ancora un bicchiere di Scotch. Lo bevvi
alla goccia e finalmente mi sentii scivolare nella completa esastasi.
Anna era astemia e quindi non poteva bere. Ma non sapeva quello che si
perdeva. Cominciai a ballare come posseduta da un demone. Ridendo,
saltando di qua e di là, strusciandomi addosso a tutti. A
volte mi poggiavo a gente che neanche conoscevo e cominciavo a ridere e
parlare di cose insensate. Sapevo che sarei morta di vergogna non
appena Anna mi avesse fatto il resoconto della serata ma in quel
momento non mi importava. Quando si è ubriachi non si pensa
mai alla vergogna, alle preoccupazioni, alle conseguenze...non si pensa
a niente! Era proprio questo il bello. All'improvviso, non capii come,
sentii un forte tonfo che mi fece male al sedere e compresi che ero
caduta per terra. Cominciai a ridere divertita, completamente senza
ragione. Sarei rimasta li fino alla fine della nottata se qualcuno non
mi avesse aiutata ad alzarmi. Anna dove diamine era finita?!
Probabilmente con Enzo, pensai. Gridai aiuto sempre ridendo ma nessuno
mi sentiva o mi considerava.
- Benjamin!-
gli gridai quando lo vidi vicino a me che ballava vicino ad una
ragazza. Non sapevo il motivo ma sentii stringersi lo stomaco in una
morsa di nervosismo e rabbia. Si girò nella mia
direzione e per farlo guardare in basso lo chiamai una seconda volta.
Finalmente mi guardò ma dovette stringere gli occhi per
mettermi bene a fuoco, poi scoppiò a ridere. Tese una mano -
per niente affidabile per il modo in cui traballava sul posto- verso di
me.
- Cosa ci fai
lì per terra?- chiese ridendo come un pazzo. Era ubriaco
più ubriaco di me.
- Tirami su!-
gli dissi aggrappandomi al suo braccio.
- Ci provo,
piccola, ma sto messo peggio di te e se cadiamo, amen.-
Ero ubriaca,
si, ma avevo sentito bene o mi aveva chiamata " piccola"?! Benjamin,
piccola a me non mi ci chiamava!
Quando mi
tirò su con uno sforzo disumano dovetti appendermi forte al
suo collo per non cadere all'indietro e lui si strinse forte ai miei
fianchi per non perdere l'equilibrio. Sarebbe proprio stato divertente
sapere come due ubriachi sarebbero usciti a braccetto di lì.
- Non mi
chiamare più piccola!- gli dissi sforzandomi di urlare e di
sembrare minacciosa, ma probabilmente mi uscii solamente una voca
sfiatata e un debole pugno che sferrai sulla sua spalla.
Non mi resi
conto dell'incredibile vicinanza dei nostri volti. Mi persi nei suoi
profondissimi occhi azzurri notando strani filamenti giallastri che vi
erano all'interno di quelle iridi pulite. Non avevo mai visto niente di
più bello. Si, la sbronza stava proprio uccidendo tutti i
miei già esauriti neuroni. Eppure non mi dispiaceva affatto
stare tra le braccia di Benjamin, sentire le sue mani calde sui miei
fianchi, aggrapparmi al suo corpo saldo e forte. Guardai la sua camicia
bianca sbottonata sotto al gilè blu elettrico che si
intonava perfettamente con il biondo dei suoi capelli e l'azzurro
immenso dei suoi occhi. Il suo petto liscio e scolpito si intravedeva
appena sotto le luci del soffitto.
- Lo sai che
non sei proprio niente male?- mi bisbigliò retorico ad un
centimetro dal mio viso, accarezzandomi la schiena. Non ebbi la forza
di controbattere, ero troppo stanca e sbalordita dalle sue parole. Al
delicato passaggio della sua mano sentii mille brividi percorrermi la
schiena.
Cazzo, Giuls
sei messa peggio di quanto pensassi!
Non so come,
ma tutto a un tratto le mani di Benjamin finirono tra i miei capelli
attirando la mia testa verso il suo viso per poi posare le sue labbra
sulle mie. Mi era rimasta ancora un pò di
lucidità per capire che quel bacio era assolutamente uno
sbaglio insensato; infatti, cercai di divincolarmi ma la sua presa
ferrea non mi permetteva di muovermi. Con un gemito mi lasciai andare
dischiudendo la bocca al dolce invito della sua lingua e, quando
incontrò la mia, cominciò a rincorrerla
lentamente in un vortice senza fine. Il sapore delle sue labbra non era
acido come pensavo, anzi, era un misto tra dolce e salato. Senza dubbio
inconfondibile. Benjamin sospirò sulle mie labbra attirando
ancora più vicino il mio corpo al suo e io non resistetti
dal mettergli le mani nei capelli. Era sempre stata una mia
curiosità passare le dita tra quella bellissima e corta
chioma bionda che al tatto si rivelò morbida e leggera.
Cavolo, il
biondino ci sapeva pure fare! Eccome! Però ero sempre Giuls
e, anche se tardi, finalmente realizzai la gravità della
cosa: stavo baciando Benjamin in discoteca. E questa era una delle cose
che mai e poi mai avrei dovuto fare in vita mia. Benjamin era la
persona che più odiavo sulla faccia del pianeta, il cui lo
splendido - ma che dico?!- sorriso mi mandava su tutte le furie, per
non parlare del suo solito sguardo di sufficienza...ma semplicemente
bellissimo.
No, no Giulia
così non va bene! Raccolsi tutte le forze che possedevo e
spinsi Benjamin via da me. Le nostre bocce si sciolsero dall'abbraccio
con un sonoro schiocco. Però, era stato più
facile di quanto pensassi!
- Giuls!-
qualcuno esclamò alle mie spalle e mi resi conto che era
Anna che mi teneva per un braccio. Ecco perchè mi era
apparso tanto semplice staccarmi da Ben: probabilmente, Anna mi aveva
tirato via. Il mio sorriso fiero svanì all'istante seguito
da una smorfia seccata. Bene, era una di quelle cose che la mia
migliore amica non avrebbe dovuto vedere. Meraviglioso!
- Andiamo a
casa, forza! Ho già chiamato mia madre da un pezzo- mi
trascinò via con sè, lontano dalle luci, dalla
musica, dall'alcool. Lontana da Ben e il suo bacio...
- E menomale
che tu eri quella che non voleva uscire stasera!- mi sgridò
quando fummo entrate in macchina. Salutai la madre di Anna come meglio
potevo prima di sprofondare letteralmente nel sonno più
profondo. Stranamente, lo sfondo che solitamente era buio e scuro si
trasformò in uno strano azzurro cielo dalle venature
giallastre.
E allora che ne
dite? Spero che vi emozioni quanto ha emozionato me. Perchè
le fortune non capitano mai a me? Bah! T^T. Vi lascio con un piccolo
spoiler :D
"-
Io...io avrei...baciato...Benj..Benjamin, ieri?-
Ero sconvolta,
scioccata. Dio, che rivelazione! Un
incubo tramutato in realtà! O per meglio dire una
realtà che avrei tanto voluto
fosse rimasto un incubo di una stupida notte da sbronza.
[...]
- mi sono
baciato con una ragazza. Ma non ricordo chi fosse, non ricordo il suo
viso.
Ricordo i suoi capelli morbidi tra le dita, ricordo il suo corpo
perfetto.
Soprattutto, ricordo il suo bacio.- Benjamin parlava guardando il cielo
come
ammaliato con una venerazione nella voce che mai e poi mai avrei
pensato di
sentire da lui.
Benjamin
che venerava una ragazza? E per di più una di cui non si
ricordava nemmeno.
Credevo che Benjamin venerasse solo sè stesso...
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