smile like you mean it cap 1
Capitolo 1
Punizione
-Oh, James… luce della mia vita, fuoco dei
miei lombi, mio peccato, anima mia: IMPICCATI!!!- sbraitai più furiosa che mai
contro quell'essere che altro non sapeva fare se non rovinarmi la
vita.
Era assurdo. Ma che avevo fatto di male
nella vita, per meritarmi un fratello con gli amici più idioti nel raggio di un
centinaio di galassie?
E lo stupido rideva. Si, ridi
ridi.
Gli voltai le spalle, decisa ad andarmene
da quella classe infernale custode dei seguaci più assatanati di
Spongebob.
Tzè. Io non avevo mica tempo da perdere con
quel troglodita di James-son-bello-e-strabello-ma-stronzo.
Io avevo di meglio da fare. Eh,
già.
-Signorina Lower, dove pensa di
andare?-
Ecco. Ci mancava solo quel simpaticone
di Sid. Il professore di educazione artistica.
Naturalmente, Sid era un nomignolo
affettuoso affibbiatogli dai suoi studenti, circa otto o nove generazioni
fa.
Chissà perché, ma la somiglianza con il
personaggio de L'Era Glaciale, nonostante a quel tempo chiaramente non esistesse, era
impressionante.
Ancora voltata verso la porta, la mia unica
ancora di salvezza da quello che si prospettava essere un pomeriggio da ricovero,
sorrisi rassegnata.
-Mi scusi Professore, ma non mi sento molto
bene.- risposi. La solita scusa, vecchia decenni.
-Ah. E mi dica: per motivi personali o per il fatto
che il Signor Waller le ha incollato la sedia al didietro?-
Ma porc'. Avevo dimenticato quel piccolo
particolare.
La sedia era ancora lì, appiccicata ai miei
jeans.
-Veramente Professore, per il fatto che tra
esattamente sei secondi e otto decimi sverrò dalla vergogna. Le basta come
risposta?- gli chiesi sarcastica.
-No, mia cara. Quando arriverà quel
momento, potrà andare. Fino al suo presunto svenimento, Lei e la sedia resterete
in questa classe.- rispose tranquillo con il suo fare da deficiente
otturato.
Sbuffando mi voltai senza fare attenzione
all’aggeggio appiccicato al mio delicato sederino.
La conseguenza fu un urlo agghiacciante di
Maddy.
La sfortunata ex cheerleader laccata di
Gucci si era presa in pieno le gambe della sedia sulla sua elaborata
acconciatura.
Strano. L’avevano cacciata dalla squadra
perché era troppo “flessibile”.
Ma i riflessi pronti, solo ai grandi
magazzini, eh?
-Ops.-sussurrai sbattendo le ciglia
innocentemente, mentre una mia mano andava a coprire il sorriso di vittoria
sulle mie labbra.-Scusa, Maddy, non l'avere fatto apposta.- dissi tristemente
mettendo le mani sul cuore.- Tu capire? Io chiedere scusa a spasti…hmm,a
sfortunata te.-dissi annuendo.
Questo la irritò maggiormente,
mentre in classe sembrava essere scoppiata la terza guerra mondiale.
-Lowerf..yu..seri..iii.iio
miaarrb..noonn..tuuu!- gridò rossa di rabbia. Poverina, forse era dislessica.
-Maddy, cara, attenta.-la ammonii io.-Ti si
è sbavato il rossetto.-conclusi affranta.
Lei sbarrò gli occhi e cominciò ad
ondeggiare come un’alga, portando la sua adorabile boccuccia in avanti per
constatare il livello del danno.
Patetica. Ogni volta la stessa identica
stupida storia.
-Lower! La vuole smettere di prendersi
gioco della sua compagna?!-sbottò furioso il professore.
-Hemm…no.-
-Come, prego?- Era evidentemente sorpreso, non era da me dare in escandescenza mancando di rispetto ai professori. Ma c'è sempre una prima volta. E per me fu questa.
-No.-
-Come dice, prego?-
-Enne Oooo!! N-O!! Quando Dio ha
distribuito l‘udito, lei stava al cesso?!?- Sbottai furibonda, alzando il tono
della voce. Forse, avevo esagerato, si. Ma mi sarei scusata in seguito. Colpa delle emozioni adolescenziali.
Ero in debito di una vendetta con
Maddy-Maddy-Bubble-Gum.
Motivo: mi aveva rubato il ragazzo. O
meglio, il quasi ragazzo.
Eric Woshood. Biondo. Bello. Simpatico.
Intelligente.
Cosa rara: gentile e studioso.
Dopo mesi di sfrenato corteggiamento, avevo
finalmente deciso di accettare un suo invito.
Cosa assai strana, data la mia fama di
anti-relazionista con l’altro sesso. In questa scuola, per lo meno.
Dopo avermi salvato da un ladro di borse
formato bassotto, vidi in lui il mio nuovo eroe.
Cosa assai normale: la scuola mi seguì
a ruota.
Raddoppiata la sua popolarità, divenne più
insistente e più sfacciato in pubblico, ma non con me.
Cosa sbagliata: non si accorse che il
salvataggio lo avesse messo sotto una nuova luce, una migliore.
Quindi ero propensa dall’accettarlo,
onorarlo, amarlo e sposarlo... ma ahimè.
Cosa assolutamente orripilante: a mensa fu
baciato in pubblico da Maddy-quanto-sono-fica-yeah.
Conclusione: perché insistere tanto con una
che non te la da, se c’hai la bambola più “flessibile” dell’intera Greenwood
High School ai tuoi piedi?
E tanti cari saluti al mio eroe.
Non che mi dispiacesse più di tanto. Non mi
era mai piaciuto particolarmente, e dopo l’incidente aveva assunto un
atteggiamento alla Paris Hilton... ma il mio orgoglio era ferito!
-Si sta divertendo Signor Waller?-
Il minaccioso sibilo di Sid - hem,
pardon, del professor Ma-quanto-somiglio-al-caro-Sid -, mi costrinse a tornare coi
piedi per terra.
Guardai quella fonte di genialità che era
il miglior amico di mio fratello, il mio nemico number one, il furfante che mi
svegliava urlando ogni maledettissima domenica e che si fregava i CD dei The
Killers senza restituirli.
Si stava di fatto strozzando dal ridere.
Letteralmente strozzando.
Vai, vai, vai! Che stavolta mi va bene!!
Crepa, CREPA!
Mi piegai in avanti incrociando le dita e
chiudendo gli occhi, ma l’unica cosa che sentii crepare fu il didietro dei miei
pantaloni.
-Oh, cazzo.- Stavo diventando decisamente volgare. Già.
Aprii lentamente l’occhio destro, quando mi
resi conto di averlo detto ad alta voce.
Tutti gli occhi puntati su di me. Mi
ricordava tanto quella volta in cui quell'amore di James mi aveva interamente
coperta di vernice color escrementi. Memorabile.
Ridacchiai istericamente, per poi puntare
gli occhi sul responsabile di tutte le mie piacevolissime disgrazie.
Lui aveva sentito il CRAC.
Non c’erano dubbi, dato che era a circa 20 cm di
distanza da me, essendo il mio vicino di banco.
Non c’erano dubbi, perché era per terra,
che stava soffocando dal ridere.
Digrignai i denti, mi voltai completamente
verso di lui, dando le spalle a quel broccolo di Sid, e presi la prima cosa che
trovai sul banco.
Una bottiglietta di un bruttissimo verde
marcio acrilico. Piena.
Perfetto. Qualcuno lassù mi
amava.
Merda.
Qualcuno lassù certamente mi
odiava.
Avevo appena alzato il braccio urlando
istericamente alla Io-ti-ammaaaaaaaaaaaaazzo!, ma non mi ero accorta del
dettaglio che come sempre faceva secca ogni mia occasione nella vita.
Il dettaglio questa volta era il tappo
aperto della bottiglia, che, chiaramente, era caduto.
E, chiaramente, la vernice aveva preso in
pieno il caro professore d’arte.
Ops.
Silenzio.
Silenzio.
Si, ancora silenzio.
-Sa, prof.. Quel colore le dona
divinamente.-sussurrò James.
-LOWEEEEEEEEEEEEER!-
Oh, cavolo. Le mie povere piccole
orecchiucce.
§§
-Allora? Che ne farò di voi?- chiese il
preside McAllok, rassegnato.
Io e James ci guardammo.
-Ci da in pasto ai cani?-
-Ci manda in riformatorio?-
-No, purtroppo, anche se l’idea dei cani non
è poi così male.-rispose lui, abbozzando un piccolo sorriso.
-Tzè! Ha scelto la mia!-mi sbeffeggiò il
mio futuro compagno di prigione.
-Ha detto solo che sarebbe un’idea, non che
la sceglie!-lo ripresi io, incenerendolo con lo sguardo.
-Ha scelto la mia.- insistette.
-No, invece.- ribattei io.
-Si, invece.-
-No.-
-Si.-
-No.-
-Si.-
Il preside, intanto, spostava gli occhi
dall’uno all’altro, assolutamente muto.
-Ammettilo: ho vinto.- riprese
James.
-No, che non hai vinto. Spari solo
cazz..hem, cavolate.-
-Certo, perché tu sei un distributore di
perle di saggezza.-sbuffò lui.
-Senti, ti dispiace metterti la lingua tra
i denti e masticartela?-gli chiesi sorridendo gentile.
-Senti, tu, picc..-
-ORA BASTA!- Urlò il preside. Aveva uno
strano tic all’occhio.
Ci appiattimmo sullo schienale delle sedie,
terrorizzati.
-Non siete più all’asilo, ragazzi! Avete
entrambi 17 anni. Il tempo delle mele è finito, chiaro? È ora che vi
comportiate da persone civili.-
-Io sono civile!- protestai, - E' questo qui
l’analfabeta cavernicolo! Che c’entro io?- protestai con vigore.
E che cavolo, c’era la mia dignità in
gioco.
-Chi sarebbe il cavernicolo
analfabetizzato?!?- ringhiò irritato James.
-Tu, chi altri?! Il posacenere sulla
scrivania, forse?-lo rimbeccai acidamente.
-Parla la santa donna.-cominciò lui, ma il
preside lo interruppe nuovamente.
-Basta, ho detto.- disse risoluto.-Ho
deciso: sarete voi ad andare nell’Ohio, alla Saint Mary School.-
-COSA?- urlammo in coro io e lo
scervellato alzandoci in piedi.
-Proprio così. Il programma degli scambi
studenteschi dura circa tre mesi, i voti saranno gli..-
-No! Aspetti!-,lo interruppi io.
-Perché noi?-, continuò James.
-Perché collaborare vi farà bene.
Rappresenterete la nostra scuola. Siete due dei migliori studenti. Scelta
migliore non c’è. Ora più che mai.-
Mentre pronunciava la nostra condanna a
morte, si era alzato, aveva aggirato la scrivania, ci aveva preso entrambi per
le spalle e ci aveva portati fuori dal suo ufficio.
-E ora, andate a casa, fate i bagagli,
preparatevi e fra quattro giorni partite. Arrivederci ragazzi.-, detto questo, ci
aveva sbattuto la porta in faccia ignorando le nostre facce da ebeti.
Nemmeno un secondo che la porta era stata
riaperta.
-Ah, dimenticavo. Se mi fate fare una
brutta figura con Richard Greyson, mio fratello adottivo, nonché preside di suddetta
scuola… siete morti.-sibilò in modo terribilmente inquietante.
-Buona fortuna!-, aggiunse con un enorme
sorriso, prima di sbatterci nuovamente la porta in faccia.
***************************************************************
Mah, che
dire, come cavolo mi è venuta in mente non lo so.
Sta di fatto che m’è venuta.
E quando mi vengono
di queste idee, mi vengono alquanto strane.
Beh,
l’unica speranza è che vi sia piaciuto il primo
capitolo.
Non sono sicura di
volerla continuare, data la scuola, il greco e quel amore di latino,
che casualmente mi aspettano stasera per studiare.
Infatti prima mi
faccio un bicchierino di cianuro.
Richiesta
importante..supplica, più che altro: fatemi sapere se vi
piace, altrimenti va a finire al cesso.
E mi
dispiacerebbe.^^ma oltre a pazza e schizzata, sono anche un
po’ realista, perciò…
Quindi, ora che ho
detto tutto, vi lascio ai vostri giudizi…
Tanti saluti!!!! XDXD
Sugar
|