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Alla fine,può capitare che il destino smetta di tenerti in antipatia e ti regali
il lieto fine che avevi sempre desiderato.
Successe una mattina di
maggio,ancora troppo ventilata per poter preannunciare l'estate.
Blair
Waldorf avrebbe preferito di gran lunga restare in vestaglia a maltrattare
Dorota quel giorno,ma l'imminente partenza di Serena l'aveva distolta
dall'intento,obbligandola a cacciare la testa nel grande armadio,per riemergerne
poco dopo con un soprabito verde.La ragazza lo indossò senza troppa convinzione
mentre si dirigeva verso la porta guardando in cagnesco la sua povera cameriera
che non osava rivolgerle la parola.Giacchè sapeva benissimo che in casa Waldorf
il colore di certe giornate era deciso entro i primi secondi dal risveglio,e
quella,a giudicare dagli occhi fiammeggianti della signorina, doveva essere
proprio una mattinata nera.
Blair camminava lenta senza fretta,senza che i tacchi bucassero
l'asfalto,lo sguardo basso e il respiro tranquillo.I pensieri
finalmente ricominciavano a fluire ordinati,dopo anni di
pura follia.La città le pareva un campo di
battaglia abbandonato al suo silenzio,una volta che la guerra
è finita.
E mentre i taxi si incanalavano nel traffico e le persone inondavano i
marcipiedi formando il solito fiume chiassoso e colorato,lei si
concedeva questa passeggiata che pareva quasi una tregua.Una
pausa,dai disastri dell'ultimo anno,da sè stessa e
da..Chuck.Maledizione a lui.Si erano nell'ordine amati,odiati
,vendicati,avevano giocato e distrutto il cuore a martellate, poi si
erano ancora amati.Strana la vita.Per anni Blair aveva
pianificato sogni di gloria e matrimoni improbabili,progettato futuro e
felicità nei minimi dettagli e mentre lo faceva Chuck era
lì,era sempre stato lì,una presenza fastidiosa e
scontata,di quelle che alla fine ti abitui ad avere accanto,niente di
più.Almeno fino a quella sera.Il destino aveva deciso che Blair
Waldorf l'aveva sfidato abbastanza e scelse di giocare proprio con
lei.Non fu difficile,bastò trovare il momento giusto per
sincronizzarli,bastò una notte e Chuck da niente diventò
tutto.Aveva ballato per lui,si era spogliata per lui,l'aveva perdonato
e l'aveva salvato,l'aveva sognato ed erano stati sogni indecenti.Blair
aveva lottato per davvero questa volta,anche a costo di farsi molto
male.Ed è per questo che ora camminava tranquilla,perchè
nonostante tutto,proprio non riusciva a rimproverarsi nulla.
Poi alzi lo sguardo all'improvviso,come se avessi avvertito qualcosa,lo
alzi e lui è li,davanti a te.La testa ti diventa un colabrodo e
si svuota immediatamente,il cuore invece si sveglia e ricomincia a
scalciare troppo forte nel tuo petto.Cinque passi per decidere la
battuta migliore,pochi secondi per capire come annientarlo.
Ma Blair questa volta è stanca di pensare,quindi si avvicina e
basta.Lui ha la solita faccia da stronzo,ha dei fiori in mano e dei
regali,forse.
Che insopporatabile
presuntuoso,chi compra dei fiori e dei regali è di certo
così sicuro di sè stesso da non temere un rifiuto,riflette lei tra sè.E ricompare oggi,dopo che la settimana scorsa mi ha lasciata impalata come....
"Ti amo anche io".
E Blair per l'ennesima volta butta per aria l'orgoglio e si tuffa tra le sue braccia,stordita dalla felicità.
Ciao a tutti!Questa è
l'introduzione per i prossimi capitoli,ora vorrei provare a descrivere
i momenti,i giorni successivi alla 2x25...spero di riuscirci..un saluto
a tutti e grazie a chi ha recensito le altre storie!:)
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