FFVIII. Leo
Erano passati cinque
anni
dall'ultima guerra,quella tra i Phalanx e Galbadia e dopo il trattato
di pace molte cose erano cambiate:Galbadia
aveva fermato le proprie mire espansionistiche e ceduto la parte
meridionale del continente e la regione di Centra sulla quale avevano
giurisdizione ai Phalanx, e quando si hanno tali vicini è
meglio
evitare di scendere in guerra;
Winhill, forte delle risorse nascoste nelle sue colline era diventata
un città sui 100.000 abitanti, doveva ancora crescere molto
per
raggiungere il livello di Deling City o Esthar City, ma gli economisti
ed i sociologhi avevano previsto che quest'evento sarebbe avvenuto
entro i prossimi vent'anni; la parte orientale di Centra si stava
ripopolando e grazie alla saggia amministrazione di quelli che una
volta erano considerati solo degli eccellenti assassini a pagamento
adesso non si parlava più di quel contenente come di un
deserto
arido. Il Garden di Galbadia era adesso noto come P-Garden ed
addestrava gli unici guerrieri sul pianeta in grado di tenere testa ai
SeeD del Garden di Balamb, il cui preside, Squall Leonhart, oltre ad
essere l'Eroe per eccellenza era fratello del Governatore di questo
nuovo continente, Storm. Sembrava che il mondo fosse ritornato alla sua
età dell'oro e l'unica minaccia dell'umanità
erano i
mostri che si aggiravano per le lande desertiche.
Sembrava...
***
Storm Leonhart era nell'infermeria del P-Garden, la
capitale de
facto del continente. Non era cambiato granchè in questi
ultimi
cinque anni, portava sembra lo stesso taglio di barba e capelli ed
aveva sempre la stessa insana passione per le giacche di pelle e gli
oggetti affilati. Aveva continuato ad allenarsi approfittando dei rari
momenti di tempo libero, ed il suo GF un tempo ribelle adesso si era
completamente soggiogato alla sua volontà, sebbene si
sottoponesse a diverse visite mediche per essere certo di non avere
più quei problemi che stavano per ammazzare lui e suo
fratello.
Il medico guardò più volte i risultati delle
analisi,
perplesso. Storm sbuffò, se erano brutte notizie voleva
sentirle
in fretta.
"Se bevi veleno da una
coppa d'oro o di legno scheggiato morirai comunque" era
uno dei numerosi detti di Centra che lui spesso citava, e questo
calzava alla perfezione con la situazione attuale.
"Allora dottore? sto per tirare le cuoia o cos'altro?" chiese
spazientito
"Eh....non saprei in realtà...i valori sono tutti fuori
scala,
dal battito alla pressione. O quello che risulta qui è
sbagliato
o lei sarebbe dovuto morire" cambiò pagina "circa un mese
fa."
"Uhm, il mio istinto mi dice che forse, e dico forse, le analisi sono
state fatte in modo approssimativo ed i risultati sbagliati"
(Il miglior dottore del continente mi aveva detto Crisis!)
"Ripeteremo le analisi, ma i risultati non saranno disponibili prima
dell'anno nuovo."
Storm guardò da un'altra parte agitando la mano come se la
cosa non gli importasse
"Va bene. Rifacciamo tutto, ma stavolta per bene." sorrise "o
dovrò consultare un altro dottore"
***
Un'ora dopo era nel suo ufficio ad apporre la sua firma sui rapporti, a
prendere impegni ed altro. Fortunatamente il suo amico Crisis gli dava
una mano altrimenti sarebbe morto di vecchiaia tra quel mare di carte.
Crisis era un discreto tiratore ed una volta era un grande
guerriero,prima che il suo tentativo di Junction Simbiosi, o
S-Junction, fallisse. Adesso aveva scoperto di avere talento per la
burocrazia, qualcosa che solo una certa Shu dall'altra parte del globo
eguagliava. Grazie a questa sovrumana capacità del suo
amico-segretario avevano finito per mezzogiorno.
"Perfetto" disse Crisis "non avevo proprio voglia di passare l'anno
nuovo compilando rapporti."
"uh-uhm" fu la pronta risposta
"Tu che fai stasera?"
"Niente,per me è un giorno come tutti gli altri." rispose
Storm con l'intento di chiudere la conversazione
"devo ricordarti che tua cognata ha chiamato sette volte tra ieri ed
oggi per invitarti al veglione che si terrà al Garden di
Balamb?"
"odio le feste e le associazioni umane in tutte le loro forme e
manifestazioni"
Crisis sosprirò. Dopo tanti anni non riusciva ancora a
capire perchè il suo amico si comportasse così.
"smetti di fare finta che non ti interessi."
"Come, Crisis?"
"Lo scorso giugno quando tuo fratello ti ha detto che tuo nipote aveva
la febbre sei sceso in laboratorio, hai preso cinque P-revive e sei
andato da lui."
"ed allora? E' normale per uno zio prendersi cura del nipote."
Crisis lo guardò scettico
"Punto uno: ti sei trasformato e ci sei andato in volo, con indosso
solo i boxer anche se la Simbiosi grazie al cielo ti garantisce
un'armatura. Punto due: tre goccie di P-revive fanno ballare la samba
ad un moribondo, e tu volevi darne cinque flaconi ad un bambino di
quattro anni con 37 di febbre!
Direi che questo va oltre la normale diligenza che ci si aspetta da uno
zio."
Messo con le spalle al muro Storm cambiò argomento
"Non ne ho voglia."
"E' ancora per quella storia di sei anni fa?"
"Ma perchè ogni volta che mi lamento tutti mi tirate in
ballo quella storia di sette
anni fa?"
"Perchè a quanto pare non l'hai superata. Comunque, o vai
dalla
tua famiglia o vieni con me e la mia ragazza da Ross che sta
organizzando una cosa epocale."
(Epocale? Per me dieci persone sono il limite massimo di sopportazione)
(ragazza?)
"Tu hai una ragazza? Hurray!"
Sotto lo sguardo confuso di Crisis, Storm dicitò rapidamente
un
numero sulla tastiera del telefono, mettendolo in viva voce. Quando il
suo interlocutore rispose comunicò esultante
"ho vinto la scommessa Rev! Vieni qui e sgancia i 25000!"
"Diavolo, ci hai fregato...ma nei sicuro?"
"Certo, lo ha appena ammesso!"
Crisis non riusciva a capire. Poi gli venne un dubbio molto, molto
irritante
"esattamente su cosa avete scommesso?"
"beh, cerca di capire avevamo i nostri i dubbi..." fece Storm
stringendosi nelle spalle "insomma: piangi quando vedi Titanic."
"quando pensi che nessuno ti guardi canti e balli Lady Marmolade" disse
la voce al telefono
"quando bevi il thè tieni il mignolo alzato"
continuò Storm
"Quando porgi la mano dai il palmo verso l'alto" replicò la
voce al telefono
"uccidi i non morti senza battere ciglio ma gridi quando vedi un topo."
fece Storm
"quando la Prox si cambiava negli spogliatoi misti tu eri l'unico a non
dare un'occhiata." concluse la voce al telefono.
"Quindi per voi sono uno stereotipo ambulante? Ed allora Storm che non
esce con una ragazza da sette anni?"
"Perchè Lui è un cretino, e comunque si
è dato da fare."
"Grazie Rev."
"Sono solo sincero!"
Crisis sembrava essersi irritato sul serio, Storm dovette scegliere se
continuare la discussione e poi andare al party epocale per farsi
perdonare o andare a passare un tranquillo capodanno dal fratello.
Tra i due mali, meglio il minore. Richiamò a sè
la
potenza del suo GF e si trasformò utilizzando la S-Junction:
quattro ali di drago, due grandi e due piccole, spuntarono dalla sua
schiena mentre il suo corpo veniva ricoperto da una spessa armatura a
scaglie nera decorata con fini intarsi rosso sangue. Fece un cenno di
saluto e si gettò dalla finistra, frantumando il vetro che
si
sparse per tutta la stanza. La voce di Rev al telefono
ricominciò a parlare
"Si è lanciato dalla finestra come al solito?"
"Si" rispose Crisis sconsolato "E' la quinta volta quest'anno che mi
tocca far riparare i vetri. Se l'aereonave è troppo poco
teatrale per lui potrebbe sempre aprire la finistra..."
****
Storm interruppe il Junction arrivato all'ingresso del Garden di
Balamb, sei ore dopo. Era l'unico a non essere in abiti formali, ma con
la sua solita maglietta rossa sotto la giacca di pelle nera
accompagnati da jeans neri con cuciture e rosse e scarpe dai medesimi
colori. Gli studenti ed il personale lo salutarono come si conveniva ad
un capo di stato e lui fece come fosse casa sua, presentandosi alla
porta dell'appartamento di Squall e Rinoa. Fu suo fratello ad aprirgli,
e lui si che era cambiato negli ultimi cinque anni. Non sono
fisicamente(si era fatto crescere i capelli e sporadicamente poteva
capitare di vederlo con la barba, sebbene non fosse questo il caso)ma
anche dentro, rispondendo sempre più spesso con frasi
complete
che con monosillabi e grugniti. I due si guardarono, poi Squall
scattò brandendo il suo Gunblade, intercettato dalla grande
spada che Storm portava al fianco. Spada che prontamente si divise in
due più piccole e leggere, una per mano secondo lo stile di
Storm, che preso mise in difficoltà Squall, che comunque si
salvò dalla raffica di colpi allontanando il fratello con un
calcio allo stomaco. Storm si preparò ad affondare, e Squall
fece altrettanto...quando Rinoa si mise in mezzo.
"Ma insomma! Dovete farlo ogni volta che vi vedete? Cos'è,
un rituale tribale tra fratelli?"
"Ciao anche a te Rin. Ti sta bene il nuovo taglio fino al collo. E
Squall che ne pensa?"
"I capelli corti sono più utili in battaglia, evitano di
dare
all'avversario un pericoloso punto di presa." fece Squall con un
accenno di sorriso mentre rinfoderava il Gunblade.
"Tu invece sei sempre uguale Storm!" disse Rinoa abbracciandolo e
mettendolo in imbarazzo, prima di staccarsi e passare un braccio
intorno alla vita di Squall che dal canto suo passò il
braccio
sulla spalla della consorte senza imbarazzo. Diavolo se era cambiato!
"e tu fratello? non ti preoccupi di possibili punti di presa?" fece
Storm con aria di sfida
"Non c'è nessuno sul pianeta in grado di prendermi." fu la
pronta risposta
"Lo hai davanti"
Lo scambio di sfide sarebbe continuato ancora a lungo quando un bambino
di cinque anni si unì al gruppo correndo e colpendo Storm al
ginocchio con una spada di legno
"Ah! Mi hai colpito furfante!"
Mentre il piccolo rideva Storm lo afferrava per la vita e lo sollevava
in alto prima di caricarselo in spalla, fargli fare un giro in aria e
poi entrare nell'appartamento, salutando gli ospiti. Squall e Rinoa
rimasero sulla soglia a guardare la scena, in silenzio e seri
finchè la ragazza ruppe il silenzio
"Non è migliorato."
L'ultima visita di Storm, per il compleanno di Squall, Rinoa aveva
avvertito delle strane sensazioni provenire da Storm e aveva comunicato
quel suo pensiero a Squall.
"Dici? A me sembra sincero"
Rinoa guardò Squall ridendo. Squall aveva imparato molto sui
rapporti sociali in questi cinque anni ma non era ancora in grado di
capire neanche lontamente certe cose. Forse col tempo ci sarebbe
arrivato anche lui.
"E' sincero. Ma sta recitando una parte."
Rinoa entrò nell'appartamento, lasciando Squall confuso
sulla soglia.
(Non sono sicuro d'aver capito...)
***
(Perchè?)
Storm sta conversando con l'ex-preside Cid riguardo la nuova evoluzione
dei Gunblade, gli shotgunblade(di cui quello di Rinoa era un
precursore) più leggeri e di facile uso,ma la sua mente
ritornava a quella mattina, pentendosi di non essere rimasto a casa,al
suo P-Garden. Ok, le feste di passano in famiglia, ma era necessario
avere tutta questa gente intorno? In fondo la sua famiglia biologica
comprendeva solo Squall e Laguna, tutti questi altri per lui erano solo
estranei. Lui non era simpatico a nessuno(nè mai si era
sforzato di esserlo), e
ricambiava di cuore l'antipatia,che risaliva alla guerra di cinque anni
prima, che aveva lasciato a molti dei presenti diverse cicatrici:
Irvine Kinneas aveva quasi perso un braccio, e la sua spalla destra
adesso era fatta in Titanio, Zell e la sua donna,una ex-Phalanx avevano
dovuto fare fisioterapia per mesi e, come se non bastasse, l'anno prima
alle olimpiadi durante la finale del torneo di Lotta
Libera(nel
senso che era veramente libera, potendosi fare praticamente di tutto,
ricorrendo a qualsiasi tecnica, ma senza junction)l'ex-Phalanx Ross
aveva sconfitto Zell mettendogli le spalle al tappeto con una manovra
che 3 dei 7 giudici avevano definito scorretta. Ed ecco Quistis ed il
suo braccio meccanico, questa volta Storm non doveva rispondere per
altri, era stato lui a mutilarla, ma solo perchè lei aveva
sparato al fratello! La professoressa si avvicinò
"Sei venuto da solo Storm?"
c'era qualcosa nel modo in cui venne posta la domanda che
irritò
tantissimo Storm,ma lui sorrise e decise di rendere pan per focaccia
"Si,complimenti per averlo notato, ti meriti un applauso! Oh, ma vedo
che anche tu sei da sola...perchè non mi sorprende?!"
"Per me resti sempre lo sporco assassino che eri cinque anni fa"
"Grazie,anche tu per me resterai sempre la professoressa incapace che
si fa possedere da un GF,nonchè una mediocre SeeD che spara
al
proprio comandante."
(Match Point!)
Ogni volta che Quistis e Storm parlavano c'era sempre uno scambio di
minacce, ma non come con Squall: queste erano
concrete,perchè Storm sapeva la professoressa sarebbe stata
ben lieta di sparargli senza che nessuno si mettesse in mezzo ed a sua
volta era sicura che Storm non avrebbe detto di no alla
possibilità di concludere il lavoro che aveva lasciato a
metà cinque anni prima. Rinoa si intromise nell'allegra
discussione quando Storm portò d'istinto la mano sull'elsa
della spada che aveva al fianco tirando via Quistis e lasciando che il
Phalanx si preparasse altri due Rum e Cola in pace,prima di appoggiarsi
al
muro,dove c'era anche suo fratello. Passò uno dei cocktail a
Squall ed i due rimasero appoggiati al muro incuranti delle persone
intorno a loro. Storm fu sollevato nel vedere che il fratello non era
poi cambiato in maniera così radicale da snaturare il suo
normale atteggiamento. Riflettendoci, era ancora più
illogico il fatto che Squall organizzasse una festa, lui che non
sopportava più di sei persone radunate nella stessa stanza.
"Di chi è stata l'idea?"
"Selphie." rispose Squall. Tra di loro non c'era bisogno di
formalità, e se la risposta poteva essere comunicata con la
minore emissione di fiato possibile senza comprometterne il messagio,
andava bene.
"Perchè qui?"
"E' l'appartamento più grande, abbiamo ritenuto opportuno
farla qui."
che tradotto stava a significare che Rinoa aveva deciso così
e Squall aveva, come sempre, assentito.
Mancavano trenta secondi a mezzanotte, il cowboy passava riempiendo i
bicchieri di champagne e tenendo per sè e Selphie la
bottiglia
"10...9...8...7" gridavano tutti
"Ehi fratello!"
"6...5...4..."
"Si Storm?"
"Buon'anno."
"3...2...1..."
E qualcosa successe. Il mondo intorno ai due Leonhart
diventò di
colpo nero, mentre i due venivano circondati di luci di tutti i colori,
che poi si trasformavano in forme abbaglianti ed indefinite. Poi tutto
iniziò a delinearsi, il cielo era illuminato da un sole
primaverile, e loro non si trovavano più nell'appartamento
di
Squall, ma su un ampio prato verde,ricoperto di fiori gialli e bianchi.
In lontananza si ergeva maestoso un castello.
Storm rimase a bocca aperta, con la mascella che per lo stupore
rischiò di arrivare al livello dei talloni e Squall sembrava
altrettanto stupito. Storm osservò il bicchiere che aveva in
mano e decise di versarne il contenuto sull'erba.
"Fratello, che razza di alcol bevete qui a Balamb? Qualunque
cosa sia, ne voglio dieci bottiglie!" disse Storm nella speranza che il
fratello desse la colpa al suo Rum e Cola.
"Non credo sia effetto dell'alcol Storm." fece Squall tetro
"Dannazione."
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