le due metà
Piccola . Mi sentivo
così piccola ora , sopraffatta da quell'odio che stentavo ad
incanalare .
Piccola di fronte
agli sguardi sconcertati ed increduli della mia famiglia .
Chinai il capo ,
turbata dal
desiderio di far loro del male e fargliela pagare per la vita di
rancore e rabbia alla quale mi avevano costretto .
Perchè doveva essere tutto così
difficile ?
Perchè
eravamo arrivati a quel punto ?
In fondo ,
non mi sembrava di chiedere l'impossibile .
Desideravo solo
essere amata da qualcuno , ma a quanto pare questo qualcuno per me non
esisteva .
Tornai nuovamente a
guardare la
combriccola quando udì il bisbiglio terrorizzato della
regina
degli abissi , gli occhi bianchi sgranati per lo stupore e
qualcos'altro che intuì essere...consapevolezza .
Forse lei sapeva
cosa mi era
successo , forse poteva darmi delle risposte , ma la sola idea di
chiedere il suo aiuto mi disgustava .
Non ero
così stupida da elemosinare un qualche supporto alla donna
che mi aveva portato via Alec .
Non ero
così patetica , nè tanto meno avevo intenzione di
chiedere soccorso a mia madre .
Cosa poteva saperne
lei ? Cosa poteva fare per me ?
L'unica cosa che
erano stati capaci di fare era stato abbandonarmi e gettarmi via come
un calzino vecchio .
Tutti .
Nessuno si era posto il problema di come io potessi sentirmi
, di
come potessi reagire alla scoperta della mia vera natura , di cosa
potessi provare nell'aver perduto per sempre l'amore del primo uomo che
ebbi mai amato .
Disgustata distolsi
lo sguardo
dagli occhi grigi di mio padre, il bel viso affilato invecchiato da un
espressione amara che mi fece ridere istericamente .
Cosa poteva saperne
lui dell'amarezza ?
Come poteva anche
solo pensare di sapere cosa fosse ?
Per anni non aveva
fatto altro che progettare la mia schiavitù , la mia morte ,
ed ora mi supplicava con lo sguardo ?
Egoista
, l'uomo era un dannato egoista .
Non meritava il
perdono , non meritava la felicità , non meritava nulla se
non la solitudine .
- Amore .
Piegai le labbra verso il basso nell'udire la voce tremante e spezzata
di mia nonna , aggrappata al braccio di un Alfred impietrito ed una
Melanie sconvolta .
Anche loro erano
egoisti , l'essere umano era meschino e crudele .
Un movimento
sospetto mi fece
assottigliare lo sguardo , e tesi le orecchie quando mi
sembrò
di distinguere il crepitio di fuoco , molto fuoco a giudicare dai
bagliori scarlatti che illuminarono la notte.
Indietreggiai per
puro istinto
quando vidi fila e fila di uomini armati avanzare con fiaccole alle
mani verso di me , gli sguardi spaventati ma pronti alla battaglia .
Volevano attaccarmi
, potevo leggerlo nelle loro espressioni tese .
Strinsi i denti per
l'ansia di
una battaglia , scoccando un occhiata in tralice ad un Alec che
continuava a guardarsi attorno con un'evidente ansia nello sguardo .
Era preoccupato ?
Perchè ?
Sobbalzai quando un
sibilo poco
lontano dalla mia tempia mi fece sbarrare gli occhi , mentre il suono
ovattato di qualcosa che affondava nel mare alle mie spalle mi faceva
gelare .
Il contadino che mi
stava davanti
incoccò un'altra freccia , prendendo la mira , questa volta
all'altezza del petto , e non potei che sentire un brivido di paura
corrermi su per la schiena nel vedere quell'evidente minaccia .
Tentai , provai a
dire loro che
non avevo intenzione di far alcun male , ma non mi ascoltarono , il
rumore di spari e di riti magici mi costrinsero a retrocedere
velocemente , facendomi incespicare nei miei stessi piedi .
Mi portai le braccia
davanti al
viso nel tentativo di difendermi ,mentre urlavo loro di smetterla , di
fermare gli incantesimi che mi intontivano , ma non mi ascoltarono .
Nessuno
di loro provò anche solo a guardarmi senza bisbigliare
parole di ribrezzo .
Continuai a pregarli
di
interrompere gli attacchi , di lasciarmi in pace , finchè
non
fui costretta ad urlare per il dolore quando una freccia mi si
conficcò nel braccio destro .
Sibilai una
maledizione contro
quegli uomini insulsi , piangendo silenziosamente nell'estrarre la
punta di metallo che scoprì essere imbevuta di veleno .
Bestia
.
Mostro
.
Continuavano a
borbottare la
folla che mi si era radunata attorno , fomentata dalla regina degli
abissi che ordinava loro di mirare al cuore .
Di colpire la gemma
che avevo appena sotto il collo .
Strega , dannata
strega .
Strappai con un
gemito l'ennesima
freccia che mi si conficcò nel fianco , mentre il mare
dietro le
mie spalle mi lambiva i piedi , costeggiando la lunga pedana di legno
che ben presto venne sommersa dalle onde impetuose dell'oceano nero .
Mi gettarono addosso
le fiaccole
, nel tentativo di dare fuoco alle quattro assi di legno che non erano
ancora state inumidite dall'acqua , cosicchè bruciassi viva .
Ma ancor prima che
potessi anche solo difendermi , un muro d'acqua si però a
mia difesa , spegnendo la fonte di luce dei miei assalitori che mi
si fiondarono contro con le lunghe lame tese in avanti .
Il fischio di un
incantesimo mi
fece alzare il volto verso il cielo rannuvolatosi all'improvviso , ora
illuminato debolmente da un globo dorato che fungeva ai contatidini da
sole .
Balzai all'indietro
, ancora
restia a far loro del male , confusa dalle loro voci , dai loro sguardi
, dalle loro parole senza senso .
Perchè mi
volevano uccidere ?
Non avevo fatto
nulla di male , perchè diavolo stavano tentando di
ammazzarmi ?
Fui costretta a
retrocedere
quando una spada si piantò ai miei piedi , mancando per
fortuna
la mia gamba destra , ma un altro fendente mi fece barcollare
all'indietro .
Finì con
il ferirmi
gravemente ad una mano quando caddi a carponi sui vetri di una
bottiglia che , nella foga del momento , mi avevano
lanciato contro, e fu allora che sentì il sangue annebbiarmi
il
cervello .
Mi alzai con una
furia ceca,
afferrando per la gola un uomo anziano che tentò di
infilzarmi
con il forcone ma che si ritrovò inghiottito dalle onde alle
quali lo diedi in pasto .
Cominciai a
ricambiare le ferite
, le urla , le maledizioni che gli uomini mi lanciavano contro a
mò di attacco , nella speranza che mi dissolvessi .
Non mi risparmiai ,
usai il mio
potere , e in meno di cinque minuti , dell'immensa folla che
mi
aveva attaccato ne rimanevano meno di una decina .
Risi divertita dalle
loro
espressioni terrorizzate , asciugandomi il rivolo di sangue che mi
sporcava le labbra mentre i miei occhi guizzavano sulle lame
che
i superstiti mi puntavano contro .
Patetici
.
Mi scagliai come una
belva su una
donna che aveva tentato di tagliarmi la testa con un pugnale , ma
d'improvviso qualcuno mi afferrò per i capelli gettandomi
contro
un carro che si frantumò all'impatto con il mio corpo .
Annaspai in cerca
d'aria sentendo
una pressione dolorosa ai polmoni quando provai a rimettermi in piedi ,
ritrovandomi a fissare con occhi lucidi la regina degli abissi , un
vortice blu scuro a sollevarle i candidi capelli .
Sgualdrina .
La afferrai a mia
volta per i
capelli , ma anzichè scagliarla contro la parete di una casa
vicina le schiacciai il volto al suolo , strattonandola con rabbia per
udire i suoi gemiti di dolore.
Continuai a
torturarla , ebbra
del potere che sentivo scorrermi nelle vene finchè
una
voce infantile e spaventata mi fece sgranare gli occhi .
Distolsi la mia
attenzione dalla
figura accasciata sotto di me , portando il mio interesse
sulla
piccola figura che rimaneva immobile in mezzo ai contadini terrorizzati
.
Bastarono pochi
secondi per far
si che una parte del mio cervello riconoscesse il tenero volto pallido
e i grandi occhioni color nocciola che il mio piccolo cugino Nicholas
mi puntava contro.
Balbettai il suo
nome ,
spaventata , ma un pugno della donna ai miei piedi ,liberatasi nel mio
momento di debolezza , mi fece piegare per il dolore .
Caddi in ginocchio ,
gli occhi
fissi sul bambino che mi tendeva le braccine paffute e sillabava il mio
nome sulle piccole labbra tremanti , mentre un onda anomala sospingeva
lontano da me la regina degli abissi e il resto dei miei assalitori .
Riemersi con
sofferenza dalle
acque che ora avevano raggiunto le case , ma il corpo privo di coscenza
della mia avversaria assorbì completamente la mia attenzione
.
Giaceva a pochi
metri da me ,
potevo già pregustare la mia vittoria nell'ucciderla con le
mie
stesse mani , ma l'urlo disumano di un uomo mi costrinse a riportare lo
sguardo su Nicholas .
Gelai sul posto
quando vidi un
mago , confuso dai rumori assordanti delle onde sempre più
violente , puntare minaccioso contro il bambino con un piccolo pugnale
tra le mani , ignaro del pericolo alle proprie spalle .
E per quanto mi
costò ,
per quanto fu difficile abbandonare la mia sete di vendetta , il mio
istinto mi spinse a correre verso il piccolo che presi tra le braccia
con foga , ricevendo una pugnala in mezzo alla schiena .
Scalciai con un urlo
di dolore l'uomo da dietro le mie spalle , mentre zoppicante stringevo
a me quel piccolo corpo tremante .
E con le ultime
forze che mi rimanevano mi dissolsi nell'aria con la magia .
Caddi in ginocchio
davanti al
profilo di un immenso castello dall'aria antica ed imponente , esausta
e affaticata , mentre Nicholas mi asciugava con le manine le lacrime
che mi inumidivano il viso .
Udì
distintamente il
cigolio di una porta e un urlo femminile terribilmente familiare ,
prima che mi lasciassi cadere a terra e il buio mi inghiottisse anime e
corpo .
°°°
La prima cosa che
distinsi nella confusione della mia mente fu un respiro regolare poco
sotto la mia spalla .
La seconda fu un
piccolo corpicino caldo stretto al mio e lo sguardo insistente di
qualcuno che era seduto alla mia destra .
Sbattei
più volte le
palpebre, incapace di mettere a fuoco la stanza circostante ,
finchè non incrociai gli occhi verdi di un preoccupato
William ,
chino sulla piccola figura accoccolata sul mio petto .
Provai ad alzarmi ,
ma una fitta
alla schiena mi convinse a lasciar perdere , così tornai a
stravaccarmi tra i cuscini che qualcuno aveva accuratamente posizionato
ai lati della mia testa .
- Come ti senti ?
Impiegai un paio di secondi a registrare la domanda dell'uomo .
Mi era difficile riuscire a guardarlo senza provare ancora un pizzico
di risentimento , ma ero così stanca che lasciai che tutto
mi
scivolasse addosso .
- Bene
...ma cosa è successo ?
Mi stupì di come la mia voce risultasse arrochita , come se
non
parlassi da tanto , e forse dovette capirlo anche William
perchè
mi sorrise debolmente .
- Hai
dormito per tre giorni , e quel piccoletto non ne ha voluto
sapere di andare a dormire in un' altra stanza .
Abbassai lo sguardo sulla zazzera nera che mi solleticava il mento ,
sorridendo dolcemente nel vedere come Nicholas si aggrappasse al mio
vestito bianco , quasi avesse paura di lasciarmi andare .
Cominciai ad
accarezzargli i
capelli , chiudendo gli occhi con un sospiro di sollievo nel constatare
che il piccolo non aveva riportato nessuna ferita in seguito allo
scontro.
Lo scontro .
Aggrottai le
sopracciglia quando
cominciai a ricordare più nitidamente cosa mi aveva ridotto
in
quello stato , e la prima cosa che mi domandai fu il come e
il
perchè Nicholas si trovasse lì con me .
Cosa era successo ?
Ma ancora
più importante , come aveva fatto ad arrivare fin qui ?
Sommersa com'ero da
quelle
domande non mi accorsi della carezza sulla fronte che mi fece aprire
gli occhi , ritrovandomi davanti una sorridente Gemma .
Ricambiai il sorriso
, seppur a fatica dato che mi dolevano tutti i muscoli , ma non me ne
curai .
Ero contenta di
rivederla , quella sera avevo seriamente pensato di morire .
Un mugolio mi
convinse a chinare
il capo , e la prima cosa che vidi furono due teneri occhioni scuri che
mi scrutarono confusi , prima di diventare lucidi .
Risi debolmente nel
sentire la
presa del bambino aumentare attorno al mio collo , mentre William e
Gemma mi guardavano dal fondo della stanza .
La donna mi
informò che da
lì a poco avrebbe servito la cena , ma il particolare che mi
insospettì fu lo sguardo pensieroso del ladro rivolto verso
un
cielo che stentavo a riconoscere .
Rosso sangue
nonostante fosse quasi sera , così luminoso da lasciarmi
confusa .
Annuì
senza neanche
pensarci , mentre Nicholas mi prendeva per mano strattonandomi verso la
porta , ma tutto ciò che decisi fu il chidere spiegazioni
all'uomo che sembrava sapere cosa diamine stava succedendo .
Non appena finimmo
di mangiare ,
Gemma convinse il bambino a giocare nel giardino dietro il castello
verso il quale anche io e William ci dirigemmo , affiancati e
silenziosi .
Mi lasciai cadere su
una panchina
di pietra , mentre Nicholas cominciava a giocare con la donna che
sembrava raccontargli una favola con gesti teatrali , e come me l'uomo
sembrava essere assorbito dal racconto .
Azzardai a lanciare
un occhiata
all'inquietante cielo scarlatto e ciò che vidi mi fece
sgranare
gli occhi per la sorpresa .
Se tre giorni fa mi
era sembrato
di distinguere i profili dei tecnologici palazzi della mia
città
, ora riuscivo chiaramente a riconoscerli e addirittura a scorgerne le
strade .
Ma come era
possibile ?
- Sapevo che avresti
voluto delle
spiegazioni - sussurrò l'uomo vicino al mio
orecchio prima
di lasciarsi cadere al mio fianco , il naso rivolto verso il cielo come
me e un sorriso malinconico sulle labbra sottili .
- Quella
è la tua città vero ?
Annuì , incapace anche solo di formulare una frase di senso
compiuto data la confusione che mi stava divorando .
Cosa stava
succedendo ?
-
è molto bella . Sai che la vita è nata dal mare
vero ?
Aggrottai le sopracciglia alle parole senza senso dell'uomo , e
benchè dubitassi del vero scopo di quel discorso , fui
costretta
ad annuire per farlo continuare .
- Si
racconta che tutto sia
nato dal profondo degli abissi , l'uomo , il mondo intero . Tutti noi
proveniamo da lui e da lui saremo poi costretti a ritornare . Cominciai
seriamente a sentirmi irritata da quel racconto senza capo
nè
coda , ma forse più per la curiosità che per vero
e
proprio interesse , mi costrinsi a tacere .- Hai mai sentito
parlare dell'anima gemella di un uomo ? La sua metà ?
Annuì nuovamente , sempre più confusa .
Cosa cercava di
dirmi ?
Seguì una
mano dell'uomo
elevarsi verso il cielo , puntando un dito sulle costruzioni di metallo
che si riuscivano a vedere nitidamente anche da lì .
- Quella
è la gemella di questo mondo , se vogliamo proprio essere
corretti , la sua metà .
Strabuzzai gli occhi alle parole di William , il cuore che mi pulsava
ferocemente nel petto, quasi volesse uscirmi dalla gabbia toracica .
- Ti sei mai accorta
di una certa somiglianza di alcuni abitanti di questo mondo con quelli
del tuo ?
Rimasi più che stupita da quella domanda , ma ancor di
più dalla risposta che mi spinse ad annuire istintivamente .
Era
vero .
Avevo notato una
certa somiglianza tra Antoniette e Melanie , persino Ian mi ricordava
Alfred .
Lo stesso Gigante
buono mi faceva tornare alla memoria mio zio Alan , ma questo ora cosa
voleva significare ?
Benchè
conoscessi
incosciamente la risposta , spinsi con lo sguardo l'uomo a
continuare , troppo codarda da poter accettare quella verità
.
- Tutti
noi possediamo la nostra metà alla quale siamo prima o poi
costretti a ricongiungersi .
Mi portai una mano davanti agli occhi , in un gesto stanco come mi
sentivo in quel momento .
Stanca
, indebolita , fiacca .
Un' altra
verità che non ero pronta ad accettare con così
poco preavviso .
Finchè
non provai a trovare conferma in una domanda che mi frullava in testa
da un bel pò .
- Eppure
tu e Gemma non mi ricordate nessuno , come...
- Somigliamo a persone che forse avresti conosciuto in futuro prossimo
, ma anche io possiedo una mia metà lassù .
Mi persi in quella
risposta , incupita da un significato più profondo che mi
fece accapponare la pelle .
Se loro avevano una
metà
in quel mondo , voleva dire che quella sera , oltre ad aver
ucciso quei contadini avevo ucciso anche le loro metà .
Impietrì
, sconvolta da quella consapevolezza .
E se le loro
metà fossero state qualcuno della mia famiglia ?
Avevo ucciso
qualcuno di loro quella sera ?
Con un gemito di
dolore mi piegai su me stessa , prendendomi la testa tra le mani .
Mi sentivo dilaniata
da quella possibilità . Avevo ucciso mio zio Alan , o
addirittura Alfred ?
Sentì gli
occhi pungere
sotto le lacrime che tentavo di ricacciare indietro , e la mano sulla
mia testa mi aiutò in quel compito .
- Non devi
sentirti in colpa Clara , non potevi saperlo , e poi ti assicuro che
non hai ucciso nessuno di loro.
Rinfrancata da quella confessione tornai a sedere compostamente ,
ponendo altre domande alle quali William mi rispose pazientemente , un
guizzo divertito negli occhi .
Era gentile ,
affettuoso come non lo era mai stato .
Forse alla fine
anche lui mi voleva bene .
Sorrisi durante il
racconto , felice da quella possibilità .
- Allora lo specchio è il collegamento tra i due
mondi ? -
bisbigliai per paura di sbagliarmi ,ma l'uomo annuì
pacatamente
, tornando a guardare verso l'alto .
- Ma
perchè sta succedendo proprio questo solo ora ?
Sapevo quale era risposta , o forse no , ma qualcosa dentro di me
diceva che ero io la causa , o per meglio dire quello che mi stava
succedendo .
Sentivo uno strano
legame con quel che stava accadendo, quasi fosse una conseguenza delle
mie azioni .
- Ricordi
che ti ho detto che tutto nasce del mare ?
Annuì nuovamente , ansiosa di sapere dove volesse andare a
parare questa volta , sapendo però che ciò che
avrebbe
detto in seguito non mi avrebbe fatto per nulla piacere .
- Quando
il mare concede un
pò di se stesso e l'uomo lo rinnega , questi è
destinato
a tornare nell'essere che lo ha generato , per punizione .
Assorbì con difficoltà le parole del ladro , non
perchè non avessi capito il loro significato , ma
perchè
non volevo capirlo .
Eppure fui costretta
ad ammettere quell'evidenza .
Ero
stata io l'inizio di tutto .
In fondo la pietra
che il mare
aveva concesso alla regina degli abissi , una creatura per
metà
umana , non era forse una lacrima dell'oceano ?
Ed io non ero forse
stata bistrattata fin dalla nascita , non mi avevano forse rinnegato ?
Dunque
l'umanità era destinata a tornare nel mare ?
Questo ancora non
l'avevo capito .
- Cosa
significa tornare nell'essere che lo ha generato ?
Questa volta però William impiegò parecchi
secondi prima
di rispondermi adeguatamente , e quando lo fece , sentì uno
strano vuoto aprirsi in mezzo al petto .
- In poche parole
,
significa che verremo sommersi dalle acque , e moriremo -
disse
con aria distaccata , quasi la cosa non lo riguardasse , ma
ciò
lo interessava in prima persona essendo umano .
Ed io invece ? Sarei
morta anche io ?
La risposta mi
giunse con una tale crudeltà che mi ritrovai a piangere
silenziosamente senza neanche rendermene conto .
Io non sarei morta ,
non ero umana , ero una parte del mare, quindi sarei sopravvissuta .
Sarei
stata l'unica a sopravvivere .
Era quell'unica che mi faceva
male . Sarei rimasta da sola , ancora
.
Forse era il mio
destino .
Serrai gli occhi ,
sofferente ,
finchè una mano calda andò ad asciugarmi
dolcemente le
lacrime che continuavano a fuggire dai miei occhi .
- Non
piangere - mi sussurrò l'uomo con tenerezza , e fu
allora che presi la mia decisione .
Se davvero io ero la
bambina dei desideri .
Se davvero potevo
fare tutto quello che volevo .
Se davvero potevo
avverare ogni mio volere , allora lo avrei fatto , bastava solo che
cominciassi subito ad organizzarmi .
-
Modellerò un altro mondo nel quale andremo a vivere io tu ,
Gemma e Nicholas .
Sentì l'uomo sobbalzare al mio fianco , prima di guardarmi
con occhi sconvolti , ma non gli permisi di controbattere .
- Andrò a
cercare le
vostre metà , così saremo salvi . Devi solo dirmi
quanto
tempo ci rimane - ma anzichè rispondermi , William
mi
disse - Ma gli altri ?
Non sorrisi , non
accennai nessun espressione di rammarico .
Gli altri avevano
fatto le loro
scelte e mi avevano ferito , scacciato , abbandonato e avrebbero
affrontato le conseguenze delle loro azioni .
- Quanto tempo ho ?
- Cinque giorni .
- Me li farò bastare .
Mi alzai con rinnovata speranza , lanciando un occhiata al piccolo che
vidi corrermi in contro con uno sguardo luminoso , quasi per lui fossi
il suo sole .
Lo presi in braccio
nel mentre
che Gemma si accostava a William , gli occhi verdi solcati da una
strana inquietudine che non riuscivo a spiegarmi .
E fu mentre entrambi
ci
dirigevamo verso le rispettive camere da letto che l'uomo mi
bisbigliò una frase che riuscì a farmi vacillare
per un
breve istante .
- Hai
già incontrato una metà , lo sai anche tu .
Non gli risposi , mi limitai ad allontarmi con passo celere dai due ,
benchè dentro di me cominciasse ad emergere lo sguardo
candido
del ventenne che da tempo avevo imparato ad amare .
°°°
Non persi tempo , il
giorno seguente cominciai le mie ricerche con un insolito compagno di
viaggio .
Nicholas non ne
aveva proprio voluto sapere di rimanere ad aspettarmi al
castello .
Si era messo a strepitare , ad urlare e poi a piangere
disperatamente , facendomi capitolare .
Ed ora non potevo
che sorridere
nel vederlo stringermi la mano con un sorriso euforico , mentre
entrambi ci inoltravamo nel fitto bosco che ci divideva dal villaggio .
Avevo già
calcolato che ,
se mai qualcuno ci avesse avvistato dalla strada principale , avrebbe
dato sicuramente l'allarme , e mi sarei ritrovata di nuovo a combattere
.
Non era in
sè un vero e
proprio problema , sarebbe stato facile disfarmi di loro senza
ucciderli per forza , ma la presenza di Nicholas mi rendeva irrequieta .
La sola idea di
metterlo in pericolo mi terrorizzava .
Era stato l'unico
che non mi aveva allontanato nonostante il mio aspetto fosse
leggermente cambiato .
Non aveva fatto
nessuna domanda , se non su quando avremmo mangiato o dormito .
Era un bambino molto
intelligente , ma in quel momento non capivo perchè si
comportasse così .
Non gli mancavano i
suoi genitori ? E la sorella ?
Continuiai a
domandarmi il
perchè di quel così bizzarro comportamento
finchè
, dopo una lunga camminata , arrivammo in un piccolo spiazzo
verdeggiante , al cui centro si ergeva una piccola pietra nera .
Con la coda
dell'occhio vidi le condizioni del bambino , nascondendo un debole
sorriso nel vederlo respirare pesantemente .
Era evidentemente
stanco .
- Che ne
dici di riposarci ?
Lo vidi raddrizzarsi sull'attenti come un piccolo soldatino ,
guardandomi con un ingenuità tale da farmi sorridere
dolcemente
.
- Io non sono stanco - borbottò scontroso ,
gonfianco le guanciotte paffute in un evidente gesto di stizza .
Probabilmente non
voleva essermi di peso , così per non ferire il suo piccolo
orgoglio , ammisi di sentirmi stremata .
Ci sedemmo sulla
sporgenza , io intenta a scrutare la foresta , Nicholas preso a giocare
con le dita della mia mano .
- Non ti manca il
tuo papà
? - gettai lì con finta noncuranza ,seguendo con la coda
dell'occhio l'espressione divertita del piccolo che con mia sorpresa
non mutò .
Si limitò
solo a negare
con la testa anche quando gli domandai se gli mancassero la sorella e
la madre , finchè non fui costretta a tacere , confusa dalla
sincerità dei suoi occhi .
Che mi stesse
mentendo ?
- Se ci
sei tu io sono felice - sussurrò con un certo
imbarazzo e la cosa mi fece trasalire leggermente .
Mi voltai
completamente verso il
piccolo, notando con tenerezza come le guanciotte si fossero arrossate
e di come gli occhi nocciola rimanessero incollati alle nostre umane
unite , quasi si vergognasse a guardarmi .
E benchè
fosse un pensiero egoistico il mio , mi sentì felice delle
sue parole come non lo ero mai stata .
Era forse il primo
essere umano che mi amava sopra ogni altra cosa , anche se era un
bambino e per di più mio cugino .
All'ultimo passaggio
però mi pentì del mio pensiero .
Io non ero sua
cugina ,non avevo nessun legame di sangue con lui .
Ero solo una pietra
, non eravamo veramente parenti , non avevo nessuna comunanza , eravamo
quasi estranei .
Chissà
perchè la cosa mi rattristò .
Io per lui non ero
nessuno in confronto al sangue del suo sangue .
Io
che non ero neanche umana .
Chiusi gli occhi per
il dolore ,
ferita dall'ennesima verità che mi doleva al cuore ,
finchè non percepì qualcosa di gelido stringermi
l'anulare .
Riaprì gli occhi , confusa , ritrovandomi a fissare un
piccolo
cerchietto di ferro nero avvolto attorno al mio dito , a mò
di
fede .
Stralunata tornai a
guadare
Nicholas , gli occhi nocciola imbarazzati , le guance ancora
più
rosse di prima , e un tenero sorriso sulle labbra tremule .
- Quando
sarò grande
...io...- mi chinai per meglio udire il bisbiglio del bambino
che
aumentò la presa sulla mia mano , incrociando i miei occhi
con
un espressione seria .
- Quando
sarò grande io ti sposerò e vivremo per sempre
felici e contenti .
Quella batosta mi arrivò sotto forma di un debole sussurro
emozionato che mi fece sgranare gli occhi per la sorpresa , e mi sarei
messa anche a ridere se non avessi notato l'aria solenne che il bambino
aveva assunto .
Tornai a guardare
l'aria seriosa
del piccolo , notando che il giubbottino che indossava mancava di un
bottone , l'oggetto circolare che Nicholas aveva infilato al mio dito
poco prima .
E ancor prima che me
ne
accorgessi lo stavo abbracciando con le lacrime agli occhi , un sorriso
debole sulle labbra , mentre la risata di Nicholas rendeva meno crudele
quel mondo che mi aveva tanto fatto male .
°°°
Viaggiammo per tre
giorni .
A volte fui
costretta a portarlo
in braccio per non farlo affaticare troppo , proprio come stavo facendo
in quel momento , mentre oltrepassavo l'ultima fila di alberi che
portavano alla piccola casupola che avevo scovato qualche giorno prima
e all'interno della quale dormivano le due metà di William e
Gemma .
Li avevo trovati il
secondo giorno , era stata più una fortuna che un vero e
proprio piano .
Un uomo sulla
ventina , alto e
biondiccio , dagli occhi neri e il sorriso bonario, affiancato da un
avvenente diciassettenne che gli stringeva la mano con venerazione .Era
bastato un attimo , un gesto istintivo il mio , sapevo che erano loro
quelli che stavo cercando , lo sentivo , così li
assalì ,
nascosta accuratamente sotto un mantello , nascondendoli nel mio
rifugio .
Era stato facile
convincerli a rimanere con me , avevo ordinato
loro di stare lì ed aspettare il mio ritorno ,
perciò se
anche avessero voluto non avrebbero mai potuto disobbedirmi .
A volte il mio potere era molto utile .
Continuai a
camminare , stanca dell'ennesimo buco nell'acqua .
Erano ore che vagavo
per il
villaggio , nascosta ,ma non avevo trovato la metà di
Nicholas,
forse la più importante .
Perciò ,
notando come il bambino si fosse stancato , avevo deciso di lasciare
perdere per quel giorno .
D'un tratto
sobbalzai quando
udì uno scricchiolio e un respiro mozzo che mi fece rizzare
i
capelli sulla nuca , così come mi fermai a pochi passi dalla
casupola quando mi accorsi con sorprendente chiarezza di non essere
sola nel bosco .
Che qualcuno mi
avesse seguito ?
Impossibile , avevo
fatto attenzione, nessuno mi aveva notato .
Strinsi il bambino
contro il mio
petto , gli occhi attenti e indagatori su ogni cosa che provasse a
muoversi a tre metri di distanza da me , ma nulla sembrava esservi a
parte noi due .
Registrai lo
scricchiolio della
porta e poi la voce carezzevole di Jillian , la metà di
Gemma ,
che mi chiedeva se stessi bene .
Poi lo scocco di una
balestra che
Taddeus , la metà di William , aveva inforcato
raggiungendomi in
due falcate assieme alla compagna .
Rimanemmo immobili ,
all'erta , i
sensi amplificati dal mio potere , l'ansia e la paura di un attacco a
sorpresa , la presenza di un numero maggiore di uomini , ma la figura
che scivolò elegantemente verso di noi era solo una e
decisamente familiare , anche troppo .
Impiegai una
manciata di secondi
per riconoscere il passo fluente e cadenzato di Alec , così
come
il suo profumo di menta .
Raggelai per lo
stupore ,
maledicendomi per la mia incompetenza , cedendo Nicholas tra le braccia
amorevoli di Jillian per così dar man forte a Taddeus .
Non potevo
permettere che l'uomo
morisse proprio ora , altrimenti anche William avrebbe fatto la stessa
fine e non potevo permetterlo , non proprio adesso che ero
così
vicina alla meta .
Divaricai le gambe ,
minacciosa ,
ordinando all'uomo al mio fianco di fare attenzione , ma Alec non
sembrava aver alcun intenzione malevola , o almeno così mi
era
parso .
Aspettai che si
disfasse del cappuccio e mai errore fu più grande .
Era bello ,
così bello da
mozzare il fiato , e per quanto tentassi di non rimanere imbambolata ,
mi costò non poca fatica non addolcire il tono di voce allo
sguardo triste del ventenne .
- Cosa vuoi ? - sibilai con astio , ritrovando
l'acidità e
il rancore che era nascosto da qualche parte dentro il mio cuore e che
ora avevo tutta l'intenzione di riversargli contro .
Il mercenario non
cambiò
espressione finchè non notai un guizzo di rabbia saettare
per
gli occhi bianchi di Alec quando Taddeus mi strinse contro il proprio
fianco con un braccio.
Trasalì ,
turbata ,
quando vidi il ragazzo serrare la mascella e assottigliare lo
sguardo , una luce minacciosa negli occhi chiarissimi , e non
capì il perchè di tutto quell'astio
finchè non lo
udì ruggire contro il mio compagno - Allontanati da lei ,
subito
!
Non
compresi il
perchè di quell'atteggiamento , anzi mi
indispettì e mi
strinsi maggiormente contro l'uomo che intensificò la presa
sulla mia spalla , scoccandomi un sorriso fraterno che Alec
scambiò per altro .
Infatti ,
ebbi appena il
tempo di rialzare il capo che il mercenario si era avventato su Taddeus
con una furia che mi terrorizzò .
Vacillai , scontrandomi contro il tronco di un albero mentre
guardavo spaesata i due fronteggiarsi con violenza , ma mentre il
biondo parava con difficoltà gli artigli di Alec con la
balestra
, l'altro continuava con sempre più foga ad attaccarlo .
Strillai ,
spaventata , quando
Taddeus riuschiò di venir trapassato dal braccio del
mercenario
, gli occhi bianchi carichi di un tale odio e rancore da lasciarmi
basita ,ma per poco .
Con uno slancio
considerevole mi avventai su Alec , prendendolo alle spalle e facendolo
rotolare assieme a me sull'erba .
E con un colpo di
reni
riuscì a bloccarlo sotto di me e ad imprigionargli i polsi
con
entrambi le mani , mentre sentivo il sangue affluirmi alle guance nel
ritrovarmi così vicina al ragazzo .
Faticai , e non poco
, ad
impedire alle mie labbra di accostarsi a quelle sottili del mercenario
, gli occhi bianchi carichi di una rabbia che stentavo a capire .
- Ti ha toccata ?
- mi
abbaiò contro ancor prima che potessi ricollegare il
cervello ,
e la sua domanda non fece altro che confondermi ulteriormente .
Sbattei le palpebre,
stralunata ,
quando Alec tornò ad aggredirmi con rinnovata foga ,
indicando
con lo sguardo il povero Taddeus poggiato ansimante contro un albero .
- Allora ? - mi urlò contro ,
con gli occhi iniettati di sangue , e fu allora che persi la
pazienza .
Mi chinai
minacciosamente in
avanti , lo sguardo furioso per quel suo comportamento così
strano e fastidioso , tanto che mi ritrovai a sibilargli contro un no
secco che fece trasalire l'uomo alle mie spalle .
E mi aspettavo di
tutto , che mi
attaccasse , che mi urlasse contro , che mi pregasse di lasciarlo
correre dalla reginetta , ma tutto ciò che fece fu
sorridermi ,
un sorriso che mi fece balzare il cuore in gola .
Era dolce , era
delicato , era il sorriso che mi rivolgeva ogni notte dopo che avevamo
fatto l'amore .
- Clara .
Sobbalzai
nell'udire l'urlo isterico di Nicholas , svegliatosi per l'evidente
baccano , e ancor prima che me ne accorgessi , stavo già
correndo dal bambino per calmarlo quando percepì un sonoro
schiocco alle mie spalle .
Feci appena in tempo
a voltarmi
, che una freccia andò dritta a conficcarsi nella
spalla di Alec
, il quale non emise un solo gemito di dolore , si
limitò a
stringere i denti e a chiudere per un secondo le palpebre .
Fu invece un altro
urlo a farmi
sbiancare , l'urlo che scoprì provenire dal mio piccolo
Nicholas
, accasciato al suolo con un evidente chiazza color cremisi appena
sopra il braccio , sulla spalla destra .
Mi avventai sul
bambino con il
cuore in gola , abbracciandolo con delicatezza , mentre guardavo con
crescente sorpresa la ferita dalla quale , copiosa , usciva sangue .
Cominciai a
tamponare con il mio
mantello il taglio , udendo alle mie spalle un sonoro tonfo , e quando
mi accorsi di quanto in realtà fosse profonda la ferita ,
fui
costretta ad usare un pò del mio potere .
La casacca che
Nicholas indossava
tornò nuovamente pulita , e il respiro del bambino si fece
regolare , così potei tirare un sospiro di sollievo .
- Clara ?
Mi alzai con
attenzione , accarezzando il piccolo corpicino stretto al mio
petto
mentre vedevo Jillian raggiungermi leggermente più
tranquilla
assieme a Taddeus .
Colsi con la coda
dell'occhio la
figura che l'uomo aveva issato sulla spalla , e bastò dare
un
occhiata alla ferita oramai scomparsa per rendermi conto della cruda
verita .
La
verità che già conoscevo , ma che non volevo
ammettere .
- Lo
portiamo con noi ?- mi domandò Taddeus con sguardo curioso .
Mi limitai ad annuire
prima di guidare i due verso il castello , poichè
la mia missione
era ormai conclusa .
Ma ora si presentava
un problema
ancora più difficile .
Come convincere Alec a seguirmi e ad
abbandonare la regina degli abissi ?
Non ne avevo alcuna
idea , ma qualora il mercenario si fosse rifiutato di collaborare , lo
avrei costretto .
E sebbene la cosa
non mi andasse a genio , questo era tutto ciò che potevo
fare al momento .
Perchè ,
dopotutto , Alec
era la metà di Nicholas, e per quanto avessi sperato che non
fosse così , ora come ora non potevo che farmi trascinare
dagli
eventi e vedere come andava a finire .
°°°
Fin dal mio ritorno
al castello , avevo fatto di tutto pur di evitare di
incontrare Alec e metterlo davanti a quella costrizione .
Ringraziai ancora
mentalmente
William per averlo distratto con l'incresciosa situazione che si era
creata tra i due fratelli che , dopo qualche urlo e maledizione gettata
qua e là erano riusciti a riappacificarci .
In fondo non era
giunta forse la fine ? Che senso aveva lasciare le cose in sospeso ?
Smisi di rimuginarci
sù
quando Nicholas mi costrinse a dondolarmi sui piedi , goffamente a dir
la verità , in quello che poteva essere un valzer .
E data la bassa
statura del
bambino e la mia non predispozione alla danza , mi resi conto
di sembrare
più ad un ubriaco che ad una ballerina ,il che
però non
mi preoccupò .
In compenso mi
divertì
parecchio a saltellare assieme al piccolo , ed ero tanto presa da quel
passatempo che non mi accorsi della presenza alle mie spalle .
Fu quando gettai la
testa
indietro per ridere che scorsi con la coda dell'occhio un alta figura
poggiata con una spalla all'archetto del giardino .
Non gli badai , anzi
, continuai a
zompettare con Nicholas che sembrava non essersi accorto del nuovo
arrivato , al contrario , io riuscivo a percepire chiaramente
il suo
sguardo perforante bruciarmi la schiena .
Provai a distrarmi ,
riprendendo
a ridere con il bambino , ma persino lui alla fine si
irrigidì ,
aggrappandosi con le manine paffute al mio vestito .
- Chi è
quello ? - borbottò con aria scontrosa il piccolo ,
indicando con la manina
il mercenario ancora immobile come una statua di marmo , il volto
imperscrutabile .
Che cosa stava
pensando ?
Aveva già
provato a scappare per andare dalla sua bella ?
Chissà
perchè
quella possibilità mi indispettì più
del lecito ,
perciò decisi di ignorarlo per tutto il pomeriggio , ma
Nicholas
non sembrava dello stesso avviso .
Con crescente
sorpresa lo vidi
assottigliare gli occhi nocciola in una chiara minaccia , sfidando con
lo sguardo Alec che per la prima volta da quando era arrivato nel
giardino si mosse , venendoci incontro .
Nicholas mi
tirò per
l'orlo della gonna , tendendo le braccia verso l'alto in un chiaro
desiderio e io non glielo negai , anzi lo strinsi forte al mio petto
per paura di ciò che il mercenario avrebbe potuto dirmi .
Riuscì
comunque ad avere
un espressione indifferente a giudicare dalla smorfia che si dipinse
sul volto di Alec e la cosa , per quanto ridicola , mi fece sogghignare
.
- Ciao - soffiò con
voce neutra il ventenne , guardandomi con attenzione , quasi tentasse
di carpire ogni più piccola informazione da una reazione che
purtroppo non gli concessi .
Gli
avevo concesso anche troppo pensai amaramente .
Strinsi le labbra
per la stizza , indicandogli la panca di pietra sulla quale mi sedetti
assieme a lui .
Sentì
Nicholas stringersi
maggiormente contro il mio seno , afferrando una ciocca di capelli con
la quale cominciò a giocare , e per quanto fulmineo fu il
gesto
, vidi chiaramente Alec digrignare i denti e scoccare uno sguardo
astioso al bambino .
Curioso.
- Di cosa
volevi parlarmi ?
Itono accondiscente, e quasi annoiato mandò in fumo la
mia buona volontà nel mostrarmi calma e posata ,
perciò
non gli risparmiai nè uno sguardo glaciale al quale lo vidi
sobbalzare leggermente , nè un tono di voce atono che
sorprese
anche me .
- Credo
che William ti abbia
gà detto cosa ho intenzione di fare , o sbaglio ?
Aspettai
una risposta positiva e quando lo vidi annuire , ripresi a parlare
- Bene , tu devi venire con noi .
Vidi un sopracciglio
di Alec
scomparire sotto la frangia scarlatta, mentre un espressione saccente
e canzonatoria rendeva il suo viso ancora più attraente ma
non
meno irritante .
- Devo ? -
disse con voce
incolore , sottolineando però con il sopracciglio alzato il
suo
disappunto al riguardo , ma non mi importava nè che fosse
oltraggiato, nè che fosse contrario .
Lui
doveva venire .
Annuì con
vigore , e non mi
accorsi di star indurendo il tono di voce - Devi venire , non
è una domanda , nè una possibilità ,
è un
ordine al quale non puoi opporti e se mai , nel malaugurato caso tu
tentassi di scappare ,stai sicuro che verrei a prenderti -
finì con una dose di veleno che stupì anche me ,
ma che
mi rese orgogliosa di me stessa .
Ero stata ferma e
distaccata , proprio come volevo apparire .
Attesi una sua
risposta , e notai
come un lampo di speranza saettasse ad intervalli regolari in quegli
occhi bianchi che tante notti mi avevano tormentato nei miei sogni ,
speranza per qualcosa che non comprendevo .
- E
perchè mai ? -
ribadì atono , incatenando i miei occhi ai suoi , ma una
vocina
sottile mi costrinse a chinare il capo sul delizioso visetto di
Nicholas , accoccolato contro una mia spalla .
-
Perchè senza di te ,
Nicholas non potrebbe venire , e questo mi spezzerebbe il
cuore .
Raddolcì il tono , rendendolo così tenero da
farmi
dubitare che fossi stata davvero io quella ad aver parlato , e seppur
mi aspettassi una frecciatina velenosa mi stupì invece di
quello
che disse .
- Solo per
lui ? -
sbottò con crescente irritazione , mentre leggevo
chiaramente la
delusione nel suo sguardo...ferito
?
Non sapevo
spiegarmelo ,
nè la rabbia che vidi montargli dentro e che mutò
in un
basso ruggito che mi fece balzare in piedi .
- Cosa ti
fa credere che io
resti qui per un moccioso ? Ho altre cose più importanti da
fare, persone più importanti delle quali preoccuparmi
-
sibilò crudele nel mio orecchio prima che egli stesso si
rendesse conto di ciò che aveva detto .
Non ero una persona
importante per lui , ero
un niente .
Mi ritrassi come
scottata,
allontanandomi di qualche passo , e sebbene fossi consapevole del
bisogno di mostrarmi forte e agguerrita , non potei comunque evitare un
evidente tremito nel labbro inferiore .
Gli voltai le spalle
così
velocemente che non colsi l'espressione disperata che gli aveva
distorto i lineamenti, in quel momento non mi importava , non mi
importava più nulla .
Aveva ammesso la
verità
che avevo tentato di camuffare e rendere una menzogna , una bugia
bianca , ma era stato proprio lui a dirmelo tra le righe .
Lui aveva la regina
, non aveva bisogno di me .
Il dolore che mi
sommerse fu tale
che sentì qualcosa incrinarsi nel mio petto , ma
riuscì
comunque a non traballare sulle mie gambe .
Lo salutai con una
velata minaccia se mai avesse provato a scappare , anche se
l'idea non sembrava tanto malvagia neanche a me .
Ora come ora non
volevo
più vederlo , volevo solo pensare alla mia nuova vita nella
quale lui sarebbe stato solo un personaggio marginale .
°°°
Quando Nicholas
riuscì ad
addormentarsi dovevano essere circa le tre di notte , ma era ormai da
giorni che la notte non calava , solo quel rosso intenso illuminava
quel mondo che stava andando in rotoli .
Non avevo sonno ,
perciò decisi di andare un pò in giro per il
castello , tanto per svagarmi un pò .
Facendo attenzione a
non far
entrare nella stanza in penombra nessun raggio luminoso ,
sgattaiolai
velocemente fuori dalla stanza , incamminandomi lentamente verso la
torre più alta , quella nell'ala nord .
Percorsi diversi
scalini, corridoi , e mai come allora quella piccola
porticina rossiccia mi sembrò così lontana .
Mi trascinai
stancamente
all'interno dell'angusta stanzetta circolare , accostandomi alla
finestra che dava direttamente sull'oceano .
Mi issai sul davanzale ,
accoccolandomi contro la gelida parete e lasciai ciondolare un piede
fuori , tirandomi la gamba sinistra contro il petto .
Acqua , per
chilometri e chilometri non si estendeva altro che acqua .
Il villaggio era
stato sommerso e anche gran parte del bosco .
L'oceano stava divorando tutto .
Chissà se
erano tutti in salvo. Chissà se stavano bene .
Nascosi il viso tra
le ginocchia , afflitta , gli occhi gonfi di un pianto che non volevo
sfogare .
Non avevo
più lacrime , non me ne restavano più .
Non volevo tornare a
soffrire ora che avevo la felicità a portata di mano .
Un bagliore ,
insolito , mi
spinse a portare la mano davanti agli occhi , e quasi non
risi del
piccolo bottoncino di metallo che Nicholas mi aveva regalato come fede
di nozze .
Nicholas , quel
bambino che si era mostrato più forte di quanto mai avrei
immaginato .
Aveva accettato il
mio racconto ,
sebbene avessi notato un leggero fastidio da parte sua nel sapere che
Alec sarebbe venuto con noi , cosa che ancora non riuscivo a spiegarmi .
Sembrava che i due
fossero quasi gelosi , ma ne dubitavo .
Come si poteva
essere gelosi della metà di se stessi ?
Ma la domanda che mi
tormentava da giorni era una ed una sola .
Sarei riuscita a
voltare le spalle alla mia famiglia , al mondo intero per un mio
capriccio ?
Sarei stata in grado
di vedere intere popolazioni soccombere sotto l'impetuosità
del mare per un mio singolo desiderio ?
Sarei stata tanto
egoista da lasciar morire tanti bambini e le loro famiglie?
Non
lo sapevo .
Il solo pensiero mi
disgustava ,ma la decisione era presa , sebbene non ne fossi del tutto
convinta .
Nè Gemma
, nè
William avevano fatto una piega nel venire a conoscenza del mio piano ,
entrambi si erano limitati a domandarmi se li avrei seguiti .
Ora toccava ad Alec
darmi una risposta , anche se il solo pensiero di rivederlo mi
incendiava il sangue .
Cosa voleva saperne
lui di me ? Niente .
Avrebbe sicuramente
cominciato ad
urlarmi contro di lasciarlo andare , anzi mi avrebbe supplicato di
farlo tornare dalla regina degli abissi , proprio come nella favola che
Eleonora mi raccontava da bambina .
E il principe
sposò la principessa vivendo per sempre felici e contenti ,
ma l'antagonista a cosa era destinata ?
Cosa mi si
prospettava davanti se non un eterna solitudine ?
Perchè la
cattiva doveva
sempre soccombere ?
Anche lei provava dei sentimenti , perchè
allora non poteva esserci un lieto fine anche per lei , per me ?
Mi lasciai andare
contro la
parete quando mi accorsi che l'alba del quinto giorno stava ormai
sorgendo , o almeno , potevo indovinarlo dal fatto che la
luce già
di per sè abbagliante si era fatta più intensa .
La fine allora era
giunta così velocemente ?
Era davvero il
momento di decidere cosa fare della mia vita ?
- Cosa stai facendo
?
Per poco non caddi di sotto quando riconobbi la voce , un pò
troppo vicina , di Alec .
Fui così
sorpresa , che non
pensai minimamente a mascherare la tristezza del mio sguardo a quegli
occhi chiarissimi che mi scrutarono con una certa ...preoccupazione ?
Impossibile ,
pietà mi corressi velocemente .
Inghiottì
due fiotti d'aria prima di prendere parola .
- Cosa ci fai
quassù ?
- Non si risponde ad una domanda con un' altra domanda - mi
sbottò contro con astio , poggiandosi a braccia incrociate
contro la parete di fianco alla mia , e da lì
potei vedere con
sofferenza quanto bello in realtà fosse .
Dalla casacca aperta
riuscivo ad
intravedere il petto levigato e muscoloso , il fisico asciutto e
atletico , i corti capelli rosso fuoco che gli incorniciavano la pelle
alabastrina del collo e del mento .
Rimasi ancora
più
affascinata nel notare come la luce rossastra rendesse i suoi
lineamenti decisi e duri ancora più virili , e mi accorsi
con
una fitta al cuore , di quanto quegli occhi candidi fossero gelidi ed
impenetrabili .
Era dunque quello il
mio destino ?
Avrei dovuto passare
la mia eternità sotto lo sguardo accusatore di Alec ?
Sarei stata in grado
di sopportarlo ?
No ,non ci sarei riuscita .
Per
quanto odiassi la regina ,per quando la disprezzassi , non sarei mai
stata in grado di renderlo felice come avrebbe potuto farlo lei .
Forse Alec
desiderava
ardentemente stare al fianco della sua amata anche alla fine del mondo
,
morire insieme era un pensiero che forse lo allettava più
della
possibilità di stare con me per sempre .
Doveva essere
così , per forza .
Ed io ero tanto
egoista da
negargli quell'ultimo desiderio ?
No ,
l'ultimo desiderio di un
condannato a morte era sacro anche per me , e sebbene
ciò mi
avrebbe spezzato il cuore , decisi di lasciarlo andare .
Tornai a fissare il
mare,
nascondendo con i lunghi capelli il mio sguardo ferito e sofferente ,
ma quando provai ad aprir bocca mi uscì solo un gemito di
dolore
e nessuna voce dura e gelida come invece avrei voluto.
Udì i
passi frettolosi di
Alec alle mie spalle, e presa dal panico gli urlai contro di
tornare
dalla regina , schiacciandomi contro la parete nel vano tentativo di
proteggermi da lui , dal dolore che mi stava dilaniando da dentro .
Nascosi le lacrime
con un braccio
, turbata dal desiderio di voltarmi verso di lui per vedere la sua
espressione ,ma ero davvero pronta a vederlo sorridere nel sapersi
libero , lontano da me ?
No
, non ero così forte dopotutto .
Aspettai di sentire
il rumore
della porta che sbatteva con forza e quando l'udì , il gelo
mi
inghiottì e tornai a non provare nulla se non il vuoto .
Era
finita , era davvero finita questa volta .
Mi accascai sul
pavimento, il
cervello scollegato , ogni mio granello di forza era come stato
prosciugato da quell'unica frase che aveva dettato la mia condanna a
morte, perchè per quanto avessi tentato di convincermene ,
senza
di lui mi sentivo terribilmente sola.
Perciò mi
stupì di
udire il grattare di una serratura e lo schiocco di una chiave girata
nella toppa prima che due mani grandi e fredde mi afferrassero per le
braccia tirandomi sù di peso .
Non capì
subito cosa
stesse succedendo , riuscì solo a vedere i lineamenti
sfocati di
Alec e i suoi occhi bianchi accecati da un rancore profondo e una
sofferenza forse pari alla mia .
Lasciai che mi
scuotesse come una bambola ,ma da me non ebbe nessuna reazione.
Sentivo la mia testa
ciondolare
avanti ed indietro , mentre la presa sulle mie braccia si faceva
più intensa e dolorosa e le urla di Alec cominciavano a
dolermi
al cuore .
Cosa stava dicendo ?
Non lo capivo , non riuscivo a capire il perchè fosse ancora
lì .
Forse per farmela
pagare per quel che avevo fatto alla regina ?
Mi concessi un
debole sorriso prima di chiudere gli occhi stancamente .
Che facesse di me
quello che
voleva , oramai nulla aveva più importanza . Mi sentivo
svuotata
da ogni volere , forza , lucidità , persino i miei desideri
si
erano fatti effimeri e impalpabili .
Era come se fossi
morta , e forse era davvero così .
Continuò
a scuotermi
, finchè non sentì le sue labbra
morbide premere con
violenza contro le mie , ma non mi mossi , non fiatai , non
riaprì le palpebre incredibilmente pesanti , non sentivo
più nulla se non un leggero formicolio .
Ero priva di
emozioni, proprio come un diamante .
Senz'anima
.
- Clara !
Clara apri gli occhi !
Forse fu l'urgenza nella sua voce , o la presa fattasi più
dolce attorno alle mie braccia che mi spinse ad aprire gli occhi , ma
quando lo feci , potei concedermi solo un guizzo
nella mascella ,
nient'altro nel vedere la disperazione di Alec .
Perchè
era ancora lì con me ?
Perchè
non mi aveva lasciato come gli avevo chiesto ?
Aveva ancora
intenzione di torturarmi ?
Non smisi di
fissarlo
,inespressiva come lo ero da bambina , gelida come un pezzo di ghiaccio
, e questo sembrò terrorizzarlo a morte .
Cominciò
a massaggiarmi le
braccia , proprio dove vi erano due chiazze violacee che le sue dita
avevano lasciato nell'atto di stritolarmele , ma non accennai un
sorriso , nulla se non la più completa indifferenza .
Come aveva fatto a
ridurmi in quel modo ? Quale oscuro potere aveva su di me ?
Tempo addietro
William mi aveva
accennato al fatto che il padrone della lacrima del mare avrebbe avuto
il completo abbandono da parte della gemma .
Così come
quando lui era stato il mio padrone , io non potevo rivoltarmi in alcun
modo ai suoi voleri , nessuno
poteva .
Il potere che il
padrone possedeva era quello di un dio , incorruttibile ,
indistruttibile , era onnipotente .
Perciò
come faceva Alec ad avere un simile ascendente su di me ?
Tornai a prestargli
attenzione , e
nell'atto di guardare il mio riflesso negli occhi bianchi del ragazzo
mi accorsi di un particolare significativo .
All'interno dei miei
occhi vi era scritto un nome , quattro parole messe in riga ,
invisibili ad occhio umano , ma non ai miei .
Un nome era inciso
dentro di me ,
il nome del mercenario che cominciò a chiamarmi con le
lacrime
agli occhi , il bel viso spezzato da un dolore che conoscevo .
Lui era il mio padrone ,
forse lo era sempre stato , forse avrebbe continuato ad esserlo anche
dopo la fine di quel mondo .
Fin da quando ero
bambina lo
avevo amato , avevo amato la presenza invisibile che mi teneva
compagnia quando ero sola , che mi proteggeva come quando rischiai di
cadere dal cornicione .
Da adolescente avevo
amato la sua silenziosa presenza , il suo tangibile affetto per me ,
sebbene io non riuscissi a vederlo .
Da ragazza avevo
amato tutto di lui , la sua freddezza , la sua solitudine, il suo
dolore .
Lo amavo , lo amavo
come non avevo mai amato nessuno in vita mia .
Tornai a vederlo
veramente quando
sentì una sua lacrima bagnarmi le ciglia , e fu allora che
tesi
una mano , accarezzandogli la guancia umida e liscia .
Sorrisi debolmente
della sua
espressione sorpresa , così come cominciai ad accarezzagli i
capelli nel tentativo di calmarlo , ma anzichè placarsi ,
Alec
mi abbracciò con rabbia , spingendomi il viso all'altezza
del
suo petto , all'interno del quale sentivo il battito frenetico del suo
cuore .
E fu durante
quell'abbraccio che
il mercenario confessò di amarmi , di avermi sempre amato
fin
dal primo momento che mi aveva visto tra le braccia di Eleonora .
Chiusi gli occhi ,
felice , quando
mi raccontò di come riuscì ad introdursi con una
magia
nel mio mondo , standomi accanto per proteggermi , non
perchè si
sentisse in colpa , ma perchè nutriva un forte legame con me.
Mi
raccontò di come non
amasse più la regina , di come l'avesse dimenticata nel
momento
esatto in cui incrociò i miei occhi la volta in cui
andò
da mia madre a chiedere il pagamento del patto .
E rimasi ad
ascoltare il fiume di
parole balbettate , sussurrate , a volte urlate , parole che
trasudavano l'amore che Alec aveva sempre nutrito per me e che io
ricambiavo .
Mi sentì
felice come non
lo ero mai stata , ancor più felice di quando mio padre
aveva
ammesso di volermi bene da bambina .
Per la prima volta
nella mia vita mi sentivo completa , non più divisa a
metà , non
più sola .
Seppure con un certo
imbarazzo
ammisi anche io di amarlo , e lo sguardo emozionato che il
mercenario mi
rivolse mi fece capitolare e sciogliere il cuore .
Mi abbandonai al suo
abbraccio e
al bacio che ci scambiammo al sorgere del quinto giorno , e sebbene non
avrei dovuto sentirmi preoccupata , una parte del mio cervello
catalogò quel bacio come l'ultimo attimo di
felicità che
potevo ancora concedermi .
°°°
Ero sola , come era
giusto che fosse quando mi incamminai verso quello che rimaneva del
bosco .
Avevo pregato Alec e
Nicholas di
non seguirmi , e sebbene i due si fossero mostrati infuriati
al solo
pensiero , dovettero cedere al mio desiderio .
Odiavo usare su di
loro il mio potere , ma in quel momento era necessario .
Avevo bisogno di
mettere in ordine le idee confuse che mi frullavano in testa .
Era arrivato il
momento di
decidere cosa fare , abbandonare al loro destino un intero mondo
fuggendo con i miei compagni in un altra dimensione da me creata o
...nulla .
Quella era l'unica
soluzione .
Non c'erano
scappatoie , ed anche se
avessi deciso di lasciar andare Alec e gli altri il mondo sarebbe stato
sommerso ugualmente , con o senza il mio aiuto .
E
sarebbero morti tutti , lasciandomi sola .
Rabbrividì
a quel pensiero , stringendomi nel pesante mantello del mercenario .
Riuscì a
rilassarmi nel riconoscere il profumo di menta che impregnava il
tessuto , ma non del tutto .
Il pensiero di
vedere Alfred e la mia famiglia annaspare nell'acqua in un vano
tentativo di soccorso mi stringeva il cuore .
Avevano le loro
colpe certo , ma erano pur sempre coloro che mi avevano cresciuto e ai
quali ero affezionata .
Perciò
come potevo anche solo pensare di voltare loro le spalle per un mio
egoistico desiderio ?
Come potevo vivere
serenamente sapendo che tutti loro avevano invocato il mio nome nella
speranza di un mio aiuto ?
Non potevo .
Mi sentivo
schiacciare da
entrambi i lati , mi sentivo quasi soffocare dalla
possibilità
di lasciarli morire , ma se anche avessi salvato loro cosa ne sarebbe
stati degli altri ?
Loro non avevano
colpe , non mi
avevano mai neanche sentito nominare , perciò come potevano
essere puniti per un qualcosa che mi avevano fatto altri ?
Eppure sapevo di non
essere in grado di aiutare tutti, il mio potere da solo non era tanto
forte come invece avrei voluto .
Sfinita mi accasciai
contro un tronco , osservando con occhi spenti l'acqua che mi aveva
lambito i piedi .
Eravamo
già a quel punto ?
Il tempo oramai
cominciava a scarseggiare .
E poi , chi mi
diceva che il mio potere poteva davvero qualcosa contro un oceano
intero ?
Come potevo anche
solo pensare di sconfiggere un simile nemico se io stessa ero solo una
piccola parte di esso ?
Non mi
sopravvalutavo di certo fino a quel punto .
Perciò
cosa dovevo fare ?
Non c'erano altre
scappatoie ?
Dovevano per forza
morire tutti ?
Cominciai a
torturarmi e a
lamentarmi , fin quando non percepì una presenza
a pochi passi da
me , familiare , forse anche troppo .
Sapevo
già chi fosse ancor
prima di alzare gli occhi ed incrociare quelli candidi della regina
degli abissi , diversa da come la ricordavo .
Ancora
più pallida, la sua
pelle sembrava essersi raggrinzita , i lunghi capelli erano ora simili
ad alghe e lo sguardo battagliero era segnato da una sofferenza che in
un certo senso divenne la mia .
Provai pena per lei
, ma non del
tutto , rimaneva comunque la mia rivale in amore , anche se Alec aveva
affermato di amare solo me .
- Mi hai mentito
tutto questo
tempo vero ? Lui non ti ama più da molto oramai - sibilai
con
acidità all'indirizzo della donna che vidi afflosciarsi al
terreno, uno sguardo triste e nostalgico che sembrava chiedere il
mio...perdono ?
Possibile ?
La guardai con
attenzione e mi resi finalmente conto in che condizioni era la creatura
magica .
Stava morendo , lo
sapevo , lo sentivo
.
Era al limite, anche
lei si stava spegnendo come il resto del mondo .
Sentì una
fitta acuta al petto a quel pensiero .
Stava morendo per colpa
mia , tutti stavano morendo per colpa mia .
Possibile che fossi
io la causa di tutto quello ?
Si, lo ero, lo
sapevo fin dal mio arrivo lì .
Era quello allora il
mio destino ? Assistere alla morte dei miei cari senza poter far nulla ?
Nel mentre che
continuavo a torturarmi con quelle domande , una in particolare mi fece
gelare .
E se Nicholas ,
crescendo , mi avesse odiato per aver lasciato morire la sua famiglia ?
Mi avrebbe mai
perdonato ?
Ed Alec , sarebbe
mai riuscito a
guardarmi con completa fiducia sapendo che avevo ucciso i suoi compagni
di viaggio ? Come potevo anche solo pensare di poter essere felice con
un simile fardello sulle spalle ?
Fu allora che mi
resi conto che non avevo via di uscita da quel gioco crudele .
Non sarei mai stata
del tutto felice sapendo di aver condannato all'estinzione un'intera
razza , era inconcepibile .
Possibile che non ci
fosse un altro modo per salvarli tutti ?
- C'è
invece .
Trasalì al sussurro smorzato della donna , sdraiata contro
una
roccia , il viso spento e stanco .
Senza neanche
accorgermene mi trascinai fino ai suoi piedi , e per la prima
volta capì che era sincera .
- Quale ?
- mormorai con un
filo di voce , rincuorata nel sapere che c'era ancora una scappatoia
che avrebbe potuto salvarci .
- Alla fine tutti si
riuniranno con le proprie metà , questo è
impossibile da
cambiare, ma c'è una possibilità che riescano a
sopravvivere - sussurrò con voce flebile , quasi
faticasse
anche solo a respirare , ma quello bastò ad accendere una
luce
di speranza dentro di me .
C'era una certezza
nel suo tono
stanco ,una certezza che mi fece capire che avrei fatto di tutto per
renderla tale anche nella realtà , e non
più un'ipotesi .
Ero pronta a tutto
pur di salvarli , anche se sapevo che il prezzo da pagare sarebbe stato
alto , almeno per me .
Infatti la vidi
titubare quando
le chiesi qual'era l'unica condizione per fare in modo che quello
avvenisse , quasi avesse paura di una mia reazione .
- Se la punizione è
partita dal mare , il mare può assolvere le colpe riavendo
indietro ciò che ha ceduto all'uomo - disse con
una luce
strana negli occhi , pietà forse , ma ora non mi importava .
Avevo capito cosa
voleva dire ,
lo avevo capito anche troppo bene , e tutto questo era
talmente logico
che mi sorpresi nel non averci pensato prima .
Era
tutto così...giusto .
Una vita per un
mondo , era giusto come prezzo da pagare no ? Si, lo era .
Io non avevo la mia
metà ,
io in verità non sarei dovuta neanche esistere , era giusto
così , lo sapevo , lo sentivo , ma non riuscivo ad
accettarlo .
Come potevo
affrontare ora Alec e gli altri ? Dir loro che dovevo uccidermi per
farli vivere ?
Mi avrebbero
ostacolato ? Si , lo avrebbero fatto , e seppur la cosa mi lusingasse
non potevo permetterlo .
Oramai avevo capito
che quella era l'unica soluzione .
Mi feci spiegare
come dovevo fare
, se dovevo usare la magia per un rito o qualcos'altro , ma la risposta
della regina fu semplice , diretta , per l'ennesimo volta dannatamente
giusta .
Non appena
capì cosa era
necessario fare per placare la rabbia del mare decisi di far ritorno al
castello il più in fretta possibile .
Desideravo passare
più
tempo possibile con loro prima di scappare ed andare in contro a quel
destino che forse era stata l'unica cosa vera tra tutte quelle menzogne
.
In fondo ,
ogni cosa doveva tornare prima o poi da colui il
quale gli aveva dato la vita , e così io
stessa avrei fatto .
°°°
Come avevo
programmato dal mio solitario ritorno , passai ogni secondo con Alec e
Gemma .
Giocai per ore con
Nicholas fino al punto che il bambino stesso mi chiese una pausa per
riposare .
Rimasi a
chiaccherare amabilmente con Gemma , Jillian e i loro compagni ,
ridendo di tanto in tanto a qualche loro battuta .
E tentai di
mascherare nelle ore
che io ed Alec passammo a fare l'amore il mio dolore ,
riuscì
persino a sfiancarlo , il che sorprese sia me che lui ,
così fui
costretta a rimanere accoccolta sul suo petto sudato per qualche ora
prima di accorgermi che la sera era ormai calata .
Ci trovavamo tutti
nel giardino ,
Nicholas intento a giocare con le due donne , Alec e gli uomini
poggiati contro la parete che sogghignavano per qualche anneddoto o
racconto piccante , ed io immobile sotto l'archetto
di fiori .
L'unica a rimanere
in disparte .
Tentai di imprimermi
nella mente
i loro sorrisi , i lineamenti dei volti, le voci , e fu piuttosto dura
non rimanere imbabolata nel guardare l'espressione serena di Alec .
Mi avrebbe mai
perdonato per ciò che stavo per fare ?
Ne dubitavo , mi
avrebbe odiato per l'eternità .
Presi un lungo
respiro prima di
desiderare che nessuno di loro si accorgesse della mia
assenza per un
pò , così , nascosta sotto il mantello del
mercenario
fuggì via dal castello , una lacrima solitaria a rigarmi la
guncia prima che il mio sguardo si facesse duro e severo come mai lo
era stato in tutti quegli anni .
Vagai come un' anima
in pena per
le zone affollate dall'acqua , percorrendo monti e colline dove
l'oceano stava oramai per arrivare , finchè non scorsi in
lontanaza delle sagome ingobbite e schiacciate , le casupole che i
superstiti avevano costruito per avere un riparo .
Mi sentì
sommergere da una
pena infinita nel sorpassare una corrozzina all'interno della quale una
bambina piangeva disperata , mentre cercavo di passare inosservata tra
la moltitudine di persone riunita a cerchio attorno ad un piccolo
focolare .
Sembravano tutti
così stanchi , affaticati , disperati che compresi che il
mio era un dovere, non una scelta .
Dovevo farlo
perchè quello
era il mio destino, ricongiungermi a quella distesa di acqua che potevo
chiamare padre e al quale mi sentivo legata .
Era giusto
così , doveva
essere giusto così .
Non mi accorsi di
essermi fermata fino a quando non percepì uno sguardo
bruciarmi la schiena .
Sobbalzai
leggermente nel
rendermi conto che qualcuno si era accorto di me , e non una persona
qualunque , ma il Gigante buono .
Tremai leggermente , stringendomi nel
pesante mantello che sapevo , l'uomo conosceva bene .
Perciò
non mi sorpresi di vederlo avvicinarsi con un sopracciglio alzato , ma
questo bastò a gettarmi nel panico .
Cominciai a correre
come una
furia , ma le gambe dell'uomo erano più lunghe e
più
forti , era scontato che riuscisse a raggiungermi .
Provai ugualmente a
schivarlo , ma riuscì comunque ad afferrarmi per
l'orlo del mantello e a tirarlo verso di sè .
Fu tanta la forza
che usò nel tirarmi indietro che rotolai a terra senza
più nulla con il quale coprirmi .
Mi rialzai a fatica
, con il
fiatone , osservando l'abito bianco che indossavo macchiato di terra e
fango , ma ora non mi importava dato che l'uomo davanti a me stava
indietreggiando con il respiro mozzo .
Distolsi lo sguardo
dagli occhi
del Gigante buono con stizza , ansiosa nel pensare che avrebbe potuto
chiamare i rinforzi per attaccarmi e il solo pensiero mi
terrorizzò .
Non ora che ero così
vicina , non erano loro che avrebbero avuto questo
compito .
Scattai in piedi
come una molla , e
usufruendo del mio passo leggero e veloce mi volatilizzai alla vista
dell'uomo , sentendo comunque il suo sguardo continuare a scrutarmi
dentro come se cercasse una spiegazione alla mia fuga .
E sperai vivamente
che non avesse capito cosa avevo intenzione di fare .
Raggiunsi in pochi
minuti il
luogo che la regina degli abissi mi aveva descritto , ma nel vederlo in
prima persona mi resi conto di quanto pericoloso fosse in
realtà
.
Avanzai tremante
verso la punta
del dirupo che fendeva le acque , e quando abbassai gli occhi potei
riconoscere il vortice d'acqua che portava direttamente al centro degli
abissi .
Il
mio luogo di nascita .
Chissà
perchè non
provai nessun emozione nel pensare ciò , forse
perchè non
lo riconoscevo come mia vera e propria dimora , ma quella era la
realtà , era lì che dovevo tornare.
Inspirai ed espirai
con lentezza
, memorizzando la sensazione di sentire l'ossigeno riempire i miei
polmoni , del vento che mi accarezzava il viso , del rumore delle onde
che si infrangevano sulla scogliera in basso .
Impressi nella mia
mente ogni
più piccolo particolare affinchè ne serbassi il
ricordo ,
anche se dubitavo che dopo essere stata inghiottita dalle acque sarei
stata in grado di ricordare alcunchè .
Eppure persi tempo ,
quasi avessi paura di quello che stavo per fare , e forse ne avevo , e tanta .
Non avevo mai fatto
attenzione
alla mia paura di morire , forse perchè avevo avuto troppe
cose
a cui pensare , ma ora quella stessa paura mi faceva tentennare .
Guardai con occhi
stanchi le
oscure profondità dell'oceano ed indietreggiai
istintivamente ,
assalita dal terrore di affondare in tutto quel buio .
Provai nuovamente a
sporgermi ,
ma a farmi sobbalzare questa volta furono le cento o più
voci che
spezzarono il silenzio che mi circondava .
Pregai di essermele
solo
immaginate , una conseguenza dei miei timori di gettarmi di sotto ,
eppure sapevo che non era così .
Ebbi conferma del
mio timore
quando , voltandomi , vidi delle sagome nere avanzare con le fiaccole
alle mani , illuminando lo spiazzo che mi divideva dalla foresta .Che fossero tornati a finire
il lavoro ? No ,non potevano , mi sarei gettata prima che mi avessero
trovato .
Tremante mi
avvicinai al limite
della liscia pietra grigia , ma un urlo mi pietrificò , la
voce
disperata che mi urlava contro di restare ferma .
Mi voltai
immediatamente , terrorizzata di riconoscere il proprietario di quella
voce che amavo più di me stessa e che mi si
presentò con
le sembianze di un bel ragazzo dagli occhi bianchi sgranati per la
paura e la preoccupazione .
Al suo volto ne seguirono altri .
Quello ansioso di
mia nonna .
Quello supplichevole
di mia madre .
E quello triste di
Nicholas .
C'erano tutti ,tutta
la mia
famiglia e gran parte dei superstiti mi osservava dal limitare del
bosco con sguardi sorpresi e occhi spenti , dovuti forse al
fatto di star assistendo al suidicio di una ragazzina .
Perchè
erano lì ?
Cosa volevano ?
Indietreggiai
leggermente ,
sfiorando con i piedi nudi il limitare del dirupo , ed
udì di
nuovo la voce spezzata di Alec urlarmi contro di non muovermi, di non
fare una sciocchezza , ed infine capì il
perchè della loro
venuta .
Erano venuti a
salvarmi , tutti
quanti , potevo leggere anche negli occhi di mio padre il
desiderio di
allontanarmi da quello strapiombo .
Sentì gli
occhi pungere
per la commozione , ma questa volta non frenai le lacrime , le lasciai
fuggire dai miei occhi lucidi .
In fondo , quella era l'ultima volta nella quale
avrei
potuto piangere .
- Amore mio -
sussurrò mia madre nel tendermi le braccia tremanti
, e fu dura
non correrle in contro e stringerla contro il mio petto , fu doloroso
negare con il capo e tentare di sorridere , ma sapevo che il mio ,
più che un vero e proprio sorriso , era una smorfia triste .
- Clara !
Addolcì lo
sguardo nell'incrociare gli occhi bianchi di Alec , la mascella serrata
nello sforzo di non urlare con il rischio di spaventarmi , le
labbra morse duramente dai denti che le arrossavano per lo sfregolio ,
le mani strette in pugni lungo i fianchi e lo sguardo implorante .
Avrei potuto mandare
al diavolo tutto ed infischiarmene della fine del mondo, di ciò che ero .
Avrei potuto
corrergli incontro ed urlargli quanto lo amavo e che desideravo stare
sempre con lui .
Avrei
potuto , ma non lo feci .
Mi limitai solo a
sillabargli un 'ti amo senza emettere alcun suono e poi aprì
le braccia , sbilanciandomi all'indietro .
Caddi con una tale
velocità che l'urlo di Alec venne zittito dall'impatto del
mio corpo con l'acqua .
Era fredda , gelida
, ma sembrava cingermi in un abbraccio anzichè soffocarmi .
Mi sentii tirare per
il basso da una forza sconosciuta e la lasciai fare .
Era il mare che mi
reclamava , era mio padre che mi rivoleva con sè ed io lo
avrei accontentato .
Chiusi gli occhi ,
serena , quando udì una specie di vibrazione sopra di me ,
verso la superficie .
Curiosa
riaprì le palpebre
, e per poco non spalancai la bocca nel vedere Alec tentare
di
raggiungermi il più in fretta possibile .
Stupido , era un dannato stupido .
Gli urlai di
andarsene via ,
anche se sapevo che non avrebbe sentito nulla , ma invece lo vidi
scuotere il capo con forza prima di tornare a nuotare verso di me .
Perchè
rendeva il mio sacrifico così inutile ?
Perchè mi
rendeva tutto più difficile ?
Serrai gli occhi nel
momento in
cui mi tese la mano che io non afferrai , al contrario ,
desiderai di
affondare più velocemente così da farlo desistere
, e
così fu .
Sperai con tutte le
mie forze che
se ne andasse , e quando percepì l'assenza di
movimento sopra di
me capì che aveva fatto ciò che volevo .
Era giusto
così , ma allora perchè mi veniva da piangere ?
Soffocai un urlo col
suo nome
, tappandomi la bocca , finchè qualcosa alle mie
spalle mi
abbracciò con dolcezza, fermando la mia discesa verso il
basso .
Non capì
immediatamente
cosa stava succedendo fin quando non riconobbi la mano grande e bianca
che mi voltò il viso , costringendomi ad incrociare gli
occhi di
Alec .
'Perchè
sillabai con la bocca , stringendomi contro di lui con rabbia .
Perchè
stava facendo tutto questo ?
Con un dito mi
alzò il
mento , e poco prima che le sue labbra sfiorassero le mie
udì il
suo desiderio più profondo .
Il desiderio del mio
padrone che per la prima volta coincideva con il mio .
"Desidero stare con te per sempre"
mi sussurrò a fior di labbra , ed io chiusi gli occhi .
Lo avrei avverato
quel desiderio
, in un futuro , ma ora fui in grado solo di materializzarlo sulla
terra ferma prima che il mare mi inghiottisse e il mio corpo si
dissolvesse nelle onde alle quali Alec urlava il suo dolore e i suoi ti
amo strozzati .
CONTINUA...
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