Amore della mia
vita,
si lo so, è esagerato chiamarti così considerando
che non esiste neppure un “noi”. Ma esiste per me e
questo è abbastanza per spezzarmi il cuore e allo stesso
tempo farlo battere più forte.
Ti amo, come non ho mai fatto prima. E non è un amore
angelico, è un amore umano. Di quelli struggenti che ti
spezzano il cuore ma senza i quali non sei capace di respirare.
Se fossimo in un’altra epoca, mi piacerebbe definire te la
mia principessa, e definire me il tuo cavaliere, ma
non siamo
lì. Siamo qui all’alba del 2010,
all’alba della fine dei nostri giorni.
Ed io, essere immortale, prego e spero ogni giorno, se non posso
salvarti, di spegnermi insieme a te.
Perché lottare contro Lucifero, mio fratello, e guardare 6
miliardi di persone morire, mi fa meno paura dell’idea di
perderti.
Di perdere te che sei cresciuta sotto i miei occhi. Di perdere te che
sei stata il mio unico pensiero e la mia unica speranza, ancor prima
che mi fosse concesso mostrarmi a te.
Ricordo il giorno in cui sei nata, Allison.. Ero delicatamente poggiato
al muro della stanza di ospedale di tua madre, invisibile per tutti ma
non per te.
Tu eri lì nella tua culletta, con le guance rosate e lo
sguardo imbronciato.. forse già allora quel piccolo spazio
che la culletta ti offriva era troppo poco per la tua
immensità.
Ah… il tuo sguardo imbronciato. Era così strano
per una bimba appena nata, ma era delizioso su di te.
Ricordo anche il giorno in cui hai avuto la tua prima cotta, il giorno
in cui sei diventata una donna, il giorno in cui, contro ogni tua
volontà sei dovuta crescere sotto il peso incombente del
dolore che perdere i tuoi amati genitori ti aveva lasciato dentro.
E mentre tutto si muoveva veloce attorno a te, confondendoti e
spaventandoti, tu crescevi Allison, crescevi.. E più tu
diventavi grande più io ti amavo.
Tu, dolce, bellissima, sveglia ed indipendente creatura. Capace di far
piangere, capace di far ridere, capace di mettere i brividi. Di
mettermi i brividi..
E ogni volta che il tuo cuore andava in pezzi, anche il mio si spezzava.
Quasi come fossimo in perfetta sintonia, mi sentivo felice anche solo
se sorridevi, e triste se piangevi anche solo per uno di quei romantici
film d’amore che adori tanto.
Sapevo quando avevi bisogno di me.. Lo sentivo fin sotto la mia pelle.
Venivo da te e tu stavi pregando: silenziosa e discreta sperando di non
farlo a vuoto. Sperando che le mani giunte, il cuore infranto, le
parole, fossero visti e ascoltate da qualcuno, e che in un modo o in un
altro ti arrivasse un qualche segno che ti dicesse che non stavi
implorando al vento.
Io mi avvicinavo a te e poggiavo la mano sulla tua spalla, o a volte
sui tuoi profumati capelli. Avvicinavo le labbra al tuo orecchio e ti
sussurravo “Andrà tutto bene. Stai
tranquilla.”
E tu mi sentivi. Sapevo che, anche se non potevi vedermi, le mie parole
giungevano a te in modi che allora mi erano misteriosi.
Ora lo so perché con te è sempre stato tutto
semplice. Ora lo so perché quando ti parlavo tu mi
“ascoltavi”. Accadeva perché, anche se
mi era difficile ammetterlo, ti amavo Allison. Ti amavo di un amore che
superava i confini ed i limiti. Di un amore che superava tutto il resto
e non conosceva distanze.
Ti amavo di amore puro e non “celeste”.. Di
quell’amore di cui ti amo ancora.
Si, io essere addestrato ad amare col cervello, ti amo col cuore.
Ti sto osservando ora. Stai pettinando i tuoi capelli prima di andare a
letto, e la tua mente è un guazzabuglio di pensieri ed
emozioni. Ti chiedi che ne sarà del mondo intero. Ti domandi
se sarai in grado di salvare tutti, e profondamente, in un angolo della
tua anima che spesso ti scordi di avere, tanto sei ligia al dovere, ti
chiedi anche che ne sarà di te.
Riesco a sentirlo sai.. Il tuo cuore diviso in due. Da un alto la
voglia di salvare tutti, e dall’altro la voglia di fuggire
per salvare te stessa.
Tu credi che sia egoismo, e così prendi quella voglia e la
trattieni dentro dimenticandotene.
Ma non è egoismo amor mio.. E’ solo istinto di
sopravvivenza.
Molti al tuo posto sarebbero già fuggiti.. Persino alcuni
dei miei fratelli l’hanno fatto.. E anche io avrei voluto.
Ma l’abitudine di mettere gli altri prima di tutto
è una cosa che ci accomuna e così sono rimasto.
Stai cantando adesso. Una canzone triste, e i tuoi occhi piangono.
Perché piangi amore mio? Perché riempi i tuoi
bellissimi occhi di tristi lacrime?
“Non è tristezza. E’ solo
malinconia.” Sussurri piano nel silenzio della stanza.
Mi hai sentito meraviglia? Hai sentito la mia preoccupazione ed il mio
dolore nel vederti così? E’ me che stai cercando
di tranquillizzare?
No.. sicuramente stai semplicemente riflettendo ad alta voce, come fai
sempre.
Ma mi piace pensare che la tua dolce voce sia destinata a me stavolta.
D’altronde, sentirla è una delle cose per cui
continuo a vivere.
Ti sei appena tolta la vestaglietta adesso.. E la tua pelle luccica
sotto la luce della luna.
Oh Dio, quanto vorrei adesso strapparmi la grazia con le mie mani e
farti mia. Tu non puoi immaginare il brivido che mi dai anche solo
respirando.
Faccio un grosso respiro e ti osservo mentre ti sdrai e chiudi gli
occhi addormentandoti all’istante.
Il tuo cuore batte piano, delicatamente.. in modo
“elegante” se possibile. E i battiti arrivano alle
mie orecchie riempiendole di un suono che io ritengo melodioso come la
voce di una madre che canta al suo bambino.
Mi mostro ai tuoi occhi chiusi e sono sicuro che anche se dormi puoi
“vedermi”.
Mi siedo delicatamente accanto a te, e il tuo modo di dormire,
così rannicchiata su te stessa, mi fa sorridere ed
intenerire.
Allungo la mano per accarezzare il tuo bellissimo viso, e la tua bocca
si apre in un dolce sorriso. Probabilmente il freddo della mia pelle ti
da sollievo in questa calda notte d’estate.
Disegno i contorni del tuo volto e resterei qui ad accarezzarti tutta
la notte tanto sei bella.
Ma non posso restare. Il dovere mi chiama e il mio amore per te
è solo il mio sogno proibito.
Il sogno di un angelo con un’anima umana.
Mi alzo e con un battito d’ali volo via. E nella leggera
brezza che lascio nella stanza, lascio per te anche una parte di me.
Prendila amore mio. Prendila e saremo “noi”.
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