the Prince's farewell
‘’L'angoscia
del tempo che passa ci fa parlare del tempo che fa’’
The
Prince's Farewell
4 maggio 1998
Una pioggia fine e leggera cadeva fitta bagnando i tetti di
una Londra grigia e cupa. Con un sonoro crack una ragazza alta e snella,avvolta
in un mantello nero come il cielo, si Materializzo davanti ad una piccola
insegna metallica che ondeggiava pigramente smossa dal vento.
La ragazza abbassò il cappuccio:morbidi boccoli castani le ricaddero
elegantemente sulle spalle,aprì l’ombrello, si guardò intorno e si diresse verso
un palazzo completamente ignorato dai Babbani che gli sfrecciavano davanti
senza degnarlo della minima attenzione.
Camminava in fretta guardandosi intorno e stringendosi
continuamente nel mantello,dopo qualche minuto si fermò davanti al palazzo
ignorato dai babbani. Appoggiò la mano sulla maniglia arrugginita e prima di
entrare osservò la porta: un cartello esponeva la scritta ‘’Benvenuti al Paiolo
Magico’’.
Entrò in una sala calda e affollata, la ragazza era tesa e
nervosa ; si sedette impacciata su una panca, le mani serrate in grembo e lo
sguardo basso.
Un ragazzo alto e pallido che se ne stava appoggiato svogliatamente
al bancone, l’aveva osservata con attenzione da quando era entrata: poggiò il
bicchiere di Burrobirra che stava sorseggiando e la raggiunse.
-Astoria!-sussurrò Draco Malfoy sedendole vicino – Pensavo non arrivassi più…-
Astoria,dal canto suo,che era rimasta impassibile all’arrivo del giovane
pallido, continuando a fissarsi le nocche disse con voce spenta .
-Come sarei potuta mancare…?- non era una domanda,era più un’affermazione
– ormai ci ho fatto l’abitudine, è il terzo a cui partecipo…- continuò, la voce
poco più di un respiro.
Draco cercò di incrociare il suo sguardo ma non ci riuscì,
così continuò – Se ce qualcosa che posso fare per te…-
-Non c’è niente che tu possa fare…specialmente per me…- rispose
la ragazza in tono definitivo.
Malfoy sentendosi impotente, ricordò il consiglio di suo
padre ‘’quando le parole non arrivano bosogna passare ai fatti…’’ così si
avvicinò ancora di più ad Astoria e fece per
sfiorarle la guancia, quando la ragazza scattò in piedi come punta da
qualcosa.
-Non ti azzardare a sfiorarmi !-
sibilò furente.
-Non ti volevo fare niente…scusami
Ria…- tentò di scusarsi Malfoy.
-Io non voglio essere più
chiamata Ria…io sono Astoria – mormorò fioca,la rabbia di prima si era dissolta
in un attimo.
Draco la guardò negli occhi, il
verde era consuetamente luminoso ma lo
sguardo era malinconico e triste,la Guerra Magica doveva averla segnata.
La ragazza abbassò lo sguardo e
fece per prendere il mantello, ma Malfoy le afferrò il polso.
-Astoria aspettiamo gli altri…-
-No!-affermò decisa la ragazza
divincolandosi dalla stretta di Malfoy – Io vado da sola!- e così dicendo prese
il mantello e battendo la bacchetta su un certo mattone uscì in una Diagon
Alley frustata dal vento e dalla pioggia.
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