Azzardo

di Ksanral
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Azzardo


~ L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi. ~ O. Wilde ~



Il capitano dell’Olandese Volante era seduto pensoso sul bordo di sinistra della sua nave, a prua. Le gambe penzolavano al di fuori, ma non c’era pericolo che cadesse in acqua, o meglio qualora fosse caduto, gli sarebbe bastato pensarlo e si sarebbe ritrovato esattamente dov’era in quel momento; uno dei pochi vantaggi di essere il Capitano di quella nave. Il resto si riassumeva in una semplice quando definitiva frase: poter scendere a terra soltanto un giorno ogni dieci anni. Ed era proprio a quello che stava pensando.
Aveva appena scoperto di avere un figlio. Un nuovo membro della sua ciurma glielo aveva riferito, dopo che lui l’aveva "salvato" da morte certa.
«Capitano!» gli aveva detto «Elisabeth Turner, vostra moglie, ha avuto un figlio due anni fa! Io l’ho visto, il piccoletto, lavoravo a Port Royal prima di finire in mare...»
Due anni, sua figlio aveva due anni… E lui nemmeno aveva saputo della sua nascita! Chissà com’era? Gli assomigliava almeno un pochino? Avrà avuto i suoi stessi occhi, o quelli li avrebbe presi dalla madre? Ah, gli occhi di Elizabeth, quant’erano belli! Li ricordava ogni secondo, come un mantra, nel timore che altrimenti potesse dimenticarla...
Provava il forte desiderio di rivederla, di baciarla e stringerla a sé e poi voleva assolutamente vedere il suo bambino!
Dieci anni in mare e un giorno solo a terra.
Quella frase gli rimbombava nella mente come una condanna.
Quando sarebbe potuto scendere a terra, suo figlio sarebbe già stato un ragazzino e la volta successiva un adulto che non avrebbe mai saputo come fosse avere un padre, a meno che... No, non ci voleva nemmeno pensare! Elizabeth non l’avrebbe tradito! Però aveva tutto il diritto di vivere la sua vita... L’avrebbe accettato, se tra sette anni e cinque mesi, l’avesse trovata con un altro uomo.
Quanto voleva scendere a terra e accertarsi che non fosse così! Che lei era lì, lo sguardo puntato sull’orizzonte ad aspettare lui. Proprio per questo continuava a vivere, per quell’unico giorno che avrebbe potuto spendere con lei! Altrimenti quella prigione, nulla, avrebbe avuto senso...
Forse allora sarebbe stata meglio la morte... Forse sarebbe stato meglio se Jack fosse diventato il capitano dell’Olandese, lui non aveva legami; avrebbe visto quella condanna come un’eterna avventura, avrebbe trovato la libertà che tanto cercava... Ma lui, Will, no. Lui la vedeva come un’eterna dannazione.
Cosa sarebbe successo se lì, seduta stante, fosse sceso a terra? Si sarebbe sciolto come acqua e sarebbe tornato in mare? O sarebbe diventato un uomo-pesce, come Davy, e condannato la sua ciurma alla stessa fine? Oppure avrebbe scatenato le ire di Calypso, che gli avrebbe tolto anche quell’unico giorno a terra, relegandolo dell’infinità delle acque marine?
Valeva la pena tentare? E se gli fosse stato tolto anche quell’unico giorno? Avrebbe potuto far pugnalare il suo cuore, quella mezza vita non avrebbe avuto senso, se non poteva avvicinarsi a Elizabeth.
«Will, cosa ti tormenta?» la voce profonda e preoccupata di suo padre lo fece sussultare.
«Stavo pensando a cosa succederebbe se provassi a scendere a terra ora…» rispose, guardando l’orizzonte.
«Moriresti, probabilmente…»
«No, peggio, io credo.»
«Hai accettato di diventare il Capitano, sapevi qual era il prezzo…»
«Non ho accettato… Tu mi hai strappato il cuore, altrimenti sarei morto.» ribatté secco.
«L’Olandese deve avere un Capitano…» si giustificò Bill.
«Lo so e non te ne faccio una colpa... Ma inizio a pensare che sia un prezzo troppo alto…»
«E’ per tuo figlio?»
«Non lo vedrò mai… Non lo vedrò crescere! Io non voglio essere un padre---» s’interruppe riprendendo fiato. Non aveva urlato, ma l’effetto era lo stesso.
«Un padre come me…» concluse Sputafuoco per lui.
«Non intendevo questo…» si affrettò a rispondere Will.
Il silenzio calò tra i due, ognuno perso nelle proprie riflessioni.
«Voglio provarci…» sentenziò il più giovane, dopo qualche istante.
«Ma Will…» iniziò l’altro, ma Will non gli diede il tempo di finire.
«Scendi a terra, domani… Va’ da Elizabeth, dille di trovarsi da sola alla baia al tramonto...»
«Non lo farò.» rispose il padre.
«E’ un ordine, signor Turner.» rispose lui, voltandosi a guardarlo minacciosamente.
«Non voglio Will...» lo implorò.
«Fallo, ti prego. Va’ e conosci tuo nipote. Portagli il mio affetto. Per favore.» rispose, e la sua voce era talmente carica di dolore che l’altro uomo non osò contraddirlo.
«Perché vuoi solo lei?» gli domandò invece.
«Perché qualsiasi cosa mi possa succedere, lei saprebbe affrontarla. Mio figlio è troppo piccolo per capire che suo padre potrebbe trasformarsi in un mostro, più di quanto lo sia già... E in caso non potessi più tornare a terra, è molto meglio che lui non mi conosca. Meglio che mi consideri morto.» spiegò duramente.
«Elizabeth non permetterà che succeda.»
Ma un pensiero balenò nella mente del Capitano «E se Calypso per punire me, uccidesse lei? Non potrei lasciare che le faccia del male!»
Ecco il semplice dubbio che fece vacillare il piano. Will, disperato, appoggiò il capo alle mani. Il padre, rattristato, gli cinse le spalle.
«Potresti sempre battere sul tempo Calypso e farla unire alla ciurma…»
«E mio figlio sarebbe orfano…» sussurrò.
«Non è vero, lei potrebbe scendere a terra…» ribatté Bill.
«D’accordo... Allora la incontrerò domani…» disse, ritrovando risolutezza.

Il giorno dopo, al tramonto, Will si apprestava tremante a provare la sua teoria. Suo padre era appena tornato, gli aveva raccontato che suo figlio era un bambino sano e vivace, che somigliava in egual modo a lui e alla madre e che fu contentissimo di sentire che il suo papà pirata gli voleva bene, nonostante non lo conoscesse.
Aveva avuto anche l’ardire di sussurrare che Elizabeth non aveva alcun altro uomo. Questo aveva tranquillizzato Will, ma certo non eliminato le sue altre paure.
Con un respiro profondo, si tuffò in acqua e, il tempo di una risacca, era a pochi metri dalla riva.
Elizabeth era lì, ad attenderlo. Sorrise quando lo vide e lui, immediatamente, involontariamente ricambiò. Si avvicinò fino ad arrivare con l’acqua alle ginocchia e si fermò. Lei era un esatto passo più indietro rispetto all’allungarsi delle onde, completamente all’asciutto.
«Un figlio!» fu la prima cosa che Will riuscì a esclamare.
«Sì! Un figlio!» le rispose lei con gioia.
«Non conosco ancora il suo nome...»
«Jack...» mormorò lei, timorosa che potesse fraintendere il motivo di tale nome. «Non potevo chiamarlo William! Sarebbe stato come rimpiazzarti, chiamare nostro figlio col tuo nome, sarebbe stato come se fossi morto! E poi ci sono già due William nella nostra famiglia e sono entrambi ancora su questo mondo!» esclamò parlando velocemente. Will rise, quanto le era mancata!
«Così hai scelto Jack...» disse con falsa accusa nel tono, voleva solo vedere la sua reazione.
«Sì, perché se non fosse stato per lui, nostro figlio non sarebbe mai potuto nascere.» disse stringendosi nelle spalle e sfidandolo a ribattere.
«E’ un buon nome…» rispose lui con un sorriso.
«Sono contenta che ti piaccia…» sussurrò «Perché sei venuto Will? E’ stato stupido! E pericoloso!» lo rimproverò con preoccupazione.
«Dovevo vederti… Non ce la facevo più… Ho un figlio e se non fosse stato per un moribondo, non l’avrei neanche saputo!» si sfogò facendo un passo avanti.
«Non sapevo come informarti…» si scusò lei, distogliendo per un attimo lo sguardo. Lui provò il desiderio di correrle incontro e sollevarle il viso in modo che potesse vederla, ma qualcosa lo trattenne.
«Non sono arrabbiato con te… Elizabeth, se tu… Se un giorno…» iniziò, inciampando sulle parole come quand’era adolescente e voleva nasconderle quanto le piacesse, solo che stavolta il discorso era molto più difficile. «Se tu un giorno volessi essere libera… Vivere la tua vita, insomma. Sappi che lo capirei e approverei…» sospirò e fece un altro passo in avanti. Ora l’acqua gli arrivava soltanto alle caviglie.
«Cosa stai dicendo?!» esclamò lei scandalizzata. «Se avessi avuto intenzione di vivere la mia vita senza di te, sempre ammesso che potessi, non avrei permesso a Jack di farti tornare!»
«Lo so… Volevo solo precisarlo…» sollevò il piede per fare un altro passo avanti, che l’avrebbe portato abbastanza vicino da sfiorare la donna.
«NO!» urlò lei, per fermarlo.
«Perché?» le chiese lui.
«Non voglio che ci succeda qualcosa, Will. Non voglio che tu muoia, davvero questa volta. Voglio ancora vederti tra sette anni e cinque mesi. E nostro figlio vorrà conoscerti… Non venire più avanti di così, ti prego.» disse, la voce tremante, nonostante cercasse di controllarla.
Allora lui annuì. «Potremmo incontrarci così, qualche volta…» propose, più per conforto che per vera speranza.
«Devi adempiere ai tuoi incarichi…» gli rispose lei, con gli occhi lucidi.
«Mi stai dicendo che vuoi aspettare?» chiese frastornato.
«Credo sia meglio per tutti attenerci alle regole… Voglio che tuo figlio conosca suo padre.»
Di nuovo lui annuì, battuto dalla sua razionalità. «Quando sarò di nuovo nei paraggi di Port Royal, verrò a trovarti però… E ogni tanto verrà mio padre, a fare il nonno.» disse tristemente, arretrando di un passo.
«Questo è accettabile.» concordò lei, con un sorriso amaro.
«Ti amo Elizabeth.»
«Anch’io, Will.»
Will arretrò ancora di un passo ed entrambi nello stesso momento allungarono un braccio, tendendosi le mani, divise però da parecchi centimetri.
«Arrivederci…» la salutò con il groppo in gola e sparì.
«I miei ossequi, signor Turner.» rispose lei, rievocando il vecchio saluto che lui le rivolgeva sempre, prima che le loro vite fossero sconvolte dalla pirateria.



Note: Allora, la citazione iniziale non è riferita alla ff (anche se ci sta molto bene ù.ù), bensì al fatto che sto pubblicando su questo fandom, il che, vi posso garantire è davvero sensazionale, ma come dicevo all'inizio... Le tentazioni sono tentazioni u.u
Il nome del figlioletto non è decisamente originale, lo so... Non ho idea di come si chiami Turner Jr. Jr., ma oltre al motivo palesemente spiegato da Elizabeth ho scelto questo nome perché sono pigra e non volevo pensarne un altro XD
Spero vi sia minimamente piaciuta! xD

Se vi capita di essere miei lettori anche di altri fandom, vi chiedo scusa se non ho più aggiornato nulla, ma ho glie esami e ho partorito solo questa cosa ieri notte tra le 2 e le 3, dopo aver passato giorni interi sui libri (cosa che sto facendo anche ora, peraltro...)





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