One-shot
pazza su una fan di twilight e....vedrete!
C'era una
volta, in una cameretta dalle pareti tinteggiate di rosa, una
dolce ragazza che alle 3 di notte non voleva saperne di andare a
dormire.
'Devo finire
di leggerlo, mancano solo poche pagine' si autoconvinceva ogni momento,
lottando contro il sonno impellente, contro le palpebre che le cadevano
pesanti, contro gli sbadigli, contro il ciondolare della sua testa dai
capelli fluenti.
"Finito"
urlò vittoriosa, alzandosi in piedi con il libro alzato in
aria come fosse un tesoro appena conquistato.
"Silenzio!"
borbottò il suo vicino di camera attraverso le mura sottili.
La ragazza si zittì ma non perse il suo entusiasmo,
finchè una vocina nel suo cervello non le chiese:
'Sei sicura
di aver finito?'
'Certo che
ho finito' pensò la giovane seguendo con lo sguardo la sua
raccolta di libri impilati sulla scrivania e divorati tutti nelle 36
ore precedenti.
'Ne sei
sicura sicura?'
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"Oh,
finalmente a casa" sospirò il ragazzo buttandosi sul divano
scomposto. Socchiuse gli occhi godendosi il silenzio della sua dimora.
Non aveva nemmeno la foza di trascinare il suo corpo sul letto al piano
di sopra, così si lasciò cullare dalle braccia di
Morfeo, abbandonandosi sul divano.
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''Si prega i
genitli signori di allacciare le cinture di sicurezza. Siamo in fase di
atterraggio."
"Ah...Londra"
sospirò la ragazza con uno sguardo determinato dipinto sul
volto.
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Il ragazzo
russava beatamente, con una mano che toccava il pavimento e i piedi
incastrati tra i cuscini. La luce della luna gli carezzava il volto
beato. Un'ombra oscurò la luna, gettando il suo corpo nel
buio, ma lui non se ne accorse, tanto dormiva. L'ombra si fece
più vicina alla finestra, era una figura slanciata,
flessuosa, quasi animalesca. Ma non era un animale. Le sue dita picole
giocarono con il bordo della finestra riuscendo ad aprirla. Il ragazzo
non si era accorto di averla lasciata socchiusa. Il cigolio degli
infissi non diede fastidio al ragazzo, che continuò a
dormire. Intanto l'ombra entrò cauta nel salotto,
addossandosi immediatamente al muro. Si guardò attorno
circospetta finchè il suo sguardo non fu catturato
dall'oggetto del suo desiderio. Quasi spinta da una forza innaturale si
sospinse in avanti, con gli occhi luccicanti, quasi famelici, intrisi
di determinazione e di conquista. In punta di piedi si
avvicinò sempre di più, sempre di più,
finchè...
"Ahio!"
urlò l'ombra, inciampando in una delle valige che il giovane
aveva lasciato in mezzo al salotto, ruzzolando per terra e capitolando
sul divano. Sebbene il sonno del giovane era pesante, più
pesante era l'ombra e si svegliò frastornato e stupito.
Accese velocemente la luce accanto al divano per identificare cosa
fosse quella massa addosso a lui. Si alzò scostandola di
peso pronto a impugnare la prima cosa che gli capitava a tiro. Prese un
libro a caso dalla libreria accanto al divano pronto a buttarlo in
testa all'avventore della sua dimora.
L'ombra
illuminata si divincolò finchè non
riuscì a ritornare in equilibrio, tenendosi l'alluce di un
piede tra le mani, agonizzante di dolore e con i lacrimoni agli occhi,
finchè non si accorse di aver svegliato il ragazzo che era
pronto a metterla (nuovamente) k.o.
"Chi sei,
che diavolo vuoi?" chiese spaventato il ragazzo. La figura lo
guardò. Il ragazzo si stupì di vedere davanti a
sè non un ladro, ma unA ladrA. Un pensiero lampante si fece
strada nella sua testa.
'E se non
fosse una ladra? Se lei fosse una delle mie tante fan, venuta a
chiedermi di morderla o di prenderla in moglie? Se mi volesse stuprare?'
La ragazza
nel frattempo si fermò a guardare stupita l'oggetto del suo
desiderio. Era lì, a pochi passi da lei, a portata di mano e
di occhi. La sua missione era quasi giunta a termine. Quasi.
"Dammelo"
ordinò repentoria con gli occhi che sprizzavano fulmini e
scintille di fuoco.
"Cosa?"
chiese il ragazzo preso in contropiede e perplesso per il tono rude e
forte della ragazza che sembrava invece tanto angelica.
"Cosa!?
L'oggetto del mio desiderio, il mio sogno proibito, ciò che
non mi fa dormire da due notti, ciò che ho pregato di avere
e che solo tu hai!" rispose la ragazza come se fosse posseduta. Il
ragazzo era sempre più spaventato dalla ragazza. Con un
gesto quasi spontaneo si andò a coprire, nonsotante
indossasse i pantaloni, le sue parti intime, con il libro che prima
aveva voluto usare come arma.
"Si, proprio
quello" affermò la ragazza con un sorriso malefico e gli
occhi fissi in quel punto che lui tanto gelosamente voleva custodire.
"DAMMELO!!"
urlò la ragazza scaravantandosi addosso al ragazzo, ma
l'attenzione rivolta al suo chiodo fisso non le fece vedere la valigia
nella quale si era precedentemente imbattuta e sulla quale
inciampò un'altra volta, dando una botta con la faccia sul
tappeto, mentre il ragazzo abilmente con un salto era andato a
nascondersi dietro il divano. La ragazza si rialzò dolorante
massaggiandosi il naso e roteando gli occhi, m non si diede per vinta e
a passi felpati si aggirò per il salotto.
"Non
nasconderti, piccolino mio, su. Proprio ora che ti ho trovato non puoi
sfuggirmi. presto sarai tra le mie mani e potrò finalmente
dire di essere l'unica, la sola, fatta eccezione per il tuo
proprietario, ad averti! Molte persone pagherebbero la vita per te, lo
sai? Ma solo io sono riuscita a trovarti, con le mie forze. Ti prego,
piccolo, esci fuori" cantilenò con la foce mellifua e sadica
la ragazza. Il ragazzo nascosto rabbrividì di terrore. Era
peggio di dell'enigmista, della bambina di the ring, di Hannibal the
cannibal messi insieme. Con cautela si spostò strisciando a
lato del divano proprio quando la ragazza si sporse dietro di esso, ma
mentre lei si avvicinava alla sua posizione, lui si trovò
intrappolato nella valigia che per due volte l'aveva salvato e che ero
invece lo aveva tradito interponendosi sulla strada della sua salvezza.
Vide la mano della ragazza spuntare come fosse una entità a
se stante, che gli ricordò la mano della famiglia Addams, e
che quatta quatta con gesti teatrali gli si faceva semrpe
più vicino.
"TROVATO!"
la ragazza accompagnò l'urlo ad una risata agghiacciante, da
strega medievale, sporgendosi con tutto il suo corpo verso l'oggetto da
lei agguantato. Era suo, era finalmente suo. Il ragazzo la
guardò terrorizzato negli occhi, consapevole che era
arrivata la sua fine. Davanti gli trascorse la sua vita passata e alla
fine anche sprazzi della vita futura, come una testata di giornale che
titolava: 'La stella nascente del cinema stroncata proprio nel momento
di maggiore fama da una serial killer spietata collezionista di...'
"Libro?"
chiese sconcertato il ragazzo osservando come la ragazza guardava il
libro che aveva agguantato (e per fortuna era il libro, e non
ciò che aveva coperto...), come se fosse un tesoro di
inestimabile valore, più unico che raro. La ragazza non si
curò più del ragazzo, persa ormai nel suo mondo
felice. Si sedette con studiata calma poggiando la schiena al divano e
aprì il libro sfiorandolo con le sue mani aggrazziate.
"Finalmente
sei mio, Midnight sun..."
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