Ohhh, (nuova flash)x(nuovo meme)=Eydy felice. L'equazione della giornata *O*
Il meme di quest'oggi era una frase, The miracle of having met you was
preordained from long ago, e già trovare qualcosa di comico e/o demenziale
per una frase del genere era difficile. Poi "preordained" mi fece venire in
mente X/1999 e, per logica connessione mentale, Tokyo Babylon. E ci voleva anche
qualcuno che la mettesse in quel posto a quelle sadiche stronze e bastarde delle
Clamp.
E quindi... Beh, non sta in piedi xD Ma buona lettura comunque xD
Enjoy^^
Il ragazzino camminava spedito lungo un viale trafficato.
Alti grattacieli e negozi di ogni genere sfilavano accanto a lui, velocemente
quanto un treno tecnologico coloratissimo. Dietro di lui, cercando di non
scontarsi con le persone che gli venivano incontro, arrancava un uomo alto e ben
piazzato, mano alzata a tentare di prendere il giovane davanti a lui. Quello si
girò di scatto, esprimendo la rabbia più nera.
-Ora basta! Ti ho detto di lasciarmi andare!-
L'uomo sospirò, sventagliandosi con una rivista piccola ma voluminosa.
-Ma sai che dobbiamo continuare... non possiamo ribellarci.
-Un corno! Io voglio farlo e lo farò! Non permetterò che quattro megere col
gusto per il sadico distruggano la mia vita!
Il ragazzino si divincolò dalla sua presa riprendendo ad avanzare, più veloce
di prima e con la determinatezza di un carro armato. Non avrebbe permesso che
delle benemerite sconosciute giocassero con il suo destino come se fosse la cosa
più divertente del mondo. Già era stata abbastanza dura accettare che
tutta la sua vita fosse già stata scritta, ma che pure fosse una sequela di
sfighe immensa e infinita, quello no.
Mai e poi mai.
L'uomo riuscì a riprenderlo di nuovo, sventolandogli, poi, la voluminosa
rivista (che a un'occhiata più attenta risultava essere un manga) sotto gli
occhi.
-Ma è scritto tutto qui, vedi? è
destino.
Il fuoco bruciava in quei giovani occhi.
-Me ne fotto del destino!-
E con mossa decisa afferrò il volume e l'incenerì con un incantesimo che,
ovviamente, non avrebbe dovuto fare. Si rifiutava di pensare che un libricino
potesse decidere come dovevano andare le cosa; si rifiutava di immaginare
che quel coso potesse aver deciso il loro incontro. Fissò con
sguardo di fuoco i rimasugli di "Tokyo Babylon" che si disperdevano nel vento.
L'uomo si sistemò gli occhiali con un gesto veloce, guardandolo da dietro le
lenti con il suo solito sguardo, metà enigmatico e metà scherzoso. Certe volte
proprio non lo capiva.
-Io questo libro l'ho letto tutto... Non ti interessa nemmeno sapere che qua
dice che sei innamorato di me, Subaru? Che siamo destinati a stare insieme e che
il nostro incontro era voluto dal destino...-
Il ragazzo arrossì fino alla radice dei capelli ma sostenne comunque il suo
sguardo, come se da ciò dipendesse la sua vita, ringhiando in risposta.
-Seishiro. In quella storia tu hai ammazzato Hokuto E hai tentato di
ammazzare me. Mi pare un motivo più che plausibile per volerlo ignorare-
-E cosa pensi di fare per evitare che sia tutto come dovrebbe essere?-
-Noi lo sappiamo, no? E anche tu sei d'accordo con me, visto e considerato
che mi stai dando corda, Sakurazukamori-san.
L'uomo ridacchiò, togliendosi un immaginario cappello dalla testa e facendo
un piccolo inchino.
-Touché, Subaru-kun. Immagino che anche a me dia fastidio pensare che
non sto facendo niente che io voglia per davvero ma solo ciò che vogliono le
quattro simpatiche donzelle in questione.-
I due si avviarono insieme lungo la strada, rimuginando e ideando piani per
mettere i bastoni tra le ruote alle autrici.
(Che dici, se faccio in modo di scatenare un terremoto a Tokyo ci
lasceranno perdere?)
Addirittura si presero per mano, a metà strada, e nessuno dei due se ne
accorse. Anzi, Subaru non se n'era accorto, Seishiro sapeva bene cosa stava
facendo. Ma, dopotutto, era la festa degli innamorati, che la gente pensasse un
po' quello che voleva.
Già, il loro incontro era già stato ordito molto tempo prima...
E qualcuno l'avrebbe pagata per questo.
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