Capitolo 18
Ritorno sulla Terra...
Rumore d'acqua...
Cosa...?
Pioveva ancora?
Sybille aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco le
immagini che aveva davanti.
'Ma... Colin Farrell???'
Si.
Colin Farrell.
O meglio, il suo poster.
Quello che Melany teneva attaccato alla parete della loro
camera a Bristol...
I suoi occhi si spalancarono all'istante.
Era nella sua stanza al campus.
E quel rumore d'acqua... frammisto ad una voce familiare
che cantava "Help"...
Era Melany.
Si guardò attorno... la stanza era esattamente come la sera
prima del suo...
viaggio?
Il libro del Signore degli Anelli era aperto, accanto al
cuscino, nel punto in cui l'aveva lasciato...
Aveva sognato tutto?
'No... non può essere...'
Guardò le sue vesti.
Nessuna traccia del pigiama.
No.
Non aveva sognato!
Aveva ancora addosso l'abito della festa a Minas Tirith,
leggermente umido.
Si... si era scatenato un temporale...
E lei e Legolas...
Legolas.
Dov'era Legolas?
Solo allora si accorse di avere qualcosa tra le mani...
Una catenina...
La sua medaglietta.
'Legolas... no...'
La sua mente cominciò ad andare in tilt.
Legolas non c'era.
Non c'era.
Si guardò attorno, in quella stanza.
Vuota, a parte lei.
Lo sapeva... non si poteva cambiare il destino.
Gli occhi presero a pizzicarle...
Guardò il pendente inciso...
E non poté fare a meno di piangere.
Se lo strinse forte tra le mani e se lo portò al petto.
Lo aveva perso...
Lo aveva perso per sempre...
O no?
Sentì un rumore... un rantolo... qualcuno ai piedi del
letto... possibile?
Emise un piccolo urlo di spavento!
Si sporse oltre la sponda...
Era...
Legolas.
All'improvviso tutta la frustrazione, il dolore, la morsa
che sentiva dentro, scomparvero d'incanto, lasciando che il suo cuore esplodesse
dalla felicità!
- Legolas... - sussurrò lei, trattenendosi a stento.
Lui, che si stava appena riscuotendo, aprì piano gli occhi,
mentre si massaggiava la testa...
Vedere la ragazza gli fece perdere un battito.
Era a Minas Tirith, nella tempesta che doveva riportarla a
casa...
E ora era in quel luogo con lei.
Non sapeva dove fosse... ma era con lei.
- Melleth nìn... - riuscì a dire, alzandosi lentamente.
La fanciulla fu più rapida di lui, saltandogli al collo...
e facendogli perdere l'equilibrio.
Caddero entrambi, l'una nelle braccia dell'altro...
- Ehi! Piano... - rise lui sommessamente.
- Legolas! Sei qui! Sei qui... - riusciva semplicemente a
ripetere la ragazza, mentre lo stringeva forte tra le braccia.
- Si... sono qui, anche se non so esattamente dove... -
sorrise.
Lei lo guardò negli occhi.
- Sei nel mio mondo... sei a Bristol, nella mia
stanza...cioé... nella scuola dove studio... - spiegò.
Lui lanciò un rapido sguardo intorno a sé...
Strano posto...
E chi era l'uomo in quel ritratto?
Ovviamente non aveva la minima cognizione di un poster...
E quella scatoletta sul comodino con sopra scritti dei
numeri luminosi...
Che luogo bizzarro...
E quella voce?
- Chi sta cantando? Sembra... una delle canzoni che mi hai
cantato... dei... Beatles? -
Sybille annuì divertita.
- Si... è Melany... la mia amica... -
Lui annuì...
In realtà, tutto ciò che attraeva la sua attenzione al
momento era Sybille...
Le fece una carezza sulla guancia...
- Non riesco a crederci... sei davvero qui... - sussurrò
Sybille.
Lui le sorrise rassicurante, come sempre...
- Si, melleth nìn... e non ho nessuna intenzione di tornare
a casa... - sorrise.
- Ormai non te lo permetterei più... - disse lei...
- Ah no? - fece lui, con un ironico tono di sfida...
- No... -
Sybille si strinse di nuovo a lui...
Poi... un rumore improvviso...
Uno starnuto!
Sybille alzò la testa di scatto...
Era stato Legolas...
E ne era lui stesso a dir poco... sconvolto.
- Sybille... cosa... cosa mi sta succedendo? - chiese,
quasi spaventato.
Lei sorrise stranita per la reazione esagerata.
- Hai solo starnutito, Legolas... sarà perchè sei
completamente zuppo...rischi un raffreddore... - disse, sfiorando i suoi vestiti
bagnati...
- Non mi era mai successo... -
- Di essere zuppo? -
Scosse la testa. - Di starnutire... -
Sybille sbatté la palpebre incredula.
- Gli elfi non si ammalano, Sybille... e questa è la prima
volta in più di 2000 anni che starnutisco...- disse, pensieroso.
Sybille lo guardò in silenzio... credendo di capire...
- Questo vuol dire che... non sono più immortale. -
Sorrise. - Non sono più immortale... - ripeté alla ragazza,
con una scintilla di gioia negli occhi...
- Ma... come... il tuo aspetto non è cambiato affatto...
nemmeno le tue orecchie... - gli fece notare lei, con una leggera nota
d'eccitazione nella voce...
Legolas era davvero diventato mortale.
E lo era diventato per lei.
Lui si toccò le orecchie...
Vero, erano ancora a punta.
In effetti lo sapeva...
Gli elfi mantenevano in tutto e per tutto le loro sembianze
e le loro caratteristiche... i sensi si indebolivano, ma nient'altro, a parte il
fatto di diventare, appunto, vulnerabili e mortali.
- Anche ad Arwen rimasero così... pensi che sarà un
problema, vivendo qui? Voglio dire... hai detto che qui non sono abituati a
vedere elfi, giusto? -
- Giusto... beh, forse attirerai un po' l'attenzione... ma
nient'altro... - lo rassicurò lei.
Lui sorrise.
Starnutì di nuovo.
Poi rise. - Che sensazione strana! E' come se sentissi un
formicolio al naso... -
Sembrava un bambino...
In effetti... adesso c'erano tante cose che sarebbero
cambiate per lui...
Era in un mondo nuovo... aveva perso l'immortalità.
Per lei.
Aveva abbandonato tutto ciò che aveva... il suo regno,
tutte le persone che conosceva... per stare con lei.
- Legolas...? - richiamò lei la sua attenzione.
- Si? - disse lui, distogliendo la sua attenzione dalla
scatoletta di poco prima... gli sembrava che i numeri luminosi fossero
cambiati...
- Come ti senti? Voglio dire... immagino che adesso tu sia
molto confuso... e... -
Legolas la fissò...
- ... non sei pentito di... avermi voluto seguire, vero? -
Lui la guardò, scuotendo il capo.
Avvicinò il viso a quello di lei.
- Affatto... credo di non aver mai fatto una cosa più
giusta e sensata di questa... -
Tacque.
- Il fatto è che ti amo... e che non desidero altro che
starti accanto... qualsiasi siano le condizioni, io le accetterò tutte... -
Le diede un bacio leggero sulla guancia.
Sybille rabbrividì per quelle parole... e per il modo in
cui le sue labbra avevano indugiato sulla sua guancia...
Le fece una carezza...
Le diede un bacio sulla labbra...
Leggero... pian piano un po' più profondo.
Legolas si staccò all'improvviso, a occhi spalancati.
- Cosa c'è? - chiese la ragazza.
Legolas si toccò le labbra..
- E' diverso... -
- Cosa? - chiese, fissandolo.
- La sensazione è diversa... - proseguì, continuando a
sfiorarsi le labbra, chiudendo gli occhi... - era... non so come dire... molto,
molto più... -
Arrossì sulle orecchie...
- ... sensuale... -
'Anche questa cosa gli è rimasta... EHI! ASPETTA! Che vuole
dire con "più sensuale"????????'
Pensò di aver intuito cosa in realtà volesse dire..........
E arrossì all'istante.
Legolas sorrise.
- Non temere... anche se ho sensazioni da essere umano...
il mio cervello è ancora quello di un elfo... - le diede un ennesimo bacio
leggero sulle labbra. - Imparerò a controllare le mie nuove percezioni... -
Sybille annuì con un sorriso.
Un improvviso rumore.
Un pettine che cadeva.
Melany.
- Melany! - disse Sybille...
L'amica era letteralmente allibita.
E Sybille rimase un attimo perplessa per quella reazione,
per come li stava fissando.
Poi... si accorse della situazione...
O meglio... si mise nei panni della ragazza.
Lei era lì, con uno strano vestito...
Abbracciata ad un ragazzo vestito ancora più strano, con le
orecchie a punta... nel bel mezzo della loro camera!!!!!!
Melany continuava a tacere.
- Melany, posso spiegarti tutto... - disse lei, alzandosi
piano...
Anche a Legolas parve il caso di alzarsi, anche se non
osava muoversi di un passo, non sapendo bene come convenisse comportarsi.
Melany finalmente la fissò.
- Tu... devi essere la copia aliena di Sybille, perchè la
Sybille che conosco io non ha mai osato tanto! - disse... ridacchiando!
La solita Melany!!!!
- Scema! - le disse Sybille.
Intanto Melany fissò nuovamente lo strano tipo...
- Ora ti spiego... - disse Sybille, non sapendo bene da che
parte cominciare...
- Ma cosa hai fatto ieri notte??? Quando sono tornata, non
ti ho trovata... Mi hai fatto preoccupare da morire... e tu invece arrivi adesso
da... - la fissò meglio. - A occhio e croce, da una festa mascherata... - fissò
anche Legolas. - e... ti sei portata un ragazzo in camera nostra???? - concluse,
allibita.
Melany prese a ridacchiare.
- Davvero, non l'avrei mai immaginato... - poi si sporse al
suo orecchio. - E' uno schianto, Sybille!!!! Ma dove lo hai scovato???? Certo...
ha l'aria stravagante... e poi quelle orecchie finte... ma non è affatto male...
- ammiccò all'amica imbarazzata.
Sybille scosse la testa all'apprezzamento tipico
dell'amica.
Legolas sentì vagamente cosa si dissero... ma non capì cosa
intendesse quella ragazza nel definirlo "uno schianto"!
- Guarda che per la cronaca... quelle orecchie sono vere...
-
Melany la guardò battendo le palpebre.
- Mi prendi in giro? Fanno parte del costume, no? Da...
folletto? -
- Elfo, mia signora... - si intromise Legolas, timidamente.
Anche se il suo udito non era più come quello di prima, e
Legolas l'aveva notato subito, era rimasto comunque più sviluppato di quello di
un uomo.
Melany lo guardò.
- Si, ok, elfo... ma... -
- Melany... credo che sarà una lunga storia... è meglio se
ti siedi, ok? -
Melany la guardò stranita, ma si sedette sul letto...
Legolas si accomodò a gambe incrociate sul pavimento, un
tantino a disagio per quella posizione da incomdo...
- EHHH?????? - esclamò alla fine Melany. - Avevo capito che
lui fosse un tantino troppo calato nella parte, ma anche tu non scherzi... -
- Ma no, Mel... è la verità! Credimi! Lui è davvero
Legolas! E sono stata davvero lì! -
Melany continuava a guardarla scettica.
Poi si alzò decisa, e si piantò dinanzi a Legolas, che la
guardava interrogativo dalla sua posizione seduta.
Gli parve il caso di alzarsi...
- Allora vediamo se è vero... - disse, squadrandolo da capo
a piedi.
In effetti il costume era fatto bene, pensò lei...
Poi gli fissò la faccia.
- Ehi, ma non hai un filo di barba! - disse, stupita,
toccandogli una guancia.
Legolas sorrise per il tono diretto e la domanda della
ragazza, anche se lo metteva a disagio il fatto di essere toccato così
schiettamente!
- E' normale, agli elfi non cresce la barba... e nessun
pelo in generale... - concluse, imbarazzato.
Melany sbarrò gli occhi.
Gli prese un braccio, e alzò un po' la manica del vestito,
come a volersene accertare.
Niente peli sulle braccia!
Sybille assisteva a quella scena tragicomica abbastanza
divertita...
- Nemmeno qui? - chiese, indicandogli il torace.
Lui scosse la testa, sempre più imbarazzato.
- Eh no!!!! - stavolta accorse Sybille. - Basta
ispezionarlo! Lo metti in imbarazzo...- sbottò, tirando Legolas da parte.
In realtà... lo stava toccando un po' troppo per i suoi
gusti! Anche se sapeva bene che non c'era malizia nei gesti di Melany ma solo
curiosità...
Gelosia irrazionale...
- Ok, ok... messaggio ricevuto... - fece Melany, con tono
eloquente, che fece arrossire un po' la ragazza. - Allora, dai, solo le
orecchie... se sono vere, allora crederò alla vostra storia... -
Sybille guardò Legolas, che annuì.
- Piano, per favore... - aggiunse Legolas.
Melany toccò piano le sue orecchie...
Sobbalzò, quando capì che erano vere!
- Oddio, sono proprio vere! -
- Te l'avevo detto... - concluse Sybille.
- Ok... era una storia assurda... ma in effetti sembra che
le cose stiano come abbiate detto voi... -
Poi guardò entrambi. - Solo una cosa non capisco... o
meglio, penso di intuirla anche se voi non me l'avete detto... -
I due si guardarono, spaesati.
- Perché lui ha scelto di diventare mortale e venire con
te? Non mi pare scelta da poco... oltretutto per un principe... sbaglio? - fece
lei, col tono di chi in realtà gia aveva la sua bella ipotesi.
- Ecco... - cominciò Sybille...
L'imbarazzo che comparve in contemporanea sul viso (e
orecchie) dei due fu una risposta sufficiente.
Ma Legolas trovò il coraggio di dirlo a chiare lettere.
- L'ho seguita perché ne sono innamorato... - abbassò lo
sguardo, ancor più rosso, stavolta anche sulle guance!
Sybille sgranò gli occhi, arrossendo ancora di più... ma
gli sorrise... e lui le sorrise di rimando.
Lo sguardo di Melany era a dir poco giubilante!
- Va bene... Adesso abbiamo diversi problemi da
risolvere... -
- Che problemi? -
- Sybille... abbiamo un elfo vestito di tutto punto in
camera nostra! Tu che ne dici???? - fece ironica.
Sybille chiuse gli occhi per pensare...
- E' un problema, questo? - chiese Legolas, senza capire.
- Si... - intervenne Melany. - visto che è il nostro
dormitorio, questo... -
Legolas guardò spaesato Sybille...
- E' dove ci sono le camere da letto delle ragazze... e i
ragazzi non possono entrarci... -
- Ah... - disse imbarazzato, abbassando lo sguardo.
Non era da poco...
Portarlo fuori, visto che era domenica, magari non era
nemmeno un problema... ma poi? Dove lo portava?
Non c'era nessuno che potesse ospitarlo lì a Bristol...
- Melany... io credo che... ci sia solo una sola cosa che
io possa fare... -
- Sarebbe? -
- ... devo lasciare il campus... -
- Cosa? Ehi, che vuol dire? E l'università? -
- Tranquilla! Ho solo detto che lascio il campus... cioé...
-
A interromperle, un nuovo starnuto di Legolas.
Entrambe lo guardarono con un mezzo sorriso.
- Perdonatemi... - disse, imbarazzato.
- Faresti meglio a cambiarti, lo sai? - disse Melany. Poi
andò al cassettone. - Ecco! Questi dovrebbero starti... li ho presi a mio
fratello, ma forse a te stanno meglio che a me... - concluse, porgendogli una
maglietta e un jeans.
Lui fissò quegli indumenti, poi li prese.
E si inchinò alla ragazza.
- Grazie, Lady Melany... -
Melany scoppiò a ridere. - Lady Melany??? Ok ok... non c'è
di che, signor elfo... il bagno è quello. -
Solo quando scomparve dietro quella porta, Melany sorrise
all'amica.
- Però, che tipo... ce ne fossero di gentiluomini in più, a
questo mondo... - concluse lei.
- Gia... -
- Sybille, questa è l'apoteosi dell'avere gusti difficili,
sai? Voglio dire... in 20 anni sei riuscita ad innamorarti solo di un principe
elfo che viene da un altro mondo!!!!!! -
Sybille rise alla battuta.
- In effetti, non ti do nemmeno torto... - fece con tono
allusivo...
- Ehi! Occhi e mani a posto! - scherzò Sybille, dandole un
buffetto sulla spalla.
L'amica rise. - Stavo solo apprezzando... certo che non
avrei mai pensato di sentirti dire queste cose su un ragazzo... beh... su un
elfo, in questo caso! -
Sybille sorrise arrossendo lievemente...
- Ehi... - disse poi Melany, guardandola premurosa dritto
negli occhi. Poi le sorrise. - Ti brillano gli occhi, lo sai? -
Sybille arrossì leggermente.
- Sei proprio cotta di Mister-Orecchie-a-Punta! - ridacchiò
lei.
- Mel! - fece lei, falsamente risentita.
- Allora... - riprese più seriamente Melany. - Cosa volevi
dire prima? Vuoi lasciare il campus? -
- Ho pensato solo che qui ovviamente non posso tenerlo... e
non ha posto dove andare... non può lavorare per adesso... insomma, io avevo
pensato, che so, di fittare tipo un monolocale... e mi arrangerei con un
part-time... continuando a frequentare i corsi di mattina... è impegnativo ma mi
pare l'unica, davvero...-
Sybille si grattò la nuca.
- In effetti... questa mi sembra l'unica cosa che possiamo
fare... - concluse l'amica.
- "Possiamo"? -
- Si... - concluse Melany. Poi fece un sorrisetto. - Avrai
mica pensato che ti lasciassi andare a vivere da sola con lui...? Chissà cosa
potreste combinare assieme... - fece, volutamente maliziosa...
- MELANY!!!! - arrossì lei di colpo.
Sentirono la porta aprirsi e istantaneamente si
voltarono...
Ed ecco Legolas...
I vestiti gli stavano a pennello, il fratello di Melany
doveva avere pressoché la stessa taglia...
Stavano a pennello era dire poco...
Stava da Dio! Ecco cosa rendeva l'idea!
Anche se lui si sentiva strano, in quei vestiti, e
aspettava che le due ragazze dicessero qualcosa, invece di continuare a
fissarlo...
Melany si girò laconica verso Sybille.
- No... decisamente non posso lasciarti sola con lui... -
scosse il capo divertita.
Sybille la guardò falsamente risentita.
- Ma... - pensò poi la ragazza. - cosa dirai ad Andrew?
Voglio dire... se vieni a vivere con noi... -
- Andrew è un ragazzo intelligente... gli spiegherò ogni
cosa... beh, magari non che è un elfo saltato fuori da un racconto, ma... non
credo farà storie! E poi, anche lui divide l'appartamento con una decina di
ragazzi e ragazze da ogni angolo d'Europa, cosa dovrei dire io???? - rise.
Legolas non riusciva a seguirle perfettamente, si avvicinò
a loro.
- Chiedo scusa... volete dire che andremo a vivere altrove?
-
- Si, principe... - fece Melany. - Ovviamente vengo anche
io... primo, perché un appartamento anche piccolo a Bristol non è esattamente
economico, quindi sarà più facile dividendo le spese... secondo, perché credo
sia meglio tenervi sotto controllo. Voi due soli... sotto lo stesso tetto... -
lasciò intendere...
Legolas non aveva capito molto del primo punto... ma intese
perfettamente il secondo, e arrossì violentemente all'allusione.
- Calma, scherzavo! - rise Melany.
Sybille gli sorrise, poi gli sussurrò... : - E' fatta
così... le piace scherzare... -
- Vero! - confermò la ragazza, che aveva sentito. -
Legolas sorrise.
L'amica di Sybille era decisamente un tipo originale.
Per certi versi, gli ricordava Eldarion...
- Bene... allora cercheremo casa al più presto...
intanto... - disse Melany. - Dobbiamo trovargli un nome. -
Legolas strabuzzò gli occhi.
- Io ho gia un nome! -
- Certo... ma se cominciamo a chiamarti Legolas, tutti ci
prenderanno per pazzi. Insomma... sei il personaggio di un libro! - disse
Melany.
- Capisco... Posso almeno tenere il mio titolo? Greenleaf?
-
Melany annuì. - Magari come cognome può anche passare... ma
per il nome? -
Melany poggiò una mano sulla spalla di Sybille.
- Penso che tocchi a te scegliere... - sorrise.
Sybille guardò Legolas, come a chiedere il permesso di fare
una cosa del genere...
- Sarei felice di essere chiamato con un nome scelto da te,
melleth nìn... - le sorrise dolcemente.
- Mell... che cosa? - chiese Melany, stranita.
- E' Sindarin, Melany... significa... - cominciò Sybille,
ma Legolas prese la parola.
- ... amore mio... -
Melany stralunò gli occhi...
- Ok... -
Per lei, quello lì era cotto e lessato...
In una maniera da far quasi tenerezza...
Solo in un altro mondo Sybille avrebbe potuto trovare uno
così...
E le leggeva negli occhi... quanto ne fosse persa...
Bastava vedere quanto le brillassero gli occhi quando lui
la guardava...
E la cosa era reciproca.
- Allora vediamo... - fece Sybille pensando...
- Ci buttiamo sul classico, tipo John e James? - ironizzò
Melany.
- Ma no! Ci vuole qualcosa di particolare... di... uhm... -
Stette a pensare...
Poi le venne alla mente un nome che aveva sentito una
volta... chissà dove.
- Blanchard... -
- Come? - chiese l'amica, credendo di non aver capito.
- Blanchard! - ripeté lei.
- Che razza di nome è "Blanchard"???? -
- E' francese! E secondo me gli sta anche bene... -
- Dici? - disse, titubante.
Sybille annuì sorridendo.
- Tu che ne pensi, Legolas? A te piace? -
Lui stette un attimo a pensare...
- Blanchard... non so cosa voglia dire... ma ha un suono
molto bello... -
- Altisonante, direi... - aggiunse Melany.
- Mi piace... - aggiunse Legolas.
- In sintonia su ogni cosa, voi due eh? - scosse la testa
divertita. - ok... vada per quello... -
Così...
Blanchard Greenleaf cominciò la sua esistenza sulla
Terra...
Nessuna certezza...
Eccetto quella di voler stare accanto alla fanciulla di cui
si era perdutamente innamorato...
Per la quale aveva lasciato il suo mondo...
Aveva cambiato il suo destino.
Adesso il puzzle era completo.
Sybille, il pezzo che gli mancava... come lui era il pezzo
che mancava a lei...
Quando due mondi si incrociano, avviene sempre qualcosa di
straordinario...
Che ti fa comprendere il senso della tua esistenza.
Stavolta era accaduto a Legolas...
Aveva trovato il suo posto, la sua ragione di esistere
negli occhi scuri di una ragazza...
Quel che sarebbe venuto dopo...
Quel che il destino avrebbe portato...
Lo avrebbero affrontato assieme...
Mano nella mano... intrecciando le dita...
Ciò che avevano fatto inconsciamente per non separarsi,
allo scatenarsi della tempesta...
Da quel momento, come quelle dita, le loro vite erano
intrecciate insolubilmente.
E sarebbero rimaste così... per sempre.
FINE
Ringrazio chi ha avuto la bontà di leggere questo parto del
mio cervello! ^^
Ah… “Blanchard” è un omaggio a Mr. Bloom… ;D ehehe
|