Il Nastro Verde
- La ragazza, accomodata su una poltrona
nella Sala Comune dei Grifoni, leggeva rapita un grande tomo
dall'aria piuttosto noiosa, tormentandosi di continuo quella ciocca
rossa sfuggita alla coda alta.
- Tutto, all'ora di pranzo, taceva.
- Aveva volontariamente scaricato le
amiche dando una banale scusa e si era dileguata in un soffio. Così
mentre tutti nella Sala Grande si stavano abbuffando, lei era immersa
nel suo mondo, nei suoi pensieri. Amava tutto quel silenzio, la
possibilità di stare in pace con il mondo semplicemente leggendo un
buon libro...
- Strano però che quella volta la pace
non riusciva proprio a trovarla pensando a quella strana cosa che le
veniva ogni volta che incrociava lo sguardo del suo, ormai ex,
peggior nemico...
- Ma la tranquillità, che la avrebbe
dovuta aiutare a trovare qualche risposta, sarebbe durata ancora per
poco.
- I Malandrini, reduci dal loro ultimo
"geniale" scherzo si stavano apprestando a raggiungere la
Sala Grande per il pranzo:
- -Ehy Sirius, smettila!- disse un bel
ragazzo dal viso dolce anche se un pò stanco
- -Di fare Remus?- rispose allora
l'interessato
- -Di fare questi rumori!!-
- -Dai Lunastorta! Ormai dovresti saperlo
che lo stomaco del nostro Felpato non resiste per troppo tempo senza
cibo!-
- -Esatto, ha ragione Ramoso- confermò
Sirius indicando il suo compare.
- Sirius Black e James Potter, gli
inseparabili, i re di Hogwarts, dove c'era uno c'era immancabilmente
anche l'altro, compagni di scherzi e punizioni. Nel casino?
Eccoli.Loro.Sempre pronti.
- -Dai andiamo o non troveremo più
niente- sopraggiunse una quarta voce. A parlare un ragazzetto basso e
paffutello dall'aria simpatica.
- -Ha ragione Peter, andiamo- disse
Remus, osservando con i grandi occhi azzurri i tre amici.
- -Io arrivo fra meno di mezzo secondo,
tenetemi un posto!- disse Ramoso, già a metà delle scale che
conducevano alla sala dei Grifoni.
- I Malandrini non fecero nemmeno in
tempo a chiedere qualcosa all'amico, che quello era già sparito
dietro ad una colonna.
- Trafelato, con la cravatta fuori posto
e i primi bottoni della camicia sbottonati, James Potter entrò con
non poco rumore nella Sala Comune della sua casa.
- Se c'era qualcosa che proprio non
sopportava Lily Evans era essere disturbata nel bel mezzo di una
lettura, anzi, alzando i suoi occhioni verdi si disse che c'era
qualcosa che odiava di più: James Potter...o forse no?
- Era sempre stato così, lei odiava lui
fin dal primo anno, lui al contrario alla fine se ne era innamorato,
ma troppo arrogante, o forse timido, l'aveva sempre buttata sullo
scherzo, inviti urlati in Sala Grande e chissà che altro, non
rinunciando mai al botta e risposta che ogni volta si accendeva con
la Evans..
- Le cose cambiarono un pò quando, uno
dei primi giorni di scuola del loro settimo anno a scuola, rimasero,
chissà come, chiusi per un po' nell'aula di pozioni, senza vie
d'uscita.
- Scherzo del destino? O qualcuno che
voleva dare una mano a questo destino?
- Fatto sta che nessuno seppe mai cosa
successe quel giorno, tutti però erano sicuri di una cosa:
- Lily Evans e James Potter non
litigavano più come prima. Non rinunciavano certo a punzecchiarsi,
ma l'aria arrogante di Potter e quella orgogliosa della Evans erano
quasi del tutto sparite.
- James con ormai un gesto involontario
si scompigliò i capelli e alzando lo sguardo, mentre la sensazione
ormai ben conosciuta delle farfalle nello stomaco si stava facendo
sentire, incontrò quello serio di Lily già pronta ad aggredire
chiunque avesse disturbato la sua lettura, ma improvvisamente la sua
espressione cambiò.
- -Ehy Evans qual buon vento!- disse
Potter
- -Oh ma che piacere- disse ironica Lily,
arrossendo di botto quando James le sorrise dolcemente.
- -Ma come siamo contenti oggi!Qualche
ragazzina del primo anno ha abboccato?-
- -Noto un pizzico di gelosia nella sua
voce dolce Evans-
- Lily senza una parola lo fulminò con
lo sguardo.
- -Ok, mi rimangio tutto- disse uno
spaventato James.
- E senza una parola di più corse verso
il dormitorio maschile.
- Pochi minuti e il ragazzo fece capolino
nuovamente in sala Comune.
- -Ehy Evans non scendi a pranzo?-
- -Non mi va- disse Lily immersa nel suo
libro fino al naso
- -Come vuoi, beh allora ci vediamo- e
James si incamminò verso il ritratto della Signora Grassa
- -Ehy aspetta James- disse
improvvisamente Lily, accorgendosi solo dopo di averlo chiamato forse
per la prima volta solo per nome.
- "oddio guai in vista” pensò il
ragazzo che voltatosi vide una Lily imbarazzata, tanto che il suo
grazioso viso si intonava perfettamente con i suoi capelli rossi.
- -Che c'è?-
- -Perchè?- chiese infine lei
semplicemente.
-Perchè cosa?- disse perplesso il ragazzo
- -Hai detto quelle cose, tutte quelle
belle parole su di me, mentre eravamo chiusi nell'aula...dimmelo ti
prego- disse Lily un pò titubante, ma sicura come non mai di volere
una risposta, di chiarire una volta per tutte cosa succedeva al suo
cuore quando vedeva James Potter...
- -Potter fammi uscire immediatamente
da qui!- disse un' isterica quanto irritata Lily Evans
- -Lo farei volentieri se potessi-
- James continuava a forzare la
maniglia della grande porta ma quella non ne voleva proprio sapere di
aprirsi.
- Erano stati gli ultimi a prepararsi
e come per magia, si ritrovarono in poco tempo gli unici nell'aula,
chiusi dentro, senza nessuna via di fuga.
- -Ma perchè le finestre non le
fanno?- disse arrabbiato James
- -Forse perchè siamo nei
sotterranei, no Potter?- ormai esasperata Lily si sedette, non senza
prima aver cercato di aprire o buttare giù la porta con tutti gli
incantesimi di cui era a conoscenza.
- -Ci sarà pur un modo per uscire!-
fece quasi piagnucolando Potter
- -Ti dispiacerebbe restare un pò
calmo e smetterla di fare il bambino?-
- -Ma io sono calmo!-
- -Certo certo...stai solo andando
avanti e indietro e non fai altro che urlare!-
- "Ci credo che voglio
uscire!mica posso rimanere qui con la Evans!!io e lei soli? non posso
mica saltarle addosso!" pensò il ragazzo,
- Massaggiandosi le tempie Lily
valutava ogni opportunità, ogni soluzione che la potesse portare
fuori e soprattutto lontana da James Potter.
- "Che faccio? uffa...proprio con
lui eh? un'altra persona no? No ovvio, James Potter, il ragazzo più
egocentrico, arrogante, sbruffone..."
- -A che pensi?-
- -A come uscire da qui- mentì lei.
- -Ehy Evans ti secca così tanto
stare qui con me?-
- -Abbastanza-
- -Così mi ferisce cara Evans!-
- -E' sempre un piacere- rispose lei.
- Si sedettero sui banchi dell'aula,
illuminata solo da poche candele non ancora consumate.
- -Eddai Evans visto che siamo qui
tanto vale fare un pò di conversazione no?- ma quello alzando lo
sguardo vide la ragazza già immersa nella lettura di un grande tomo
- "non è possibile!" pensò
incredulo
- -Lily?-
- nessuna risposta.
- -Liluccia?-
- niente.
- -Lily cara?-
- -Che c'è?- disse seccata lei, senza
però distogliere lo sguardo dal libro.
- E poi fu un attimo, preso chissà da
quale strana magia James fece quello che avrebbe voluto fare da tanto
tempo,essere sincero, parlare a tu per tu, senza l'ultima trovata
plateale per conquistarla.
- Fece un bel respiro:
- -Sai Lily, non so cosa voglia dire
essere innamorati, ma quando ti vedo, insomma la testa mi si fa
leggera e scordo come si respira, mi sento proprio scemo...- poi
riprese
- -Mi piace tutto di te, il modo in
cui ti tormenti quella ciocca di capelli che non vuole saperne di
stare al suo posto, il tuo sguardo quando ti arrabbi e rimproveri chi
ha osato infrangere una regola, il cipiglio battagliero che ogni
volta ti si dipinge sul volto quando accetti una sfida, il tuo
sorriso quello vero,quando scherzi con le amiche, mi piace vederti
studiare in biblioteca al tuo solito tavolo, e Dio, quando il sole
tramonta e tu stai lì persa nei tuoi pensieri vicino alla finestra,
sei bellissima!-
- James si fermò di colpo, aveva
detto veramente tutto questo alla Evans?
- Alzò il viso e vide quei bellissimi
occhi verdi fissarlo con stupore. Aveva perfino smesso di leggere il
libro che ormai era abbandonato sul tavolo
- -Tu, tu non puoi essere veramente
innamorato di me...- furono le uniche cose che lei riuscì a
sussurrare.
- -Perchè no? Ho cercato in tutti i
modi di conquistarti...Perchè non lo capisci? Quando ti punzecchio,
faccio scherzi, lo faccio per avere un po' di considerazione da te,
perchè so che in quei momenti tutta la tua attenzione è rivolta a
me, perchè anche se mi rimproveri io posso guardarti dritta negli
occhi e perdermici dentro...-
- -Andiamo, tu sei James Potter! il re
di Hogwarts, solo perchè non ti sono ancora caduta ai piedi non
significa che, che...beh insomma guardami io sono Lily Evans la
Prefetto Perfetta e...- ma non finì la frase che James la anticipò
- -e sei tu quella che sogno ogni
notte...può essere da pazzi ma è la verità, non mi interessa di
essere il più popolare o il re della scuola se non ho nemmeno un po'
di considerazione dalla ragazza di cui non posso fare a meno, non
importa essere il più corteggiato, ammirato se chi vorrei
corteggiare non mi degna di uno sguardo-
- Il grande James Potter si era appena
confessato, dimostrando un lato che a Lily era del tutto sconosciuto,
forse perchè veramente era troppo impegnata a stare sulla difensiva
quando si trattava di James.
- Un colpo secco e la porta come a
prendersi gioco di loro si aprì, fuori era tutto deserto, non un
rumore ad interrompere quello strano e imbarazzante momento. James si
voltò ,ancora in attesa di una qualsiasi risposta, verso Lily e vide
solo ,appoggiato sul banco dove prima stava la ragazza, il nastrino
verde con cui la Evans era solita legare i capelli.
- Senza pensarci lo prese e rassegnato
tornò verso la Sala Comune, speranzoso di ritrovare la sua bella.
- Ma da lì tutto tornò come
prima...o quasi...
- -Le pensavi veramente?- disse Lily, con
il cuore che non ne voleva sapere di rallentare
- -No, direi che le PENSO ancora.- disse
James serio come non lo era mai stato.
- Lily era stata confusa per tutto quel
tempo, niente chiarimenti, nessuna spiegazione, solo lei e il dubbio
che forse si era innamorata su serio di James Potter, l'arrogante, lo
sbruffone che però non smetteva mai di stupirla. Che c'era sempre,
comunque.
- Era sempre e solo lui.
- Si alzò di scatto dalla poltrona e
lasciando cadere il libro si diresse verso James con la sua aria
fiera e orgogliosa
- -Se scopro che ti stai prendendo gioco
di me ti spedisco ad Azkaban- disse lei.
- James Potter lo spavaldo, ebbe forse
per la prima volta, veramente paura di una ragazza e abbassò lo
sguardo, ma quando lo sollevò vide il più dolce sorriso che avesse
mai visto sulle belle labbra della Evans, ed era tutto per lui.
- -Ah, c'è una cosa che ti devo dare-
disse lui come ricordandosi improvvisamente di qualcosa.
- -Giusto, il mio nastrino verde dov è?-
- Ma James le spostò una ciocca di
capelli e si avvicinò pericolosamente al viso di Lily.
- -Mmh..non so- disse con fare innocente
per poi catturare quelle labbra tanto agoniate, sognate,
desiderate...e finalmente erano sue, tutte per lui.
- Ennesima Storia di come potrebbe essere iniziata tra James e Lily.
- Insomma mamma Rowling non ci ha mai raccontanto nulla su questa meravigliosa coppia che io adoro *_*
- Ah, e per inciso, James NON ha gli occhiali per me. Non me lo immagino. Se poi è diventato miope dopo sono fatti suoi!u.u
- E' la prima storia che pubblico su EFP(: perciò mi farebbe piacere sapere che ne pensate!
- Bye
- Lindì
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