revenge vendetta
Revenge (Vendetta)
- cap
Ginny e Draco erano, con sorpresa
di tutti, felicemente sposati da 8 anni.
Dalla loro unione era nato uno
splendido bambino, con occhi di ghiaccio e capelli biondissimi, come il padre,
ma col sorriso caldo ed il musetto tondo della madre.
Era la loro gioia ed il loro
tormento, visto che aveva 4 anni ed era nella fase del < perché? > !
Non passavano due minuti in cui
non si sentissero rivolgere quella fatidica domanda!
-
Perché le oche hanno il becco giallo?
-
Scorpius! È tutto il giorno che fai domande di ogni
genere! Non sei stanco? Non hai nemmeno un po’ di sete?
-
E perché la nonna Cissa non vuole che io la chiami
nonna mentre nonna Molly sì?
-
Questo lo so! Perché nonna Cissy non vuole far sapere
la sua età, mentre nonna Molly non se ne preoccupa!
-
E perché?
-
Questo devi chiederlo a loro! Ed ora fila a nanna!
Prima che riparta un’altra raffica di domande!!!
-
Uffa…domani però ho altre cose da chiedere…
-
Va bene, giovanotto! Ora corri a lavarti i denti!
Ginny e Draco si guardarono, poi
scoppiarono a ridere e si abbracciarono.
Era difficile soddisfare tutte le
richieste e le domande del figlio, ma quando li guardava col suo musetto
curioso e vispo, era impossibile non sentire crescere l’orgoglio d’aver messo
al mondo una creatura così meravigliosa da rasentare un vero e proprio
miracolo!
-
mamma mia! E domani sarà ancora peggio!
-
Peggio di oggi? È possibile?
-
Sì! Perché domani è lunedì e tu, amore mio, andrai in
ufficio mentre io lo porterò al parco e, per tutto il tempo, dovrò rispondere a
tutte le domande che s’inventerà stanotte!
-
In effetti, da quando è nato Scorpius, apprezzo molto
di più il mio lavoro in ufficio!
-
Che invidia! Facciamo cambio?
-
Assolutamente no! Però puoi passare a trovarmi, così lo
distraggo un po’ e tu puoi prenderti una pausa!
-
Guarda che io vengo sul serio!
-
Lo so! Ti offrirò anche un caffè!
Quanti progetti, quante
situazioni pensate e sognate…Nessuno di loro, però, poteva minimamente immaginare che le cose non sarebbero andate
come volevano.
- cap
La mattina successiva, come da
manuale, Draco andò in ufficio con la sua Porsche,
mentre Ginny, a bordo della Mercedes
familiare, che Draco le aveva regalato “ per portare in giro il bimbo ” (e che
lei riteneva esageratamente grande), partì col suo piccolo principe,
destinazione parco giochi!
Il serpeverde era a colloquio con
suo padre quando, verso le dieci, il suo cellulare vibrò.
Vedendo il nome del chiamante,
istintivamente, un sorriso si dipinse sul suo volto.
-
ciao, Ginny!
-
Papà?
-
Scorpius? Come mai hai il telefono della mamma?
-
Me l’ha dato il signore col cappello…
-
Che signore? Scorpius, passami la mamma!
-
La mamma è rimasta dalla macchina…papà, cosa devo fare?
Ho paura…
-
Scorpius, sta tranquillo! Ora papà ti viene a prendere!
Ma il bimbo non potè rispondere
alle parole rassicuranti del padre perché un uomo, col volto coperto, gli prese
il cellulare dalla mano e parlò direttamente a Draco.
-
Signor Malfoy? Suo figlio è un bambino davvero
beneducato.
-
Chi parla? Dov’è mio figlio?
-
Suo figlio sta bene…per
ora. Se vuole rivederlo deve solo seguire poche e semplici istruzioni.
-
L’ascolto.
-
Vedo che ci intendiamo. Ottimo. Voglio 50 milioni, in
piccolo taglio e con i numeri non in serie.
-
Li avrà.
-
La richiamerò tra due ore per dirle dove avverrà lo
scambio. Inutile dire che se vedrò la polizia l’accordo salta e lei non rivedrà
più suo figlio.
-
Mi faccia parlare di nuovo con lui.
-
Le concedo due minuti.
Il tempo di riprendere fiato e la
voce del bambino soffiò sottile nel telefono.
-
papà?
-
Scorpius, sta tranquillo. Papà adesso sistema tutto.
-
Ho paura…
-
Non temere. Tu fa tutto quello che ti dice il signore
col cappello, ok?
-
Ma cosa sta succedendo?
-
È una specie di gioco. Un po’ come nascondino. Il
signore ti ha nascosto ed io ti devo trovare.
-
Non mi piace fatto così…preferisco quando lo faccio con
La frase fu spezzata bruscamente
-
Tempo scaduto, signor Malfoy.
-
Non osi torcergli un capello o io…
-
Non mi sembra nella posizione di dettare regole. Ci
sentiamo fra due ore.
E la comunicazione si interruppe.
Draco guardò suo padre, che per
tutto il tempo era rimasto ad ascoltare, e con voce strozzata riuscì solo a
dire:
-
hanno rapito Scorpius.
La crudezza di quelle tre parole
colpì Lucius come una cannonata.
-
quanto vogliono?
-
50 milioni, in piccolo taglio, non in serie.
-
Fammi fare un paio di telefonate e in 40 minuti li avrò.
-
Tra due ore richiameranno per dirmi il luogo dello
scambio.
-
Andrò io.
-
No. Tu pensa ai soldi. Io adesso devo andare a cercare
Ginny.
-
Dov’è?
-
Non lo so…ma la troverò. Scorpius ha detto che è
rimasta dalla macchina.
-
Hai parlato con Scorpius? Come ti è sembrato? Stava
bene?
-
È spaventato.
-
E secondo te
-
Papà, scusa, ma devo andare.
-
Sta tranquillo, Draco. Lo riporteremo a casa sano e
salvo.
-
Sì, certo.
Eppure, chissà perché, ad
entrambi quelle parole suonarono false…
- cap
La Porsche di Draco sfrecciava a tutta velocità tra le strade
cittadine, tanto che più volte rischiò di tamponare qualcuno, ma l’uomo non se
ne curò.
Il suo unico pensiero era trovare
sua moglie e salvare suo figlio.
Ginny amava portare Scorpius in
un parco fuori città, con tanto di papere, oche e cigni, e lui sapeva la strada
che di solito faceva, per cui non si fece prendere dal panico.
Diversi chilometri dopo, fuori
dal centro abitato, vide la Mercedes sul ciglio della strada. Le portiere
erano aperte, ma di Ginny nessuna traccia.
Frenò di colpo, con un forte
stridio, e scese quasi al volo.
Il tempo di guardarsi intorno e
vide il corpo della donna che amava riverso scomposto sul prato che costeggiava
la strada.
Sentì il cuore aumentare i
battiti, tanto che credette gli potesse scoppiare, poi tremando si chinò su di
lei, per accertarsi che fosse viva.
Aveva una ferita alla tempia, ma
il suo cuore batteva ancora.
L’abbracciò forte, mentre un
grido sordo gli uscì dalle labbra esangui.
-
Ginny! Ginny!
-
…
-
Ti prego, amore, rispondimi!
Pochi istanti dopo il suo
ritrovamento, una volante della polizia lo raggiunse.
-
si allontani immediatamente dalla donna e metta le mani
sulla testa!
-
Chiamate un’ambulanza! SUBITO!
-
Stia calmo e nessuno si farà del male!
-
Non capite! Lei è mia moglie! Ha bisogno di cure!
-
lei è troppo agitato. Guidava come un pazzo ed ha
infranto almeno dieci codici della strada. Questo le costerà il sequestro della
macchina ed il ritiro della patente
-
NON ME NE FREGA UN CAZZO DI VOI, DELLA MACCHINA, DI
NIENTE! HANNO FERITO MIA MOGLIE E RAPITO MIO FIGLIO! COSA DIAVOLO VOLETE DA
ME?!?
-
Rapito suo figlio? Ma di che cosa sta parlando?
-
Dimenticate quello che ho detto…loro non vogliono la
polizia…
-
Senta. il mio collega ha già chiamato un’ambulanza.
Sarà qui a minuti…ora che ne dice di dirmi cos’è successo? Con calma…
Draco s’era lasciato sfuggire del
rapimento…non avrebbe dovuto…
Ancora indeciso su cosa dire, in
suo aiuto venne sua moglie.
-
mmm…
-
Ginny! Tesoro! Stai bene?
-
mmm…Draco! Scorpius! SCORPIUS!
-
Ginny, non agitarti!
-
Dov’è Scorpius?
-
L’hanno preso…
-
No…NOO!
-
Andrà tutto bene. Ho parlato con lui. Sta bene ed è un
bambino in gamba.
-
Oddio, Draco…non ho saputo difenderlo…è colpa mia, è
tutta colpa mia!
-
No, amore. Tu non potevi fare niente.
-
Che cosa facciamo adesso?
-
Io e mio padre ci stiamo occupando della cosa.
A quel punto vennero interrotti
dal poliziotto che aveva seguito lo scambio di battute.
-
Signori. Credo d’aver capito la situazione. Che ne dite
di venire in centrale e raccontare tutto?
-
Certamente. Mi lasci solo fare una telefonata.
Draco approfittò della momentanea
distrazione dei poliziotti per lanciare un incantesimo di memoria sugli scomodi
testimoni, dopodiché inventò una scusa plausibile per liberarsi di loro.
-
Vi ringrazio, agenti. Farò venire un carro attrezzi per
rimuovere il veicolo di mia moglie. Ora però dobbiamo proprio scappare. L’aereo
non ci aspetta!
-
Ehm…cosa…come…?
-
Certo questo guasto proprio non ci voleva…
-
Bhè…ah, sì…il guasto…giusto!
-
Di nuovo grazie
per il vostro tempestivo intervento!
Senza aspettare ulteriormente
Draco fece accomodare la moglie sulla sua auto e, attento a non infrangere il
limite di velocità, tornò sulla strada di casa.
*******
-
E adesso che cosa facciamo?
-
Aspettiamo…
Malfoy’s Manor s’era trasformata
in pochi minuti in un quartier generale, per poter organizzare un piano di
salvataggio del piccolo Scorpius.
Gli uomini discutevano su chi
dovesse andare a portare il riscatto, mentre le donne restavano silenziose,
abbracciate nella vana speranza di scaldare i loro animi disperati.
Poi il telefono di Draco squillò.
-
Tra 20 minuti, sul ponte di legno che porta fuori
città. Lei porti il denaro ed io le restituirò il bambino.
-
Ci sarò. Ora mi faccia parlare con lui!
-
Non ce n’è bisogno.
-
Mi serve la prova che lui sia ancora vivo!
Ma solo il segnale che indicava che
la linea era stata interrotta gli fece da eco.
Con la morte negli occhi il
giovane uomo si apprestò a fare quanto ordinato dal rapitore.
Si guardò intorno, incontrando
gli sguardi smarriti dei suoi cari, poi, con una scusa, andò un momento in
camera da letto, per raccogliere il coraggio e fare una telefonata all’insaputa
degli altri…
******
Draco arrivò con abbondante
anticipo sul luogo dove sarebbe avvenuto lo scambio.
Guardò nello specchietto
retrovisore, per assicurarsi che nessuno lo avesse seguito. Aveva litigato
furiosamente con suo padre, per quello, ma le istruzioni, su questo punto,
erano state chiare.
Poi osservò di lato e vide un
uomo, con un mantello logoro ed un cappello calcato sul viso, che si avvicinava
lentamente, tenendo una mano ben salda sulla spalla di suo figlio.
Scese di corsa dal veicolo per
andare incontro al bambino ma, con un gesto secco della mano, l’uomo che lo
teneva in custodia gli intimò di fermarsi.
-
Scorpius! Stai bene?
-
Sì, papà!
-
Come vede sono di parola…io.
-
Ho qui i soldi. Lasci andare mio figlio!
-
Lei non è nella posizione di poter dettare le regole
dello scambio. Decido io come e quando avverrà.
-
E sia…
-
Metta la sua bacchetta insieme al denaro. Appoggi tutto
per terra e dia un calcio alla valigetta. Voglio controllarne il contenuto.
Draco fece esattamente quanto
ordinato.
-
Bene. Ora risponda alla mia domanda: come ci si sente,
quando la persona che più ami al mondo ti viene portata via?
-
Dove vuole arrivare? Non capisco…
-
Certo che non capisci…sei solo un damerino vestito a
festa…ma io so cosa si prova! Ti senti perduto. Ti sembra che la tua anima sia
stata fatta a pezzi e poi buttata via. Ti senti morire…
-
Perché mi sta dicendo queste cose?
-
Perché oggi avrò la mia vendetta! Tu e tuo figlio, stasera,
andrete all’inferno al quale appartenete!
-
Stia calmo! Se vuole altro denaro lo avrà! Posso
procurarmene ancora!
-
Soldi! Soldi! Soldi! Voi Malfoy credete di poter
comprare qualunque cosa, vero? Anche una giuria…
-
Ma di che cosa sta parlando? Io nemmeno la conosco!
-
Avete tradito il Signore Oscuro e vi siete assicurati
la fedina penale pulita! Ora siete di nuovo la famiglia più in vista del mondo
magico, vero?…ma a che prezzo?
-
Io non capisco…
-
In effetti il problema non sei tu...ma tuo padre. è
Lucius il mio vero obiettivo! Tu e tuo figlio avete solo la sfortuna d’essere
imparentati con lui.
-
Chi diavolo sei? Perché ce l’hai tanto con mio padre?
-
Tu non puoi ricordarti di me, eri troppo piccolo…
-
Ci conosciamo?
-
Sono Rodolphus Lestrange.
-
Il marito di zia Bella…
-
Esatto! Per colpa vostra e del vostro vile tradimento
la mia Bellatrix è morta! Ed io voglio vendetta!
-
Se è me che vuoi uccidimi! Ma Scorpius è innocente! Non
era nemmeno nato all’epoca dei fatti! Lascialo andare!
-
No! La morte di Scorpius dilanierà la vostra lurida
famiglia! L’unico nipote ed erede dei Malfoy! L’innocente che paga per le colpe
dei padri!
-
Zia Bella non era innocente! Ha deciso lei di prendere
parte a questa guerra!
-
Bella era la strega più grande e per colpa vostra è
morta! Non ci può essere pace nel mio cuore finchè non mi sarò preso il vostro
dolore in cambio!
-
Ma lei
-
BASTA!!! Sono stanco di parlare…ormai è tutto deciso.
Vorrei prometterti che tuo figlio non sentirà dolore…ma non posso…proprio non
posso farlo!
Uno sguardo omicida illuminò gli
occhi neri come l’inferno di quell’uomo senz’anima, ed in quel brevissimo
istante Draco diede un segnale a qualcuno che si trovava alle spalle di
Lestrange.
Scorpius venne improvvisamente
sollevato in aria ed un attimo dopo era scomparso, come svanito nel nulla!
Contemporaneamente Draco si
lanciò su quello che avrebbe dovuto chiamare affettuosamente “zio” e cominciò a colpirlo senza tregua.
Il pazzo cercò di difendersi, ma
la furia cieca, che aveva invaso le membra di Draco, non gli dava scampo.
Finirono a terra e, con prontezza,
Draco recuperò la sua bacchetta. Ancora in ginocchio, la puntò in direzione
dell’uomo che aveva tenuto in ostaggio suo figlio e quasi con soddisfazione
pronunciò una sola parola:
-
crucio!
L’uomo cominciò a divincolarsi ed
a contorcersi dal dolore, ma Draco era immobile e determinato.
-
ti pentirai di quello che hai fatto, lurido verme!
-
aaaahhh…basta…
-
non implorarmi, perché non avrò pietà! Mi dovrai
supplicare di ucciderti per porre fine al tuo tormento!
-
Nooo…ti prego…aaaahhhh…
Draco era deciso a mantenere
quanto aveva appena promesso. Poi una voce sottile disse:
-
papà?
-
Scorpius…
-
Sono stanco. Voglio andare a casa dalla mamma.
Draco alzò lo sguardo sul bimbo
che era tenuto in braccio, sano e salvo, da Harry Potter. Guardò gli occhi
chiari del figlio, che gli chiedevano solo di dimenticare questa brutta storia.
Osservò l’uomo che, riverso per
terra, implorava pietà, poi guardò le sue mani, chiuse a pugno, macchiate di
sangue e terra.
-
Ringrazia che amo mio figlio più della mia stessa vita.
Perché, se fosse per me, preferirei ammazzarti e finire i miei giorni ad
Azkaban piuttosto che lasciarti vivere un minuto in più.
Abbassò la bacchetta, mettendo
fine alla tortura del rapitore, mormorò un incantesimo per imbavagliarlo e
legarlo, poi disse, rivolto a suo figlio:
-
andiamo a casa. Di lui se ne occuperanno gli auror.
Abbracciò il bambino, poi, prima
di pronunciare l’incantesimo per smaterializzarsi, volse lo sguardo verso
Harry.
Per un lungo istante gli occhi
grigi fissarono quelli verde smeraldo del moro, poi fece un cenno col capo e
sparì.
Harry scosse la testa.
Nemmeno in un momento così drammatico
Draco era riuscito a superare l’orgoglio dei Malfoy e dirgli apertamente
grazie, ma gli occhi lucidi del biondo avevano tradito il suo freddo auto-controllo.
Il moro sorrise fra sé. Ginny
stava facendo un buon lavoro, con lui, ancora qualche decennio e forse, loro
due, sarebbero potuti diventare amici!
Epilogo
Draco, seduto sul divano,
stringeva le spalle di sua moglie, intenta ad accarezzare i biondi capelli del
figlio, serenamente addormentato fra le sue braccia.
Ogni tanto depositava un bacio sui
suoi capelli ramati.
-
Adesso però devi spiegarmi cos’è successo.
-
Avevo bisogno di un aiuto di cui nessuno potesse
sospettare…ed ho pensato ad Harry. Che fra me e lui non corra buon sangue è
quasi leggenda, ma ero certo che non avrebbe permesso che qualcuno facesse del
male ad un innocente….nemmeno se si chiama Malfoy di cognome! Così gli ho
chiesto di venire con il mantello dell’invisibilità. Io avrei dovuto attirare
l’attenzione su di me e lui, ad un mio cenno, avrebbe nascosto Scorpius agli
occhi di tutti. Sarebbe stato salvo!
-
Ma in questo modo saresti diventato tu l’obiettivo
principale!
-
Un prezzo equo per la vita di mio figlio!
-
Ed ora dov’è Lestrange?
-
Ad Azckaban…se fosse stato per me marcirebbe
all’inferno, insieme a quella pazza di sua moglie…ma non potevo commettere un
omicidio davanti agli occhi di Scorpius…
-
Non so davvero cosa pensare…tutto questo odio, questo
livore…finirà mai?
-
Me lo auguro…Vorrei che almeno i nostri figli potessero
vivere in un mondo fatto di pace…
-
E da dove viene tutto questo buon senso?
-
Da quando ti ho sposata ho dovuto rivedere parecchie
mie posizioni estremiste!
Stanchi per la dura prova che
avevano dovuto superare, si alzarono dal divano per andare nella loro camera da
letto.
Ginny teneva ancora Scorpius fra
le braccia. Senza dire nemmeno una parola, lanciò uno sguardo speranzoso verso
il marito, il quale, sbuffando, disse:
-
E va bene! Stanotte può dormire nel lettone con noi!
Poi sorrise, tradendo la gioia
che gli dava saperlo al sicuro fra loro due!
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n.d.a.
credetemi: ho fatto meno fatica a
partorire mia figlia che a terminare questa storia!
Nella mia testa sapevo già cosa
sarebbe successo ed il ruolo di ogni personaggio, ma proprio non riuscivo a metterlo
insieme! Non so quante volte l’ho riletta, ma ci trovavo sempre qualcosa che “non
mi finiva”.
Oggi ho avuto uno squarcio di
lucidità e sono arrivata a questa conclusione, anche se non ne sono convinta
del tutto….ma sapete come si dice: ogni scarrafone
è bello a mamma sua!
Come sempre mi appello alla Vostra
clemenza e spero abbiate voglia di darmi la vostra opinione in merito, che è la
cosa più importante per migliorarsi sempre!
Un abbraccio grande
Frency70
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