Sorry, I can't be perfect. di Yuna Shinoda (/viewuser.php?uid=30027)
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E' incredibile quanto l'uomo sia incline
alla recitazione. Basta aprire la bocca per dire qualsiasi cosa e cercare di
essere il può convincente possibile con lo sguardo e con il tono della voce per
far sì che ciò che si butta lì per lì talvolta perchè non si sa cosa dire, o non
si vuole dire ciò che si pensa davvero, venga creduto dalla povera persona che
ci troviamo davanti. Spesso si tratta proprio di quella persona, quella a cui
tieni più di tutte, quella che tiene a te più di tutti, quella per cui daresti
la vita se necessario, quella che forse amerai per tutta la vita. Com'è
possibile che quando sei ad un passo dal dire ciò che realmente provi vieni
bloccato? E' come se ci fosse una specie di alone malvagio attorno a te, che
prende il sopravvento e si impossessa del tuo corpo per non farti dire ciò che
realmente provi per chi hai davanti. Ti fa dire bugie su bugie, solo ed
unicamente perchè tu pensi di non valere abbastanza per quella persona che conta
così tanto per te, così cerchi di agire da forte, quando in realtà sei solo
immaturo. Ormai non conto più le volte in cui questo mostro terribile si sia
impossessato del mio corpo facendone un uso illecito che non causa nulla tranne
una grande delusione, sia per me, che per lei. Soprattutto per lei. Cosa
siamo, Chuck? Mi chiede. Cosa siamo, Blair? Avrei voluto
risponderle così. Siamo due anime senza speranza, attirate l'una dall'altra ma
con le calamite che tuttavia si respingono solo a causa mia, il grande ragazzo
con il carattere da bambino. Ma questo forse già lo sai. Mi mancano le parole e
riesco solo a pronunciare il tuo nome, che esce quasi come un singhiozzo
spezzato dalla mia bocca che a stento riesce a trattenere a galla quelle due
paroline. Tu vuoi solo che io sia infelice come te. Forse è
probabile. Chi ti dice che tu ed io insieme non saremo lo stesso infelici
come lo siamo adesso da separati? Tutto ciò che ho è probabilmente un bel conto
in banca, una vita di agi, e il mio corpo. Nient'altro. Potrebbe darsi che ho un
cuore sommerso da qualche parte nella mia cassa toracica, ma poi? Non ho niente
che possa renderti felice come vorresti. Ho solo qualcosa che possa durare
massimo per il divertimento di una serata, ma so di non essere una persona
fedele che mantiene le promesse, che ricorda gli anniversari, che fa quelle cose
melense che si vedono nei film. Tutto ciò che fa Nate, per intenderci. Io sono
solo la brutta copia del principe azzurro, il classico cavaliere dall'armatura
scura come le sua interiora, capace di amare ma di non farsi amare perchè
incapace di darsi con tutto sé stesso. Quello non lo auguro a nessuno.
Voglio che tu sia felice. Blair... per favore. Spero proprio che tu lo
capisca. Fa male ammetterlo, ma io sono rotto. Sono difettoso. Sono lo scarto di
fabbrica. Forse quando sono nato hanno davvero dimenticato di darmi un cuore che
funzionasse. Dimmi se ciò che provi per me è vero oppure è solo un gioco.
Se è vero... cercheremo di risolverlo insieme. Ma se non lo è... per favore
lasciami andare. Un profondo respiro. Uno di quelli lunghi, quelli delle
pause per schiarirsi la voce prima di parlare e fare un discorso importante.
Come quando un attore deve recitare la prima del suo spettacolo e deve avere la
voce ferma e posata per cercare di non far notare al pubblico la sua insicurezza
o la sua ansia. Un altro respiro profondo. Per favore, non guardarmi con quei
grandi occhi marroni... La mia voce sembra una brutta melodia quando alla fine
mi decido a parlare. Accennai un sorriso spavaldo, il sorriso più falso che
abbia mai fatto in vita mia. E' solo un gioco. Odio perdere, sei libera di
andare. Non ci credo. L'ho detto. Ho detto l'ennesima bugia. L'ho fatta
piangere di nuovo. Di nuovo per me. Questo non potrò mai perdonarmelo. Le mani
mi sudano, il cuore mi batte forte e la testa mi gira. E anche se mi rode
ammetterlo, sento anche che mi bruciano gli occhi, ma non so per quale motivo.
Adesso i suoi sono pieni di lacrime. Sono diventati rossi, sono gonfi, e sono
profondamente delusi da me. Vorrei allungare la mano per asciugare quella
lacrima che l'è appena scesa sulla guancia, a prenderle la mano e a dirle che la
amo da morire e che ho sempre intralciato i suoi piani con Nate perchè pensavo
che io fossi alla sua altezza, ma non posso. Non potrei mai. Il mio corpo mi
obbligherebbe a stare con lei, a condannarla a giorni infelici assieme a me
nella mia gabbia dorata. Chissà. Grazie. L'unica parola che mi dice
prima di sorridere e alzarsi e andare via. So quanto ti è costato fare quel
sorriso quando avresti dovuto schiaffeggiarmi, dirmi che ti ho solo illusa per
tutti questi mesi e che ti ho fatto sprecare del tempo prezioso. E' la seconda
volta che mi ringrazi. E' la seconda volta per lo stesso motivo. Se solo sapessi
quanto sia difficile per me in questo momento, sapendo cosa provo, prenderti
come facevo in passato e metterti le mani addosso stringendoti a me per baciarti
fugacemente. Se solo sapesse quanto sia difficile dire un ti amo. Chuck,
perchè l'hai fatto? Serena. Perchè la amo, ma non posso renderla
felice. Penso che il gioco sia finito.
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