[A una fiammella che
ha danzato
Flebile, era
destinata a spegnersi
Ma che, nonostante
il soffio brutale del vento,
Aveva trovato la
forza per un addio]
“Perché sono
nato?”
Disse
Ace.
Sentì le braccia del
fratello attorno a sé.
Erano calde,
insanguinate, ma confortevoli
Per un Fuoco che si
stava spegnendo.
“Sarei dovuto
davvero nascere? Guarda tu… La mia voce… Sta sparendo”
“Perché dici queste
cose?! Non parlare come se stessi per morire!”
“Oh, fratellino… Non
essere triste. Lo sai che nella vita… L’unica certezza è la morte”
Povero
Rufy.
Illuso di poter fare
qualcosa.
Illusi i dottori che
tentavano di salvarlo.
Tutti poveri illusi.
Nessuno avrebbe mai potuto fermare la Morte.
Ace trasse uno dei
suoi ultimi respiri
Odore di bruciato,
polvere e sangue.
Sentì le lacrime del
fratello cadergli sulle spalle
Un balsamo per la
sua pelle.
“Anche se sono stato
un buono a nulla per tutta la mia vita, anche se ho portato il sangue di un
demone nel mio corpo…”
Stava parlando di
suo padre
Gol D. Roger, re dei
pirati.
Considerato alla
stregua di un demonio ai più
Un padre che non
aveva mai visto il figlio.
“… Voi ragazzi mi
avete sempre voluto bene! Vi ringrazio… Così tanto…”
[Si era commosso. La
voce spezzata, la gola e gli occhi che bruciavano. Si sentì mancare e cadde,
urtando sul
pavimento, ormai ridotto a un corpo senza vita. Un Incendio domato dal Vento.
Una fiammella su una candela ormai spenta e, come quest’ultima lascia una scia
di fumo grigiastro a testimoniare la sua esistenza, egli lasciò un ricordo
immortale nella memoria di tutti.
A una fiammella che
ha danzato
Fiera, piena di
voglia di vivere, di esistere.
La cui memoria
brucia ancora
Infiammando gli
animi
Inno al
Fuoco]