La
decisione
di Kagome e il rinnovo
della promessa
Ero stanca
Stanca degli spargimenti
di sangue inutili, stanca di veder soffrire le persone a cui tengo,
stanca della morte e della sofferenza che giorno dopo giorno
incontriamo sul nostro cammino.
Ero stanca di
quell'inferno chiamato Sengoku.
Attraversai il
pozzo,forse per l'ultima volta, evitando di farmi vedere dagli altri.
Se li avessi incontrati
sicuramente non avrei più avuto il coraggio di andare via.
Nel presente era notte
fonda, il mio sguardo era rivolto alla grande luna che splendeva alta e
luminosa in cielo, mentre mille pensieri affollavano la mia mente.
Non facevo che domandarmi
se quella che avevo preso fosse la soluzione giusta, se avevo fatto
bene ad abbandonare tutto e tutti senza nemmeno dare una spiegazione.
Mente e cuore erano in
lotta tra luro; una mi diceva di allontanarmi per sempre da quel mondo
fatto solo di sofferenza e di odio, l'altro, invece, mi diceva di
tornare da loro, dai miei amici, ma soprattutto da Lui.
Cercai di scacciare via
quel pensiero.
Ormai avevo preso la mia
decisione, basta con le guerre e le uccisioni, avrei ricominciato la
mia vita qui, nel presente, nella mia epoca, come tutte le ragazze
della mia età.
Cominciai a piangere
silenziosamente, mi sentivo debole e avevo paura.
"Kagome"
Mi voltai di colpo e lo
vidi, illuminato per metà dalla luna, ai piedi del
Goshinboku, nella sua veste rosso fuoco, con la sua chioma argentata e
quegli occhi dorati che amavo tanto.
Sentivo che le
convinzioni di poco prima stavano cominciando a scemare lentamente.
Abbassai lo sguardo per
evitare il suo.
"Sono stanca di
quell'inferno" gli dissi con un filo di voce.
Notai che mi
guardò, prima con aria severa, per poi assumere
un'espressione dolce e rassicurante.
"Lo so, ma ci sono io con
te"
Quelle poche e semplici
parole, unite al suo sguardo e al tono di voce rassicurante, mi
ridiedero quella forza e quel coraggio che avevo perso.
Mi ricordarono il motivo
per cui avevo deciso di intraprendere quel viaggio pericoloso.
Mi ricordarono lo scopo
principale della nostra missione.
Ma soprattutto, mi
ricordarono la promessa che io stessa, tempo fa, gli feci e che, a
causa di un momento di debolezza, stavo per infrangere.
-Non so cosa
potrò fare per te, ma ti starò accanto, per
sempre-
Come avevo potuto
dimenticare una cosa così importante?
Non ci fu bisogno di dire
nient'altro.
Gli sorrisi e lui, che
capì il motivo, ricambiò con un sorriso
altrettanto dolce.
Mi avvicinai anch'io a
Goshinboku, a pochi passi da lui.
"Perdonami io... mi sono
lasciata vincere dalla paura "
"La paura, è
un normale sentimento umano, non devi scusarti "
Quelle parole,
pronunciate da lui, mi sorpresero; cercai di ribattere ma mi fu
impossibile, Inuyasha mi posò delicatamente un dito sulle
labbra.
A quel tocco il mio cuore
prese a battere come le ali di un colibrì.
Prese una mia mano
stringendola tra le sue.
"Kagome voglio rinnovare
la promessa di quel giorno"
Lo disse con una strana
luce negli occhi, una luce che non avevo mai visto, per questo non osai dire
nulla.
"Devi solo dire: lo giuro"
Feci un leggero segno di
assenso con il capo.
"Kagome giuri di rimanere
al mio fianco per sempre? "
La stretta sulla mia
mano aumentò come anche i battiti del mio cuore.
"Si Inuyasha, Lo giuro"
E così dopo
aver rinnovato la loro promessa, tornarono insieme nel passato.
Ora, grazie a Inuyasha,
nel cuore di Kagome, la paura aveva lasciato il posto alla voglia di
lottare, per riuscire a trasformare quell'inferno chiamato Sengoku, in
paradiso.
Il loro paradiso.
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