01
“Kim... Kim? Oh
Kimberly ci sei??” sento un dolore fortissimo alle costole e mi
volto stralunata verso Megan, la mia migliore amica
“Cavolo Meg mi hai
fatto male!” esclamo portando una mano lì dove il dolore è più
forte
“Scusa, ma era l'unico
modo per farti tornare su questo mondo!” dice lei facendo spallucce
“Ma di che cosa stai
parlando? Guarda che io ti stavo ascoltando!”
“Ah sì? Ma se sono più
di cinque minuti che ti sto chiamando.”
“Balle...se vuoi ti
racconto per filo e per segno quello che mi stavi dicendo.!”
“Avanti.”
“Allora... 'Ma lo sai
che Rik mi ha chiesto di nuovo di uscire? Cioè no dico ti stai
rendendo conto che quel tipo non demorde? Sono più di sei volte che
rifiuto un appuntamento e lui continua imperterrito... mi sono
proprio stancata, la prossima volta gli dico chiaro e tondo che non
mi piace.'... Hai visto?”
“Allora per prima cosa
io non parlo così e secondo... quello te lo stavo dicendo parecchio
tempo fa.” mi dice lei dandomi un pizzicotto sul braccio
“Ahia.” esclamo io e
lei si ferma
“Ma che devo fare con
te è? Possibile che tra le mille persone che popolano questo stato
io mi sono andata a scegliere l'unica che ha un mondo tutto suo?!”
“E dai basta non farlo
tanto tragica, va bene lo ammetto mi sono estraniata per un po', ma
ora sono di nuovo qui e ti chiedo, per favore, di ripetere quello che
stavi dicendo. Giuro che ascolterò tutto questa volta.” le dico
con gli occhioni dolci e lei si convince
“Ok va bene hai vinto.
Ti stavo dicendo che domani la nostra scuola sarà invasa da
telecamere e attori!” esclama battendo le mani entusiasta
“E perchè?” chiedo
alzando un sopracciglio
“Perchè verranno a
girare 'Twilight'!” urla iniziando a saltellare
“Sarebbe?”
“Ma come?? Oh lo vedi
allora che non mi ascolti mai! Il libro di cui sono innamorata,
quello che ho costretto Jeff a comprarmi per il mio compleanno!”
“Ah ricordo... Il libro
dei vampiri?”
“Esatto proprio quello.
Domani inizieranno le riprese e fra i tanti stati e le tante scuole
hanno deciso di venirlo a girare qui da noi, proprio nella nostra
scuola!” dice riprendendo a saltellare
“Che bello.” dico
sarcastica e lei subito mi fulmina con un'occhiataccia
“Ma possibile che non
mostri mai un po' di gioia per nulla?”
“Perdonami tanto se
questa notizia non mi fa fare le capriole per strada, è solo che di
questo film non mi interessa nulla e il fatto che abbiano scelto
proprio la nostra scuola penso che sia solo una gran seccatura.”
“Non capisci proprio
nulla! Ma ti rendi conto che avremo l'opportunità di conoscere degli
attori veri? Magari se siamo fortunate potremo anche parlarci!”
“Yu-hu... Ma perchè
scusa chi sono questi attori? Brad Pitt? Josh Hartnett? Johnny Depp?”
“No nessuno di loro,
sono tutti attori alle prime armi bene o male, il protagonista
maschile, quello che farà Edward Cullen si chiama Robert Pattinson
ed è conosciuto solo per aver interpretato Cedric Diggory in 'Harry
Potter e il calice di fuoco', mentre la ragazza, anche se ha solo
diciassette anni ha già fatto molti film, ha anche recitato accanto
a Jody Foster in 'Panic Room'... si chiama Kristen Stewart.”
“Mai sentiti nominare,
né uno e né l'altra.”
“Mi sarei stupita del
contrario, comunque facendo un giretto su internet ho visto le foto
del cast... Questo Robert è davvero un gran bel ragazzo.”
“Sì immagino cosa
intendi per 'bel ragazzo'... ci conosciamo da diciotto anni e ormai
li conosco i tuoi gusti.” le dico spingendola un pochino
“Ma smettila cretina!
Sono sicura che domani quando lo vedrai mi darai ragione!” dice lei
e insieme scoppiamo a ridere. Viste dall'esterno possiamo sembrare
due normalissime ragazze di diciotto anni, ma quello che unisce me a
Megan è molto di più della semplice amicizia. Non ho un ricordo
della mia infanzia in cui lei non sia presente, per me è una sorella
o forse anche più di quello, ci siamo sempre supportate, i momenti
brutti accanto a lei sparivano, lasciando solo un lieve ricordo di
esso. Ci completiamo, siamo due esseri complementari, la mora e la
bionda come ci chiamano a scuola. Due ragazze esteticamente e
caratterialmente diverse che unendosi danno vita ad una cosa
assolutamente bellissima.
Devo ammettere che nei
primi anni dell'adolescenza ero gelosa di lei, forse perchè vedevo
che lei cambiava, diventava ragazza, una bellissima ragazza mentre io
rimanevo sempre il mostriciattolo che ero da bimba. Molte volte le ho
invidiato i suoi 175 cm di altezza, visto che io a mala pena sfioro
il metro e sessantacinque, oppure i suoi perfetti capelli biondi
sempre lisci, i miei al contrario sono neri e mossi e diventano lisci
solo se ci perdo mezza giornata tra phon e piastra, per non parlare
degli occhi, verdi, belli, profondi, in cui leggi ogni suo pensiero,
che contrastano con i miei, marroni e banali. Il fisico poi è sempre
quello che mi ha demoralizzato. Io, data la mia statura, sembro tipo
un bonsai, un nano da giardino, mentre lei con i suoi dieci
centimetri in più, sembra più una modella.
Per fortuna che crescendo
questo sentimento di gelosia e inferiorità nei suoi confronti è
sparito, lasciandomi solo la capacità del giudizio obiettivo, che mi
porta a dire che siamo due tipi di bellezze diverse.
La parte più bella di
Meg però è il carattere che le permette di farsi amare da tutti, è
una ragazza sempre allegra, che si entusiasma per poco, come esempio
prendiamo la notizia del film, è sempre spontanea e schietta, se ha
un problema con qualcuno te lo dice chiaro e tondo, mentre io sono il
suo esatto contrario, sono introversa, impacciata, timida e a volte
terribilmente goffa. Quando ci rimango male per qualcosa me lo tengo
dentro, ho paura di esternare quel che provo e questo fa infuriare la
mia amica, ma purtroppo non posso farci niente, sono così e
difficilmente cambierò. Adoro starmene per i fatti miei e spesso
rinchiudermi nel mio mondo immaginario dove sono libera di essere
come voglio...
“Di nuovo tra le
nuvole?”
“Eh? Oh no no sono
qui.”
“E allora perchè fissi
il cancello di casa tua senza deciderti a tirare fuori le chiavi per
entrare?” alle sue parole mi riscuoto completamente e vedendo che
siamo veramente davanti casa mia le faccio un sorriso imbarazzato
“Ops.”
“Sei proprio senza
speranze... Comunque dai ci vediamo domani mattina qui fuori alla
stessa ora e mi raccomando vestita carina.” mi dice facendomi
l'occhiolino
“Perchè scusa?” le
chiedo spalancando gli occhi
“Come perchè? Mi
sembra logico, domani vedremo degli attori e dobbiamo mostrarci al
meglio di noi!” esclama con fare ovvio e io scoppio a ridere
“Tu sei fuori come un
balcone tesoro.” e dopo averla salutata entro a casa pensando al
giorno dopo e al gran baccano che troverò di sicuro.
Come volevasi
dimostrare... È bastata una telecamera, una troupe o come cavolo si
chiama, qualche truccatrice e.... la scuola è nel pallone!
Ci sono ragazzine che
urlano come gatte in calore in ogni angolo, ragazzi dagli ormoni
impazziti che aspettano con ansia di veder passare qualche attrice,
professori, che fino a ieri reputavo persone serie, che fingono la
serietà e in realtà sono alla ricerca di un qualcuno da fermare.
Megan è in delirio da questa mattina, non fa altro che saltellare
per tutta scuola aspettando di veder arrivare il protagonista di cui
ora mi sfugge il nome.
Per fortuna che in tutto
questo delirio le nostre lezioni proseguono normali, o almeno così
credo. Le prime tre ore volano tra i commenti delle mie compagne, i
miei sbuffi e la distrazione generale dei prof, così alla quarta
ora, mentre la mia prof di letteratura, la signora Baker, tenta per
la quinta volta di spiegare un passo di “Dorian Grey” di Oscar
Wilde senza riuscirci, frustata chiedo il permesso di andare un
momento in bagno e lei senza guardarmi me lo concede.
Esco dall'aula imprecando
in turco per questa situazione, non che io sia una secchiona sia
chiaro, ma il fatto che anche i professori, persone adulte che
dovrebbero darci il buon esempio, si comportino come ragazzini mi
infastidisce parecchio. Attraverso il corridoio che mi conduce in
bagno persa nei miei pensieri e quando apro la porta quasi non ci
rimango secca. Davanti a me un ragazzo altissimo, sicuramente sfiora
il metro e ottantacinque, con i capelli rossicci, gli occhi, che
subito mi catturano, verde/azzurri, le labbra sottili ma belle e
l'espressione a dir poco sorpresa:
“E tu?” chiedo dopo
essermi ripresa dalla mia osservazione
“Ehm scusa credo di
aver sbagliato bagno.” mi dice portandosi una mano tra i capelli,
credo che si trovi in imbarazzo
“Direi anch'io, questo
è il bagno delle ragazze... il bagno dei maschi e quello di fronte.”
“Lo sapevo io! È che
non avendo visto il disegno che li distingue sono entrato nel primo
sperando di aver indovinato ma...”
“Hai preso un abbaglio.
Tranquillo capita a tutti di fare questa figura qui, poi soprattutto
quando si è nuovi.”
“Come?”
“Beh devi essere per
forza un nuovo studente, non ti ho mai visto in giro qui... Però sei
anche grande...”
“Ma veramente io...”
prova ad interrompermi
“Sicuramente frequenti
l'ultimo anno vero?” chiedo io ignorando il suo tentativo
“Eh?...Beh... sì sono
all'ultimo anno.” mi dice dopo un attimo di incertezze e lo fa con
un sorriso strano che mi rapisce, l'angolo destro della bocca
sollevato, semplicemente, ma che lo fa sembrare ancora più bello di
quello che è.
“Ops che sbadata, tra
tutte le mie deduzioni ancora devo presentarmi, sono Kimberly Harris,
per gli amici Kim.” dico sorridendo
“Kim...davvero un bel
nome.” mi dice lui fissandomi e facendomi arrossire
“E tu?” chiedo poi
“Io cosa?”
“Il tuo nome è...?”
“Oh sì è vero... Beh
io sono Thomas, Thomas Pattz.” mi dice poi con un risolino
divertito di cui non capisco il motivo
“Pattz? Che strano
cognome!” esclamo senza pensare e subito mi porto le mani davanti
la bocca, maledetta boccaccia, e lui scoppia a ridere
“No tranquilla è
quello che penso anch'io!” e allora ridiamo insieme. Che strano, io
che sono la timidezza fatta persona, sto qui in bagno a ridere con
uno sconosciuto, un bellissimo sconosciuto e non mi sto facendo
problemi... che stia arrivando la fine del mondo??
“Allora Kim, a che anno
sei?” mi chiede quando riusciamo a tornare normali
“Al terzo.”
“Mmmmh... Quindi hai
diciotto anni?”
“Esatto, li ho compiuti
un mese fa esatto.”
“Oh allora auguri,
anche se in ritardo di parecchio.”
“Grazie.”
“Senti perchè non
usciamo di qui?” mi chiede poi e io sbarro gli occhi
“Da scuola? Ma sei
matto?! Io ho chiesto alla prof di andare in bagno e se non rientro
sarò nei guai.”
“Ma no sciocchina,
usciamo semplicemente dal bagno. Sai non mi pare il caso di
continuare a parlare qui, se entrasse qualche tu... nostra compagna
non vorrei fare di nuovo la stessa figuraccia.” mi dice ridendo e
io arrossisco per la mia figuraccia
“Ok hai ragione.”
dico dopo un secondo e usciamo in corridoio, sedendoci su un vecchio
banco lì vicino
“Allora cosa mi dici di
te?”
“Beh non c'è molto da
dire, ho una vita molto banale.”
“A volte nella banalità
si trovano le migliori cose.” mi risponde assorto
“Se lo dici tu...
Comunque niente, sono una normalissima ragazza di diciotto anni, che
compie il suo dovere di studente, ha una famiglia semplicissima, una
migliore amica a volte un po' stramba, un carattere per nulla facile
da gestire e... e basta.”
“Come basta?” chiede
sorpreso
“Sì non c'è niente da
sapere su di me.”
“E ragazzi?” mi
chiede sollevando le sopracciglia, un po' troppo folte mi viene da
pensare, in un'espressione maliziosa
“Non ne ho... sai per
noi nane da giardino è difficile venire guardate.” dico scherzando
“Nana da giardino? Ma
stai scherzando vero?”
“No direi di no.”
“Beh se non ti guardano
saranno degli idioti, io... io una ragazza come te la guarderei
subito.” mi dice serio passandosi la mano tra i capelli... ho
l'impressione che quel gesto significhi che sia in imbarazzo.
“...Suppongo che debba
ringraziarti...” dico interrompendo il silenzio che si è creato
“Non saprei... Oddio ma
che figura ho fatto? Ci conosciamo a mala pena da dieci minuti e io
già sparo cavolate?! Sono da rinchiudere!” esclama portandosi le
mani al volto
“Ehi dai non è
successo nulla... Alla fine mi hai semplicemente fatto un
complimento e anche ben accetto.” dico io sorridendogli e dandogli
una leggera spallata
“Grazie.” mi dice lui
togliendo le mani e dandomi così modo di osservare nuovamente quegli
occhi così... belli.
“Non ero io a doverti
ringraziare?” dico inarcando un sopracciglio e insieme scoppiamo a
ridere. In teoria dovrei tornare in classe, visto che ero uscita x
andare in bagno, ma stare insieme a Thomas è piacevole e voglio
rimanere ancora qui con lui
“Tu invece che mi
racconti?” gli chiedo e lo vedo irrigidirsi
“Bah niente di che, le
solite cose...” dice vago
“Eh no caro! Ora tu
parli!”
“Ma io veramente non ho
nulla da dire!” mi dice lui
“Neanche io avevo nulla
da dire però mi hai costretta.”
“Ok ok, hai vinto...
Che vuoi sapere?”
“Bah non saprei, un po'
tutto!?” gli rispondo ma la mia sembra una domanda
“Io parlo, ma a patto
che tu domandi e io rispondo.”
“Ehi ma non è un
interrogatorio!”
“Solo così sono in
grado di parlare io, quindi prendere o lasciare.” mi dice con fare
ovvio
“E va bene... allora
vediamo un po' da dove cominciare... Ah sì ci sono! Da dove vieni?”
“Perchè hai scelto
proprio questa domanda?” mi chiede sorpreso
“Beh perchè dal tuo
accento si capisce che non sei di qui, anzi oserei dire che non
americano... sbaglio?”
“No, hai indovinato.
Sono inglese.”
“Inglese? Wow! Di che
città?”
“Londra.”
“Aaah la capitale! E
come mai qui?”
“Per lavo... per il
lavoro dei miei.” si corregge all'ultimo
“Capisco. E da quanto
tempo ti sei trasferito?”
“Da poco, pochissimo.”
“Ok. Allora prossima
domanda, sei figlio unico?”
“No, ho due sorelle più
grandi.”
“Ah quindi sei il più
piccolo. E le tue sorelle anche si sono trasferite?”
“No vivono da sole e
quindi la decisione dei nostri genitori non le ha coinvolte.” mi
dice con un sorriso e subito cala il silenzio
“Non mi crederai ma...
ma non mi viene più nulla da chiederti.” dico ed entrambi
scoppiamo a ridere
“Te lo avevo detto che
non c'era molto da sapere... Comunque ora sono io a volerti fare una
domanda.”
“Chiedi pure.”
“Ho visto che oggi la
scuola è un caos totale, sai il perchè?”
“Ah te ne sei accorto
anche tu.” gli dico rabbuiandomi
“Beh difficilmente non
ci si fa caso... Allora il motivo qual'è?”
“Un film.” dico
semplicemente e lui mi guarda serio
“Che film?”
“Un film sui vampiri ma
non ricordo il titolo.” sputo quasi fosse un insulto
“Sbaglio o questa cosa
ti infastidisce parecchio?” mi chiede alzando un sopracciglio
“No non è che mi
infastidisce...” dico cercando le parole adatte
“Mmmh... Eppure non
capita tutti i giorni di veder girare un film, non dovresti essere
almeno un po' curiosa?” insiste e alla fine sbotto, colpevole anche
l'intera situazione e le troppe urla che mi hanno circondato fino a
poco fa
“Che colpa ne ho se me
ne frego di tutto questo trambusto? Se non mi sciolgo per uno che non
ho mai visto e che tutti acclamano sin da ora perchè darà vita ad
un personaggio cartaceo?” punto il mio sguardo nel suo, che trovo
sorpreso ma allo stesso tempo compiaciuto e non ne capisco il motivo
“Scusa non...”
“Rob, ehi Rob? Rob ma
dove.... Oh eccoti finalmente, sono venti minuti che ti cerco, avanti
Catherine aspetta solo te per provare.” dice una voce vicina a noi
e quando mi volto trovo una ragazza che fissa Thomas
“Fine dei giochi.”
mormora lui e io lo guardo e sono sicura di avere la faccia a forma
di punto interrogativo
“Avanti Rob muoviti.”
esclama ancora la donna
“Arrivo Jess arrivo.”
dice Thomas scocciato mentre si alza dal banco
“Rob?” sussurro io
stupita mentre lui si volta a guardarmi con il sorriso storto che
prima mi ha incantato
“Vediamoci alla fine
delle lezioni qui e ti spiegherò tutto ok?”
“Rob?” chiedo
nuovamente alzando un po' la voce e lui annuisce. Scatto come una
molla e arrivo davanti a lui, certo ci sono i suoi venti centimetri
in più a dividerci ma comunque sono di fronte a lui e lo sto
fissando
“Chi diavolo sei?”
gli chiedo con voce seria e lui dopo avermi fissato per un altro
istante, fa un sospiro e mi risponde
“Sono Robert Pattinson
alias Edward Cullen.” dopo queste parole vorrei che il pavimento mi
risucchiasse. Ho parlato per venti minuti con il protagonista del
film e gli ultimi cinque li ho usati per insultare lui e il film che
sta girando... ma si possono fare figure peggio di questa?
Pensandoci bene però la
colpa non è solo mia, lui mi ha mentito, quindi ora indignata lo
fisso e gli dico
“Perchè diavolo mi hai
detto una balla??”
“Ora devo andare Kim
scusa... Ma quando finiscono le lezioni ritroviamoci qui e ti spiego
tutto ok?” mi fissa con quegli occhi che mi rapiscono e quindi non
mi resta che annuire in silenzio e fissarlo mentre si allontana.
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