Comatose
Buondì a tutti voi.
Come al solito,questa
one shot è nata come missing moment di una long fiction che
non ho mai portato a termine *Laura si picchia* ma che ultimamente ha
ridestato il mio interesse.
I personaggi sono li
stessi dell'altra mia one shot, Canzone
per lui, nel caso l'abbiate letta.
Per ulteriori delucidazioni, vi aspetto in fondo ^^
Buona lettura.
Comatose
Tre di
mattina.
Un rivolo di aria si insinua
fra i vestiti della giovane donna percorrendone la schiena liscia.
Poco distante il
riflesso svolazzante di una tenda agitata dal vento.
Haley si
svegliò colta da un brivido improvviso.
Individuò
all'istante la finestra lasciata aperta la sera precedente.
La donna
respirò piano e si infilò a fondo sotto le
lenzuola tornando a chiudere gli occhi.
Una mano
strisciò lenta lungo il suo fianco, cingendola con
delicatezza.
Haley
intrecciò le proprie dita con quelle dell'altra persona.
Poteva percepire il suo
respiro calmo e regolare; la cassa toracica alzarsi ed abbassarsi a
contatto con la sua schiena.
D'un tratto
avvertì qualcosa di morbido e delicato a contatto con
l'incavo del suo collo.
Fu quel contatto a
ricordarle qualcosa che destò il suo sospetto.
In un istante
ritornò con la mente a poche ore prima, al momento
della telefonata. Suo cognato Kevin aveva chiamato per avvertire
dell'imminente nascita di sua figlia. Joe era partito di corsa senza
avere neanche avuto il tempo di avvertire Denise.
Probabilmente in quel
momento si trovava mezzo appisolato in una qualche sterile sala
d'attesa.
Joe non era
lì.
Ma allora...
"Nicholas?"
esitò.
La mano adagiata sul
suo ventre si mosse imprecettibilmente,ma non venne ritratta.
"Nicholas,sei tu?"
Un sospiro. Il fruscio
delle lenzuola che si sollevano.
"Nostra nipote sta
nascendo" la sua voce la colse di sorpresa,
nonostante tutto.
"Da quanto sei qui?"
domandò riconoscendo con stupore una nota di preoccupazione
nella sua voce.
"Da un po'..."
mormorò Nicholas muovendosi con assoluta lentezza per
sistemare il lenzuolo sulle loro spalle.
"Perchè?" ribattè la giovane donna in tono nervoso, pur rimanendo
immobile.
Fece scivolare la sua
mano su quella di Nicholas e fece pressione,ma lui non la ritrasse.
"Vuoi che me ne vada?"
pronunciò queste parole in poco
più che un sussurro sfiorandole l'orecchio con le labbra.
La donna si
irrigidì. Il suo respiro, il fatto di sentirlo
così vicino, per un istante la riempì di paura.
Una paura che
però non era in grado di identificare: Paura di quello che
stava succedendo?Paura di volerlo?
I hate feeling like this
I’m so tired
of trying to fight this
I’m asleep and
all I dream of
Is waking to you
"Stai bene?" il respiro
di Nicholas si fece più corto e
irregolare. Lo sentì adagiarsi al suo fianco,mormorare
qualcosa
di incomprensibile.
"Non ce la faccio..."
sussurrò poi un po' più forte. Tese
la mano nel buio e raggiunse quella di Haley. Se la portò al
petto.
"Non ce la
faccio...Odio come mi sento..."
"Perchè sei
qui?" chiese di nuovo la giovane donna sollevandosi a
sedere. Allungò il braccio esitante verso il
comodino e
trovò a tastoni la superficie liscia della lampada.
CLIK.
Il viso pallido e
stanco di suo cognato fece capolino dalle tenebre.
Rimasero immobili a
fissarsi per alcuni minuti;entrambi consapevoli di
quella fune invisibile che con prepotenza li teneva legati l'uno
all'altro,senza possibilità di fuga.
"Perchè non
ce la faccio più a starti lontano."
L'affermazione del cognato penetrò nella sua mente
come la
punta di una freccia in pieno petto.
Tentò di
ritrarsi,ma le sue mani la trattennero per i polsi,costringendola a
rimanere immobile.
C'era qualcosa di
più che una semplice costrizione fisica: il suo sguardo.
I suoi occhi la
frugarono con insistenza e determinazione,senza mai abbandonare il
contatto visivo.
Era
l'intensità di quello sguardo,la cosa che la
ragazza più amava e detestava di Nicholas.
Era schiava del suo
sguardo,incatenata a quegli occhi scuri e luminosi come tizzoni ardenti.
E lui sapeva.
Sapeva quello che
poteva farle solo guardandola.
Perciò
cercò di non interrompere il contatto visivo ed
allentò la pressione sui suoi polsi,facendo scivolare
entrambe
le mani fino agli avambracci.
"Ho bisogno di te
Haley.." mormorò lasciando scorrere i pollici sulla pelle
candida della donna.
"Ho bisogno di sentirti
vicina... Come ai vecchi tempi."
Haley distolse lo
sguardo in un vano tentativo di ignorare il brivido freddo che aveva
percorso il suo corpo.
"Lo sai che questo non
è più possibile, Nicholas..." la
ragazza si liberò con delicatezza dalla presa del cognato.
"Non
così..." aggiunse allungando esitante un braccio. Raccolse
uno dei suoi riccioli bruni e lo avvolse attorno all'indice.
L'uomo la
lasciò fare, permettendo a un sorriso sghembo di arricciare
gli angoli delle sue labbra.
"Te le ricordi Hal?"
domandò poi in poco più di un sussurro.
"Quelle che chiamavamo
le nostre serate?Le tonnellate di pizza che
trasportavamo di nascosto in camera mia..Una carrellata di film per
bambini e poi ...Accoccolarci sotto le lenzuola...Stringerci
l'uno
all'altro..."
Tell me that you will listen
Your touch is what
I’m missing
And the more I hide I
realize
I’m slowly
losing you
"Me lo ricordo Nicky..."
come
in trance,la ragazza prese ad accarezzargli i capelli. Immersa in un
alone di ricordi appartenuti a solo qualche anno prima. Ma che senza
sapere ben come,apparivano così distanti...Quasi
riguardassero
un'altra Haley.
Invece quella ragazza
era proprio lei. Un' Haley bambina, vivace un po'
impertinente ed incredibilmente legata al suo migliore amico.
Nicholas
esitò. Con il dorso della mano accarezzò il
volto della cognata che gli sorrise,lasciando che anche le sue dita
scivolassero con delicatezza su una guancia del giovane uomo.
"Che fine hanno fatto
quelle serate?" mormorò Nicholas percorrendo con il pollice
il mento della giovane donna.
Haley scosse il capo
avvertendo un pizzico di amaro in bocca.
"Siamo cresciuti
Nicky.." si giustificò lasciando che la sua mano scendesse
fino al collo dell'uomo.
"Mi sono sposata.."
"E allora?"
Nicholas scattò a sedere cogliendo di
sprovvista la ragazza. Raccolse la mano di Haley e la
riportò
nel punto esatto in cui si trovava prima che sobbalzasse.
"Haley io
sono il tuo migliore amico." mormorò avvicinandosi a lei,al
punto che i loro nasi quasi si sfiorarono.
"Il padre di tuo
figlio" sottolineò quest'ultima frase non riuscendo ad
evitare un leggero tremolio della voce.
"Di tuo figlio Haley,lo
capisci?" Ripetè bruscamente afferrandole il mento con una
mano.
Per istinto,la ragazza
si ritrasse.
"Proprio per questo..."
mormorò Haley con una calcolata lentezza,come se stesse
selezionandole sue parole con cura.
"Proprio per questo
dovremo tentare di non complicare troppo le cose. Penso che dovremo
proteggerlo..."
"Ma da cosa?Proteggerlo
da cosa?" esplose bruscamente l'uomo sollevando il tono di voce.
"Nicholas per favore
Junior sta dormendo..."
"è successo,
Haley non puoi cambiare le cose. Junior è
nato. Junior è nostro e ha tutto il diritto di sapere."
Ormai erano fronte a
fronte. Haley sentì le sue mani scivolarle lungo i fianchi e
fare pressione contro il suo corpo.
Tremava.
"Lasciami..."
mormorò lentamente pur rimanendo immobile.
Si sentiva in trappola.
Prigioniera dei suoi sentimenti.
Qualcosa che era
convinta,fosse riuscita a seppellire con cura in un
angolo della sua testa stava facendo capolino nella più nera
delle situazioni.
Il suo corpo,il suo
sguardo,il suo profumo... Ogni singola parte di lui era al tempo stesso
un invito ed un segnale di fuga.
Voleva fuggire...Voleva
abbandonarlo lì e non tornare mai indietro. Voleva
dimenticare...
Ma voleva anche
stringerlo... Percepire ogni atomo del suo corpo a contatto con il
suo....Voleva sentirlo.
Nicholas
allentò la presa. Scrutò con timore lo sguardo
della donna,sperando di non incontrare l'ombra di un qualche sentimento
anche solo lontanamente simile alla paura.
Si sedette. Pochi
istanti dopo la cognata lo imitò,prendendo posto al suo
fianco.
"D'accordo Nicholas."
dichiarò infine la donna tenendo lo sguardo dritto di fronte
a sè.
"Lo diremo a Junior. Se
è questo ciò per cui sei venuto
qui sta sera, puoi star certo che nostro figlio conoscerà la
verità."
Un sorrisetto ironico
increspò le labbra di Nick che scosse il capo amareggiato.
"Non sono venuto per
questo Haley e tu lo sai.." rispose lanciandole un'occhiata penetrante.
Comatose
I’ll never
wake up without an overdose of you
La giovane donna distolse lo
sguardo e si concentrò sulla tinta celeste del
lenzuolo,lisciandolo con la mano.
Per qualche
istante,tutto nella stanza rimase immobile,tranne che per l'insistente
frusciare delle tende.
Con una premeditata
lentezza, una mano s'insinuò sulla stoffa
candida della camicia da notte di Haley, senza che venisse respinta.
Con il respiro
affannoso,ma leggero,quasi avesse paura di essere
percepito,Nicholas si strinse alla donna che per quattro lunghi anni
aveva desiderato di nascosto,fingendo di aver dimenticato.
"Io a te non
rinuncio..." le sussurrò all'orecchio prima di appoggiarci
con delicatezza le sue labbra sottili.
La donna ebbe un
brivido.
"Nicholas,per
favore..." tentò di replicare allontanando la mano dal suo
ventre.
"Non complicare le
cose...".
Il giovane non
allentò la presa e con un leggero strattone,fece
voltare la donna,immergendosi nel mare dei suoi occhi spauriti.
"Coraggio,ammettilo..."
mormorò inarquando le labbra in un
sorriso malandrino; ma il suo sguardo riluceva di determinazione.
"Ammetti che ti sono
mancato..." aggiunse appoggiando la propria fronte
a quella della cognata,in un vano tentativo di mantenere il contatto
visivo.
I don’t wanna live
I don’t wanna
breathe
‘Less I feel
you next to me
You take the pain I feel
(Waking up to you never
felt so real)
"Nicholas,io..."
provò ancora
a difendersi la donna con voce tremante; le dita intrecciate a quelle
di Nicholas,il suo corpo fremente di indecisione.
"Avanti,dimmelo..."
ripetè l'uomo a voce un po' più alta,
permettendo al suo capo di scivolare lungo il profilo della giovane
donna.
Haley
sollevò lo sguardo verso l'alto,tentando ad ogni costo di
mantenere il controllo su sè stessa,su ciò che
temeva
più di tutto.
"Sì..."
mormorò infine mentre una lacrima le solcavca
crudele una guancia. Nicholas la osservò tracciare un
sentiero
lungo il viso della donna,fin sotto il mento dove prontamente la
cancellò con un bacio.
"Sì,mi sei
mancato..." ripetè la donna rabbrividendo al contatto delle
labbra del cognato sul suo collo.
"..Mi sei mancato da
morire."
Come un piccolo cenno
di resa,appoggiò il capo sulla sua spalla
e si lasciò stringere,mentre la bocca di Nicholas frugava
con
insistenza la sua pelle candida, permettendo ad un'ondata di ricordi di
tornare alla luce, più vividi e reali che mai.
"Non avresti dovuto
lasciarmi..." sussurrò il giovane uomo
infilando con delicatezza due dita sotto il suo mento,sollevandole il
capo.
"Avresti dovuto
capirlo..." i loro nasi si sfiorarono, concedendo
ai loro respiri di fondersi,dando origine ad un unico alito di tiepido
vento.
"Avresti dovuto
capirlo,che io non me ne sarei mai andato veramente..."
I loro occhi
si incrociarono per un'ultimo intenso sguardo,prima
che le labbra di Nicholas si appoggiassero a quelle di Haley con
bramosia e leggera avidità: come se da quel bacio,potesse
dipendere la sua stessa esistenza. Come se dalle sue labbra sgorgasse
una linfa vitale in grado di placare qualsiasi sete.
E lui,Nicholas era
assetato di lei.
Oh,
how I adore you
Oh, how I thirst for you
Oh, how I need you
Haley non lo respinse; lasciò che il suo sapore fresco
pungente
di menta la inebriasse,la cullasse in un oblio privo di sensi di colpa,
di risentimento.
Lentamente,lasciò
che le braccia dell'uomo la adagiassero sulle
lenzuola candide e la sfiorassero,come se non avessero mai fatto
nient'altro in tutta la sua vita. Le dita di Nicholas, il suo corpo,le
sue labbra...Era tutto parte di un gioco ad incastri che si sviluppava
fra il loro essere Haley e Nicholas. La più minuscola
sfumatura
del cognato combaciava perfettamente ad ogni fattezza del suo
corpo,come due lati di una stessa medaglia.
Ma la medaglia,aveva
anche un terzo risvolto.
"Joseph.."
pronunciò la donna in un sussurro,quasi si sentisse in colpa
a mormorare quel nome.
Nicholas si
bloccò di scatto; il respiro ancora affannoso,lo
sguardo dal contenuto ignoto avvolto nella penombra della camera.
"Nick,io...non
è possibile,mi dispiace."
I don’t wanna sleep
I don’t wanna
dream
‘Cause my
dreams don’t comfort me
The way you make me feel
(Waking up to you never
felt so real)
Un silenzio innaturale.
Il respiro dell'uomo sempre più profondo e distanziato,
più regolare.
Poi il contatto con
qualcosa di umido; piccole goccie incolore
scivolate lungo il profilo del naso di Nicholas. Lo stesso naso di
Junior.
"Mi dispiace..."
ripetè la donna sfiorando il viso del cognato
con dolcezza,allungando la mano per accarezzargli i capelli.
L'uomo si
scostò di scatto,impedendole di compiere il gesto.
Nicholas si
voltò su un fianco,e giacque dall'altro lato del letto.
Haley rimase immobile a
fissarlo a lungo,lo sguardo spento e rassegnato.
"Mamy..." uno spiraglio
di luce s'insinuò nella camera illuminando la figurina che
si stagliava ai piedi del letto.
"Mamy, papy ho fatto un
sogno brutto..."
Con gli occhi carichi
di spavento,la donna si voltò verso il
cognato che si accorse,la stava osservando; lo sguardo risentito di un
uomo che non può dimenticare.
Nel frattempo,Junior si
stropicciò un occhio assonnato.
Il bimbo,parve non
riconoscere, Nicholas il cui sguardo si addolcì,non appena
comparve il figlio.
"Mamy,papy,io dormo con
voi..." mormorò il bimbo arrampicandosi
sul letto ed accoccolandosi fra i due genitori afferrando un lembro
della vestaglia di Haley e la manica della camicia di Nick.
Quest'ultimo
assaporò affascinato il suono della parola "Papy"
pronunciata per la prima volta rivolta a lui. A lui e non a Joseph.
Nicholas
appoggiò la sua mano su quella piccola minuscola del
figlio e prese ad accarezzargli i capelli con tenera accortezza.
"Dormi bene amore
mio...C'è papà qui a proteggerti"
mormorò avvertendo il respiro del bambino farsi
più
profondo e regolare: gli era bastato sentirsi al sicuro nel lettone di
mamma e papà,per cadere addormentato,libero dalle paure che
lo
circondavano nella sua cameretta al buio.
Dall'altro lato del
letto,Haley osservava la scena ccon rassegnazione e
tenerezza; fu in quel momento, che tutto le fu chiaro: avvertendo la
manina di suo figlio aggrappata alla sua camicia e contemporaneamente a
quella di Nicholas;il piccolo corpo adagiato fra i due genitori.
Esattamente a metà,quasi ad indicare il bisogno che il bimbo
aveva di entrambi.
Colta dalla
consapevolezza,la donna sollevò lo sguardo e
nuovamente incontrò quello di lui,pronto a rifletterlo.
C'era uno strano
scintillio di decisione nei suoi occhi ed Haley si rese conto che anche
Nick aveva capito.
Breathing life,
Waking up
My eyes open up
Non c'era maniera di
sfuggire. Un filo li teneva collegato l'uno
all'altro e questa volta non si trattava di qualcosa di fisico o di un
legame affettivo.
Il filo era vivo,aveva
emozioni e in quel momento si trovava
esattamente al centro fra loro due,mantenendoli vicini come non lo
erano più stati per quattro lunghi anni.
Junior.
Finchè ci
sarebbe stato quel bambino,la loro presenza sarebbe
stata indispensabile l'uno per l'altro,qualunque cosa fosse successa.
Finchè ci
sarebbe stato loro figlio, nulla avrebbe potuto
allontanare completamente i due lati della medaglia.
Neanche volendolo.
"Ti amo..."
mormorò Nicholas sorvolando il copricino di Junior
con un braccio e raggiungendo la mano della cognata. La
sfiorò e
la sentì vibrare.
"Vi amo..."
ripetè scandendo con attenzione le parole infilando la
propria mano in quella di Haley.
"Non puoi
impedirmelo..."
La donna non rispose,se
non con una lacrima che scivolo
iperterrità lungo il profilo del suo naso e
s'insinuò fra
le lenzuola candide dissolvendosi in una minuscola macchia incolore.
Comatose
I’ll never
wake up without an overdose of you
"No,non
posso".
Angolo dell'autrice.
Ebbene, eccomi come
promesso per le lucidazioni.
Dunque Haley è sposata con Joe.
Nicholas ed Haley sono stati molto legati in passato e dalla loro
relazione è nato un bimbo, Junior per l'appunto.
Tutto ciò ovviamente prima del matrimonio tra lei e Joseph.
Contorto, lo sò.
Per altre delucidazioni, passate a leggere la mia altra one-shot "Canzone per lui".
Spero vivamente che il racconto desti il vostro interesse, quanto ha
destato il mio nello scriverlo.
Attendo di sapere cosa ne pensate.
Un bacio
Laura
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