Aquile e sangue

di Burdock 95
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AQUILE E SANGUE


Mi muovo veloce, solitario,
nella notte scura,
o di giorno, nei vicoli,
o tra la folla,
celato nel mio manto bianco.
Tutti mi conoscono,
forse non sapranno il mio nome,
ma sanno chi sono.
Il sangue delle vittime, le loro grida di agonia,
le guardie crociate che tentano di uccidermi.
Poveri stolti.
Questa è la mia vita!
Ho perso il conto degli uomini che ho ucciso.
Mi sono sempre vantato di non provare niente
mentre uccido,
ma ora …
Da quel giorno tutto è cambiato,
mi sento diverso.
Vedo ciò che un tempo era celato
ai miei occhi di assassino.
Ad ogni uomo che uccido,
ad ogni vita che distruggo,
non uccido solo un bersaglio della Confraternita,
ma uccido un uomo,
un uomo con sogni, emozioni e speranze.
Come ho potuto vivere così per tanti anni?
Da quel giorno, in cui lei è stata uccisa,
ho capito di essere nel torto.
Perdonami, mia amata, non ho potuto salvarti.
Perdonami, mia amata, per la mia debolezza.
Io … ti amavo.
Ora corro in mezzo al deserto,
con la lama sporca
del sangue di due Assassini della Confraternita,
seguito solo
da un aquila in volo.
Essa vola sopra di me …
… e mia pare quasi …
… che dica il mio nome:

Altair Ibn-La'Ahad.



SPAZIO AUTORE:
Vi prego di non linciarmi! Tra una cavolata e l’altra siamo sempre più vicini alla meta.


PS. Per chi non lo avesse capito, a parlare è Altair in un lasso di tempo ipotetico dove Maria (la tipa di Altair) è stata uccisa dalla Confraternita.




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