Prologo Arrivi tu. L'altra parte di me
“Arrivi tu.
L’altra parte di me”
“Nebbia. Avvolge il mio cuore
stanco e
carico di malinconia. Trascina
le sue membra
tra le stanche vie della vita
che imperturbabile
si stende di fronte a me.
Alba. Un evento
inaspettato che ti rivoluziona
l’esistenza paralizzata
dal terrore di non essere
capace di riconoscere
un essere destinato ad
appartenermi.
Ricordi che si intrecciano a
vecchie inossidabili
paure. Segreti che nascondo
gelosamente
in una bottiglia gettata nel
mare che racchiude
le mie speranze. Voce che si
alza mentre
canto senza speranza la mia
agonia alla luna.
Cambiamento inaspettato,
incontro fortunato che
si è realizzato grazie a lui
che in poco tempo
è diventato tutta la mia vita.
Ritornello continuo,
sottofondo quotidiano delle
mie frenetiche e statiche
attività che lentamente mi
conducono al realizzamento
dei miei sogni remoti e
fragili- partenza. Segna il
confine tra le parole dette e
i desideri mai confessati.
Le aspettative realizzate, il
legame rafforzato e lei
che è diventata la mia forza e
il mio bastone
per raggiungere le vette più
impervie. Lei che con lo
sguardo coglie i miei silenzi
mesti e le mie
occhiate tetre, i miei sorrisi
spenti e le mie urla gioiose.
Lei che fa da tramite per
farmi conoscere lui,
galeotto della nostra vera e
inossidabile amicizia. Lui.
Il motore delle mie stanche
giornate. Una scintilla,
uno schiocco, occhi che si
incontrano, si sfidano
non si abbandonano.
Identificarsi. Trovarsi.
Il sapore del mare sulle
labbra, nei tormenti angosciosi
che precedono il riconoscersi
come anime gemelle
perché una coincidenza è il
simbolo del destino che
agisce. L’amore che si trova
sotto cumuli di insicurezze,
l’amore che trionfa anche nel
lasciarsi,
l’amore che colma l’anima a
pochi passi dall’addio,
l’amore che silenzioso si insinua
negli spazi vuoti
e mondi dall’incertezza,
l’amore che significa cercare
capire e avere la forza di far
seguire il corso degli eventi,
l’amore che implica lottare,
gettarsi da una rupe,
giocare alla roulette russa
con il Rischio,
rouge o noir, non arrendersi e
avere la forza
di ricominciare da capo dopo
aver perso tutto solo
con i tuoi logori arnesi senza
lanciare un grido di
delusione o di lamento,
l’amore che cambia
la prospettiva sul mondo,
regalando gioia e
curando dal cancro dell’odio.
L’amore
valica oceani e montagne per
ritrovarsi sempre ad
un passo dalla fine con la
stessa intensità e
l’anima gemella resterà legata
a me per sempre.”
(Lady jadis)
I
passi lenti, pesanti, trascinati.
Il
battito di un cuore impazzito.
Impazzito
perché l’amore ha bussato alla sua porta.
Un
amore impossibile.
Una
sofferenza che nasce con esso.
Le
lacrime che sanno di sale, amare, com’è amaro il turbamento che scuote il petto
e lo dilania, fino a farlo sanguinare. Può l’amore creare dipendenza? Può
l’amicizia esser portatrice di liete notizie?
A
volte basta un niente, uno sguardo e tutto s’accende.
A
volte, anche solo gli occhi sanno parlare.
E
i suoi occhi racchiudevano un segreto.
Un
segreto che la tormentava.
Le
rubava l’aria.
Ma
voleva provarci, doveva farlo.
Un’amicizia.
Quella
vera, quella che ti dona se stessa, senza pretendere niente in cambio.
Un
incontro di anime che danzano allegre e si sfiorano appena, complici.
Guidano
l’altro verso la meta proibita, sperata, attesa…
E
quando lei le lasciò la mano, il suo spirito incontrò il suo: bello e
maledetto. Come l’amore che la nutriva.
Un
viaggio alla scoperta di sé stessi, delle proprie emozioni. Quanto può fare il
destino? Esiste davvero “l’altra parte di noi”?
Sarà
lei a scoprirlo…e ne pagherà tutte le conseguenze, sulla sua pelle…
***
Probabilmente
sono una persecuzione per molti di voi, ma se l’estro creativo mi prende non
riesco ad esimermi dallo scrivere, è una forza che non so domare, scusate.
Sono
mesi che provo a scrivere questa che doveva essere una one shot, ma poi è
venuta un po’ lunghetta e su suggerimento della mia beta, ho deciso di
dividerla in 2 o 3 capitoli, non so ancora di preciso. Una cosa breve, insomma.
Ho
iniziato a scriverla a fine settembre, ero presa, ma poi…mi sono bloccata e l’ho
lasciata in sospeso, fino a quando qualche settimana fa, non so cosa mia sia successo,
ho aperto il file e l’ho scritta di getto, senza rendermene conto. Non mi sono
staccata dal pc fin quando non ho messo la parole fine. È stato magico, sapete?
Mi sono sentita talmente travolta che boh, non so spiegarvi a parole, ma è
stato strano, bello e ogni volta che la rileggo mi immergo nelle mie stesse
emozioni. È tremendamente piacevole.
Ma
se sono qui a pubblicarla è grazie a chi mi ha sostenuto e ci ha creduto:
Malia, Lady Jadis (proprietaria della poesia che trovate nel prologo, dice che
l’ho ispirata io con questa storia), Aislinn, Doddie, Jenny…grazie a tutte per
le vostre parole, per l’attenzione che mi avete dedicato, credo che se voi non
credesse così tanto in me, io avrei già mollato tanto tempo fa.
Spero
che possa essere di gradimento anche per voi…forse sarà smielata, forse
pesante, ma io sono così e non mi va di nascondermi. Non più :).
Un
sentito grazie anche a Paulo Coehlo che col suo libro “Brida” (troverete delle
citazioni nella storia) mi ha stimolato a scrivere questa storia e a Alessandra
Amoroso con la sua “Arrivi tu” che mi ha guidato in questa mini avventura (Vi
metterò il link nel primo capitolo, troverete i trafiletti della canzone nel
corso dei capitoli). Buona lettura!
Margherita
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