L'altro lato del fiume

di EhiJoe
(/viewuser.php?uid=93702)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Non credevo possibile che si potesse essere così nervosi aspettando qualcuno con cui non si ha mai parlato. Ero lì seduta sull’erba che continuavo a cambiare la posizione delle gambe, a osservare l’orizzonte e di tanto in tanto guardavo curiosa le lancette dell’orologio da polso rosso regalato da papà per il mio quattordicesimo compleanno. Non sapevo esattamente cosa avrei dovuto aspettarmi da quella giornata. Il sole splendeva alto nel cielo, il caldo era secco e all’ombra di quell’ulivo cominciamo a sentirmi ridicola. Perché avevo deciso di venire? Probabilmente ero pazza. Perché non ascolto mai i pareri degli altri? Domande e ridicole paranoie mi affollavano la mente in quel momento. Così iniziai a giocare con i fili di erba che mi solletticavano le gambe, quando, alzando lo sguardo verso il sole d’agosto finalmente all’orizzonte vidi quella figura alta che aspettavo nervosa…




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=469567