02
Sto correndo come una
matta in corridoio, imprecando come una turca in tutte le lingue da
me conosciute e non, solo ed esclusivamente per colpa di Meg. È così
difficile per lei evitare di dimenticare roba in giro? Non può stare
un attimino attenta a quello che fa anziché viaggiare con la
fantasia in mondi fatati? Ma certo, tanto non è il suo il progetto
di biologia dimenticato in chissà quale aula, non è lei che rischia
un brutto voto se questo non viene presentato in tempo alla
professoressa Schneider alias la brutta zitella inviperita frustrata
sessualmente.
Le aule in cui,
probabilmente, è stato dimenticato la mia unica ragione di salvezza
erano tre: l'aula vicino al bagno, quella vicino gli armadietti e
l'ultima dall'altra parte del corridoio; elimino a prescindere le
ultime, non ho visto Meg entrare in nessuna delle due. Lancio
un'occhiata alla desolazione intorno a me e a passo di carica mi
avvicino alla porta in legno della prima aula di biologia, poggio la
mano sulla maniglia d'ottone e ignoro bellamente il cartello che
recita: "Vietato l'accesso". Insomma, io devo
trovare quello stramaledetto progetto, ne va della mia vita, non può
un insulso cartoncino dirmi di non entrare, non lo avrei ascoltato.
Spalanco la porta,
mettendoci forse un po' troppa enfasi, e la richiudo alle mie spalle.
Senza indugiare oltre mi precipito verso il banchetto che solitamente
occupo in quell'aula, non mi preoccupo nemmeno di guardarmi intorno
per controllare che sono da sola.
«Ehm ehm»
tossisce una voce sconosciuta.
Sbarro gli
occhi. Oh mamma, ho interrotto una lezione? Sento le guance andare a
fuoco dall'imbarazzo ma, chissà come, riesco ugualmente a trovare il
coraggio per girare il capo. Rimpiango subito di averlo fatto. Venti
paia di occhi mi fissano con degli sguardi che vanno dal divertito
all'incredulo, con mio sommo dispiacere ne trovo anche alcuni
irritati. Che figura del piffero!
«Ho interrotto qualcosa?»
chiedo imbarazzata posando gli occhi sull'uomo che sta vicino alla
cattedra.
L'uomo ruota gli occhi. «Non hai letto il cartello
sulla porta?»
Annuisco
velocemente.
«Se lo
avessi fatto realmente ti saresti accorta che ci sono le riprese del
film.» mormora sarcastico qualcuno dall'angolo; mi volto a guardarlo
e vi trovo un tipo che regge una macchina da presa. Oh oh, è un
cameramen quello?
«Hai idea
di quanto tempo ci porti via?» tuona un altro uomo accanto a lui.
Inarco un sopracciglio. «Senta io devo solo prendere il mio
progetto!»
«Non potevi
aspettare la fine delle riprese?» sbotta un altro cameramen. Ma sono
tutti nervosetti?
«La faccia lei una lezione con quella strega!»
tuono incrociando le braccia. «Non le lascerà vita facile se saprà
che il progetto che tanto desiderava è stato perso!»
Tutti i
presenti seguono il battibecco come se stessero guardando una partita
di ping pong, voltano la testa da una parte all'altra della stanza.
«Adesso posso cercare il mio progetto o devo farmi firmare
un'autorizzazione dalla preside?» mormoro cominciando a cercare
dappertutto.
«Lo stai già facendo, ragazzina».
Alzo il viso
verso il cameramen e faccio un sorrisino vittorioso. All'improvviso
una donna sui cinquanta o anche meno di cui non mi sono accorta per
niente, esce dalla penombra in fondo alla stanza; è bionda, tinta
ipotizzo, un paio di jeans sgualciti e un sorriso divertito stampato
in viso. «Lasciatela stare, insomma. Non può prendere un brutto
voto, la resa scolastica è importantissima».
Lancio un'occhiata
eloquente ai cameramen. «È così che si parla!»
«Credo sia
meglio prenderci un attimo di pausa. Rob, Kris potete andare a fumare
se volete».
No, un attimo, Rob? Con lo sguardo passo a rassegna i
volti di tutti i presenti, e quando i miei occhi incontrano i suoi,
così terribilmente dorati, - ma non li aveva azzurri?- una deliziosa
ondata di calore mi investe in pieno. Fortunatamente dura poco, mi
ricordo all'improvviso che mi ha imbrogliato senza farsi troppi
problemi.
«Se
per te va bene, Cath, rimango qui. Forse Kim ha bisogno d'aiuto per
trovare il progetto.» mormora sorridendo in direzione della donna
chiamata Cath che, da parte sua, scrolla le spalle noncurante.
In
poco tempo tutti quanti escono dalla classe fino a svuotarla del
tutto, rimaniamo solo io e Rob e deve esserci anche il mio progetto
da qualche parte.
«Dunque,
che tipo di progetto è?» domanda avvicinandosi a me. È evidente,
porta le lenti colorate e lo hanno conciato piuttosto male, bianco
come un cencio e labbra rosse come il sangue. Per l'amor del cielo,
so che deve interpretare un vampiro, ma il suo viso è troppo bello
per essere nascosto da chili di stucco, ed i suoi occhi poi troppo
stupendi per essere soffocanti da quelle lenti!
«Biologia»
taglio corto cominciando a rovistare nell'armadietto in fondo
all'aula. Anche lui viene ad aiutarmi, benché del suo aiuto posso
benissimo farne a meno.
«Kim,
riguardo a prima..»
«Non
importa. Non ti conosco, non devi darmi spiegazioni».
Fa un
piccolo sorriso. «Sei arrabbiata.» affermò. Beh, caro il mio
attoruncolo, sono stata appena imbrogliata, ho perso il mio progetto,
la professoressa minaccia di mettermi un brutto voto... posso
permettermi di essere un pochino arrabbiata, o no?
«Tutt'altro.
Non m'importa niente di quello che hai detto».
Lo sento
biascicare qualcosa che però non afferro, dopodiché cala un
silenzio pesante tra noi che viene rotto soltanto dal mio urletto di
gioia non appena mi rendo conto che stringo tra le mani quei dannati
fogli. Richiudo l'anta dell'armadietto con uno scatto e, altezzosa,
mi avvio verso l'uscita senza neanche salutarlo.
«Mai visto
un bonsai così acido e asociale.» mormora sarcastico Rob ritornando
a sedersi sulla sedia che ha occupato prima della mia interruzione.
Ho la vaga
impressione che lo abbia detto con l'intento di farsi sentire. Mi
volto nuovamente e lo fulmino. «Forse non ho sentito bene. Hai
appena chiamato me bonsai?»
Rob mi
guarda con aria angelica. «Mmmh» mugula «i bonsai sono delle
piante ergo le piante non provano sentimenti ergo tu sei un bonsai
che non prova sentimenti. Ragionamento piuttosto logico».
«Io
non sono un bonsai, sottospecie mal riuscita di Golia!» sputo piena
di rabbia.
Inarca un
sopracciglio castano. «Golia?» ripete senza capire.
«Si. Mai
sentito parlare di Davide e Golia?»
«Ah» esala
con aria divertita. «Io sono Golia... tu quindi saresti Davide?»
«Non sono
Davide» mormoro acida stritolando i fogli.
Ridacchia
divertito. «Hai ragione. Davide era molto più alto».
«Vuoi
morire seduta stante?» lo minaccio guardandolo truce. Fa delle
pessime battutine, idiote come lui.
«Non ne
avresti il coraggio».
Se c'è una
cosa che nessuno deve mai permettersi di fare, è senza dubbio
sminuire le mie capacità. Io e il coraggio andiamo a braccetto.
«Vuoi sfidarmi?»
Si alza
rapidamente avvicinandosi poi a me, fa un sorrisino obliquo e i suoi
occhi sembrano perforarmi. «Sono qui. Uccidimi».
Lo spintono
lievemente ma lui non si muove di una virgola.
«È tutto?»
mormora ridendo.
«Smettila!»
tuono «se ti picchio mi arresteranno. Sai, non ho più quindici
anni, non posso sperare che il giudice mi dichiari incapace di
agire».
«Un bonsai
renderebbe una cella più vivibile» ride dondolandosi avanti e
indietro sui talloni.
Senza preavviso gli colpisco la spalla con
il pugno, probabilmente gli faccio anche parecchio male visto la
smorfia di dolore che cerca di trattenere. Con un breve risolino lo
lascio lì al centro della stanza e vado via.
Quando finalmente la
campanella si decide a suonare sospiro sollevata. Infilo con poca
delicatezza tutte le mie cose dentro lo zaino, compreso il
dannatissimo progetto che, fortunatamente, è piaciuto alla
professoressa, e mi avvio verso l'uscita dell'aula. Meg mi si
affianca poco dopo.
«Quindi mi perdoni?» mormora facendo gli
occhi dolci. Decido di farla bollire nel suo brodo ancora per qualche
minuto.
«Devo pensarci» mormoro
svoltando l'angolo, diretta verso gli armadietti in fondo al
corridoio.
«Sei cinica! Ti diverti a vedermi soffrire!»
piagnucola.
Le lancio un'occhiata.
«Ovvio. Non vedi come mi sto divertendo?»
«Ti odio!» biascica
incrociando le braccia.
«I complimenti fanno
sempre piacere» borbotto. Arrivate in prossimità degli armadietti
mi guardo attorno confusa: una grossa marmaglia di persone in
assoluto silenzio di stringe in cerchio intorno a qualcosa. Aiutata
da Meg, mi faccio spazio tra la folla e, dopo parecchia fatica,
riesco a capire perchè sono tutti qui riuniti.
Davvero, ne ho abbastanza
di questa situazione!
Non basta avere una
troupe di attori con registi a seguito che gironzolano per la scuola,
non contenti devono perfino girare le scene in pieno corridoio
disturbando chiunque?! Sbuffo e poggio le mani sui fianchi
impaziente; devo necessariamente posare i libri dentro l'armadietto
per prendere quelli delle lezioni successive, ma se non si spicciano
arriverò in ritardo.
Sinceramente non capisco
quello che stanno girando, sembra una chiacchierata vicino ad un
armadietto ma, se stata così semplice, i registi non insisterebbero
tanto nel ripetere la scena all'infinito. Fortunatamente, dopo
qualche minuto, la signora bionda di poco prima - forse la regista -
annuncia una breve pausa.
«Voglio un autografo!»
urla con occhi vispi Meg, facendomi sobbalzare. Arriccio le labbra.
«Ma se non sai nemmeno chi sono!» obietto.
«Diventeranno famosi»
dichiara sicura. Mi afferra il braccio e mi trascina vicino agli
armadietti, dove i due attori stanno chiacchierando un po' a disagio.
«Fai quello che vuoi ma
lascia fuori me dai tuoi piani!» sbotto irritata svincolandomi dalla
sua presa. Mi diriggo verso il mio armadietto, terza fila a destra, a
passo di marcia, ma comincio a sbuffare pesantemente non appena mi
rendo conto della persona che vi è comodamente appoggiato.
Mi
piazzo davanti a lui con aria seccata, Meg - accanto a me - è
entrata in iperventilazione. Robert stacca gli occhi dalla collega e
li posa su di me, subito un lieve sorrisino s'impadronisce delle sue
labbra.
«Togliti dal mio
armadietto» gli ordino con tono fermo.
Ammicca con lo sguardo.
«Ehi, bonsai! Mi devi ancora un pugno, ricordi?»
Meg non respira quasi
più, le do una gomitata alle costole nel tentativo di risvegliarla
ma, contro ogni previsione, non sente nemmeno dolore. L'ho persa per
sempre, forse.
«Se non ti togli ne
avrai presto un secondo» tuona.
Robert non si scompone
più di tanto, al contrario sembra vagamente divertito dalla
situazione. «Hai finito le lezioni?»
«Non t'importa» sibilo
lanciando occhiatine nervose alla folla che si è avvicinata nel
frattempo; inoltre, ciliegina sulla torta, la sua collega ha
cominciato a ridere di gusto, mi sento leggermente presa per i
fondelli.
«Le lezioni sono
terminate?» chiede Robert rivolto verso Meg; lei sbarra gli occhi e
comincia a torturarsi i capelli perfettamente lisci.
«Beh, n-no ancora no»
farfuglia ancora in stato di trance. Le do un'altra gomitata, questa
volta mettendoci più forza, il suo lamento dolorante è musica per
le mie orecchie: non deve familiarizzare con il nemico! Con una
spinta lo faccio scivolare di lato e apro l'anta grigia
dell'armadietto in ferro, frugo all'interno dello zaino e poso alcuni
libri che non mi servono più, almeno per oggi.
«Quando hai una pausa
perchè non ci vediamo al banco?» sussurra lui sorridente.
Lo fisso gelida. «Non ci
penso nemmeno!»
«Seriamente, devo
spiegarti..»
Non gli do
il tempo di terminare la frase. «Senti Pattinson, hai voluto
prendere in giro la nanetta e ti sei divertito ma, adesso, fine dei
giochi, sei stato sgamato. Non c'è nulla da spiegare e non ho
nemmeno voglia di sentirle questa spiegazioni. Perciò, mio caro
Golia, io vado a lezione».
Con un colpo secco chiudo
l'armadietto, afferro prepotentemente Megan e ci volatilizziamo tra
la folla.
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Ma sciauuuuu a tutteeeeeee!!!!!!
Eccoci tornate con un nuovo capitolo, il 2 e speriamo che vi piaccia, così come è piaciuto a noi scriverlo xD
Ah
piccolo precisazione, questo capitolo è scritto da Ryry_ ,
io mi sono solamente limitata a passarlo al presente, così come
è il mio modo di scrivere!
Ora vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate ^-^
Ringraziamo
le 6 persone che ci hanno messo tra i preferiti e le tre che ci hanno
messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:
Sophief88: Ciaooo! Siamo entusiaste che la storia ti piaccia e ecco a te l'aggiornamento xD
Per quanto riguarda il linciaccio...beh non ti anticipiamo niente, a te il giudizio a fine capitolo ^-^
SweetCherry:
Jesssy ma sciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!! Sono tornata con una nuova
storia e sono contentissima che segui anche questa... (se t interessa
ho postato anche l'aggiornamento della mia vecchia storia "Tra dire e
fare" ^-^)...Cioè io e la mia amatissiama tesora Ryry_ siamo
contentissime xD
Ecco a te il nuovo capitolo, non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi... un bacio
ryry:
ehilà tesoro sciauuuuuu!!!! Ecco il nuovo capitolo, speriamo che
ti piaccia! ah e grazie dei complimenti xD un bacioneee
NeverThink:
*-* tesorinooooo!! nn puoi capire che felicità vedere la
tua recensione... Siamo mega felici che la storia ti piaccia e
ovviamente non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo nuovo
capitolo!! ti lasciamo alla lettura
bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ryry_:
-.- ok credo che sia una cavolata il fatto che io risponda alla tua
recensione dal momento che la storia è di entrambe comunque ecco
qua...amoreeeeeeeeeee la nostra bimba va avantiiiiiii xD ti amo
amoreeeeeee!!!!!!!!
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