Nel momento stesso in cui mi
guardo attorno nella speranza
di trovare qualcosa che valga la pena osservare,contemplare,toccare,mi
do della
scema.
Cosa ci dovrebbe essere ancora
qui? Cosa non dovrei ancora
conoscere a memoria di questo posto?
Posso anche chiudere gli occhi
che l’immagine di camera mia
affiora identica alla realtà come una fotografia appena
scattata.
Eppure non
c’è nessuna macchina fotografica,nessuna foto e i
miei occhi sono chiusi,sigillati.
La verità
è che questa stanza rappresenta la mia salvezza,la
mia prigione,la mia solitudine,la mia riservatezza,la mia apatia,il mio
dolore.
Perché è
qui che mi rifugio quando iniziano a volare
urla,insulti,ceramiche.
Perché è
qui che passo tutto il mio tempo esclusi i pasti.
Perché è
qui che mi rendo conto di quanto io sia diversa da
tutti gli adolescenti che conosco,di quanto le persone sappiano dire
cose
bellissime,ma non le riescano a confermare con i gesti.
Perché è da qui
che,quando sento urla felici di amici che giocano,i miei pensieri
volano a tutti
quegli “amici” che io dovrei avere.
Perché è
qui che posso essere me stessa sempre. È qui che
posso piangere,leggere,scrivere,suonare senza che qualcuno mi giudichi.
È qui
che posso esternare quello che un ricordo,un messaggio,una frase
suscitano in me.
È qui che torna a galla quella parte di me
timida,riservata,piena di paure.
Perché è
qui che passo ore a fissare un punto senza
ricordarmi dove sono,chi conosco,chi è la persona che magari
mi ha scritto. È
qui che passo ore a piangere percvhè voglio indietro i miei
ricordi.
Perché è
qui che estranio il mio dolore. È qui che tiro
pugni carichi di rabbia,di odio,di frustazione,contro il muro.
È qui che spesso
e volentieri ho passato ore a strofinare una spugna nella speranza che
il
sangue sulle pareti sparisse. Il mio sangue.
Perché ormai la mia
vita è reclusa qui dove un tempo trovavo
la pace,la calma mentre ora ci trovo solamente tristezza e
autcommiserazione.
Qualcuno qualche giorno fa mi
disse “ora capisco perché il
tuo colore preferito è l’azzurro:è un
colore freddo esattamente come te,come il
tuo cuore”.
Non serve a nulla dire che
quella persona che dovrebbe
capirmi in realtà,in quasi tredici anni,non ha mai capito
nulla di me.
Non serve nulla dire che non
è vero quello che dice.
Io sono fredda con le persone
che mi hanno fatto
soffrire,con le persone che dovrebbero amarmi,ma mi rovinano solo la
vita.
Io sono fredda con chi mi ha
sempre detto “ Ti voglio
bene”,”noi saremo sempre unite” e poi mi
abbandona non appena si rende conto
quanto sia difficile a volte essermi amica.
Io sono fredda con coloro che
mi giudicano quando tutto ciò
che conoscono di me è solamente il nome.
Quello che,però,in
pochissimi hanno capito è che io sono
fredda,io sono diffidente,ma se mi affeziono a qualcuno do tutto me
stessa.
Sono capace di addossarmi tanti
di quei problemi degli altri
che alla fine il mio cervello non ce la fa più e ogni tanto
va in Black Out,si
spegne e perde tutti i file che aveva,tutti i ricordi,tutte le
conoscenze.
Rimano solamente io.
Ora mi chiedo:una persona che
preferisce continuare con i
vuoti di memoria sempre più lunghi piuttosto che smettere di
fare la vera
amica,è così fredda,è così
cattiva,è così sbagliata?
Per quanto mi venga da
rispondere “no,non è così”
qualcosa
mi spinge a dire di sì.
E allora mi chiedo chi sono
veramente,come sono.
Ma una risposta non la
troverò sicuramente mandando a
puttane la mia mente.
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