- Aileen Cormak -
Aileen alzò lo sguardo dal fascicolo che teneva tra le mani,
ma sapeva già chi l’aveva chiamata:
- Demetrius! - disse
Era felice di vederlo, anche se la situazione tra loro era rimasta in
sospeso dall’ultima volta che si erano visti.
- Come va il braccio? - le chiese Demetrius indicando la fasciatura che
spuntava sotto la manica corta della maglietta di Aileen
- Meglio… grazie - rispose. Passò qualche istante
di silenzio, poi chiese seria: - Sei venuto a parlare
dell’altra sera? -
Demetrius la guardò negli occhi: - Ho pensato volessi
parlare. E’ così? -
- Mi credi? -
- Sì -
- Perché? -
La domanda evidentemente colse di sorpresa il vampiro, che rimase
qualche istante in silenzio prima di ammettere:
- Non so spiegartelo... ti credo e basta. Il mio istinto mi dice
così –
Questa volta fu Aileen a rimanere senza parole. Il suo istinto gli
diceva di fidarsi di lei? Si chiese come fosse possibile che un Agente
di Morte si fidasse così tanto di un’umana. Ma
d’altro canto quella stima le faceva piacere.
- Grazie di quello che hai fatto, e… di avermi creduto -
disse, poi aggiunse: - Ma perché quell’Agente di
Morte mi aveva attaccato? -
- C’è stato un equivoco, mi dispiace ma non posso
dirti altro. Come sai degli Agenti di Morte? - le chiese sorpreso
ancora una volta delle conoscenze di una apparentemente semplice umana.
Aileen ripose il fascicolo in un cassetto dell’archivio: - I
miei erano dei vampiri, te l’ho detto... - tagliò
corto. Poi, temendo di esser stata più brusca del
necessario, aggiunse: - Scusa, è che non mi va di parlare di
questo argomento -
- Come vuoi tu - la rassicurò Demetrius. Le andò
vicino:
- Sei in servizio? -
- Sì, lavorerò qui in archivio per un po'. Non
posso essere di pattuglia per via del braccio ferito – disse
lei accennando con la testa alle cartelle sparse sulla scrivania su cui
era poggiata
- Ti fa ancora male? - le chiese lui sfiorandole lievemente il braccio.
Aileen fu colpita dalla delicatezza e dolcezza di quel gesto
- Non più... – rispose
Si avvicinò ancora di più, Aileen capì
non senza stupore che Demetrius voleva baciarla. A lei piaceva molto
Demetrius, e non c’era da stupirsi: era molto attraente, e
poi era un vampiro, un Agente di Morte per la precisione. Piuttosto era
sorpresa che proprio un Agente di Morte si interessasse a lei!
Avrebbe voluto rallentare il tempo per poter assaporare a pieno ogni
istante di quella situazione, ma... proprio allora squillò
il cellulare di Demetrius. Si allontanò di poco da lei
deluso: - scusa, devo rispondere –
Aileen scrollò le spalle, come a dire “non devi
certo rendere conto a me...”, e lui rispose. La telefonata fu
breve, iniziata con un “sì?” e finita
presto con un “arrivo subito”. Appena chiuse la
telefonata si rivolse subito a lei per spiegarle:
- Devo scappare, c’è un’emergenza con
una missione – disse, - ti chiamo, ok? –
- Ok – rispose Aileen, che non riuscì a nascondere
completamente la delusione
- Cosa c’è? – disse lui sorridendo, -
non mi credi? –
- Non l’ho detto – sorrise anche lei
Demetrius la guardò intensamente, le si avvicinò
per accarezzarle una guancia e la baciò. Le sue labbra erano
fresche e il bacio durò poco, ma a Aileen sembrò
comunque bellissimo.
- Ti chiamo appena torno – disse Demetrius. Poi, vedendo le
labbra di Aileen incresparsi in un sorriso:
- Cercherò di fare presto -
PS. Ben accetti i commenti (e domande qualora ce ne fossero),
specialmente se li fate nel forum dove anche pubblico gli episodi:
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