1) Regrets
Quattro ragazzi sono riuniti attorno ad un tavolo ricoperto da
bottiglie di alcolici e superalcolici, sigarette e
posacenere. Uno in particolare, se ne sta seduto su una
vecchia poltrona dismessa con sei diversi cuscini sopra, forse per
bilanciare la sua scarsa altezza... Fatto sta che è li,
seduto su quella pila di cuscini con le braccia incrociate a scrutare
con sguardo indagatore gli altri tre che parlottano a bassa voce,
passandosi l’un l’altro qualche foglio e molte
birre.
- Avevamo un mese per trovare una band che aprisse i nostri concerti..-
Iniziò Roope, con il suo fedelissimo copricapo da vichingo
munito di corna
-Sono rimasti tre giorni e ancora non abbiamo la più pallida
idea di chi chiamare.- continuò per lui il giovane
tastierista mentre leggeva e rileggeva le solite tre righe sul foglio
che teneva in mano
- Qualcuno sa almeno che fine abbia fatto Henkka? Sono due ore che
siamo qua e ancora non si è fatto vedere… Non
è da lui- Chiese Jaska poco prima di attaccarsi a
una bottiglia di birra
Mentre i ragazzi si scambiavano queste poche parole il biondino seduto
sulla pila di cuscini non aveva detto neanche mezza sillaba, se non
contiamo i grugniti che ogni tanto uscivano dalla sua gola. Da sotto il
suo cappello da poliziotto continuava a fissare gli altri, mentre la
rabbia dentro di lui cresceva sempre più. Non riuscivano a
trovare una band che potesse aprire i loro concerti, non volevano un
gruppo di ragazzi qualsiasi, volevano un gruppo molto bravo
–ma non quanto loro- che fosse in grado di scaldare il
pubblico che poi loro avrebbero fatto –metaforicamente-
esplodere. In più il loro bassista non si era ancora fatto
vedere, e aveva ragione Jaska, non era da lui fare ritardo,
perciò non sapeva se doversi preoccupare per lui o
prepararsi a dargli una bella strigliata non appena si fosse
presentato. Come se non bastasse la sua ragazza, la donna per la quale
aveva fatto il sacrificio più grande di tutti, aveva deciso
di prendersi una pausa dal loro rapporto, e questo lui proprio non lo
capiva. In un rapporto non ci sono pause, o due persone stanno insieme
o non stanno insieme, non ci sono pause. Ma a lei evidentemente il suo
punto di vista non interessava.
Improvvisamente un leggero rumore di passi e poi il cigolio della porta
che troppe volte si erano prefissi di aggiustare, ma mai ne avevano
avuta la voglia, annunciò l’arrivo
dell’ultimo ritardatario, colui su cui si sarebbe sfogata
l’ira del giovane chitarrista se non avesse presentato una
scusa più che soddisfacente.
Henkka entrò nella stanza con un enorme sorriso che gli
andava letteralmente da un orecchio all’altro, mentre tre dei
ragazzi lo guardavano curiosi di sapere perché fosse
così felice ed uno si preparava a saltargli addosso e
riempirlo di botte.
-Ragazzi, ho risolto tutti i nostri problemi!- esclamò
-Mi hai trovato una casa alle Bahamas?- chiese Roope
- Hai inventato il teletrasporto?- domandò Janne
-Hai parlato con Dana?- tentò Alexi
-No, nulla di tutto ciò, anche se mi spiace per te e Dana,
Alexi. Comunque dicevo che ho risolto il problema su cui ci
scervellavamo da settimane. Ho trovato una band-
Adesso gli occhi di tutti i ragazzi erano fissi su di lui e lo
guardavano con insistenza, sul volto di alcuni era perfino comparso un
sorriso.
- Si chiamano “Death Scream”. Sono sulla scena
musicale da un paio d’anni, molto conosciuti in America,
soprattutto in California, da dove vengono, ma quasi sconosciuti
oltreoceano. Mi sono informato su di loro, suonano soprattutto death
metal, e nei loro testi scrivono di problemi personali, tradimento, ma
anche di tematiche più importanti, come la violenza-
- Se ne parlano nei loro testi sono tutte tematiche importanti,
altrimenti non lo avrebbero fatto, a meno che non scrivano le prime
cazzate che gli passano per la mente- interferì Alexi
- No, non credo che scrivano così tanto per fare qualcosa,
per lei i testi sono importanti tanto quanto la musica-
-Lei?!?- Un coro si levò all’interno della stanza
in cui si erano riuniti
- Si, è una ragazza che scrive i testi,
è la chitarrista e si occupa anche dei cori. È
l’unica ragazza del gruppo, e da quello che sono riuscito a
capire sono fortunati che sia una sola, dicono che sia molto esuberante
e iperattiva, averne anche due come lei li farebbe impazzire- Concluse
Henkka sorridendo
Alexi alzò gli occhi verso il soffitto e portò le
mani dietro la testa sospirando, mentre gli altri si
scambiavano parole stracolme di doppisensi. Sapeva cosa significava
essere in tour con una ragazza: Dana si sarebbe ingelosita e se per
adesso erano in pausa, non appena fosse venuta a conoscenza della cosa
lo avrebbe lasciato. Non riusciva a capire come potesse non fidarsi di
lui, in quattro anni non l’aveva mai tradita, anche se,
dovette ammetterlo le tentazioni non erano mancate. Ma aveva resistito,
e infondo, è questo che conta no? Non si può fare
un processo alle intenzioni, e in più lei non avrebbe mai
saputo che gli era passata qualche volta per la testa l’idea
di portarsi a letto una delle tante ragazze che gli sbavavano dietro e
ci provavano spudoratamente con lui nelle feste post-concerto. Non le
aveva mai neanche rinfacciato tutto quello che, per un suo semplice
capriccio o come preferiva chiamarla lui
“paranoia”, gli aveva fatto perdere.
Quella situazione lo stava facendo impazzire, non riusciva a
concentrarsi mentre suonava, qualche volta aveva addirittura sbagliato
qualcuno dei suoi formidabili assoli, e questo proprio non gli andava
giù. Ormai ne era consapevole, quella donna gli stava
rovinando la vita. Più volta si era fermato a riflettere sul
sentimento che lo legava a lei, ed era giunto alla conclusione che
chiamarlo “amore” sarebbe sbagliato, e in
più suonerebbe davvero troppo sdolcinato. Quella era
più che altro una dipendenza. Cosa lo rendesse dipendente
poi, non lo sapeva neanche lui. È una bella ragazza,
è vero, ma nulla di eccezionale, troppo gelosa e possessiva.
Rise al pensiero di lei che sbuffava mentre lui era al telefono con sua
sorella, ma si rattristò subito dopo consapevole che non
l’avrebbe più vista sbuffare per le
altre telefonavate che riceveva sempre, fino a pochi anni fa, quelle
per le quali si alzava dal letto anche alle quattro del mattino, per
poi scoprire che non c’era nessuna emergenza, ma soltanto la
voglia di fare due risate insieme, non le avrebbe più
ricevute.
Ho deciso di togliere la vecchia storia che avevo messo "A Devastating
Love" perchè ormai l'aspirazione è totalmente
svanita e non accenna a tornare (ma nel caso lo facesse è
tutto salvato sul computer) e ne ho messa un'altra, a mio dire
più interessante (spero sia così anche per voi).
Spero vi piaccia, mi raccomando recensite, anche se sono solo critiche,
le userò per migliorarmi!!
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