Heyyy a voi vi ho visto!!Abbassate le asce,le
pistole e anche le spade ok? Sono tornata! E’ solo che non uno dei miei
migliori periodi e poi l’algebra e la geometria popolano la mia mente! xD
Dopotutto cosa devo mai studiare a un Liceo Scientifico?
Beh dopo questo piccolo sproloqui vi voglio
avvisare che questo capitolo è pov Alice,potrà non piacervi,ma mi serviva per
introdurre una persone e fare capire altre cose. C’è una parte che so vi
piacerà molto,ma premetto che è scritto da schifo,ho cercato di dare un senso
un po’ poetico e morale ad alcuni concetti ma come mio solito non ci sono
riuscita e aspetto sapere da voi cosa ne pensiate. Ma prima di ciò volevo
consigliarvi delle ff:
-
Tutte quelle di Adry91(magnifiche)
-
Violenza e Vague di sapphire
-
E con mia somma gioia e stupore Baby-sitter di volpessa22(Tesoro
ma mica me l’avevi detto che avevi scritto questo capolavoro,in confronto la
mia è una cosa sciatta e insignificante,brava sono contenta anche del tuo
grande successo,complimenti ancora!)
Passiamo al capitolo,buona lettura,spero vi
piaccia -_*
8.
L’amico di mio fratello.
POV. Alice
Era la classica domenica soleggiata qui nella Grande Mela.
Di mio consueto mi ero svegliata alle 10 passate,dopo la stressante serata
precedente allo Smooth Criminal,dove il mio occhio attento e furbo aveva
adocchiato un bel po’ di particolare curiosi. Mio fratello Edward era tornato
da poco ed io ero stata davvero felice di rivederlo,ritrovarmelo davanti più
bello di prima mi aveva scaturito una gioia infinita. Edward era partito nel
corso dei suoi studi di medicina per approfondire le sue tesi e lavorare a
contatto con dei colleghi di mio padre che vivevano all’estero. Edward era il
più grande di tutti,quando eravamo piccoli,ricordo,che lui acconsentiva quasi
sempre di giocare con me alle bambole,mettendoci sempre un pizzico di giochi
maschili. Un evento al quanto divertente e che non dimenticherò mai fu quando
all’età di 4 anni dopo aver truccato miseramente le mie bambole,le avevo
imbrattate tutte,nessuna era scampata al mio sadico progetto,ma volevo ancora
giocare,così chiesi dolcemente e con aria fittizia a Edward di farmi da
cavia,ma lui si era categoricamente rifiutato,neanche i miei occhi dolce
aggiunti dal labbro inferiore proteso all’esterno,che tremolava leggermente per
convincerlo non servì a niente; aveva la testa dura. Così decisi di usare la
mia seconda arma a disposizione,infallibile questa. Scoppiai in un pianto
isterico dimenandomi per terra,ripetendo,anzi gridando che Edward era cattivo
con me,così mamma e papà corsero subito in mio soccorso,insieme a un Emmett
pasticcione che si era sporcato completamente di cioccolata tutto il visino
paffuto. Quando mi videro piangere,aggiunsi a quella sceneggiata anche la
faccina a cui loro non potevano resistere e così papà mi si avvicinò e con
dolcezza mi chiese:- Amore mio perché stai piangendo?- mentre mi lavava via i
lacrimoni con i pollici.
-Edward non puole jocale con me- risposi imbronciata,non
sapendo articolare bene le parole. Mio padre spostò il suo sguardo dolce e comprensivo
da me a Edward,su cui cambiò diventando serio e riprovevole.
-Edward gioca con tua sorella e non farla piangere ci siamo
intesi?- gli chiarì. Edward iniziò a sbuffare pesantemente e subito
controbatté:- Ma papà lei vuole che io sia la sua cavia di laboratorio- papà lo
guardava con un sopracciglio biondo arcuato :- Non credo proprio tesoro e poi
cosa sarà mai?-.
-Cosa sarà mai papà? Lei vuole truccarmi,mettere quelle cose
colorate nei capelli- piagnucolò Edward,ma mamma subito gli si avvicinò
dandogli un bacio sulla guancia e sussurrandogli qualcosa nell’orecchio che lo
convinse a giocare con me,ma quella fu la sua fine.
Mentre ridacchiavo ricordando quegli eventi non potei fare a
me di constatare quando eravamo cambiati da allora. Io,Edward e Emmett eravamo
sempre stati molto uniti,fino a quando non entrammo nella fatidica fase
dell’adolescenza dove i miei due fratelli si accumunavano insieme perché
avevano gli stessi interessi:Playstation,ragazze e uscite,mentre io rimanevo la
bella sorella da proteggere. Erano diventati esageratamente gelosi di qualsiasi
ragazzo,tanto che in quel periodo arrivai ad odiarli per il loro comportamento
così possessivo. Ma eravamo ugualmente molto uniti. Poi successe tutto
all’improvviso,un pomeriggio Edward aveva appena compiuti 18 anni e mio padre
lo chiamò nel suo studio e dopo un intera giornata che passarono insieme lo
sguardo verde e vivace di mio fratello cambiò. Era orami
duro,freddo,consapevole,adulto.
Quando lo vidi ebbi paura di lui,di quello che ormai era
ovvio che era diventato.
Da allora non usciva più con noi,tornava a casa a tarda
mattinata,usava le ragazze come degli stracci,viveva nel lusso e
nell’egocentrismo,non parlava più con me e Emmett definendoci ad un certo punto
ancora bambini per comprendere. Aveva una comitiva ormai tutta sua,che noi non
conoscevamo e che di sicuro l’avevano portato su una brutta strada,poco dopo si
iscrisse a medicina e il suo comportamento divenne ancora più distaccato e
lontano,ma continuavamo a volerci bene.
Si fidanzò per poco tempo con una ragazza della mia scuola,l’oca
giuliva,nonché più popolare dell’istituto Tanya Denali. Edward era uno dei
ragazzi più ambiti di tutta New York e io non avevo una straccio di amica o
amico,solo mio fratello che si conquistò subito a scuola una gran popolarità
perché era il campione della squadra di baseball,poi anche la squadra di
football aveva iniziato a richiederlo a grandi linee,ma lui aveva sempre
rifiutato e da allora era stato l’oggetto del loro scherno perché sapevano che
senza di lui non sarebbero arrivati lontani.
Tanya in quel periodo cercava di essermi amica,ma solo con
lo scopo di essere più a stretto contatto con Edward e io stufa da quella situazione
schivai tutti quanti,compresi mio fratello Edward.
E fu in quel periodo che conobbi Bella,era una delle persone
più buone che avevo conosciuto,una bellissima ragazza,che però non amava
vestirsi alla moda,non si rendeva conto neanche della sua bellezza,era la
classica ragazza semplice,acqua e sapone,una amica di cui fidarsi davvero e la
ragazza giusta per mettere apposto la testa di quel scapestrato di mio fratello
che intanto aveva lasciato finalmente la biondina. Io e Bella instaurammo un
rapporto magnifico a cui si aggiunsero ben presto anche Emm,Angela e Ben.
Un giorno mi venne in mente di far incontrare Bella e Edward
per fare in modo che i miei sogni diventassero realtà,ma tutto andò distrutto.
Proprio quando io e Emm stavamo tornando a casa e io aveva
la chiara intenzione di parlare a Edward di Bella,vedemmo fuori casa nostra la
macchina di Edward accesa e i vari camerieri che vi caricavano dentro delle
valigie. Io e Emm ci guardammo preoccupati e così corremmo subito dentro
casa,dove vedemmo parlare papà e mamma con Edward,che aveva un biglietto
dell’aereo in mano.
-Edward!- gridai spaventata e lui si girò verso di noi
guardandoci malinconico.
-Ali,Emm!- rispose accennando un sorriso lieve.
-Ma cosa stai facendo?- chiese Emm sorpreso e non capendo.
-Ragazzi io devo partire,vado in Europa - ci rispose
sicuro,ma non mi sfuggì di certo quella nota di tristezza negli occhi.
-E perché mai? Quando tornerai?- chiesi io in lacrime e lui
mi si avvicinò asciugandole.
-Vado a studiare lì,seguito da colleghi fidati di papà- ci
rispose convinto.
-E non tornerai presto vero?- gli chiesi continuando a
piangere.
-No,non presto,ma tornerò-.
Da quasi 4 anni solo ora era ritornato,ci sentivamo solo per
e-mail e non era tornato a casa per nessuno festività e ciò non faceva altro
che stringermi il cuore. Quando l’ho rivisto mi è sembrato sempre lo stesso,ma
ho visto qualcosa cambiare quando ha visto Bella,ci potrei scommettere.
Ho visto inclinarsi quel suo egoismo spropositato,cadere
quel suo guscio in cui si è chiuso,l’ho visto tornare per un attimo bambino,ma
con sentimenti da uomo.
Per Bella è stato lo stesso,sono estremamente i due opposti
e non fanno altro che schivarsi,ma si sa all’amore non ci si può scappare.
Mi ridestai da quel folto accumulo di ricordi e andai nel
mio bagno per vestirmi.
( Qui i vestiti: -> http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=15058447 )
Sistemai anche i capelli e scesi giù in cucina per fare
colazione. Quando vi entrai vidi Edward che sorseggiava un caffè nero,seduto
dinanzi al tavolo,perso nei suoi pensieri.
-Buongiorno- lo salutai allegra,ieri mi ero proprio
divertita e ora ne sentivo ancora l’influenza.- Buongiorno anche a te Alice-
ricambiò Edward ancora perso in chissà quali fantasie.
-Gli altri?- chiesi vedendo che non c’era nessuno. –Mamma e
papà sono a lavoro,come sempre e lo scimmione è ancora a dormire e sognare la
sua fantastica biondona- rispose sarcastico.
-Beh è proprio innamorato,sembra essere stato preso in pieno
dal fulmine dell’amore- dissi ridacchiando mentre mi preparavo un tè alla
fragole e frutti di bosco.
-Eh si!- sospirò,ma io volli approfondire l’argomento:- Poi
non riesco a concepire questo vostro completo interesse solo per le ragazze
bionde! Cos’hanno di così speciale? Capisco Rosalie,ma Tanya proprio no-.
-E’ un rimprovero questo?- mi rispose scettico mio fratello
alzando un sopracciglio.
-No una constatazione- affermai sicura sedendomi affianco a
lui.
-E stai alludendo alla mia vita giusto? – controbatté
adirato,non gli piaceva affatto che qualcuno si intromettesse nella sua vita,ma
prima o poi doveva aprire gli occhi.
-Esattamente,non riesco a comprendere come tu sia riuscito a
ricadere nella tela di quella!- trillai irritata a morte,quell’oca un giorno
sarebbe finita nel mio forno il giorno del ringraziamento.
-Alice non ti devi intromettere nella mia vita e poi se
qualcuno è caduto in una tela quella è lei- disse e vidi accendersi nei suoi
occhi una luce,tradotte in poche parole:rabbia.
-Vuol dire che non ci stai insieme?- esclamai sorpresa.
-Non ci sono mai stata Alice,i miei rapporti sono sempre
stati a livelli fisici- sbuffò come se stanco di dover sempre spiegare delle
sue azioni.
-Ma un tempo non eri così- sussurrai tra me e me,ma lui
sentì chiara la mia risposta.
-Cosa hai detto?- assottigliò gli occhi infastidito tanto
che era arrabbiato.
-Edward hai sentito benissimo quello che ho detto e credo
che tu sappia anche che ho ragione,non puoi continuare così a fare il
libertino,giocare con le donne e con la vita,una buona volta cresci!-
Lui si alzò di scatto dalla sedia facendola rovesciare
all’indietro e mi guardò con i suoi occhi carichi di astio,rabbia e odio,mai
l’avevo visto così,tanto che intimorita mi alzai anche io e indietreggiai di
poco.
-Cosa ne sai tu di me Alice? Cosa ne sai della mia vita?
Cosa ne vuoi sapere? Sei tu quella che non è ancora cresciuta,che alloggia nel
suo castello dorato,credi ancora nelle favole,nel principe azzurro e annessi e
connessi,ma la vita non è quello che sembra,lì fuori è un inferno,un
susseguirsi di burocrazia e criminalità,la gente si fa abbindolare facilmente,ciò
che consideri giusto non lo è affatto,tutto quello che credi ti protegga svolge
esattamente il ruolo contrario. Gli uomini sono corrotti,questo mondo è
corrotto dall’ipocrisia,egoismo,sete di gloria,potere e soldi,ma tu Alice
ancora non lo puoi capire e mai spero lo capirai,ma non puoi permetterti di
giudicarmi o di criticarmi,proprio nessuno qui lo può fare. Cosa credi che
faccia dalla mattina alla sera Ali? Gioco a carte e scopo ragazze bionde a non
finire? Se è questa l’opinione che hai di me vuol dire che non mi conosci. Non
sai quanto è difficile lasciare la tua giovinezza e i tuoi sogni per aprire gli
occhi e scoprire che tutto quello che credevi bello in realtà è più oscuro di
quanto tu pensi. Non pensare alla vita come un colle ricoperto da prati e
fiori,quello esiste nei sogni,nei libri. Allora anche se ti voglio bene,davvero
non ti permetto di dirmi ciò,perché io sono cresciuto,prima di te,prima di
quanto sarei dovuto crescere ed ero solo,perché la vita è una sola e allora è
solo che dovrai affrontarla. Lascia perdere le illusioni,i desideri e i
sogni,non servono,sono la cosa più inutile che io abbia mai conosciuto,è la
bugia più grande che io abbia mai sentito. “I sogni diventano realtà”,ma
dove? Quando? Non è mai successo ed è per questo che,Alice,devi imparare a
crescere e non lasciarti ammaliare dalle illusioni-.
Ero paralizzata,era da tempo che mio fratello non mi parlava
così tanto ed era da tanto che non si apriva a me,ma perché quelle parole? Cosa
era successo? Perché adesso non credeva in tutto quello che avevamo sempre
sognato?
-Perché Edward? Perché sei così adesso? Cosa ti ha fatto
cambiare così? Io ho visto,tutto è successo quando hai compiuto 18 anni e sei
uscito dallo studio di papà. Ma poi perché ci hai abbandonato? Perché ti sei
chiuso in questa bolla?- gridai disperata,piangendo.
-Io non devo un “perché” a nessuno. Non posso dirti cosa è
successo e ho già parlato abbastanza,ma sappi Alice che la vita è questa e se
già da adesso non inizi a scorticarti le mani quando inizierai ad andare
avanti?... Bisogna saper guardare lontano,oltre l’orizzonte per poter essere
perennemente felici,capita spesso di essere troppo realisti e lasciarsi dietro
i propri sogni,ma è così che deve andare. Quando si è bambini non ci sono
problemi è tutto un’avventura,un insieme di colori strani e dalle mille
sfaccettature. Quando si diventa grandi non si può più sognare,bisogna mettere
da parte le illusioni e accettare la realtà,la dura realtà,quella dove devi
riuscire a guadagnarti tutto da solo,senza mai guardarti indietro. Quando si è
bambini si vuole subito arrivare alla maturità,ma vivendola vuoi tornare ad
essere bambino-.
Le sue parole,sapevo che erano la verità,ma io credevo
ancora nei miei sogni e fino a quando ci sarebbero stati,avrei continuato a
lottare per loro.
-Edward hai ragione,lo so. Ma oltre a tutto questo ci sono
lati della vita che neanche tutto ciò può oscurare e cambiare:l’amore,Edward.
Quello non lo cambia nessuno,non lo distrugge nessuno,la famiglia,anche quella
esiste e lo sai,ce l’hai una famiglia;forse la realtà riesce a separarla,ma mai
potrà cancellare le emozioni che dona e so che tu non le hai dimenticate,sono
lì da qualche parte nascoste e forse c’è una sola persona che può farle tornare
a galla- affermai sicura,lui doveva capire.
- Cosa stai blaterando Ali? Questo sono e non credo
nell’amore. Che cos’è l’amore? Baci,coccole,abbracci e stupide paroline
romantiche senza senso- mi rispose sputando quelle parole con acidità.
- Amavi un tempo Edward,ma sei stato così egoista e
pessimista da non credere nemmeno più a quello,abbiamo due genitori che si
amano alla follia,la prova vivente che quello che dico è vero,ma sei tu il ceco
che ancora non vuole crederci- risposi a tono,lo stavo smascherano e lui lo
sapeva,per questo motivo si teneva sulla difensiva.
-Erano altri tempi i loro- cercò di giustificarsi,ma ciò non
era fattibile:- I tempi cambiamo,ma l’amore rimane lo stesso-.
-Pff- sussurrò infastidito,avevo centrato,era meglio battere
quel ferro caldo prima che si raffreddasse.
-E poi non credere che non l’abbia capito,eh!-.
-Capito cosa?- domandò allarmato sbarrando gli occhi,colpito
e affondato.
-Bella- risposi semplicemente e lo vidi
pietrificarsi.
-Cosa c’entra lei?- sussurrò adirato. Ah è duro perdere eh
fratellino?
-Lo so,ti ho visto come la guardavi,quando sposti il tuo
sguardo su di lei,sei ritornato per un attimo quello che eri una volta e poi la
tua gelosia non ha fatto altro che confermare la mia teoria; ti piace Bella e
inoltre te ne stai innamorando-.
- Cosa hai detto? Ma sei pazza? Non hai sentito quello che
ho detto? Non esiste l’amore-.
-Ma tu non ci credi più di tanto o no da quando l’hai vista?
Ammettilo,sii sincero almeno una volta- lo incitai avvicinandomi minacciosa.
-Stai zitta!! Non è assolutamente vero- mi gridò avvicinandosi
anche lui pericolosamente.
-Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-,
-Si-.
-Basta- tuonò una terza facendoci sobbalzare tutti e due
insieme.
-Emmett ma che ti urli?- lo sgridai una volto identificata
la voce di mio fratello che probabilmente con le nostra urla si era svegliato.
-Ma cosa sono questa urla? No,si,no,si,no,si e smettetela!
Sembrate due bambini! Ma poi perché state litigando?- ci chiese un Emm adirato
e sorpreso.
-Niente- spiegò Edward frettolosamente posando la sua tazza
ancora mezza piena nel lavello e correndo in camera sua. Ecco per qualsiasi
cosa c’era sempre un niente;era la solita risposta con cui rispondeva a
ogni nostra domanda. E quella parola faceva male più di una pallottola nel
cuore.
-Visto che questa volta sei immischiata anche tu,mi
spiegheresti cosa è successo?- domandò imperterrito Emmett iniziando a
mangiucchiare un cornetto.
-Gli ho rinfacciato tutto quello che pensavo da tempo-
soffia debolmente,mi sentivo terribilmente in colpa. Emmett quasi non si
strozzò mandando giù un pezzo della sua colazione :- Alice! – gridò – ci
eravamo promessi…- ma non lo lasciai finire,sapevo dove voleva arriva,per
questo finii io per lui : - …si lo so,che non dovevamo rinfacciargli i nostri
pensieri su di lui,lo so Emm-.
-E cosa ti ha risposto?- continuò Emme vidi nascere nei suoi
occhi un nota di tristezza e dolore; il mio fratellino era sempre
contento,allegro e spensierato ed era raro vederlo in quello stato,ero certa
che ci soffriva quanto me.
- Mi ha detto che non capisco niente,che non mi devo
intromettere,che la vita non è quella che crediamo,che l’amore,la famiglia,i
sogni non esistono e che lui è dovuto crescere troppo in fretta per potersi
godere la giovinezza- risposi flebile,quelle parole mi pesavano come dei
macigni.
- E non ti ha detto il perché?- disse Emm sedendosi su una
sedia e prendendosi la testa con le mani in una presa stanca e rassegnata. Io
mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
-No Emm,ma dobbiamo essere forti,una speranza c’è,lo
sai,l’hai vista anche te- e lui annuì,come me poco convinto,ma speranzoso.
**********
Ero nella mia camera e stavo dinanzi al mio armadio e
valutavo criticamente quanti pochi capi,scarpe e accessori avessi.
200 pantaloni,50 gonne,300 maglie,154 paia di
scarpe e quasi 500 accessori. Pochi,davvero troppo pochi.
Avrei dovuto comprare e prenotare la nuova collezione Armani,Dolce&Gabbana,
Gucci ecc… Ad un certo punto sentì il campanello suonare.
Uff! Qui sembrava che suonasse tutto. Scesi le scale per
andare in cucina,avevo bisogno di un succo di frutta,ma quando stavo svoltando
l’angolo per andare in cucina,mi bloccai. Ero
pietrificata,stupefatta,meravigliata e affascinata.
Dinanzi a me vi era l’essere più bello che avessi mai
visto:capelli biondi e ricci,pelle chiara,occhi di una magnifico blu
intenso,era alto e il suo corpo molto muscoloso,ma non eccessivamente come
Emmett. Parlava animatamente con Edward,ma non riuscivo a sentire ciò che
dicevano,ero troppo attratta dai movimenti sensuali delle sue labbra e i gesti
delle sue mani.
Mi sforzai di rimanere impassibile,dovevo passare dinanzi a
lui e avrei dovuto fare la sostenuta,impassibile;voltai di nuovo lo sguardo su
di lui,eh una parola!
Camminai decisa per dirigermi in cucina,dopotutto il mio
orgoglio femminile era sproporzionato. Quando loro sentirono il rumore dei miei
tacchi sulla moquet si girarono.
-Salve- dissi quando arrivai vicino a loro,stavo continuando
a camminare,ma la sua voce me lo impedì.
-Salve- rispose pacato,la sua voce era all’altezza della sua
bellezza,un melodia soffice ma mascolina.
-Piacere Jasper Whitlock- continuò porgendomi la mano che
accettai prontamente.
-Piacere Alice Cullen- risposi a tono e vidi di striscio lo
sguardo confuso di mio fratello Edward che lo alternava tra me e lui
ripetutamente.
-Ah! Alice lui è il mio migliore amico,poi il nome già lo
sai- annunciò mio fratello dopo poco. Io sbarrai gli occhi,mio fratello aveva
un migliore amico? E d’altronde così…così…così magnifico?
-Non me ne hai mai parlato- lo accusai prontamente,ma lui
non si scompose.
- Non ne ho mai avuto la possibilità- rispose alzando le
spalle.
-E dove vi siete conosciuti?- domandai curiosa.
-All’università di Harvard – disse Edward con
tranquillità,poi continuò :- lui però frequenta il corso di giurisprudenza-.
-Vuoi diventare avvocato?- chiesi sbalordita,non mi sembrava
il tipo,certo aveva un espressione pacata,seria,ma il suo abbigliamento cioè
camicia bianca,jeans scuri,giacca di pelle e scarpe nere mi avevano fatto
pensare che facesse qualcosa di più attivo.
-Sono avvocato,precisamente penalista- rispose
tranquillo,oddio ma era un angelo! La creatura più bella che avessi mai visto.
-Va bene Edward,quello che ti dovevo dire te l’ho detto,ci
vediamo dopo- annunciò Jasper dando una pacca sulla spalla di mio fratello che
intanto era rimasto in silenzio,restituendo semplicemente il gesto.
-Ciao Alice- mi salutò poi,sorridendomi solo,ma quel sorriso
valeva più di tutto l’oro del mondo.
-Ciao- sussurrai ammaliata e in trance. Mi ridestai dalle
mie fantasie solo quando sentii la porta chiudersi. Mi girai e vidi Edward
guardarmi in maniera strana.
-Che c’è? – chiesi curiosa.
- Ti piace – mi accusò prontamente,puntandomi un dito
contro e io deglutii nervosa,mi aveva scoperto.
-No- negai con troppa enfasi e mi morsi il labbro inferiore
nervosa mentre lui mi guardava trasmettendo esplicitamente il suo disappunto
sul credermi.
-E’ un bel ragazzo,punto-spiegai frettolosamente scappando
in cucina.
Jasper era il ragazzo più bello che avessi mai visto,anzi
l’unico,nessuno mai mi aveva mai attratta così tanto,quando avevo sentito il
suo sguardo sul mio corpo avevo le farfalle nello stomaco,le gambe mi
tramavano,il cuore batteva all’impazzata e il respiro era irregolare. Oddio,oddio!
No,no,no e ancora no. Ho già detto no?
Io mi stavo innamorando,troppo in fretta per
essere vero.
- Drin! Drin!-.
Dico io chi ha avuto l’idea di inventare i
campanelli,fastidiosi e monotoni,sempre a interrompere le parti più belle dei
miei sproloqui?
Scocciata mi avviai all’ingresso,una lampadina si era accesa
nella mia mente,e se fosse Jasper? Forse aveva dimenticato qualcosa.
Corsi alla porta gridando come una pazza che c’avrei
pensato io,ma quando aprii le mie speranze caddero nel buio assoluto e una
delusione e irritazione pazzesca crebbe in me. Tanya,l’oca giuliva.
-Ciao- dissi laconica guardando criticamente il suo
abbigliamento non opportuno,evidenziato dalle marche false.
-Ciao Alice- starnazzò lei e poi continuò- ma come sei bella
,davvero stai troppo bene!-.
-Lo so- risposi freddamente alzando un cipiglio
altezzosa,quando ci voleva,ci voleva.
Lei continuò a guardami come in attesa di qualcosa e capii
:- Si vieni Tanya ti porto nel forno-.
-Dove?- Ah! L’avevo detto,ma subito mi corressi :- Ehm scusa
volevo dire da Edward- roteai gli occhi scocciata,quale santo lassù mi odiava
così tanto?
Mentre salivamo il suo continuo sistemarsi la scollatura,i
capelli,le unghie laccate,la mini gonna e il trucco eccessivo mi fece
imbestialire,pensai che ormai era troppo. Mi fermai di colpo arrabbiata e
decisa.
-A pensarci bene Edward non ti vuole vedere- sputai con
acidità.
-Come? Ma se ci eravamo messi d’accorso- cercò di
giustificarsi,ma non le lasciai il tempo per continuare:- Certo,ma adesso ha
cambiato idea, quella e la porta,la strada la sai e perciò evapora!-
Ah mi sentivo già più leggera.
-Come scusa?- domandò inorridita e incredula,oh non mi
conosceva affatto!
-Hai sentito bene,tranne se hai dei problemi di udito ti
consiglio l’ampliphone . Per il resto devi scomparire,non sei all’altezza di
Edward,lui ti usa come un giocattolo e non mi interessa cosa provi per lui,non
sarai mai una di noi e non sarai mai niente per Edward,per lui esiste un'altra.
Ho sopportato fin troppo i tuoi modi odiosi e fastidiosi,sei solo un brutto
anatroccolo che tenta inutilmente di diventare un cigno,ma sappi che
starnazzare tutto il giorno non ti serve a niente,perciò cerca di non farti più
vedere e ti avverto la prossima volta non sarò così generosa-.
E lei con le lacrime di umiliazione agli occhi scappò di
casa sussurrandomi un poco minaccioso “ Te la farò pagare”,ma chi voleva
prendere in giro?
-Mandata via?- domandarono in coro i miei fratelli,mi girai
sorpresa verso di loro,Emmett mi guardava compiaciuto e divertito,ma avevo
paura di Edward,mi girai verso di lui e rimasi sbalordita: se la rideva di
brutto.
-Ahahahha…hai proprio fatto bene sorellina davvero,grazie!-
oddio non si era arrabbiato e la pensava come me! Su questo punto era tornato
normale,forse quello che gli avevo detto lo aveva fatto ricredere. Poi la
famosa lampadina di accese. Idea! Mi avrebbe ringraziato ancora per poco.
-Edward dovresti restituire questo a una mia amica- dissi
con una faccia da cucciolo indicandogli l’oggetto che avevo in mano,avevo in mente
di mandare Emmett ma poi la mia lampadina amica mi aveva aiutata a capire.
-Perché io?- domandò scocciato.
-Perché tu! Adesso vai,su questo foglio c’è l’indirizzo e ti
aprirà di sicuro lei- affermai sicura,Emmett intanto mi guardava stranito.
-Ma quello non è…- cercò di dire ma io lo fulminai con lo
sguardo e gli mimai tra i denti un “zitto” minaccioso.
Edward scocciato prese l’oggetto,le chiavi della sua
macchina e andò verso la meta che io avevo deciso per lui,sperando in qualcosa.
Angolo autrice:
Rieccumiiiiii!! Eh lo so siete contenti? Vi è
piaciuto? Si lo so è una mezza ciofeca,anzi tutta una ciofeca,ma ho postato per
disperazione,melodrammatica? Non credo.
Beh volevo fare un piccolo annuncio: Ehm,Ehm*si
schiarisce la voce nervosa* Lo so che mi odierete dopo questo annuncia,anzi mi
direte questa è antipatica forte! Ma non godo di un’ottima autostima per
questo,vi prego,vi prego anzi vi scongiuro lasciate un commentino,anzhe ino
ino,anche se una critica,sono sempre bene accette . E’ solo che vedo più di 400
visite a capitolo,non pretendo che lo commentiate tutto,ma se avete un po’ di
tempo anche picculo picculo,lasciatelo ok? Perché dopo mi demoralizzo e non
scrivo,lo so,mi conosco.
E dopo questo delirio passiamo ai ringrazi menti.
Primo un ringraziamenti a tutti quelli che
leggono! Grazie mille. Grazie anche ai 23 preferiti e 29 seguiti!
Si lo so sono troppo per una storia sciatta come la mia.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito:
auri777: ciao!! Ma sono davvero contenta,anzi
contentissima che ti piaccia la mia storia,grazie davvero,continua a leggere e
se vuoi a commentare,ma non credo di essere così brava a scrivere come dici
tu!! Troppo gentile!
DivinaTheBest: Ahhh ma ogni tua recensione è uno
spruzzo di allegria e di felicità davvero,il tuo entusiasmo non mi fa altro che
bene!! Grazie sei troppo clemente con me!
Volpessa22: tesoro mio!!visto chi era!! Emmett?
Ahhh nono!! Il nostro Jasperino,dovevo sempre introdurlo no? E poi spero ti sia
piaciuto il capitolo,ancora complimenti per la storia,anche se ti volevo
chiedere una cosa,ma non sei costretta,se vorresti mettere nei tuoi capitolo un
po’ di pubblicità per la mia ff!! Solo se ti va!! Grazie ancora!! Sei un tesoro
=D
Rebussii: carissima contenta? Hai azzeccato? E hai
visto sei davvero intelligente,anche più di quanto pensi,non ti preoccupare,per
chi sia i seguaci non posso proprio dirtelo mi dispiace,ma lo farò capire
tra…Ehm,molto! Si! Ihihih perfida è? Nahh un po’. Grazie ancora un bacione.
EricaCullen:madòò sorella mia le tue recensione mi
fanno sempre piangere,ma io ti amo troppo lo sai no? Eh no non sono i
scagnozzi di Edward xD hai sbagliato!!! Ahahahaha,ok basta!Ricomponiamoci. La
parte di Tanya è quella che tu mi hai ispirato,sai la rabbia contro Delfina
l’ho riversata su di lei,mica male no? Poi dì la verità il fatto del forno è
troppo forte no?? Si lo so sono un genio,e anche modesta penserai tu no?? xDxD
mi conosci!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Un bacione.
SaraCullen:Sorella mia(questa volta veramente
sorella) Grazie,grazie e ancora grazie,ti ho già detto grazie? Comunque non sia
come sono contenta che tu abbia la mia stessa passione,davverp mi viene da
piangere se ci penso!! Piaciuto il capitolo? E ti sei ricordata la battuta che
ti avevo detto come spoiler?? Spero ti piaccia anche questo capitolo.
Ringrazio ancora tutti,davvero,un bacione vostra
TanyaCullen.