Autumn Wind
Personaggi/Pairing :UsaxUk Rating: Verde Genere: Shonen-ai
“Alfred!” Il ragazzo aprì gli occhi, ritrovandosi a fissare Arthur che lo guardava dall’alto, le mani appoggiate sui fianchi. “Mi sembrava di averti lasciato dei compiti. Scommetto che non l’hai nemmeno aperto!” Alfred
voltò appena la testa, osservando il libro adagiato sull’erba accanto a
lui. “Oh, Igirisu, è così noioso, non posso ammuffire su un libro in
una così bella giornata!” Protestò, mettendosi a sedere e poi alzandosi
in piedi, spolverandosi i pantaloni. Arthur dovette sollevare lo sguardo per continuare a guardarlo in faccia. “Di un po’, ti sei fatto ancora più alto?” Si chinò per prendere il libro. “Non puoi crogiolarti nell’ignoranza, la letteratura è importante”, aggiunse poi, inflessibile. Lo prese per mano, facendolo sedere di nuovo, a fianco a sé. Alfred
sbuffò sonoramente, osservandolo mentre apriva il libro di poesie.
“Sono terribilmente deprimenti, Igirisu, non mi piacciono per niente!” Arthur
sorrise, arruffandogli i capelli. “Dai, leggiamone qualcuna insieme,
vedrai che non sono poi così male. Aprì il libro, scegliendone una a
caso e cominciando a leggere ad alta voce. Ogni tanto si fermava per spigargli qualche nozione, poi riprendeva.
Alzò il capo il pettirosso, una fredda corrente aveva lievemente sfiorato il suo piumaggio brunito. Preludio della fine dell’estate spensierata.
Arthur
si interruppe di colpo quando si accorse che la testa di Alfred si era
posata morbidamente sulla sua spalla ed il respiro si era fatto più
lento. Sorrise, scuotendo la testa e posando il libro sul prato,
poi, attento a non svegliare il ragazzo si spostò, in modo da farlo
sdraiare con la testa appoggiata alle sue gambe. Gli passò distrattamente una mano tra i capelli. Cresceva in fretta, America, forse fin troppo. Una
folata di vento fece stormire le fronde dell’albero sopra di loro,
alcune foglie si staccarono, ondeggiando lievemente fino a posarsi
sull’erba del prato. Arthur ne prese una tra le dita, osservandone il colore bruno, la bella stagione stava per finire.
E così tra i rami si udiva il canto Del pettirosso che il freddo chiamava Di rosso gli alberi dipingeva Il vento autunnale che la morte portava…
Forse aveva ragione Alfred, quei versi erano troppo deprimenti. Sospirò,
chinandosi per posare un bacio lieve tra i capelli del ragazzo; il poco
tempo che passava con lui era ciò di più prezioso che aveva. Niente al
mondo avrebbe potuto convincerlo a rinunciarvi.
Così il pettirosso dischiuse le ali Lasciando il nido in cui era cresciuto All’orizzonte una nuova estate cercava Libertà agognata, alle spalle tutto il resto lasciava. Arthur
si sdraiò accanto ad Alfred, la fronte che sfiorava la sua. Chiuse chi
occhi, stringendo tra le dita la mano di quello che considerava un
fratellino, concedendosi anche lui un sonnellino… End
*Note: La poesia (non è nemmeno definibile poesia) non sono altro che versi a caso inventati ad arte in modo da seguire il filo della storia. ... e infatti sono inguardabili, ma pazienza XD
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