As it must be

di Maglodra
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Era seduta, lì, su quello sporco sedile del treno e pensava.

Sì, pensava.

La musica dell’ i- pod a palla nelle orecchie, che in realtà non sentiva.

Guardava fuori il finestrino il paesaggio correre lontano, più veloce di lei, dei suoi pensieri.

Non poteva, si diceva. Non poteva.

Scappare.

Non era il caso.

Ma lo stava facendo e non le sembrava così grave, anzi, lo considerava quasi legittimo, giusto.

Sei una codarda, si diceva.

Fuggi per andare dove? Non lo sapeva.

Eppure lo stava facendo.

Era la prima soluzione che era riuscita a trovare ed era anche la prima volta che prendeva una decisione così velocemente e con una tale forza d’animo.

Le avevano sempre detto che era una persona decisa se si trattava di scegliere qualcosa di importante.

Riusciva a sentire la voce di una sua amica che pronunciava quelle parole, quasi come un’eco.

Quindi… Quindi lo era?

Sorrise ironica e nello stesso tempo una lacrima le rigò il viso.

Non avrebbe visto più nessuno, sarebbe stata sola.

Nessun volto amico le avrebbe più sorriso.

Nessuna madre le avrebbe intrecciato i capelli.

Nessun padre l’avrebbe sgridata, anche per qualcosa di sciocco.

Dovresti essere contenta, si ripeteva.

Dovresti esserlo, davvero.

Dovresti…





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