Non Ricordo Con Esattezza Quando Iniziarono a Piacermi i
Ragazzi, Sono Sempre Stato Un Ragazzo Normale e non ho mai avuto
problemi di questo tipo ma ricordo un ragazzo, Nobu, Così si
chiamava, avevo nove forse dieci anni quando ci incontrammo ora a
distanza di sette anni, lo ricordo ancora perfettamente.
Lo Incontrai al parco vicino casa mia e quando se ne andò in
America per studiare, come uno stupido continuavo ad andare
lì per aspettarlo.
Hiro smise di pensare e disteso sul suo letto freddo, iniziò
a piangere, perchè doveva ricordarsi di quel ragazzo,
perchè nessun altro ragazzo poteva colmare il vuoto lasciato
da Nobu.
Il Suo telefonino squillo, con quella rumorosa suoneria
[ wwrrrr .... wrrrrr chocolate disco disco co co ... keisan
suru onna no ko .... kitai shiteru otoko no ko ... wrrrrr
.wwrrrr ]
Hiro Balzò Dal Letto e si affrettò a prendere il
telefono che alle undici di sera, nella casa sembrava fare un rumore
enorme, aprì il cellulare e vide un numero strano impresso
sul display certamente non un numero giapponese,
[ Shhhw ... Hello, Hiro? is your number? ... ]
Hiro Non Riusciva a Capire e con quelle poche parole che conosceva di
inglese rispose
<< My Name Is Hiro, Who You Are ? >> *l'errore è fatto di proposito*
... Hiro Era stupito di questa strana chiamata e per giunta a quell'ora
inconsueta
[ shhw Hiro ? Oh, Ti Sei Dimenticato di Me ? ]
Disse al telefono quella persona, questa volta parlando in
Giapponese.
Hiro era molto confuso non sapeva cosa rispondere così
chiuse il telefono, immergendosi nelle sue lacrime per poi abbandonarsi
al sonno.
Si Sveglio Il Mattino Seguente, Controllò il Telefono e
quella strana persona, che dalla voce sembrava un ragazzo forse poco
piu grande di Hiro, non provò a richiamare, Hiro come ogni
mattina, si alzò ed andò in bagno, era nel
periodo delle vacanze estive quindi non era preoccupato per la scuola e
se la prese con molta calma, si vestì fece colazione e prese
il cane per portarlo a spasso, uscì dal cancello e si
avviò verso il parco, poco distante da casa sua, ogni volta
andare lì per Hiro significava ripensare sempre a lui, a
Nobu, ma era l'unico posto dove poteva lasciare il cane libero, senza
che scappasse.
Hiro Liberò il cane e si sedette su una panchina a caso, ve
ne erano diverse sparse per tutto il parco, in legno e ferro, molto
resistenti, Hiro si appoggio chiuse gli occhi e preso da quella poca
sonnolenza che gli restava si sdraiò sulla panchina, il sole
di mattina era sempre forte di quei periodi e Hiro odiava che quella
fastidiosa luce gli urtasse gli occhi.
Ma All'improvviso un ombra si avvicinò verso il volto di
Hiro, sul nascere della cosa Hiro non ci fece caso ma poi
iniziò a sentire qualcosa di strano, aprì gli
occhi lentamente, osservò una sagoma, accecato dalla luce,
cercò di mettere a fuoco l'immagine; Hiro Disse Quasi
Singhiozzando
<< Tu ... >> la sagoma rispose
<< Io ... >> sorridendo.
Hiro iniziò a piangere come uno stupido ragazzino e vide una
mano, molto liscia, togliergli le lacrime dal viso, lo alzò
e gli si sedette vicino,
<< Nobu >>
disse Hiro, vedendo quello splendido ragazzo, per metà
americano, era ancora come lo ricordava Hiro, aveva degli splendidi
capelli biondi che riflettevano in pieno la luce del sole, lunghi fino
al collo, ondulati e ribelli, gli occhi azzurri e bellissimi, Hiro non
poteva far altro che piangere in quel momento.
Nobu gli mise la mano sul viso dolcemente e gli tolse via le lacrime
che scendevano per il viso, si avvicinò dolcemente e lo
baciò ingenuamente, si scostò e sorrise,
<< Mi sei mancato piccolo Hiro >> disse
Nobu con la voce bassa, Hiro arrossì in viso e
allontanò Nobu
<< Siamo Vicino a Casa Mia, Ti Prego e Poi dopo 7 Anni,
Non Puoi Tornare così e ba...
>> disse singhiozzando
<< Se non ricordo male, da piccolo prima di partire ti
promisi che sarei tornato e che non ti avrei lasciato più
>> Replicò tranquillo
<< Ma Perchè Proprio Ora ? >>
.... << Sembra che tu debba andare ora >>
...
Il Cane Aveva Finito e si era avvicinato a Hiro senza che lui se ne
accorgesse, si guardò intorno e vide che la madre era a
stendere i panni, si alzò lentamente prese il cane e si
avviò verso casa, si voltò una sola volta, giusto
prima di entrare, ma già Nobu non c'era più,
forse per Hiro quello era stato soltanto un sogno.
Note : Un Grazie a tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo,
fatto abbastanza male
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