Solitudine
Solitudine
Prefazione dell’Autrice: Ciao a tutti, Treasterischi
è nuovamente qui!! Sì, è
un’altra fanfic di Vampiri, che volete farci, sono
fissata…
È uno spin-off prequel de “La Spada e
l’Abisso”, dedicato a Gianni e al gruppo di Malkavi
di Ravenna…
Vi consiglio almeno di leggere una manciata di capitoli dell'altra
fanfic per capire bene tutti i riferimenti di questo prequel... Almeno
i primi 4 capitoli... Tanto sono corti... Ok, ci rinuncio...
Essere un Vampiro è difficile se sei un bambino, ma se in
più sei un Malkavo le cose possono complicarsi in maniera
imprevista…
Buona Lettura…
Personaggi:
Gianni: Bambino Malkavo, crede
che il suo Mentore Immaginario (Il Signor Luigi) viva nel suo dito.
Nonostante abbia ormai 50 anni di non-vita ragiona e si comporta come
un bambino di 7.
Messer Guidubaldo da Roncione: Sire di Gianni, dice di essere stato cavaliere di Carlo Magno, ricorda un po' Don Quischotte.
Lugat: Imprevedibile Malkavo spagnolo il cui unico scopo nella non-vita sembra sia tormentare Gianni.
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– Prima Notte: Amicizia
(Ravenna: Gianni sta passeggiando per le paludi con il dito infilato
nell’orecchio)
Gianni: Sì Signor Luigi, lo so che la grammatica
è importante, ma non capisco a cosa mi serva fare tutti
questi esercizi… Insomma non devo mai leggere e scrive nulla
di utile… Uh?
(Il bambino vede 3 persone a un crocevia, stanno leggendo le
indicazioni e consultando una mappa, sono 2 uomini e una donna. Per un
po’ continuano a discutere, poi notano Gianni, la donna gli
si avvicina)
Donna: Ciao piccolo… Cosa ci fai in giro a
quest’ora di notte?
Gianni: Passeggiavo…
Donna: Abiti qui vicino?
Gianni: Sì…
Donna: Allora forse potresti aiutarci: stiamo cercando la strada per
Forlì…
(Gianni resta pensieroso un momento con il dito infilato
nell’orecchio, poi indica una direzione)
Gianni: Credo che sia da quella parte…
Donna: Grazie, sei stato di grande aiuto…
Gianni: Prego… Io mi chiamo Gianni e questo è il
Signor Luigi (La indica), che vive nel mio dito…
Donna: Oh, un amico immaginario… Beh, io sono Lara, piacere
di averti conosciuto… Ora devo andare…
Gianni: Ciao Lara…
(La donna raggiunge i compagni di viaggio e ripartono, Gianni rimane
solo col Signor Luigi e riprende la passeggiata)
Gianni: Sa una cosa Signor Luigi? Ho l’impressione che la
gente capisca che sono un Malkavo ogni volta che vi
presento… Non potreste mostrarvi direttamente agli altri,
come fate con me e con Messer Guidubaldo? (Silenzio per un
po’) Come sarebbe a dire che per farlo dovreste far impazzire
gli interlocutori?! E poi cos’è un
interlocutore…?
(Un rumore lo distrae, Gianni si avvicina a uno stagno e vede dei
bambini, un po’ più grandi di lui, che giocano a
far rimbalzare i sassi sull’acqua)
Vociare di bambini: Ora tocca a me!! Questo sasso non è
abbastanza piatto! Voglio provare io! Ehi, chi è quello
lì?!
(Uno dei bambini ha notato Gianni, il Malkavo sembra indeciso se
avvicinarsi o meno, i ragazzini gli vanno incontro)
Bambino 1: Ciao, sei nuovo di qui?
Bambino 2: Come ti chiami?
Bambino 3: Vuoi giocare con noi?
(Gianni è rimasto sorpreso soprattutto dall’ultima
domanda e si limita a guardare stupito il terzo bimbo)
Bambino 1: Che c’è, non sai parlare?
Gianni: Da… davvero posso giocare con voi…?
Bambino 2: Sì, perché?
(Gianni sorride emozionantissimo, quasi commosso e abbraccia forte il
bambino più vicino)
Bambino 3: Ehi, che stai facendo?!
Gianni: Grazie!!
Bambino 1: Staccati!! Ma che ti prende?!
Gianni: Scusatemi… è che nessuno vuole mai
giocare con me…
Bambino 2: Beh, sei strano…
Bambino 3: Ce l’hai un nome?
Gianni: Sì, mi chiamo Gianni e questo
è…
(Fa per indicarli, poi si zittisce e si limita ad abbassare titubante
la mano destra rendendosi conto del problema)
Bambino 1: Bene, io sono Nicola, lui è Luca e quello
è Menico…
Gianni: Molto piacere… A cosa stavate giocando?
Menico: A chi riesce a far saltare di più i sassi
sull’acqua!
(Poco dopo: i bambini stanno giocando, Gianni, lancia i sassi con la
sinistra, ma è una frana e non riesce a fare nemmeno un
rimbalzo…)
Nicola: Prova a usare l’altra mano!
Gianni: Ehm… Sarebbe meglio di no…
(Prima che Gianni finisca la frase, la mano destra scatta in avanti e
afferra il sasso che Nicola gli stava porgendo)
Gianni: Come non detto…
(Con la mano destra esegue un lancio perfetto che rimbalza 5 volte, gli
altri bambini si congratulano, ma Gianni sa che non è merito
proprio…)
Gianni: Adesso a cosa giochiamo?
Luca: A niente, si è fatto tardi…
Menico: Sì, devo andare a casa, domani devo aiutare mio
padre con l’aratro…
Nicola: E a me mi tocca alzarmi all’alba per lavorare al
mulino…
(Gianni si rattrista)
Gianni: Però possiamo vederci domani sera?
Luca: Noi stiamo sempre qui quando abbiamo finito il lavoro…
Gianni: Allora vengo di sicuro!!
Menico: Bene, a domani!!
Nicola: Ciao Gianni…
(Si salutano e tornano verso le proprie case, Gianni rimane solo a
tirare sassi nell’acqua col dito nell’orecchio)
Gianni: Non volevo ignorarla Signor Luigi… è solo
che… beh… per una volta sembra che mi abbiano
creduto normale… hanno giocato con me e non mi hanno preso
in giro… Non dico che è colpa vostra se succede!!
Però… (Sospira) Forse sono riuscito a trovare
degli amici…
(Dissolvenza)
– Seconda Notte: Normalità
(La notte successiva, Gianni si alza al tramonto e si affretta a
uscire, sulla soglia si scontra con Lugat carico di trappole per topi)
Lugat: Ehi!! Guarda dove vai!!
Messer Guidubaldo: Gianni perché cotanta precipitazione?
Gianni: Scusatemi, ma ho fretta, devo incontrare i miei amici allo
stagno…
Lugat: Ma tu non hai amici…
Gianni: Sì che ce li ho!!
Messer Guidubaldo: Non è bene che tu esca senza
desinare…
Gianni: Cenerò quando ritorno!!
Lugat: Sempre che ti lasci qualcosa: le trappole non hanno funzionato
bene oggi…
(Indica le gabbie che tiene in mano: contengono ratti di piccola
taglia…)
Gianni: Mi arrangerò…
(Gianni corre fuori prima che possano replicare, Messer Guidubaldo
scoperchia un barile e vi guarda dentro, c’è poco
sangue alchemico)
Messer Guidubaldo: Uhm… Sono rimaste solo due
libagioni…
Lugat: Ottimo, Gianni farà senza…
Messer Guidubaldo: No, mi priverò io del nutrimento: lo
Zoppo ha chiesto il mio consiglio e credo usufruirò della
sua ospitalità stanotte per sfamarmi…
Lugat: Contento voi…
(Lugat versa dal barile la sua razione di sangue in un boccale, poi
uccide uno dei topi catturati e ne aggiunge la Vitae alla
“cena”)
Messer Guidubaldo: Non credo avrò tempo di cacciare nuove
prede stanotte, vedi di procacciare sangue fresco per domani…
Lugat: Se proprio devo…
(Dissolvenza)
(Più tardi: Gianni sta giocando con i suoi nuovi amici,
stanno provando a catturare una rana)
Menico: Perché sei arrivato così tardi Gianni?
Nicola: Sì, ormai è buio, se venivi prima
potevamo giocare di più…
Gianni: Mi dispiace, ma prima del tramonto non posso…
Luca: Ma tu dove stai?
Gianni: Ehm… dormo nel villaggio a sud…
Nicola: Ma quel villaggio è abbandonato!
Menico: Già, dov’è la tua famiglia?
Gianni: Io non ho una famiglia…
Luca: Sei solo?
Gianni: No, c’è Messer Guidubaldo che si occupa di
me…
Menico: Ma chi? Il cavaliere matto?
Gianni: Non chiamatelo così!
Nicola: Quello deve avere le rotelle fuori posto, una sera mio padre lo
ha incontrato davanti al suo mulino: stava lì a fissare le
pale che giravano…
Gianni: A Messer Guidubaldo piacciono i mulini a vento e comunque
è buono e si prende cura di me…
Luca: Sì, ma rimane comunque un tipo strano…
(Gianni sembra a disagio)
Menico: Ehi, la rana è scappata…
Gianni: Vado a cercarla…
(Gianni si addentra tra i giunchi e appena è abbastanza
lontano si infila il dito nell’orecchio)
Gianni: Sì Signor Luigi, lo so… Non sgridatemi!!
Non posso spiegargli che noi Malkavi siamo orgogliosi della nostra
Pazzia!! (Assume un’espressione concentrata) No!! (Scuote la
testa) Beh io non lo farò!! Loro sono normali e io voglio
essere come loro!! (Sbuffa) Basta!! Lasciatemi in pace!!
(Nicola esce dai giunchi)
Nicola: Ehi Gianni con chi stai parlando?!
(Il Malkavo resta perplesso un momento, poi si afferra la mano destra
con la sinistra e, a forza, si sfila il dito dall’orecchio)
Gianni: Con nessuno…
Nicola: Ti ho sentito dire “lasciami in
pace”… Che fai, parli da solo?!
Gianni: N-no… i pazzi parlano da soli io… Stavo
bisticciando con una sanguisuga…
Nicola: Fastidiose eh…? Luca ha trovato la rana, vieni,
torniamo a giocare…
(Gianni sorride e lo segue, ma poi si guarda tristemente il dito indice
della mano destra)
(Dissolvenza)
(Più tardi: Gianni torna al rifugio e va a prendere la sua
cena, ma il barile e le gabbie sono vuote!)
Gianni: Lugat hai mangiato anche la mia parte?!
Lugat: Certo!
Gianni: Sei una carogna!!
Lugat: Lo so… Vai a caccia se sei tanto affamato…
Oppure chiedi ai tuoi amici di aiutarti: se sono vivi avranno un bel
po’ di Sangue da offrirti…
Gianni: Non mangerò i miei amici!!
Lugat: Allora arrangiati…
Gianni: Ti odio quando fai così!!
(Esce sbattendo la porta, la campana di una chiesa suona le tre del
mattino)
Gianni: Signor Luigi, non abbiamo molte ore per cacciare, meglio
sbrigarci… (Si mette il dito nell’orecchio, ma
rimane perplesso) Signor Luigi perché non mi
parlate…? (Silenzio) Vi ho offeso forse…? (Ancora
silenzio) Vi chiedo scusa… (Niente… Gianni
sospira) E va bene, me la caverò da solo…
(Si avvia nelle campagne)
(Dissolvenza)
– Terza Notte: Cambiamento
(La Notte successiva, Gianni si risveglia e vede Messer Guidubaldo con
addosso la sua migliore armatura e il Tabarro da Cavaliere Templare)
Gianni: Andate da qualche parte Messere Guidubaldo?
Messer Guidubaldo: Sì, lo Zoppo mi ha riferito degli
efferati omicidi commessi dal Sicario Assamita ai danni dei Nosferatu e
dei Ravnos: il Saraceno è pericoloso e assetato di Sangue
Vampirico, proverò a fermarlo.
Gianni: È per questo che siete vestito da Crociato?
Messer Guidubaldo: Sì, quel Cainita è una
minaccia e tu in queste notti hai girato da solo per le paludi, non
voglio che ti accada nulla…
(Il Sire gli fa un sorriso benevolo, poi si avvia alla porta, Lugat si
sta dondolando sull’amaca...)
Messer Guidubaldo: Confido di tornare entro poche notti. Cercate di
convivere civilmente…
(Esce, Gianni guarda malissimo Lugat)
Gianni: Per colpa tua ieri sono rimasto quasi a digiuno!!
Lugat: Non sono affari miei…
Gianni: Invece sì!! Sono riuscito a trovare solo un cane
randagio e qualche topo, se non ti bevevi anche la mia parte ero a
posto!!
Lugat: Beh, dovrai arrangiarti anche queste notti, sono troppo occupato
per andare a caccia anche per te…
Gianni: Ma non stai facendo niente!
Lugat: Invece sì: sto fischiando…
(Si mette a fischiettare, Gianni esce arrabbiatissimo e si avvia per le
paludi)
(Dissolvenza)
(Più tardi: Gianni e i suoi amici sono sdraiati su una
collinetta erbosa a guardare le stelle)
Menico: Ehi, ho visto una stella cadente!!
Nicola: Esprimi un desiderio!
Gianni: Siete mai rimasti a guardare il cielo fino a vedere le stelle
tramontare?
Luca: Io sì: una volta sono andato a pescare anguille di
notte con mio padre e ho visto anche l’alba…
Gianni: Dev’essere bellissimo, io è tanti anni che
non la vedo…
Luca: Allora un giorno ti porto a pesca con me…
Gianni: Mi piacerebbe moltissimo… Ma non credo
potrò, devo tornare a casa prima di mattina…
Menico: Perché?! Per una volta non muori mica…
Gianni: Beh, pure voi non potete stare qui con me per tutta la notte
anche se sarebbe bello…
Luca: Ehi, domani c’è una sagra in paese, si
festeggia il Patrono e oggi possiamo farti compagnia quanto vuoi!
Nicola: Sì, non dobbiamo mica alzarci presto!!
Gianni: Allora possiamo stare qui tutta la notte!!
Menico: Puoi anche raggiungerci alla fiera domani…
Gianni: Ehm… Non saprei…
Luca: Dai non fare il timido!!
Gianni: Beh, intanto divertiamoci adesso, per domani si
vedrà…
(Silenzio per un po’)
Gianni: Potete farmi un favore?
Nicola: Sì, che vuoi?
Gianni: Se oggi state qui e vedete l’alba guardatela che per
me, per favore…
Menico: Ma perché non puoi vederla?
Gianni: È una cosa che non posso spiegarvi… Ma
forse un giorno lo farò…
Luca: Certo che sei strano…
(Dissolvenza)
(Più tardi, poco prima dell’alba: Gianni ritorna
al rifugio, Lugat appena lo vede entrare gli corre incontro e lo
abbraccia)
Lugat: Gianni!! Meno male che sei qui!!
Gianni: Che succede?!
Lugat: È quasi l’alba, non arrivi mai
così tardi!! Avevo paura che l’Assamita ti avesse
preso!!
(Gianni rimane stupito)
Gianni: Ti sei preoccupato per me?!
Lugat: No, è che se l’Assassino ti uccideva voleva
dire che Messer Guidubaldo non lo aveva sconfitto e che quindi era
morto…
Gianni: Non dirlo neanche per scherzo!!
Lugat: Beh, non dubito certo di Messer Guidubaldo…
Gianni: Ho fatto tardi perché i miei amici mi hanno fatto
compagnia fino a poco fa…
Lugat: Te li sei mangiati finalmente?
Gianni: No!! Non lo farei mai!!
Lugat: Allora sei andato a caccia?
Gianni: No, non ho avuto tempo… E poi il Signor Luigi non mi
parla più…
Lugat: Stai diventando normale?!
Gianni: Il Signor Luigi esiste!! Lo vede anche Messer Guidubaldo!!
Lugat: Sì, certo, lo vedete tutti tranne me e il resto della
popolazione mondiale…
(Gianni lo guarda male, poi va a coricarsi sul suo giaciglio)
(Dissolvenza)
– Quarta Notte: Fame
(Notte successiva, Gianni si sveglia e vede che Lugat non
c’è, gli ha lasciato un biglietto, Gianni lo
prende e prova a leggerlo stentatamente ad alta voce)
Gianni: Ci… Ciao… Ma-Marmo…
Marmocchio... Vado da… A-Adze... Uhm… (Si mette
il dito nell’orecchio) Signor Luigi non capisco che
c’è scritto dopo, credo sia spagnolo e, conoscendo
Lugat, penso siano tutti insulti, ma potrebbe controllare? (Sospira) E
va bene, se non volete proprio parlarmi fate pure!!
(Gianni esce dal rifugio, fuori si sta addensando una nebbiolina
gelida. Il piccolo raggiunge gli amici che hanno acceso un fuocherello
su una collinetta)
Menico: Ciao Gianni, ormai non ti aspettavamo più…
Gianni: Scusatemi, so che di solito arrivo prima, ma ho avuto da
fare…
Nicola: Perché non sei venuto alla fiera?
Luca: Sì, c’erano le salsicce grigliate…
Gianni: Mi dispiace, ma di giorno non posso proprio venire, neanche
quando è festa…
Menico: Ma perché?
Gianni: Ehm… Per voi è un problema se ci vediamo
di sera?
Nicola: Beh, con il buio è pericoloso stare qui, ci sono un
sacco di persone cattive in giro…
Luca: Io ho sentito dire che ci sono anche dei mostri…
Menico: Ma va, sono tutte storie per bambini…
Gianni: No, ha ragione, io nell’Ossario li ho visti: sono
orribili, ma non sono tutti cattivi…
Nicola: E come sono fatti?!
Gianni: Beh, ce n’è uno che si chiama Karnak e non
ha il naso…
Luca: Davvero?!
Gianni: Sì…
Menico: Dai, racconta un po’!! Come hai fatto a vederlo?!
(Gianni si siede comodo e comincia a raccontare, gli altri pendono
dalle sue labbra)
(Dissolvenza)
(Più tardi, Gianni torna al rifugio, Lugat è
sull’amaca)
Lugat: Già di ritorno?
Gianni: Sì, mi hai portato qualcosa da mangiare?
Lugat: No…
(Gianni sospira e va a rannicchiarsi nel suo cantuccio)
Lugat: Beh?! Non litighiamo?
Gianni: Sono troppo stanco e ho troppa fame…
Lugat: Tanto il sangue alchemico dei Ravnos è a base di
birra, non ti sarebbe piaciuto…
Gianni: Spero che Messer Guidubaldo torni presto…
Lugat: I Ravnos non lo hanno visto in giro… Però
non hanno visto nemmeno l’Assassino.
Gianni: Questa è una buona cosa…
Lugat: Sì, adesso dormi… Domani vado a fare
scorte…
Gianni: Grazie…
Lugat: Per me naturalmente! Se poi avanza qualcosa puoi averne un
po’…
Gianni: Se continui a fare così ti mordo!!
Lugat: Va bene, non scaldarti…
(Silenzio per un po’)
Lugat: Beh, cos’hai fatto coi tuoi amici di così
importante da saltare ancora la cena?
Gianni: Mi hanno fatto compagnia…
Lugat: Tutto qui?
Gianni: Per me questo è importante!! È tantissimo
tempo che non ho nessuno con cui giocare e parlare e con loro mi
diverto!!
Lugat: Bah, hai uno strano concetto di divertimento…
Gianni: Io non sono come te, non mi piace uccidere la gente!!
Lugat: Non sai cosa ti perdi, è un ottimo
passatempo…
(Gianni non replica)
(Dissolvenza)
– Quinta Notte: Imprevisto
(Notte successiva, Gianni riprende lentamente conoscenza, accanto a lui
c’è Lugat che lo pungola con un bastoncino)
Lugat: Ben svegliato dormiglione!!
Gianni: Che ore sono?
Lugat: L’una di notte…
Gianni: Così tardi?!
Lugat: Quando si ha molto bisogno di Sangue si possono fare solo 2
cose: svegliarsi prestissimo in Frenesia o abbandonarsi a lunghi sonni
per risparmiare le energie… Io naturalmente preferisco la
prima…
Gianni: I miei amici saranno sicuramente andati via…
Lugat: Beh, se ti interessa ho riempito il barile…
(Gianni corre velocissimo e beve un sorso)
Lugat: Ehi, vedi di non svuotarlo!!
Gianni: Hai ucciso persone innocenti?
Lugat: Ho sgozzato un passante… Ma non penso fosse
innocente: per adescarlo mi sono trasformato in una procace meretrice e
lui ha abboccato subito… E a dire il vero era molto
più smaliziato di me…
Gianni: Cos’è una meretrice?
Lugat: Ehm… Messer Guidubaldo mi ha proibito di insegnarti
le parolacce…
(Gianni rinuncia replicare e beve un altro sorso, poi si sente un
nitrito provenire dall’esterno e il tonfo di qualcosa, o
qualcuno che cade a terra…)
(I 2 si guardano perplessi un momento, poi si precipitano fuori: il
cavallo di Messer Guidubaldo si sta allontanando placidamente a
brucare, mentre il vecchio cavaliere, esausto e dolorante, si trascina
al suolo, con un pugnale conficcato nella coscia!)
Messer Guidubaldo: Mi servirebbe aiuto…
Lugat: Merda!!
(Il Malkavo si precipita a soccorrere Messer Guidubaldo, lo aiuta ad
alzarsi in piedi e lo sorregge portandolo nel rifugio)
Gianni: Che è successo?!
Messer Guidubaldo: Il Saraceno non ha combattuto lealmente…
(Lugat lo fa stendere su un tavolo e osserva la ferita: il pugnale ha
trapassato la gamba da parte a parte e la lacerazione sanguina
copiosamente)
Lugat: Uhm… Veleno dei Saraceni?
Messer Guidubaldo: Così pare… Se avessi la forza
di un Bruja potrei almeno fermare il sanguinamento… E dire
che alle Crociate ho subito danni ben peggiori…
Gianni: Potreste morire per questa ferita?!
Messer Guidubaldo: Sì, c’è la
possibilità… Ma so che Lugat farà il
suo dovere…
(Messer Guidubaldo sembra molto tranquillo nonostante la spossatezza,
Gianni è piuttosto preoccupato, mentre Lugat sta armeggiando
con l’armatura del gambale per liberare la ferita e
osservarla meglio)
Lugat: Dunque… Dall’inclinazione non credo abbia
trapassato l’osso, estrarlo sarà più
facile…
Gianni: Così smetterà di sanguinare?
Lugat: Non subito, ma almeno rallenterà
parecchio… Mi serve qualcosa con cui tamponare il tutto, poi
procederò all’estrazione…
Gianni: Da quando sei un dottore?!
Lugat: Beh, ho fatto più di 20 anni di apprendistato su un
galeone spagnolo…
Gianni: Medico di bordo?
Lugat: No, mozzo… Però guardavo il medico quando
faceva le amputazioni…
Messer Guidubaldo: Conversazione interessante, ma starei morendo per
emorragia…
Lugat: Sì, mi scusi, sono pronto: probabilmente le
farò male, quindi è pregato di non andare in
Frenesia, aggredirmi, mordermi, insultarmi o danneggiare in alcun modo
la mia persona… Può in compenso sfogarsi su
Gianni…
(Il piccolo sembra contrariato, ma Messer Guidubaldo scuote la testa)
Messer Guidubaldo: Terrò a freno la Bestia meglio che
potrò.
Lugat: Bene, procediamo…
(Lugat afferra saldamente il pugnale e lo estrae con un unico
strattone, un fiotto di Sangue schizza fuori violentemente, mentre
Messer Guidubaldo urla di dolore mostrando le zanne, Gianni arretra di
qualche passo impressionato)
Lugat: Ehi Marmocchio, non stare lì impalato!! Dammi
qualcosa con cui bloccare il flusso!!
(Gianni gli passa uno straccio e Lugat tampona come meglio
può, mentre il Cavaliere si sforza nel mantenere il
controllo…)
Lugat: Bene… Ora dovrebbe riuscire a guarire, ma vi
servirà parecchio nutrimento, vi siete quasi
dissanguato…
Messer Guidubaldo: Ringrazio ambedue per l’aiuto, senza di
voi non ce l’avrei mai fatta…
Lugat: Come ha fatto a ridursi così?
Messer Guidubaldo: Il Saraceno è un valente avversario, ma i
suoi Poteri sono sleali… Gli ho offerto la
possibilità di renderlo pazzo, cosicché io non
fossi avvantaggiato, ma non solo l’Assassino ha rifiutato, ha
anche osato combattere slealmente: con Invisibilità e altri
Poteri scorretti…
Gianni: Quindi vi ha battuto?
Messer Guidubaldo: Sono riuscito a ferirlo, ma temo si
riprenderà in poche notti… Lo avrei finito se non
mi avesse azzoppato per poi darsi alla fuga…
(Lugat gli porge il barile e un boccale, Messer Guidubaldo si disseta a
grandi sorsi, mentre Gianni sospira: sa che rimarrà senza
cena…)
(Dissolvenza)
– Sesta Notte: Aggressione
(Notte successiva: Gianni si sveglia e si guarda intorno, Lugat sta
sostituendo lo straccio con cui tampona la ferita a Messer Guidubaldo:
ha quasi smesso di sanguinare)
Lugat: Bene, state guarendo, ma dovrò procurarvi altra
Vitae, ne avete persa parecchia durante il giorno…
Messer Guidubaldo: Non uccidere innocenti, piuttosto chiedi del Sangue
Alchemico ai Nosferatu o ai Ravnos, mi sdebiterò una volta
terminata la convalescenza…
Gianni: Ehm, io vado dai miei amici…
Messer Guidubaldo: Aspetta, sei troppo pallido, sembri
affamato… Attendi che Lugat procuri le libagioni…
Gianni: Sto bene… I miei amici andranno via se non li
raggiungo…
(Gianni corre fuori, la nebbia è fitta e pare faccia
piuttosto freddo, il piccolo raggiunge lo stagno e vede i 3 bambini che
se ne stanno andando)
Gianni: Ehi, sono qui!! Non andate via!!
Menico: Gianni che fine avevi fatto?!
Luca: Ieri non sei venuto…
Gianni: Ehm… Non sono stato molto bene…
Nicola: Si vede, sei pallidissimo…
Menico: Hai preso freddo? (Lo tocca) Sei gelido…
(Gianni è a disagio e arretra di qualche passo)
Gianni: No… Tranquilli… Sto bene, sono giusto
venuto ad avvertirvi…
Luca: Beh, noi stiamo andando a casa, fa troppo freddo…
Nicola: Se domani c’è meno nebbia possiamo stare
di più…
Gianni: Va bene, sono contento di avervi visti…
(I 3 lo salutano e si avviano, ma dopo pochi passi Menico fa un balzo
lanciando un grido)
Menico: Ahi!! Mi ha morso!!
(Una nutria esce dall’acquitrino mostrando i denti e
squittendo inferocita, Luca agguanta il rastrello e la colpisce
lanciandola verso la riva. L’animale sanguina dalla ferita,
Gianni inspira profondamente fissandola famelico)
Luca: Ti fa male? Poteva staccarti un dito…
Nicola: Ehi Gianni che ti prende?
(Il Malkavo non sembra in grado di sentirli, l’odore di
sangue caldo è troppo forte)
Gianni: Andate via!! Subito!!
Menico: Ma che hai?!
(Gianni non risponde, allunga i 4 canini e si getta sul ratto,
dissanguandolo in pochi sorsi, gli altri lo guardano terrorizzati)
Luca: Che stai facendo?!
(Gianni si volta di scatto verso di loro in preda alla Frenesia, lo
sguardo è vitreo, le zanne insanguinate e fiuta
l’aria come un predatore famelico, ma prima che possa
aggredirli la mano destra scatta e si tira un violentissimo schiaffo in
faccia!! Dopo un momento di perplessità se ne sferra un
altro e poi un terzo, scaraventandosi al suolo e tornando in
sé)
Gianni: (Guardandosi stupefatto il dito) Signor Luigi!! Siete tornato!!
(Gianni è raggiante, ma poi si volta verso i suoi amici che
lo fissano cupi, Luca stringe saldamente il rastrello)
Nicola: Che cosa sei?!
Gianni: Io… Posso spiegarvi…
Luca: Hai bevuto il sangue al topo!!
Gianni: Sì, ma non sono cattivo… Lo faccio solo
per sopravvivere…
Menico: È una Bestia del Diavolo!!
Nicola: Ci ucciderà!!
Gianni: No!! Non lo farei mai!!
Luca: Vattene Mostro!!
(Lo minaccia col rastrello, gli altri cominciano a lanciargli i sassi,
Gianni prova a spiegarsi, ma i ragazzi gli urlano contro e continuano a
scagliare pietre finché il Malkavo non si dà alla
fuga, piangendo lacrime sanguigne)
(Dissolvenza)
(Più tardi, Gianni torna al rifugio ed entra tristissimo,
con il naso che sanguina)
Lugat: Hai sbattuto da qualche parte?
Gianni: No, ho pianto… I miei amici mi hanno tirato i
sassi…
Messer Guidubaldo: Tutto ciò è inammissibile!!
Lugat: Sì, io ti prendo a sassate tutte le notti e non mi
hai mai chiamato amico!!
(Gianni si siede in un angolino abbracciandosi le ginocchia e
nascondendovi il volto, Messer Guidubaldo sospira)
Messer Guidubaldo: Lugat, andresti a strigliare il mio destriero per
cortesia? Vorrei parlare un momento con Gianni…
Lugat: Avete un destriero?
Messer Guidubaldo: Certo che sì, lo hai visto anche ieri
quando mi hai soccorso…
Lugat: Non pensavo fosse vostro… Non l’ho mai
visto prima…
Messer Gudubaldo: Solitamente se ne occupa il Signor Luigi…
Lugat: Va bene, rinuncio a discutere…
(Lugat esce, Messer Guidubaldo fa segno a Gianni di avvicinarsi, il
piccolo gli si siede accanto)
Messer Guidubaldo: Hai avuto una brutta nottata…?
Gianni: Sì… Per colpa della Frenesia li ho quasi
morsi e loro hanno detto che sono un mostro…
Messer Guidubaldo: E tu pensi che abbiano ragione?
Gianni: Forse sì… Ho visto come mi
guardavano… Avevano paura di me…
Messer Guidubaldo: Tutti hanno paura di ciò che non
conoscono o che non capiscono…
Gianni: Ma loro hanno capito benissimo che sono un Vampiro…
Messer Guidubaldo: Sì, ma non hanno capito che non volevi
far loro del male…
(Gianni rimane perplesso)
Messer Guidubaldo: Essere un Vampiro significa nutrirsi di sangue, ma non
vuol dire essere necessariamente cattivi…
Gianni: Volete dire che dovevo dirgli subito che non ero normale?
Messer Guidubaldo: Le bugie Gianni vengono sempre smentite presto o
tardi… E quando succede le conseguenze sono spesso le
peggiori…
Gianni: Ma se gli avessi detto che ero un Vampiro non avrebbero mai
giocato con me…
Messer Guidubaldo: Lo so Gianni, è difficile… Ma
i veri amici sono coloro che sanno accettarti per ciò che
sei, se devi mantenere dei segreti o fingere di essere
qualcos’altro per compiacere chi ti sta intorno finirai col
circondarti di furfanti…
Gianni: Ma se dicessi sempre la verità rimarrei
solo…
Messer Guidubaldo: So che è triste, ma la nostra condizione
è una realtà da cui non si può
scappare… Ci potranno essere al mondo centinaia di persone
che fuggiranno quando gli dirai che sei un Vampiro e altrettanti che lo
faranno quando dirai di essere un Malkavo, ma alla fine troverai
qualcuno che ti accetterà per quello che sei.
Gianni: Non ne sono molto sicuro…
Messer Guidubaldo: Perché dici così?!
Gianni: Beh, voi siete un Anziano fortissimo, avete combattuto con
tantissimi cavalieri famosi, avete fatto tante battaglie importanti, ma
non siete trattato come un Grande Eroe tra i Vampiri… Stiamo
qui in un villaggio abbandonato…
Messer Guidubaldo: Ma questo avviene per mia
volontà… Non ho alcun interesse a convivere alla
Corte di Ravenna con i Toreador, sono opulenti e corrotti…
Gianni: Ma perché stiamo in un mulino abbandonato e non in
un posto più adatto a un eroe come voi?
Messer Guidubaldo: Un cavaliere Gianni deve essere primariamente umile,
non mi servono lussi per gloriare le mie gesta… E poi ho
sempre amato i mulini, anche se non sopporto il rumore che fanno le
pale mentre girano…
Gianni: È per questo che ne avete aggredito uno quando
eravamo nella Mancha?
Messer Guidubaldo: Sì, cigolava troppo per i miei gusti e mi
ha causato una Frenesia… Ma la cosa è stata
provvidenziale: è così che abbiamo incontrato
Lugat…
Gianni: Non sono sicuro che sia stato un bene…
Messer Guidubaldo: Invece è un ottimo compagno di viaggio,
ha molte qualità e doti, solo che non sa come sfruttarle per
cronica mancanza di voglia…
Gianni: Sì, ma le sue capacità saltano fuori
all’improvviso, non si sa mai cosa sappia davvero
fare…
Messer Guidubaldo: Questo perché non è mai stato
completamente sincero: io ho fiducia in lui, ma so che ha molti
segreti, positivi e negativi, nascosti in sé…
Gianni: Quindi io con i miei amici mi sono comportato come
lui…?
Messer Guidubaldo: Beh, in parte sì… Ti
aiuterò con i miei consigli e insegnamenti, ma dovrai essere
tu stesso ad accettare la tua condizione e trovare il modo giusto per
relazionarti col mondo…
Gianni: Non è mica una cosa facile… Voi avete
tanti secoli e non vi sbagliate mai…
Messer Guidubaldo: In queste notti ho commesso un grande
errore… Quando ho saputo che l’Assassino aveva
attaccato i Nosferatu ho avuto paura che tu potessi essere la prossima
vittima e ho deciso di affrontarlo da solo… Volevo
proteggerti, ma non mi sono reso conto del fatto che se avessi avuto la
peggio tu saresti rimasto completamente solo… Sono stato
avventato e stavo per farti un torto imperdonabile…
(Gianni lo guarda stupito, poi si stringe a lui abbracciandolo)
Gianni: Vi voglio bene Messer Guidubaldo…
Messer Guidubaldo: Anch’io Gianni… Su, ora vai a
dissetarti: i Nosferatu ci hanno offerto ben 2 barili di Sangue in
cambio del Pugnale dell’Assassino…
(Gianni va a bere tutto contento, dopo un po’ entra Lugat e
gli tira addosso una manciata di ghiaia!!)
Gianni: Lugat!! Smettila di farmi i dispetti!!
Lugat: Ti sto solo dimostrando amicizia… Puoi anche
tenerteli, non occorre che me li lanci indietro…
(Gianni guarda i sassolini e vede che sono colorati)
Gianni: Ehi, che belli… Li hai pitturati tu?
Lugat: Sì, mi stavo annoiando…
Messer Guidubaldo: Vedi Gianni? Gli amici li puoi trovare nel modo
più improbabile…
Gianni: Ma anche lui mi tira i sassi…
Lugat: Certo, sei tu che hai cominciato!!
Messer Guidubaldo: Prima o poi ne troverai qualcuno che non ti
lapiderà in segno d’affetto…
Gianni: Beh, per ora mi accontento… Sono felice di stare con
voi…
(Dissolvenza finale)
***: Bene, one-shot data agli archivi, dalla prossima settimana
ricomincia la regolare pubblicazione de “La Spada e
l’Abisso”, commentate!!!
Nota: Avete notato il cameo iniziale di Lara, Sam e Snake? ^_-
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