27/01/2005
Ginny Potter era
distesa sul divano di casa propria, con una pila di cuscini dietro la
schiena, ad attendere che suo marito tornasse dal lavoro. Erano ormai le
19.30 e Ginny cominciava a preoccuparsi: Harry le aveva detto che
sarebbe tornato verso le 18.00...
Proprio mentre
questo pensiero le attraversava la mente sentì una chiave infilarsi
nella toppa e girare. Kreacher andò alla porta e Ginny lo sentì dire:
- Buon Sera,
padrone. La signora la sta aspettando con grande ansia. La signora ha
detto a Kreacher che Kreacher non prepara niente perchè tanto la padrona
non mangia. – gli disse Kreacher tutto d’un fiato.
- Grazie, Kreacher.
Vai a riposarti. – gli disse gentilmente Harry, impedendo all’elfo di
appendergli il mantello.
- Ginny? -
- In salotto,
padrone. – gli rispose l’elfo. Harry si guardò intorno e vide la moglie
distesa sul divano della casa che condivideva con lei, Ron, Hermione,
Kreacher sua moglie Winky e sua figlia Kreacy, di cinque anni.
- Harry... –
mormorò Ginny appena lo vide.
- Ciao tesoro.
– la salutò Harry dando un bacio alla moglie che si era seduta
dritta.
- Ciao. – rispose
la donna. Il marito le tolse i cuscini da dietro la schiena e si sedette
sul divano facendo appoggiare Ginny a se.
- Tutto bene
laggiù? – le chiese appoggiando una mano sul ventre arrotondato.
- Quaggiù si. Al
ministero? –
- Solito. Scusami
se oggi sono arrivato in ritardo, ma Roberson mi ha dato delle pratiche
in più da compilare. Kreacher ha detto che eri in pensiero... –
- Non ti
preoccupare. Non ero così in pensiero. –
- Comunque come è
andata oggi? – le chiese Harry cambiando argomento.
- Non è stata una
della migliori giornate: mi è venuto un capogiro piuttosto forte verso
mezzogiorno e non ho mangiato niente. –
- Ora va meglio? La
prossima volta avvisami, non voglio che stai da sola nelle tue
condizioni.... –
- Ma c’è Kreacher!
E se poi sei in riunione? –
- Tutti al
Dipartimento Auror lo sanno e possono benissimo capire. Anche Roberson,
se non sbaglio ha tre figli! –
- Ok, va bene.
Preparo qualcosa da mangiare? –
- Non vorrei che ti
sforzassi troppo... –
- Harry, tesoro mio
sono incinta, non sto per morire! – gli disse Ginny guardandolo come se
fosse un bambino testardo.
- Si, lo so amore,
ma se hai detto che ti è venuto un capogiro... – continuò Harry.
- Perchè diavolo
glielo ho detto! – si maledisse Ginny.
- Non ti
preoccupare. Sei tu che devi riposarti, hai lavorato tutto il giorno, io
invece sono stata spaparanzata sul divano. –
- Si, ma tu sei
incinta... –
- Ho capito, mi
siedo e sto qui. – si arresa Ginny. – La gravidanza mi rende debole. Se
fossi stata nel pieno delle mie forze non mi sarei arresa così
facilmente. –
- Allora per me è
un bene. – rise Harry mentre Ginny gli dava uno schiaffetto sul braccio.
- Non sei
spiritoso. – gli sorrise Ginny.
- Ah, si? – rispose
Harry.
- Si. –
- Guarda che te ne
pentirai... – Harry si avvicinò alla moglie.
- Non credo
proprio, Harry. – Ginny fermò il marito, pronto per un attacco di
solletico, con un bacio sulle labbra.
- Uff... – Harry
fece la faccia da cucciolo bastonato. – Vinci sempre tu... –
- Infatti. E vinco
io perchè mi vuoi troppo bene... anche se io te ne voglio di più. –
- Questa è una
baggianata, Ginny. –
- E invece no. Ti
amo di più io. –
- No, di più io. –
- No. –
- Si. –
- No. –
- Si. –
- No. –
- Pari? – Harry
tese la mano.
- Ci sto. – rispose
la moglie stringendogliela e i due scoppiarono a ridere.
- Sembriamo Ron ed
Hermione. – constatò Harry.
- A proposito,
quanto staranno dai genitori di lei? –
- Ancora tre
giorni. –
- Padrone? –
Kreacher entrò in salotto sorridendo.
- Dimmi Kreacher. –
- Winky ha
preparato lo stesso la cena anche se non sa se i signori mangiano. –
- Ginny? – chiese
Harry alla moglie.
- No, io no. Grazie
Kreacher. –
- Ginevra Molly
Weasley Potter! – un grido si levò dal camino. I coniugi sobbalzarono
spaventati. Harry tirò fuori la bacchetta e si parò davanti a Ginny.
- Harry, caro non
ti preoccupare, sono io. – lo rassicurò la voce che Ginny riconobbe come
quella di sua madre.
- Mamma! – la
salutò Ginny e si alzò per andare ad abbracciare la donna.
- Ginevra! Devi
mangiare! Come pensi di portare avanti quella creatura se non tocchi
cibo. –
- Mamma! Ma io
mangio!!! – si arrabbiò Ginny. Harry prese in mano la situazione: due
donne Weasley arrabbiate in un solo salotto potevano essere molto
pericolose.
- Ginny tesoro,
calma. Molly, vieni, siediti. – la accolse Harry.
- Grazie, caro, ma
sono solo venuta a fare una visitina alla mia bambina. –
- Mamma, ti ricordo
che non ho più cinque anni! –
- Lo so, cara, ma
per me sarai sempre la mia piccola Ginev... –
- Ehm... - tossì
Ginny.
- ...Ginny.
Piuttosto come va tesoro, tutto bene? –
- Si. Oggi ho avuto
qualche capogiro, intorno a mezzogiorno, ma niente di grave. – la
rassicurò la quasi mamma.
- Allora statemi
bene, cari. Domenica a pranzo alla Tana. Ci sono tutti. Vado sennò
Arthur brucia tutto. Pensa che non è neanche capace di preparare un the!
–
- Eccone un altro!
– disse Ginny indicando Harry.
- Ehi! –
- Va bene. Forse
qualcosa sai cucinare... domani, se vuoi partiamo con le lezioni di
cucina. –
- Ok, spero di non
bruciare la casa. –
- Vedrai che sarai
bravissimo. – disse Ginny.
- Grazie per la
fiducia. –
- A proposito del
pranzo, ci sono anche Bill e Fleur? Audrey mi ha detto che erano in
Francia, perchè i genitori di Fleur volevano vedere il loro terzo
nipotino, vero? Non sono neanche venuti a trovarla e poi pretendono ed
esigono che lei sia al loro servizio! –
- Ginny, la
faccenda è un po’ più complicata! – le disse Molly tentando di farsi
ascoltare della figlia.
- Fleur ci è stata
malissimo! – continuò lei imperterrita.
- Ma tesoro, erano
via! Erano sulla Costa Azzurra! –
- Appunto! Invece
che andare a vedere il nuovo nipote, loro vanno in vacanza! Quando è
nata Vicky, io e Harry eravamo in vacanza con Ron ed Hermione, ma appena
abbiamo saputo di essere diventati zii, io e Ron siamo subito tornati a
casa! –
Ginny si stava
letteralmente arrabbiando con sua madre. Secondo lei sembrava che non
capisse.
- Ginny! Erano via
per lavoro! –
- Avrei mandato
all’aria il lavoro! – gridò Ginny. Harry le mise una mano sulle spalla
come per trattenerla. Lei finalmente si calmò.
- Ti dico la
verità, Gin. Avrei fatto lo stesso. – Molly abbassò la voce, si mise un
dito sulle labbra e fece l’occhiolino alla figlia.
- Comunque, sì, ci
saranno anche loro. Comunque, restando i tema “Famiglia”, che mi dite di
Ron ed Hermione? Sono quasi due settimane che non li sento. – Molly
cambiò velocemente discorso.
- Oh, ci hanno
scritto due giorni fa. “Accio Lettera!” – disse Harry forte e ad alta
voce, dopo aver tirato fuori la bacchetta. Una spessa busta di carta
attraversò il tutti il salotto per andare a posarsi sul tavolino davanti
a loro. Harry la aprì e porse il foglio alla signora Weasley.
Cari Harry e
Ginny,
Australia, 24.01.2005
Come state? Noi
molto bene. Qui siamo in piena estate e fa caldissimo.
Ci tengo a
specificare che in questo momento c’è Ron che mi alita sul collo
dicendomi di scrivere che il cibo qui è veramente fantastico e che ve ne
porteremo un po’ da assaggiare.
Chiusa questa
piccola insignificante parentesi volevo chiedervi come vanno le
cose alla Tana e a casa. Come sta Fleur in Francia? Mi ha scritto Audrey
raccontandomi tutto. Che antipatici! E dire che la prima volta che li
ho visti mi sembravano simpatici...
L’Australia è
fantastica! Per un babbano è molto problematico spostarsi. Da una città
all’altra possono passare 1000 km. Per fortuna sappiamo materializzarci.
Abbiamo visitato Sydney e altre importanti città australiane.
Semplicemente magnifiche. Sono tutti molto gentili qui.
Ronald Weasley
vorrebbe dirti, Harry, che qui i Quidditch è giocato molto bene e gli è
dispiaciuto molto che tu non ci fossi. Dice anche che non è bello avere
un compagno per una partita di Quidditch che non si entusiasma come
dovuto.
Bah, io ho fatto
del mio meglio...
Come procede la
gravidanza, Ginny? Non sto nella pelle di vedere se si comincia a notare
qualcosa! Scommetto già che si vede. Wow!!
Tra quattro o
cinque giorni torneremo a casa. Un po’ mi dispiace lasciare qui da soli
i miei genitori, ma da quando ho tolto loro l’incantesimo, si sono
innamorati dell’Australia.
Vi saluto. Ron
protesta perchè ha fame.
Guardate che
aspetto vostre notizie, eh. Ci conto.
Vi vogliamo bene.
Ron e Hermione.
Molly finì di
leggere la lettera con un sorrisino stampato in faccia.
- Povera Hermione.
Tre settimane da sola con Ron devono averla sfiancata! – commentò Molly.
- Non so, sai,
mamma. Anzi, sono sicura che si saranno divertiti un mondo. – le confidò
Ginny.
La signora Weasley
restituì la lettera a Harry e si alzò in piedi.
- Bene, ci vediamo,
tesoro. Ciao, Harry e prenditi cura di mia figlia e di mio o mia nipote.
–
- Sicuramente
Molly. Saluta Arthur. –
- Certo. Venite a
trovarci e se non trovate la casa sappiate che Arthur l’ha fatta saltare
in aria con i suoi stupidi oggetti Babbani. – i coniugi risero divertiti
e Molly sparì nel camino.
- Ginny? Qualcosa
da mangiare, dai. – cercò di convincerla Harry.
- E va bene. –
acconsentì.
- Kreacher? –
chiamò Harry. L’elfo arrivò di tutta corsa dalla cucina.
- Si, padrone? –
- Ci potresti
portare la cena? –
- Subito signore. I
signori vogliono alzarsi e mangiare in cucina? –
- No, grazie.
Ceniamo su divano. Sì, staremo attenti a non fare briciole. – aggiunse
Harry prevedendo la domanda di Kreacher.
- Come desidera,
padrone. Winky, porta la cena ai padroni! – disse Kreacher alzando un
po’ la voce.
- Porto ai signori
anche dei vassoi? – Winky entrò in salotto per chiedere conferma a Harry
e Ginny.
- Si, grazie,
Winky. Ti scoccia troppo? –
- No, signora.
Winky arriva subito, signori. – disse l’elfa rientrando svelta in
cucina. Dieci minuti dopo riapparve insieme a Kreacy ed entrambi
trasportavano un vassoio con una quantità notevole di cibo.
- Grazie, Winky.
Puoi andare a riposarti. Mi occupo io di mettere a posto. –
- Ma padron
Harry... –
- Niente ma, Winky
togliti pure il grembiule e tutto. Grazie per esservi presi cura di
Ginny. – aggiunse poi Harry rivolto a tutti e tre.
- Si figuri, padron
Harry. Buona notte signori. – li salutò Kreacy.
- Buona notte. –
ricambiarono Harry e Ginny contemporaneamente. I tre elfi si inchinarono
e si avviarono verso la loro stanza. Ginny mise un cuscino sulle gambe e
sopra ci appoggiò il vassoio con il cibo, cominciando a mangiare.
- Buon appetito,
Ginny. –
- Altrettanto,
Harry. – |