Blateramenti vari: sarà
che ho visto St.
Valentine day -Appuntamento con l'amore- dopo un
disastroso compito di matematica e che quindi il mio cervello
considerava bello e affascinante tutto ciò che fosse frivolo
e spensierato, sarà che, non ci posso fare niente XD, ma
vado dietro a Taylor Lautner da quando avevo dodici anni e l'ho
scoperto in una "scatenata dozzina 2". Bhà, sarà
tante cose, ma quel film mi è piaciuto ^^
In modo particolare ho apprezzato la coppia TaylorXTaylor
-sì, suona molto stranoXD-. Mi sembrava la più
leggera, spensierata e fresca.
Detto questo mi è venuta in mente questa fanfiction,
partendo dal numero 13, un numero fortunato, non credete?
Lucky Number
47. Compleanno
dimenticato
Felicia non ricordava nessun evento che non accadesse il tredicesimo
giorno del mese.
Era qualcosa di immodificabile: il tredici era il suo numero fortunato,
di conseguenza, solo il tredici di ogni mese poteva accadere qualcosa
di bello o straordinario. Ergo per cui solo i tredici andavano
ricordati.
Il giorno di San Valentino lei lo annotava in mente sempre come il
“giorno dopo
il 13 Febbraio”; tanto che i regali per Tyler li
comprava il dodici e se non fosse stato per la madre, che le ricordava
che la festività è il 14, lei avrebbe
tranquillamente dato il regalo a Willy ventiquattro ore in anticipo.
Purtroppo per lui era nato il giorno sbagliato: il 12 Marzo.
Data che non coincideva affatto con la memoria tredicina di
Felicia.
Perciò, quella mattina, scendendo dalla macchina, Tyler era
ansioso.
Sapeva che lei avrebbe scordato il suo compleanno, ne era certo.
Camminò fino all'entrata, mentre gli altri ragazzi gli
battevano pacche sulle spalle e facevano battutine divertite sul suo
essere diventato maggiorenne, dove la trovò e la
salutò.
Lei ricambiò il saluto e sorrise. E basta.
Certo, il suo sorriso era bello, radioso. L'unica ragione che lo teneva
ancora al corso di matematica intensiva -che avrebbe volentieri
abbandonato-; l'unico motivo che lo faceva balbettare, inciampare e lo
rendeva goffo.
Eppure, quella mattina, gli sembrò così ordinario
da fargli male.
La strinse un po' a sé e le sfiorò le labbra
leggermente, cercando di sfogare, almeno un poco, la frustrazione.
Passando stretto per mano a Felicia per i corridoi, Willy accolse tutti
gli auguri delle cheerleaders, degli altri atleti, degli amici.
Ma non i suoi.
Era così sognante che sembrava che tutto le scivolasse
addosso.
Si sedettero, una volta entrati nell'aula di fisica, e Willy
iniziò a riflettere. Cogitò. Rimuginò.
Si depresse, anche.
Nonostante fosse il suo compleanno, il ragazzo pensò
seriamente, e per la prima volta, che Felicia non lo amasse. Magari era
solo il classico ragazzo “necessario” per una
scalata sociale; forse neanche pensava a lui.
Tormentato dai dubbi, Tyler uscì da scuola alla fine delle
lezioni. Con le labbra tese, a coprire i denti banchi e a trattenere il
solito sorriso smagliante, tornò a casa e si chiuse in
camera.
E si depresse ancora, da bravo adolescente quale era.
Il 13 Marzo, data qualunque, uscì di casa, diretto verso la
scuola, senza nessuna espressione precisa in volto. Una maschera di
neutrale delusione, che ormai perdurava da settimane.
Ma arrivato nel parcheggio capì subito che c'era qualcosa di
diverso: tutti gli studenti correvano verso l'entrata principale, con
il naso all'insù.
Difatti, sulla facciata, tenuto da più finestre, stava un
enorme striscione.
“You are my
lucky star”
Felicia, sorridente come non mai, stava sotto la scritta, aspettandolo.
Si torturava il tatuaggio sulla mano fatto con la penna ogni mattina,
per il quale si svegliava sempre dieci minuti prima.
Willy si avvicinò, interdetto e la guardò, senza
capire in un primo momento.
«Buon anniversario di parola»
trillò lei, abbracciandolo lesta e affondando il
viso nel suo petto.
«Buon...?» balbettò lui, interdetto.
«Il 13 Marzo è stato il giorno in cui ci siamo
parlati per la prima volta!» rise lei, staccandosi un poco e
baciandolo leggermente.
Sconvolto, lui la guardò.
«Altrimenti perché il 13 sarebbe il mio numero
fortunato?» chiese divertita, sfiorandogli la punta del naso
con un dito.
Scoppiò a ridere, Tyler; prendendola e facendola
volteggiare, tra gli studenti che entravano al suono della campanella.
Che si dimenticasse tutti i compleanni del mondo, pensò,
sorridendo e portandola dentro a sua volta.
La guardò con dolcezza e le accarezzò il numero
sulla mano.
«Già, per quale altro motivo?»
E capì di amarla.
Angolo autrice:
come è nata questa fanfiction?
Dopo che la professoressa di italiano mi ha chiamato l'altro per
interrogarmi ha iniziato a scorrere il registro ed ha detto ad alta
voce il numero 17. Io da lì ho collegato al suo opposto, il
numero 13. Poiché il mio cervello era nervoso ha collegato
con il film e mentre attendevo al patibolo la prima domanda ho
partorito l'idea per la storia.
Sono strana, eh?
Non lo so, io questa coppia la amo letteralmente e ... sì,
dietro ci sono duemila battute dei miei amici, che me la fanno amare
ancora di più.
Lei è così svampita e lui è
così paziente ♥
Il nome del protagonista maschile è Tyler "Willy". Anche se
devo ancora capire come Willy possa essere un diminutivo di Tyler
°°"
La storia partecipa all'iniziativa 2010:
a year togheter, indetta dal Collection
of Starlight, con il prompt 47. Compleanno dimenticato.
Là
Notizia inutile: aw, ho fatto un compito all'americana; solo
tante crocette *-* quanto poteva essere facile?
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