waitfor my prince
Titolo: Waiting
for my princess
Pairing:
SasuXNaru; accenni di NaruXGaara
Raiting:
verde
Sommario:
Naruto ha sognato tutta la vita di essere una
principessa, ora che si sta sposando qualcuno decide di realizzare il
suo
sogno: un principe inaspettato....o forse no?
Note:
Sono matta è appurato XD...questa storia nasce da
un’immagine mentale che si è fatta largo nella mia
testa durante un
pallosissimo seminario sul segreto professionale in sanità
(non vi dico che
tedio -_-‘’). Ho immaginato il nostro Naru-chan
vestito da principessa con uno
di quei splendidi vestiti pieni di merletti, fiocchi e
tulle...ovviamente la
mia testa bacata non ha potuto fare a meno di ricamarci sopra una
storia!
(ditelo che non mi sopportate più XD) E così dopo
aver fatto il principe ecco
Naruto in versione principessa^^. Anche questa volta ho paura di essere
leggermente scaduta nell’Ooc ma,onestamente, chi se ne
frega?! A ME PIACE!!!!
XDDD...è ufficiale il mio cervellino è partito
per la Patagonia *moon fa ciao
ciao al cervellino che si allontana con valigia e passaporto*.
Warning:
accenno crossdressing (non erotico), Ooc, melassa,
melassa, tanta tanta melassa....
Disclaimer:
Se questa storia fosse stata scritta a scopo di
lucro e da essa dipendesse il mio sostentamento, con tutta
probabilità morirei
di stenti. Fortunatamente il problema non si pone dato che non ci
guadagno il
becco di un quattrino. I personaggi non mi appartengono, io sono una
mera
burattinaia che si diverte a metterli in situazioni assurde XD. Un
giorno li
restituirò al loro legittimo proprietario Kishimoto
(Forse^^).
Waiting
for my princess
Sasuke
si allontanò dalla confusione della festa
rifugiandosi nel vasto giardino dell’hotel. La calura estiva
che aveva
caratterizzato il pomeriggio si era dileguata in favore di una dolce
brezza
serale che gli accarezzò il viso e i capelli sudati
facendolo rabbrividire. In
cielo non c’era una stella e nemmeno la luna sembrava aver
intenzione di farsi
vedere, decisa a rendere quella notte più buia che mai.
Lentamente,
il ragazzo estrasse un pacchetto di sigarette
dalla tasca posteriore dei jeans sdruciti e, dopo averne portata una
alle
labbra, la accese rischiarando per qualche secondo l’area
intorno a se.
“Non
dovresti fumare, ti fa male” Una voce alle sue spalle
lo fece sorridere appena.
Non
aveva bisogno di voltarsi per capire chi fosse,
conosceva quel tono da quando era un timido pigolio che si limitava a
piagnucolare di aspettarlo.
“Non
dovresti essere dentro con il tuo futuro marito dobe?”
ghignò aspirando una boccata di fumo.
“Il
mio testimone ha deciso di darsela a gambe mezz’ora
prima del brindisi ... per caso l’hai visto passare
teme?”
Sasuke
chiuse gli occhi godendo di quella nota sarcastica
che pregnava la sua voce quando si divertiva a punzecchiarlo. Gli
sarebbe
mancata tanto... tanto da starci male, così come gli sarebbe
mancato ogni
dettaglio della sua persona. Il musetto imbronciato che lo faceva
assomigliare
a una volpe, i capelli color del sole, gli occhi grandi e luminosi, di
quel
colore così intenso e puro, il suo sorriso, i suoi capricci,
le sue scemenze...
ogni dannatissima cosa.
Lasciò
cadere la sigaretta sul selciato, una lucciola rosso
fuoco testimone del suo passaggio, e si voltò verso
l’amico di sempre.
Naruto
sorrideva sereno, appoggiato al muretto lì accanto,
la camicia di seta bianca indossata dall’altro riluceva
leggermente nel buio
ovattato, mettendo in risalto la sua corporatura esile e flessuosa. Era
l’immagine della dolcezza e della sensualità, e
Sasuke non poté far a meno di
sentire il cuore stringersi.
Una
notte e quella creatura stupenda sarebbe stata di un
altro. Un altro che non era lui, che l’avrebbe amato al suo
posto, che
l’avrebbe stretto in sua vece, che sarebbe stato il suo
principe...
E
lui davanti a quell’altare avrebbe dovuto essere testimone
di quell’unione che sentiva già di detestare.
No.
Non poteva farlo.
Anche
se questo significava spezzare il cuore della persona
più importante della sua vita.
“Non
posso farlo Naruto”
Lo
vide sussultare preoccupato e staccarsi dal muretto per
raggiungerlo.
“Non
puoi fare cosa?” chiese allarmato cercando i suoi occhi
“Che cosa succede Sasuke? È tutta la sera che sei
strano... ”
L’Uchiha
lo fissò, gli occhi oscuri e intensi come il cielo
che li sovrastava, e Naruto sentì un brivido correre lungo
la schiena, certo
che ciò che stava per succedere avrebbe cambiato tutto in un
modo o nell’altro.
“Non
posso essere il tuo testimone.” Sussurrò Sasuke
“Mi
dispiace”.
Il
biondino boccheggiò sconvolto
“Perché?!” esclamò
aggrappandosi alla camicia dell’altro incapace di comprendere
quella
confessione.
Sasuke
staccò delicatamente le mani dalla stoffa scura.
Erano così piccole le mani di Naruto rispetto alle sue...
Manine di fata le
aveva chiamate quando frequentavano le superiori, quando si
appartenevano
ancora e non c’erano matrimoni e notti senza luna
all’orizzonte.
“Sas’ke...”
pigolò davanti a lui Naruto, gli occhi azzurri
pieni di lacrime e domande.
Ma
Sasuke non poteva rispondere, non quella sera. Non sapendo
che l’aveva perso.
“È
ora che vada, principessa”
*********************************
Naruto
si congedò dalla festa asserendo che era stanco,
baciò assente il suo futuro marito e non si
premurò di rispondere, quando
Gaara, afferratolo per la vita, gli sussurrò “Non
vedo l’ora che sia domani”.
Salì
in camera e si chiuse la porta alle spalle
dimenticando, Gaara, il matrimonio e ogni cosa che non fossero gli
occhi scuri
di Sasuke che gli dicevano addio.
Sasuke
non sarebbe stato lì con lui l’indomani.
Non
l’avrebbe preso in giro con quel suo ghigno altezzoso.
Non
gli avrebbe dato della femminuccia per via delle sue
lacrime facili.
Sasuke
se n’era andato e quel pensiero bastava a far perdere
importanza a tutto il resto.
Avrebbe
voluto arrabbiarsi con il suo testimone, per averlo
piantato in asso la sera prima delle nozze, come se non fosse nulla,
come se
non fossero amici da una vita, ma la verità era che si
sentiva vuoto e deluso. Tutto
ciò che desiderava in quel momento, era rifugiarsi sotto le
coperte e piangere.
L’Uchiha
era stato il suo primo amico, quello a cui aveva
confidato ogni suo segreto, colui che aveva reso custode della sua
anima. E ora
se ne andava senza uno straccio di spiegazione, abbandonandolo
all’altare senza
voltarsi indietro.
L’aveva capito
quando
aveva usato quel nomignolo che non sarebbe più tornato.
Principessa.
Non
lo chiamava più in quel modo da quando avevano sette
anni e Naruto, gli aveva confidato di voler diventare una principessa
per
sposare un principe bello, buono e gentile.
Sasuke
aveva trovato l’idea assolutamente divertente e aveva
cominciato a rivolgersi a lui chiamandolo principessa
Naru-chan e aveva promesso di difenderlo dai draghi,
finché non avesse
trovato il suo principe.
Di
quelle parole, di quelle promesse, crescendo non era
rimasto che un vago eco nelle prese in giro amichevoli
dell’Uchiha, nel suo
chiamarlo manine di fata
perché
preferiva il corso di economia domestica a quello di Chimica, in quei
piccoli
gesti gentili che mascherava sotto strati d’ironia, ma che
facevano sentire
Naruto importante e gli ricordavano il suo sogno, nella sua presenza
costante e
rassicurante.
Ma
ora era tutto finito.
Con
una parola Sasuke aveva messo fine alla loro infanzia e
al loro legame.
E
forse a fare così male era stato il fatto che Naruto non
si sentiva ancora pronto a dire addio a quella parte di sé.
Non
riuscì a chiudere occhio quella notte e la mattina si
alzò pesto e dolorante. Il suo viso sarebbe stato
più adatto ad un funerale che
a una cerimonia nuziale.
Tutto
quel rimuginare su Sasuke e sul loro legame non aveva
fatto altro che confonderlo e gettarlo in uno strano stato di
sconforto. E
pensare che avrebbe dovuto essere raggiante...
Decise
di accantonare per il momento il pensiero del suo
migliore amico e di dedicarsi al suo matrimonio, come avrebbe dovuto
fare.
Sentiva di amare davvero Gaara e ricordava chiaramente quanta
felicità aveva
provato nel momento in cui gli aveva proposto di sposarlo. Era stato
come
toccare il cielo con un dito.
Si
meritava il suo giorno felice.
Meritava
il matrimonio che aveva sempre desiderato.
Stava
per sposare il suo principe e, anche se la persona con
cui più di ogni altro avrebbe voluto condividere questa
gioia, non era
presente, non si sarebbe lasciato abbattere.
Avrebbe
portato Sasuke nel cuore e, in qualche modo, sarebbe
stato come averlo vicino.
“Naruto?!
Ma sei ancora così?” esclamò sua madre
entrando
nella stanza e trovandolo ancora in pigiama.
Senza
dargli il tempo di rispondere lo spinse in bagno in
modo che si facesse la doccia.
*************************
“Sei
stupendo” esclamò la sua amica
Sakura,aggiustandogli il
nodo della cravatta “il bianco è proprio il tuo
colore, hai fatto bene a
scegliere questo smoking”
Gli
occhi di Naruto si intristirono appena.
“è
stato Sasuke a consigliarmelo” rispose con un sorriso
mesto.
Sakura
sorrise appena, accarezzandogli la guancia con
dolcezza “Vedrai che alla fine verrà”.
Naruto
scosse la testa in segno di diniego.
Sasuke
non si sarebbe voltato indietro.
Non
l’aveva mai fatto e di certo non avrebbe cominciato quel
giorno.
La
ragazza sembrò voler dire qualcosa ma poi si morse le
labbra e si limitò ad appuntare al bavero della giacca una
rosa profumata. Solo
quando notò l’espressione assente del biondino, si
decise a porgergli la
domanda che da un po’ si portava dentro.
“Naruto,
ma tu perché sposi Gaara?”
Il
biondino la guardò sconcertato “Come?
Io...perché me lo
chiedi?” balbettò.
Sakura
sospirò e spostò lo sguardo su un punto lontano
come
se stesse riflettendo.
“Io,
ho sempre pensato che alla fine tu e Sasuke sareste
finiti insieme” disse aggrottando leggermente le sopracciglia
“Insomma...si
vedeva ecco. Lui ti difendeva sempre, ti ricordi quei bulli che ti
chiamavano
checca e ti tormentavano...e poi tu lo guardi sempre in un modo e
lui.Lui ti
sorride con gli occhi sai?! Ti guarda come se ogni cosa bella, dolce e
preziosa
fosse racchiusa nel tuo corpo.”
Sakura
si fermò un attimo per controllare la reazione di
Naruto che la fissava con gli occhi sgranati e il respiro flebile.
“Ma
tu lo ami Gaara?”
Naruto
chiuse gli occhi e annuì tremante, troppo scosso dal
discorso dell’amica per provare a parlare.
“Lo
ami davvero Naruto? O ami l’idea che hai di lui?”
lo
incalzò Sakura sapendo quanto l’amico avesse
fantasticato sull’amore perfetto
del suo principe dall’armatura scintillante.
“Io...”
gracchiò Naruto ma qualcuno bussò alla porta
interrompendolo.
Un
fattorino si fece avanti portando con sé un voluminoso
pacco azzurro “Naruto Uzumaki? È stato recapitato
con urgenza per lei” si
rivolse al biondo.
Naruto
prese in consegna il pacco stupito e lo poggiò sul
letto. Non appena il fattorino uscì dalla stanza, lo
aprì sotto gli occhi
incuriositi di Sakura.
“Oh
mio dio...” mormorò incredulo .
“Gesù!”
esclamò Sakura “ Ma che diamine...”
Con
delicatezza Naruto estrasse dalla scatola un abito di
seta rosa; il corpetto, finemente ricamato con cristalli Swarovski e
perline,
presentava una balza che lasciava scoperte le spalle secondo la moda
vittoriana, la gonna, resa ampia da metri e metri di tulle, si
allungava in uno
strascico decorato con rose di taffetà e ricami.
Naruto
sentì il respiro mozzarsi in gola.
L’abito
di una principessa, ecco cosa teneva fra le braccia.
“c’è
un biglietto...” sussurrò Sakura raccogliendo una
busta
da terra e porgendogliela.
Naruto
depositò il vestito sul letto e aprì
freneticamente
la lettera, il cuore che gli batteva a mille.
Ho
mantenuto la promessa.
S.
E
Naruto scoppiò in lacrime.
*************************
Il
campanello suonò insistentemente finché Sasuke
non si
convinse ad alzarsi dal letto, per mandare al diavolo chiunque fosse.
Non
aveva voglia di parlare con nessuno.
Voleva
solo tornare a dormire e dimenticarsi di che giorno
fosse. A
quell’ora Naruto stava
sicuramente pronunciando i suoi voti nuziali. Riusciva a immaginarlo
nel suo
smoking bianco, le guancie rosse, gli occhi accesi ed entusiasti,
mentre
giurava amore eterno a quel dannato idiota.
Quel
pensiero peggiorò enormemente il suo umore.
L’unico motivo
che lo aveva trattenuto dal far saltare quella dannata cerimonia era
stata l’aura
di felicità assoluta che circondava il biondino.
Se
lo amava come credeva, doveva essere abbastanza forte da
lasciarlo andare – e Dio solo sa quanto gli costava farlo...
Aprì
la porta pronto a mandare a quel paese chiunque ci
fosse dall’altra parte per poi tornare a letto e far
trascorrere in qualche
modo quelle ore atroci, ma decisamente non si aspettava di trovarsi di
fronte
il suo dobe.
Eppure
Naruto era lì, avvolto in quella nuvola di seta e
tulle rosa che era stato il suo regalo d’addio, i capelli
biondi scompigliati
sulla fronte, il volto accaldato e gli occhi brillanti
d’amore.
“Dobe?
Ma...”
Le
dita affusolate del biondino si posarono sulle labbra di
Sasuke impedendogli di finire la frase.
“
Shh... non dire nulla” mormorò dolcemente
“Sei tu. Sei sempre
stato tu il principe che sognavo”
Sasuke
sorrise sotto i suoi polpastrelli e scansandoli
delicatamente, afferrò Naruto per la vita.
“La
mia principessa con le manine di fata” sussurrò
prima di
baciarlo delicatamente.
“Non
posso credere che tu sia davvero andato in giro
così”
sghignazzò non appena si allontanò dalle labbra
del compagno.
Naruto
arrossì vistosamente e nascose il volto nel petto
dell’Uchiha.
“Neppure
io!”
“Ti
posso dire un segreto segretissimo Sasu?”
“
prometto che non dirò niente a nessuno.”
“Quando
sarà grande, Naru-chan diventerà una principessa
e sposerà il
principe delle favole”
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