giorno di caccia
Giorno di caccia
Prenderlo e sbatterlo per terra.
Si poteva fare.
Poteva afferrarlo per i polsi, bloccargli il viso con una mano, cingerlo forte con le sue braccia.
Sbatterlo per terra, però, era… più soddisfacente. O più animalesco.
La mente si era fissata
sull’immagine di quell’esile figura che veniva spinta e
buttata a terra, come un oggetto. Lo vedeva, sdraiato ai suoi piedi,
gli occhi sgranati puntati su di lui e le labbra leggermente schiuse
dalla sorpresa.
Poi…poi si sarebbe chinato,
gli avrebbe preso il mento fra il pollice e l’indice e si sarebbe
avvicinato piano, respirando rumorosamente per l’eccitazione. Il
suo inquilino dei piani bassi si sarebbe svegliato alla sola vista di
quegli enormi occhi verdi spaventati farsi sempre più vicini e
sempre più insicuri ; e si sarebbe stiracchiato tutto felice di
entrare in azione vedendo tremare quelle labbra sottili colpite dal suo
caldo respiro.
A quel punto poteva emettere un
basso ringhio eccitato o fare le fusa…No, le fusa erano troppo
sdolcinate, meglio un bel ringhio animalesco perfetto per esprimere la
felicità dell’inquilino fra le sue gambe.
Con una mano gli avrebbe aperto la
giacca e avrebbe cominciato ad accarezzargli il petto, mentre con
l’altra avrebbe portato a sé quel visino e avrebbe
cominciato a leccargli e mordergli la tenera carne del collo.
La sua preda sarebbe rimasta
paralizzata dallo stupore, o dal terrore, ancora meglio, oppure si
sarebbe sciolta e buttata fra quelle braccia forti pronte ad
accoglierla.
Si leccò le labbra: che piano perfetto.
Era magnifico, la sua preda si
sarebbe concessa di sua volontà di sicuro, era impossibile
resistere ad un predatore così sensuale ed irresistibile come
lui.
Le sue previsioni non sbagliavano
mai: una volta lasciato qualche marchio su quel pallido collo, la via
per il tesoro nascosto nell’hakama sarebbe stata breve e priva di
ostacoli.
Sì, lo vedeva già,
quel piccolo tesoro rivelarsi in tutta la sua magnificenza davanti a
lui, quel suo colore così…
Rumore di passi.
Grimmjow si bloccò, nella sua mente il tesoro si richiuse e scivolò via.
Chi aveva osato interrompere il suo ragionamento perfetto?
Si fermò ad ascoltare: passi leggeri, eleganti e veloci si stavano avvicinando.
Grimmjow si leccò le labbra.
La sua preda stava arrivando.
Si posizionò dietro ad un pilastro, in modo da non essere facilmente visibile.
Fra lui e l’inquilino dei piani bassi era difficile stabilire chi fosse più felice di quell’incontro.
Stava girando l’angolo, lo sentiva, era vicinissimo.
Si preparò ad attaccare, mancava veramente poco: un passo, due passi, tre…
Eccolo!
Un’esile figura dal volto pallido e inespressivo entrò nel suo campo visivo.
I capelli neri si sollevavano leggermente ad ogni passo condotto con estrema eleganza.
Il giovane voltò il viso verso colui che non sapeva essere il suo predatore e lo fissò con i suoi occhi verdi.
- Grimmjow, cosa pensi di fare dietro ad un pilastro?-
Che voce soave aveva la sua deliziosa preda!
Basta gingillarsi, doveva passare all’azione.
Con un ghigno stampato in volto,
Grimmjow si avvicinò al giovane e dopo aver sussurrato un
‘Ciao, Ulquiorra’, lo spinse a terra e lo attaccò
buttandosi sopra di lui.
Con foga saltò la parte del
mento fra pollice ed indice ed il basso ringhio lo emise quando
già era impegnato nella fase successiva, ovvero durante
l’attacco alla delicata carne del collo.
La sua preda, come previsto, non aveva ancora reagito.
Grimmjow sorrise, mordicchiando il
lobo di Ulquiorra, e mosse la mano fino alla giacca di
quest’ultimo, cominciando a sbottonarla.
Ora veniva la parte in cui la Cuarta Espada avrebbe emesso un gemito di piacere e si sarebbe concessa a lui.
Eccitato ancor di più, morse
più forte il suo delizioso pasto. Mancava pochissimo, lo sentiva
fremere sotto di sé, ecco, stava per…
Puntargli un dito contro il petto?
- Grimmjow, se non desideri
ritrovarti con un secondo buco oltre a quello che già hai
nell’addome, ti consiglio vivamente di allontanarti
immediatamente. -
Il predatore sgranò gli occhi: no, non era possibile, perché la sua preda resisteva?
Sentì l’energia
concentrarsi attorno al dito puntato contro il suo petto e
l’eccitazione scemò di colpo.
Dov’era il gemito che tanto attendeva?
Doveva rinunciare al suo delizioso tesoro?
- Grimmjow, preferirei non ripetermi. –
La concentrazione di energia si fece più intensa e Grimmjow scattò in piedi.
Per quanto deliziosa potesse essere la sua preda, aveva bisogno dei suoi pettorali scolpiti per sedurre le sue vittime.
Sconsolato, osservò Ulquiorra alzarsi e sistemarsi, prima di fissarlo intensamente.
Si aspettò un insulto, un
ripensamento, magari era tutto uno scherzo e ora la sua preda si
sarebbe buttata fra le sue braccia.
Alla fine si ritrovò a guardare avvilito la sua preda fuggire via tranquillamente.
Oggi la caccia era andata male.
Domani, però, era pur sempre un altro giorno.
***
GrimmUlqui senza pretese, se non quella di divertire.
Il dubbio sul carattere di Grimmjow mi fa penare ancora ora: spero sia
IC nonostante l'abbia estremizzato un po' vista la situazione.
Perché Ulquiorra? Perché adoro la coppia, prima di tutto,
e perché è una preda molto più ambita un Espada
più forte di uno più debole ed è l'unico che
reagirebbe così probabilmente. ;3
Non chiedetemi come un morto con un buco possa avere gli ormoni a
mille, ma dopotutto Bleach ha sfidato e abbattutto le leggi naturali da
tempo. ;D
Oh, ecco: Grimmjow non cerca "sollievo sessuale", se così lo
possiamo definire, diciamo che desidera comportarsi da predatore e
ribadire la sua "sovranità sul territorio". E' messa in termini
strani, spero di essermi fatta capire. xD
Spero vi sia piaciuta. ;3
That's all folks.
|